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Autore: _fedss    13/06/2012    16 recensioni
Parigi, lo sanno tutti, è la città dell'amore.
Riuscirà a far riunire due amanti che, ormai, hanno perso le speranze in un futuro insieme?
-
"Non hanno ancora le risposte che entrambi vogliono, il tempo passato distanti è tanto ma nessuno dei due ha ancora riflettuto abbastanza.
Nessuno dei due vuole definitivamente mettere la parola fine alla loro storia."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Sofia.
Noi siamo la stessa persona che vive in due zone diverse dell’Italia.
Sono contenta di condividere il mio defibrillatore con te.
PERCHE’ STAI NASCONDENDO UN NANO NELLA CALZAMAGLIA?!
 

For Lovers Only
*Capitolo 1*

 

L’attore si sdraia sul letto della sua grande suite.
Porta le mani dietro alla testa e si rilassa. Lancia un’occhiata fuori dalle vetrate, Parigi gli piace, gli da un senso di pace e tranquillità. La torre Eiffel illuminata di sera lo fa impazzire.
Si passa una mano tra i capelli e sospira sollevato, forse anche un po’ dispiaciuto.
Il giorno dopo lascerà l’albergo al centro della città dell’amore. La vacanza non finirà però, si trasferirà al lussuoso hotel nel parco divertimenti Disneyland.
- Amore, che ora è?
Sente la voce della compagna arrivare da dentro il bagno. Gira la testa verso il comodino e guarda l’orologio.
- Quasi le nove, fra poco dobbiamo andare a cena.
- Ok, io sono quasi pronta, tu intanto preparati.
Lui è pronto da mezzora, ma rimane in silenzio. Perché le donne ci mettono sempre così tanto?
Quando, finalmente, la fidanzata entra nella stanza, lui si alza velocemente dal materasso e si sistema i capelli. Poi la guarda e sorride, malizioso.
Quel vestito le sta bene, ma lui la preferisce senza.
- Allora, come sto?
- Sei splendida, andiamo.
 
Escono dall’albergo indossando entrambi un paio di grandi occhiali.
Non vogliono che qualche paparazzo gli rovini la vacanza, anche se sono già stati fotografati. Insieme, mano nella mano, all’uscita del casinò di Monte Carlo, qualche giorno prima.
- Dove vuoi andare, dopo cena?
- Una passeggiata per Champs Elysées, ti va bene?
- Ancora shopping, ma non ti sei stufata?
La circonda con il braccio e lei ride. Insieme, abbracciati, si dirigono al Jules Verne, il ristorante panoramico situato al secondo livello della Torre Eiffel.
Nathan è un uomo megalomane. Fa le cose in grande, lui.
 
La cena passa tranquilla. Tra ratatouille, gaufre e  creme brule, i due si concedono qualche buon bicchiere di vino. Si tengono la mano sopra al tavolo, come una vera coppia di innamorati.
Ma sono innamorati realmente l’uno dell’altra?
L’uomo se lo chiede da due settimane. La donna non sembra far caso ai dubbi che invadono la mente del compagno.
Quando escono dal ristorante, un fresco venticello li accoglie, scompigliando leggermente i capelli di entrambi. Lei si sistema velocemente, cercando uno specchietto nella borsa.
Lui non ci fa caso e anticipa le sue mosse.
- Sei bellissima così.
La circonda nuovamente con il braccio e le lascia un dolce bacio sulla guancia.
Poi cominciano a passeggiare, piano, senza fretta. Una volta a Champs Elysées, si fermano a guardare le vetrine, di tanto in tanto. Lei è molto interessata ai costosi abiti esposti nei negozi, lui no. Ma finge e gli riesce bene. Del resto è un attore.
Mentre camminano, Nathan si chiede che cosa sta facendo.
Perché ha portato lei a Parigi e non l’altra.
Suzanne si accorge che l’uomo che la sta abbracciando vorrebbe essere ovunque meno che lì. Sa bene che sta pensando ad un’altra donna, sa bene a quale donna sta pensando.
Ma rimane in silenzio. Nathan le piace, non ha nessuna intenzione di lasciarselo scappare.
Si stringe più a lui e disegna con le dita affusolate ghirigori sulla sua schiena. Lo guarda, maliziosa e riesce a strappargli un sorriso. Entrambi sanno che i “dopo cena” sono la parte migliore della loro relazione.
 
 
- Adesso amore, ci facciamo una passeggiata per Champs Elysées.
- Va bene.
L’attrice sorride e prende la mano del fidanzato, che gliela stringe affettuosamente.
Passeggiano per la via più lussuosa di Parigi parlando del più e del meno. Lui la fa ridere in continuazione, lei cammina spensierata.
Sta bene, adesso. Con Mark, ha ritrovato un po’ di quella felicità che Nathan le aveva portato via. Non era stata colpa dell’uomo, certo. Era lei quella che non si era fidata ed aveva mandato a puttane il bel rapporto di due anni. Ma lui non ci aveva messo tutto l’impegno che una storia richiede.
Era un bambino, un donnaiolo, anche se con lei era sempre stato fedele. Erano innamorati, lo si leggeva nei loro occhi.
Lei comunque, voleva un uomo al suo fianco, non un ragazzo poco cresciuto.
E forse la sua vecchia fiamma non era riuscita ancora a maturare.
Stana le aveva viste le foto in compagnia della sua nuova fidanzata. Le faceva ancora male vederlo con altre, anche se era passato un anno dalla loro rottura.
Però, aveva fatto finta di niente, sopportando la morsa allo stomaco in silenzio e serrando le mascelle.
Adesso c’era Mark al suo fianco, non doveva più pensare a Nathan.
Sa che anche lui è in Francia. Ma la Francia è grande e spera con tutta se stessa di non incontrarlo. Il suo cuore non reggerebbe alla vista di una nuova oca bionda che lo tiene per mano. O peggio, che lo baci sulle sue labbra, morbide, umide, soffici ..
- Stana!
- Mmm?
Mark la riporta con i pensieri al presente.
Non può, anzi, non deve pensare al suo ex mentre è in compagnia del fidanzato. Deve smetterla.
- Tutto bene?
- Si, scusa. Ero sovrappensiero …
Lascia la frase in sospeso e riprende a camminare. Si ferma subito, però, bloccata da lui. L’attira a se e la circonda con le braccia, lasciando scivolare le mani fino al suo fondoschiena.
In mezzo alla via trafficata, la bacia con passione, fregandosene della gente, come due ragazzini innamorati.
O almeno, lui è innamorato. Lei no. Non ne è sicura ma il fidanzato già lo sa.
Fa finta di niente, tuttavia. Stana è un dono del cielo, non se la lascerà portare via. Non di nuovo.
 
 
- Nathan, guarda!
- Cosa?
Lo fa avvicinare ad una vetrina, indicandogli una collana. Diamanti.
- Non è magnifica?
- Si, magnifica – risponde lui scocciato.
Suzanne capisce che non è aria questa sera, il compagno non è in vena di fare regali e spendere soldi inutilmente.
Mugugna un flebile “Ok” e abbassa lo sguardo, triste.
Cosa ha lei che io non ho?
Nathan è dispiaciuto, non vuole far soffrire la donna, ma proprio non ci riesce ad essere sereno e felice.
Prova a tirarle su il morale, comunque.
L’abbraccia forte e le da un bacio sulle labbra. Poi le indica una vetrina dall’altra parte della strada e dice:
- Ho visto una collana più bella di questa in quel negozio. Bellissima, perfetta per te.
Il sorriso torna sul volto della donna mentre gli occhi le si fanno più luminosi.
Spruzza felicità da ogni poro.
Camminano mentre lui le sussurra qualcosa all’orecchio. Il suo sorriso si fa sempre più malizioso e sono così persi nelle loro fantasie che non si accorgono della coppia che si sta baciando di fronte a loro.
Non fanno in tempo ad alzare gli sguardi che ci vanno a sbattere contro.
- Oh mamma mia, Nathan! Mi hai fatto andare a sbattere contro questi ragazzi!
- Scusa Suz, non stavo guardando …
 Finisce la frase in un sussurro perché ha alzato gli occhi.
Stana è davanti a lui, la bocca arrossata, gli occhi lucidi e le dita della mano destra intrecciate a quelle di Mark Polish.
Può giurare di aver sentito il suo cuore farsi in mille pezzi.
La guarda, gli occhi sbarrati, le mani gli tremano così tanto che è costretto a chiuderle in un pugno.
Lei è immobile, trattiene quasi il fiato, non ci può credere.
Rimangono a fissarsi per un tempo che sembra infinito. I loro sguardi parlano per loro. Rabbia, delusione, anche paura. Paura di un confronto, paura di doversi chiarire.
Non hanno ancora le risposte che entrambi vogliono, il tempo passato distanti è tanto ma nessuno dei due ha ancora riflettuto abbastanza.
Nessuno dei due vuole definitivamente mettere la parola fine alla loro storia.
- Uh Nathan, ma non è la tua collega?
Chiede la Freeman riportando tutti sul pianeta Terra con i pensieri. La sua voce è fredda, tagliente. Quasi disprezzante, a causa della vicinanza col nemico.
- Ehm, si.
La bionda porge la mano prima a Stana, poi al compagno di fianco a lei.
- Quanto è piccolo il mondo – commenta sarcastica.
Stana fa fatica a stringerle la mano, i suoi occhi sono ancora incatenati a quelli azzurri di Nathan. Non riesce a staccarsi da quello sguardo, le è mancato perdersi in quel profondo blu.
Nathan distoglie gli occhi per primo, andandoli a posare su Polish.
Gli porge la mano, cordiale. Il suo sorriso è finto, Stana lo sa bene, lo conosce. Gli altri no.
- Tu sei Mark, vero?
- Si. Nathan, giusto?
- Esatto.
Anche Mark è in guardia. Sa che Nathan è innamorato perso della sua fidanzata. Sa che anche lei prova qualcosa per lui. Tutta questa vicinanza tra i due è pericolosa, deve portarla via, alla svelta.
L’attrice canadese non ha ancora aperto bocca, il silenzio che si è venuto a creare è imbarazzante.
Decide di prendere in mano le redini della situazione.
- Cosa ci fai qui? – chiede rivolta a Nathan.
L’intervento dell’oca bionda riesce a smontare subito la sua determinazione.
- Vacanze. Un po’ di relax farà bene ad entrambi – risponde al suo posto Suzanne stringendosi di più a lui ed afferrandogli la mano.
- Vero, amore? – gli chiede poi con un tono decisamente troppo smielato che nemmeno l’uomo ha mai sentito.
- Ehm, già – balbetta lui in imbarazzo.
Stana è rossa, la gelosia la sta divorando.
- E tu, invece? – le chiede Nathan freddo, - Sei venuta a visitare i set dove avete girato il vostro film?
Lei lo guarda con disprezzo, scuotendo leggermente la testa.
- Se non mi sbaglio, il letto di una camera d’albergo era il set principale.
Non gli è mai andata giù. Tutte quelle scene di sesso in quello stupido film lo hanno sempre infastidito. Erano già fidanzati, lui e Stana, quando For Lovers Only era stato girato. Lei gli aveva spiegato che era tutto finto e lui ci aveva anche creduto. Ma quelle carezze, quei baci, quelli no. Quelli non erano finti.
Era lavoro, lo sapeva, ma lo seccava lo stesso.
- Sei un’ ipocrita – gli sussurra.
- Ok, noi siamo in ritardo, dobbiamo proprio andare. Scusateci.
Mark le afferra la mano e la trascina via.
Un ultimo sguardo carico di rabbia tra i due canadesi, poi lei si volta e si stringe al fidanzato, allontanandosi da lì.
 
- Si può sapere cosa ti è preso? – gli chiede Suzanne.
- Niente, torniamo in albergo.
Lasciano la via senza parlare, si tengono timidamente la mano.
Suzanne non vuole fare domande inopportune.
Nathan non ha le risposte per qualsiasi tipo di domanda.
Arrivati in hotel, l’uomo è ancora pensieroso e lei capisce che ha bisogno di distrarsi.
Va in bagno e quando esce è completamente nuda. Nathan è seduto sul letto, ancora vestito e guarda fuori dalla vetrata, il cielo, le stelle.
Si siede a cavalcioni su di lui che non si è accorto del suo ingresso.
Gli prende il viso tra le mani e lo bacia. Poi abbassa una mano e gli slaccia il bottone dei jeans.
- Quest’espressione triste non si addice al tuo adorabile faccino. Lascia che ti tiri su il morale.
 
 
 
 
 
Angolino di Fede :
A grande richiesta, signore e signori, torno con una long Stanathan.
Oggi mi sembrava il giorno perfetto per pubblicare.
Dopo le foto di Nathan con la donna delle pulizie (ehm, fidanzata volevo dire) arrivo io a risolvere la situazione.
Certo, non l’ho risolta molto con il primo capitolo, ma le cose si sistemeranno u.u
Grazie a Cristina, che ha pazientemente letto in anteprima.
Vi lascio, ho voglia di gelato.
Al prossimo, baci,
Fede.
 
P.s. per la felicità di Sofi alzerò il rating :)
   
 
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