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Autore: Watashiwa    13/06/2012    3 recensioni
Il mondo è così egoista, a volte: ognuno lo ha imparato a proprie spese, senza sé e senza ma.
E quando uno ci riflette e capisce di aver raggiunto l'esasperazione, decide e prende la sua strada: la morte, l'addio ad un determinato posto, un cambiamento.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Guardava il cielo limpido con qualche nuvola bianca.
Proprio lei, che vivendo così intensamente le emozioni relative alle persone, non aveva mai badato ad un tale spettacolo.
I suoi occhi bassi e schivi
troppo abituati ad osservare la terra fangosa e maledetta non potevano che avere benevolenza per quella porzione di paradiso.
I suoi pensieri volavano via, non esisteva più quella ragazza posata e riflessiva, quando non badava più agli altri.
Troppo abituata a badare alle emozioni altrui, speranzosa che fosse sempre ricambiata, nell'affetto e nell'amore più vero.

Povera ingenua.

Tutto ciò che stava sulla terra provocava solo materialità, superficialità e morte, morte sofferente.
Se ne accorse quando stava quotidianamente con le amiche, che non parlavano di buoni sentimenti, non chiacchieravano di cose utili e speranzose per il futuro: loro, semplicemente, non se ne prendevano cura.
Ma lei era diversa, aveva disperatamente di parlare di tutto ciò che le passava per la testa, cose pressocché importanti e onorevoli, per una ragazza della sua età.
Alla fine poteva solo parlare con uno specchio, con un'anima che stava aldilà di quel mondo, uguale, simile e comprensiva come lei.
Si accorse che la terra non dava eternità quando vide che il ragazzo che amava più di se stessa, per diminuire il dolore della sua migliore amica, decise di fingersi innamorato e anche lei fece finta di crederci, accettando.
Eppure lui sapeva che avrebbe potuto donare una rinnovata felicità nella vita di un'altra ragazza, perché sapeva quanto amore voleva dargli.
Ma non disse niente, lasciandola al suo triste destino, come tutti.

Perché in questa tremenda terra siamo tutti così... egoisti?

Era sola in quella casa, completamente.
La sua famiglia era perita tutta, dal primo all'ultimo membro.
Ma anche loro non sapevano cosa volesse dire amare: dopotutto, era una casata giapponese importante, nel Paese.
Era più importante l'onore, la voglia di strafare, il vanto.
Chi, in quella nobile casata, poteva fregarsene di una lagna - a detto loro - come lei?
Era un peso, così diversa.

Perché in terra siamo così... crudeli?

Continuò a guardare quel cielo immenso, paradisiaco.
Per un attimo, pregò assiduamente che tutto questo che stava vivendo finisse immediatamente.
Il suo cuore sapeva che non era adatta ad una vita così corrotta.
Per un momento, desiderò solamente salire lassù e rendersi davvero utile, per qualcuno.
Voleva appartenere a quella magnificenza, non perché volesse diventare così, ma solo in quel modo sarebbe rinata come donna, come essere vivente.
All'improvviso, chiunque poteva affermare di averla visto un attimo prima, si sarebbe presto ricreduto.
Lei era sparita, senza lasciare alcuna traccia.

Che la sua preghiera fosse stata ascoltata ed esaudita?
Oppure era corsa via per riflettere un po' e piangersi addosso, se non provare a rifarsi, davvero, per sempre?

Nessuno, ancora oggi, può dire niente a proposito di ciò.

Solo lei può sapere cosa sta facendo, chissà da dove. 

   
 
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