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Autore: jane_lisbon93    17/06/2012    5 recensioni
Quando riportò l'attenzione sulla donna di fianco a lui, Jane decise che si sarebbe assicurato di averla ancora al suo fianco quando tutta questa storia fosse finita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il panorama che si scorgeva dalla soffitta del dipartimento del CBI era davvero incredibile; nella notte, le luci di Sacramento regalavano un'atmosfera intensa ma rilassante. L'indagine del giorno non era stata particolarmente faticosa, e per quanto un caso di omicidio possa definirsi 'felicemente' concluso, era davvero finito nel migliore dei modi: l'assassino era stato sbattuto in galera e Jane, con uno dei suoi discorsi rivelatori, aveva consolato i genitori della vittima ed era riuscito a farli riconciliare, dopo che uno dei due era stato considerato primo sospettato dell'omicidio in questione. Dopo la perdita della figlia, meritano di sostenersi e amarsi a vicenda. In questo momento difficile, hanno bisogno l'uno dell'altra”, aveva detto Jane.

 

Proprio in quel momento, il consulente si stava godendo il panorama di luci dalla finestra del suo piccolo rifugio, perso nei suoi pensieri. Si voltò leggermente quando sentì il rumore della porta scorrere ed aprirsi.

 

«Ehi.»


Sorrise.
«Ehi anche a te.»

In genere non gli piaceva quando qualcuno interrompeva la sua quiete. Eppure, vedere Lisbon dopo una lunga giornata gli dava un senso di sicurezza e di pace.

 

«Sei stato bravo oggi. I genitori di quella povera ragazza ne avevano davvero bisogno.» Gli sorrise.

 

«Grazie.»
Non gli piaceva quando le persone lo ringraziavano, però doveva ammettere che fare del bene gli dava una grande soddisfazione, lo faceva sentire meglio.

 

Lisbon si avvicinò a lui e guardò fuori dalla finestra. Sapeva che da lì si godeva di una grande vista, ma non si era mai fermata abbastanza a lungo per ammirarla. Era davvero bella.

E bella era anche lei, pensò Jane. Troppo impegnata a guardare al di la del vetro, non badò allo sguardo di lui che seguiva i dolci lineamenti del suo viso colpiti dalla luce tenue proveniente dalla finestra.

 

«Ti sei incantata?» chiese, leggermente divertito.

 

«Eh?»

 

«Ho detto, ti sei incantata?»
Lei scosse la testa come per riprendersi.

 

«Guardavo solo il panorama. È molto bello qui, forse non è poi così male come credevo dormire in questa soffitta.» disse sorridendo.

 

«A che pensavi?» le chiese, curioso.

 

«Non so. A tutto e a niente, credo.»

 

«Wow.» rise.

 

«Che c'è?!»

 

«Niente. Ehi, Lisbon?»

 

«Si?»

 

«Tu ci credi nell'anima gemella?»

 

Teresa lo guardò incuriosita. Mentre Jane attendeva, lei rivolse nuovamente lo sguardo al di fuori della finestra, pensierosa.

 

«Non saprei...però è una cosa bella, no? Pensare che due persone siano fatte l'una per l'altra.»

 

«Già.» Si guardarono per qualche secondo. Lui distolse lo sguardo per primo, e Lisbon, vedendo il suo volto diventare improvvisamente triste, capì subito a cosa, a chi, stava pensando. Non era poi così difficile intuirlo, se non fosse che Jane – sempre guardando altrove – mutò la sua espressione sostituendola con uno dei suoi soliti sorriso, che però non poteva del tutto nascondere la malinconia che trasmettevano i suoi occhi.
Lisbon lo conosceva troppo bene.

 

Non sopportava vederlo così, la faceva sentire impotente e inutile, impossibilitata a cambiare le cose. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederlo felice e in pace con se stesso, avrebbe voluto prosciugare la sua tristezza e il senso di colpa che lo logoravano dentro. Se fosse stato possibile, forse avrebbe fatto in modo che la tragedia di otto anni fa non fosse mai successa, anche se così lei e Jane non si sarebbero mai conosciuti.

 

Allungò la mano e gli sfiorò affettuosamente il braccio attraverso il tessuto della giacca. Per quanto leggero, lui percepì il gesto e fu riportato al presente. Quando riportò l'attenzione sulla donna di fianco a lui, Jane decise che si sarebbe assicurato di averla ancora al suo fianco quando tutta questa storia fosse finita.

 

«Vuoi ancora ucciderlo?» gli chiese senza mezzi termini, guardandolo negli occhi.

 

«Ti arrabbieresti se dicessi di si?»
Lisbon fece per rispondere, ma lui la bloccò.

 

«Ma non parliamone adesso, per favore. Quando arriverà il momento, riprenderemo il discorso...va bene?» Suo malgrado, Lisbon accettò il compromesso.

Decise allora di cambiare argomento.
Sapeva che, quando Jane non si occupava dei casi assieme alla squadra, sia che stesse al CBI sia che tornasse a casa – qualunque essa fosse – stava quasi sempre in solitudine.

 

«Posso chiederti una cosa?»

 

Lui annuì.

 

«Hai mai pensato di...iniziare a frequentare qualcuno?»

 

Rimase leggermente sorpreso da quella domanda, ma sapeva quanto Lisbon si preoccupasse per lui, e le sorrise. Ci aveva mai pensato? Probabilmente si.
Tornò serio, pensando che al momento le priorità erano altre.

 

«Lo sai, Lisbon. Con Red John ancora in libertà è troppo pericoloso, io...io non posso permettermi di mettere a rischio la vita di altre persone solo perché non ho saputo aspettare.»

 

La verità è che Jane era terrorizzato dall'idea di perdere altre persone a lui care. E guardando Lisbon negli occhi, sapeva che lei capiva. Cosa avrebbe fatto se quel bastardo avesse messo le mani addosso a qualcuno a lui vicino? Cosa avrebbe fatto se Red John avesse messo le mani addosso a Lisbon?
La verità è che ultimamente questa possibilità si stava facendo pericolosamente più concreta, e lui ne era inconsciamente terrorizzato. Preferiva non pensarci.

 

«Non so come tutto questo andrà a finire, ma ti prometto che proverò ad andare avanti.» disse sincero, poggiandole una mano sulla spalla. Lui non sapeva davvero cosa gli avrebbe riservato il futuro, ma sapeva di per certo che qualunque cosa sarebbe successa, Lisbon sarebbe stata lì al suo fianco. Non sapeva cosa la spingesse ad agire in quel modo, essendo anche in parte consapevole di quali potessero essere le conseguenze, ma lei era così. E lui la apprezzava infinitamente, forse più di quanto riuscisse o volesse farle capire. L'importante era che lei lo sapesse.

 

Fece scivolare la mano dalla spalla lungo tutto il braccio, mentre lei la seguiva con lo sguardo, confusa. Le prese e le strinse dolcemente la mano, per poi lasciarla andare qualche secondo dopo mentre si allontanava da lei.

 

«Chi lo sa, magari troverò la mia anima gemella.» continuò, dirigendosi verso la porta. «Chi sa, magari mi ha aspettato per tutto questo tempo.»

 

Lisbon lo seguì con lo sguardo mentre, prima di uscire, Jane si girava per un'ultima volta rivolgendole un sorriso.

 

«Magari non è neanche poi così lontana.»










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Salve a tutti. Spero abbiate gradito la storia, anche se forse non è un gran che dato che non scrivo da più di un anno...ops. Si beh, ovviamente l'ispirazione mi deve arrivare quando non manca neanche una settimana all'inizio degli esami! Per fortuna, tra un libro di testo e l'altro, nei momenti di relax Jane e Lisbon mi tengono la mente piacevolmente impegnata :)

Se vi va, lasciate una recensione!
Saluti, Sonia.

  
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