Fuga nell’ombra

Nell’oscurità Una donna, segnata dal tempo e dalle ferite nel suo cuore, bisbigliava tremante parole di raccomandazione alla ragazza davanti a lei.
“non slegarlo mai. Il tuo segno fuori da queste mura non è apprezzato. Ricorda non dire mai chi sei o da dove vieni, il mio futuro e nelle tue mani mia cara”
le diede un leggero bacio sulla fronte in segno di affetto e scossa da altri tremiti si appoggiò alla sedia di legno. Con le lacrime agli occhi e con il peso della sua decisione vide la ragazza dai lunghi capelli ramati andarsene dalla stanza.

Mentre si dirigeva in armeria osservava la piccola fasciatura che la sua balia le aveva avvolto attorno al braccio destro, appena sotto al spalla.
Spinse la pesante porta di legno ed entrò silenziosamente nell’armeria. Si avvicinò al suo piccolo scaffale dove riponeva tutti gli oggetti che riceveva in dono. Con cautela prese l’arco di legno chiaro e i sais che aveva ricevuto proprio quell’anno, durante il suo 17 compleanno.
Dei rumori improvvisi fuori dalla stanza la fecero sobbalzare, sapeva da chi venivano.
Prima che i ra’zac entrassero nell’armeria aprì con la magia un varco per l’esterno della torre. Corse fino alle stalle dove prese il suo cavallo, nero come la notte, e a galoppo si allontanò da quelle mura fredde dove aveva passato l’infanzia. Diede l’ultimo sguardo, l’ultimo saluto alla torre di Uru’baen.

Galoppò per due settimane, senza sosta, aiutandosi con la magia. Sapeva che era meglio non fermarsi, i Ra’zac le erano alle costole. Erano ormai passate 16 notti quando si inoltrò stremata nei Monti Beor dove si trovava la sorgente del fiume Zannadorso.
Mancava solo una notte all’arrivo al Farthen Dur.
Trovò una radura sicura dove decise di accamparsi. accese il falò e, legato il cavallo ad un tronco, si inoltrò nella foresta verso un laghetto che sapeva essere li. Bevve a volontà, l’acqua fresca era un sollievo dopo tutti quei giorni passati ad attraversare il Deserto di Hadarac. L’acqua che le bagnava il viso la rilassava, sperava di non dover più ricorrere all’aiuto della magia o delle armi. Voleva solo portare a fine il suo compito.

Prese rapidamente i due pugnali dalla cintura e si girò di scatto puntandoli contro la persona dietro di lei.
Ma non fu abbastanza rapida: il ragazzo le puntò la spada alla gola pronto ad ucciderla se lo avesse trovato conveniente.






Prima di tutto Grazie per aver letto la nostra FF, se avete voglia e volete lasciare una recensione ve ne saremo grate^^
Il prossima capitolo arriverà al più presto, sempre che i compiti non ci blocchino.
Saluti, Domilie and Verity