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Autore: lady dreamer    15/06/2012    1 recensioni
"Frammenti di morte/ Perché tutto quello/Che ieri era/Domani potrebbe/Non essere più."
Lorenzo è da sempre innamorato di Giulia nonostante siano stati separati per tanti, troppi anni. Il caso la fa tornare nella sua vita.
Alessandra fugge da qualcosa, forse da qualcuno e trova la morte.
A Lorenzo l'ingrato compito di scoprire da chi proprio quando scopre che nella sua stessa vita ci sono misteri irrisolti.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lorenzo non riusciva a capire il senso di quel percorso che Alessandra gli aveva fatto fare: il biglietto, l’aquila, la poesia, lo spartito. Cosa voleva dire? E cosa c’entrava Giulia? Si impose di non pensarci più, se c’era qualcuno che doveva occuparsi delle indagini era la polizia. C’era gente che veniva pagata per fare quello che lui stava cercando di fare senza alcun motivo. Lui la conosceva appena, cosa gliene importava? Era morta e basta, non per questo doveva trascinare nella tomba anche lui. Perché proprio lui?
Era stufo della decisione insensata che aveva preso dopo aver letto quel dannatissimo biglietto, da allora la sua vita era andata in pezzi e delle cose che erano state fino a quel momento importanti, il lavoro, le amicizie, la donna che amava, non era rimasto niente. Solo schifosissimi frammenti, tessere di un puzzle senza più una base, senza più collocazione.
Se avesse potuto avrebbe urlato. Non riusciva più a sopportare quella situazione di impotenza. Non aveva mai creduto al destino: la sua vita era solo il risultato di quello che lui faceva (o non faceva) per renderla migliore. E allora basta. Non avrebbe continuato indugiare in quella falsa. Se sarebbe potuto servire a qualcosa si sarebbe dato uno schiaffo. Invece l’unica cosa da fare era porgere un guanto di sfida alla vita. In che modo? Non lo sapeva ancora. Sorrise, forse andare dal suo amico più sovversivo sarebbe servito a qualcosa…e chi era il suo amico più sovversivo? Paolo, ovviamente.
 
Quando suonò al campanello gli rispose Noemi.
“Accomodati…sei arrivato giusto in tempo!”
“In tempo per cosa?”
“Io e mio fratello stavamo per telefonarti. Ho trovato la ripresa del giorno del matrimonio della prof.”
“Ah…bene.”
“Tutto questo l’entusiasmo? Ho dovuto mettere la casa a ferro e fuoco per trovare il filmino.”
“Scusami, è che in questo periodo le cose vanno un po’ come vogliono…”
“Problemi a lavoro?”
“No, sono cose mie…”
“Giulia?”
“E tu cosa ne sai di Giulia?”
“Niente…è che l’altro giorno ho ritrovato quel mazzo di chiavi che avevo perso…sai erano le chiavi di casa tua…e….”
“Le chiavi di casa mia?!”
“Non ti arrabbiare…ma come Paolo non te l’ha detto?”
Lo sguardo di Lorenzo parlò per lui.
“Non te l’ha detto. Insomma pensavamo che le avesse prese lei perché le abbiamo trovate sul tavolino dove lei aveva poggiato la borsa e dove…inutile dirlo…è stato il primo posto dove le abbiamo cercate. Pensavamo che fosse venuta a trovarti…a farti una sorpresa. Avevamo persino pensato che vi foste messi insieme. No, eh?”
“No.” Guardò il cellulare e finse che gli fosse arrivato un messaggio. “Scusami, mi sono ricordato di avere un appuntamento. Torno un’altra volta.”
“E il filmato?”
“Dammelo, lo vedo a casa quando ho tempo.”
Uscì dopo aver preso la cassetta senza pronunciare una sola parola di spiegazione.
Avrebbe tanto voluto sbattere la testa contro il muro. Era stata Giulia a entrare nel suo appartamento e rubare il biglietto. Era stata lei a uccidere Alessandra. Non poteva crederci. Ecco perché aveva affermato di aver avuto da fare quella mattina. Ecco perché mi ha respinto. Chi sono stato io per lei? Assolutamente niente. Avrebbe voluto andare in caserma e denunciarla ma non aveva prove…non ancora.
 
“Stefano, dove sei?”
“A casa perché?
“Posso raggiungerti lì? Ci sono novità.”
“Si, ma che cosa è successo?”
“Il nome Alessandra ti dice qualcosa?”
“Ti aspetto.”
 
Lorenzo dieci minuti dopo era a casa di Stefano che, stupito dalla telefonata ricevuta e della rocambolesca apparizione dell’amico, aspettava spiegazioni.
“Scusami, ti disturbo?”
“No, figurati. Entra.”
“Tu hai un pianoforte vero?”
“Certo, ma questo che c’entra?”
“Non c’è tempo per spiegare. Hai anche il foglio che abbiamo trovato oggi?”
“Sì, perché?”
“Sei in grado di suonare ciò che c’è scritto?”
“Ma è una composizione per piano?”
“Sì. Forza, muoviti.”
Ormai consapevole del fatto che le spiegazioni non sarebbero arrivate, facendo strada all’amico per condurlo in salotto dove teneva lo strumento, pensò: “Come gli viene bene la parte del carnefice…” e fu costretto a nascondere un sorriso.
 
Lorenzo attese con poca pazienza che l’amico si accomodasse sullo sgabello e mettesse lo spartito sul leggio. Quel momento era cruciale. La sua ipotesi poteva essere accettata solo se fosse stata avvallata da delle prove e questa era l’unica che sarebbe stato in grado di fornire a Massimo Ghiberti. Quando Stefano iniziò a suonare Lorenzo andò nel pallone. In realtà ricordava ben poco della colonna sonora di  Fiori di serra. Quando le abili dita dell’amico iniziarono a dare un suono a quelli che per lui erano solo stanghette e pallini tutti i suoi sensi erano all’erta. Quando riconobbe la melodia che aveva tanto ammirato al cinema non ebbe più dubbi. Tutto era finalmente chiaro.
 
“Lorenzo Valdesi, come mai ho il piacere di incontrarla di nuovo?”
“Sono qui per darle una buona notizia. Ho scoperto chi ha ucciso Alessandra de Vincenzo.”
“Che cosa?! Lo sa che ci vogliono delle prove per accusare qualcuno?”
“Le ho. Innanzitutto, le presento il mio amico Stefano Franchi.”
I due si strinsero la mano.
“Lei ha visto il film Fiori di serra? Sa chi ha scritto la colonna sonora?”
“Sinceramente no. Inoltre questa non è la redazione di un giornale di spettacolo e nemmeno un quiz televisivo. Ho l’impressione che lei voglia farmi perdere tempo.”
“No, la prego mi ascolti.  Nei titoli di coda compare il nome della donna uccisa.”
“Quindi l’ha scritta lei?”
“Questo è il punto, risulta che sia sua, ma in realtà è stata composta da Giulia Pignani. Abbiamo il suo spartito originale e Stefano ha provato a eseguire quello che c’è scritto. È la stessa melodia del film. Si ricorda quando mi misero la casa a soqquadro e rubarono il biglietto di Alessandra?”
“Certo.”
“Ebbene, ricorda quando mi chiese se qualcuno aveva le chiavi di casa mia?” Ghiberti annuì. “Le risposi che Paolo ne possedeva una copia. Giulia dà ripetizioni alla sorella del mio amico. Un giorno non trovarono più le chiavi di casa mia che poi riapparirono un pomeriggio che la ragazza era andata da loro, sullo stesso tavolino dove aveva poggiato la borsa.”
“E questa Giulia come faceva a sapere che lei era in possesso del biglietto?”
“Lei non lo sapeva ma aveva il sospetto che fossi in possesso di qualcosa che avrebbe potuto inchiodarla. Io, infatti, le avevo accennato l’eventualità di ritrovare un vecchio filmino della festa di nozze dove eravamo stati invitati sia io che lei…e sospetto anche Alessandra.”
“Come…sospetta?”
“Io ricordo che c’era una ragazza con i capelli rossi che suonava il piano.”
“E noi dovremmo basarci sulle sue vaghe memorie?”
“Ho qui il filmato apposta per visionarlo.”
“Lo lasci qui, poi lo vedremo in un altro momento e glielo restituiremo. Continui piuttosto con la sua testimonianza…”
“Sì, secondo me le due si conoscevano, in fin dei conti entrambe frequentavano il conservatorio e suonavano il pianoforte. La composizione che è diventata la colonna sonora del film che prima ho nominato era stata composta da Giulia, ma Alessandra, a cui era stata data una copia della partitura dall’amica, l’ha usata per guadagnarsi il successo. Quando la ragazza l’ha scoperto non è riuscita a dominarsi e l’ha uccisa. D’altronde non ha un lavoro fisso, fa solo delle ripetizioni e non penso che guadagni molto.”
“Quello che dice non fa un piega…”
 
Passarono i giorni e la veridicità delle intuizioni di Lorenzo fu verificata dalla polizia. Giulia avrebbe dovuto affrontare un processo dal quale sarebbe stato difficile non ottenere una condanna.
Ghiberti scoprì, inoltre, che l’utilitaria rossa con “RB” nella targa era in possesso di Giulia Pinardi e che era stata quest’ultima a tagliare la strada a Paolo la sera che aveva litigato con Alessandra per la disputa sulla “maternità” della colonna sonora di Fiori di serra. Lorenzo intuì che era stata quella notte che era maturata in Giulia la voglia di vendetta che l’aveva spinta a uccidere ma promise a se stesso che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe pensato a tutto ciò che era accaduto in quella settimana.
Lorenzo non la incontrò più e cercò di cancellare quello che era successo. Voleva salvaguardare la memoria della ragazza che, suo malgrado, gli aveva insegnato cosa voleva dire amare e l’importanza del fatto che essere o non essere ricambiati è secondario a quello che si prova che viene prima di tutto. Massimo Ghiberti fu di parola e gli restituì il filmato. Lo guardò e riguardò molte volte cercandovi sempre qualcosa di nuovo, si rivedeva e riscopriva l’età del possibile, della tristezza e della gioia senza limiti, l’età dove non ci sono barriere ma solo confini facilmente valicabili. Rivedeva Giulia…e Alessandra. Si rese conto di quanto i rapporti umani siano fragili. Di quanto poco ci voglia a rendere nulli anni di amicizia. Si accorse che la vita è fatta di bicchieri e di mensole: i primi sono le persone o quello che queste hanno rappresentato per noi (un amico, un famigliare, un prof.) e la mensola è la stabilità, la normalità. Monotona forse ma indubbiamente rassicurante. Quando il calice cade, essendo di vetro, va  in pezzi e dei tempi in cui quel “bicchiere” era nella tua vita rimangono solo dei frammenti e tentare di rimettere tutto a posto con un po’ di colla non serve a niente. Quei frammenti ci tormentano ma è da quell’angoscia, da quella consapevolezza di non avere scampo che si trova la forza per uscire dal vicolo cieco e ritornare a vivere calpestando con violenza gli ultimi frammenti di quel tutto che ci ha abbandonato lasciando dietro di sé solo un dolcissimo velo di tristezza. 

 
Note dell’autrice: Salve a tutti! Eccomi a pubblicare l’ultimo capitolo di Frammenti. Sembra che non abbia raccolto molti consensi perché nonostante il numero elevato di visualizzazioni le recensioni sono sempre poche… ringrazio tuttavia tutti quelli che hanno letto la storia e i pochi temerari che l’hanno recensita. Saluti a tutti,
lady dreamer.   





  
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