Orbita cieca
Spettro disfatto della rabbia, ombra vorace della speranza.
Ne sai qualcosa tu, piccolo falco, che della malinconia hai fatto la tua seconda pelle.
Una pelle scomoda, stretta, soffocante.
Una pelle che puzza di sangue e certezze imputridite.
Alzi gli occhi a quel cielo negato, pigolando querulo, quasi un uccellino ferito a morte.
È una lupa a risponderti, al suo fianco un gigante di pietra e coraggio.
Quel coraggio che, sotto le tue ali, è diventato follia.
Alcuni sogni nascono incubi ancora prima di essere compresi, schiacciandoci con la loro forza, la loro brutalità.
E tu, che vivevi già in un'ossessione divorante e divorata infinite volte, avevi visto i crismi della rottura, ma li avevi ignorati.
Sei incapace di volare Grifis.
Perché i falchi buttano il cuore oltre l'orizzonte, piume leggere e sguardo rapace.
Il tuo, di cuore, giaceva combusto e pesante: tradito.
Agonizzante.
Come te.