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Autore: formerly_known_as_A    18/06/2012    2 recensioni
Lui non pesa granché. È il tipo minuto, anche se non è affatto fragile. La tua schiena può testimoniarlo, è un uomo ed è piuttosto rude, nei modi, sotto l'aria da principino. Per non parlare del fatto, poi, che non hai idea di come riuscirai a reggerti in piedi.
Il principino è tutto tranne che delicato.

Olanda/Islanda
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Islanda, Paesi Bassi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È incredibile come le cose siano cambiate, in così poco tempo.

Te ne accorgi appena prendi coscienza di te stesso, aprendo gli occhi, quando ti rendi conto di non essere solo, nel tuo letto troppo piccolo per due persone. Non sei passato al matrimoniale neppure questo mese e te ne accorgi solo ora. Te l'eri ripromesso, come ogni primo del mese.

Lui non pesa granché. È il tipo minuto, anche se non è affatto fragile. La tua schiena può testimoniarlo, è un uomo ed è piuttosto rude, nei modi, sotto l'aria da principino. Per non parlare del fatto, poi, che non hai idea di come riuscirai a reggerti in piedi.

Il principino è tutto tranne che delicato.

Almeno... è così quando fate sesso.

Ora sembra solo una cosina carina addormentata con la testa sulla tua pancia, le gambe intrecciate alle tue come se gli importasse davvero di te, come se tu non fossi solo uno sfogo.

Ci sono mattine come quella, mattine in cui ti svegli con lui ancora nel letto, al caldo, felice, in cui tutto sembra bello, persino il cielo grigio dell'inverno olandese. Lo guardi e per l'ennesima volta ti chiedi se i suoi capelli siano più come quella giornata o come il cielo bianco che precede una nevicata. Ti convinci che sia come il mare, capace di riflettere il cielo delle stagioni fredde, salvo poi dirti che devi essere ancora molto assonnato, se pensi a queste cose.

Lui forse sente i tuoi pensieri, perché muove la mano che teneva chiusa contro il petto e ti sfiora la pancia, muovendo un po' la testa e lamentandosi a bassa voce. Di cosa? Non lo capisci, dev'essere ancora addormentato, dopotutto.

Allunghi una mano verso la sua e la avvolgi, la sua mano piccola, sorridendo assonnato quando ti ricordi per quante cose sono belle, quelle mani. Suona il piano, per te e te soltanto, quando siete a casa sua, solo tu e lui, si impegna tanto e le sue note sono perfette, in fila l'una dietro l'altra come se fosse quasi semplice. Non solo. Quelle mani sanno essere dolci o possessive, decidere di farti male o carezzarti.

Il tuo sorriso si allarga quando formuli il pensiero che quelle dita, quel palmo, sono sempre i benvenuti.

Non puoi immaginare la tua espressione, quando la sua mano tenta di nuovo di nascondersi, portandosi dietro la tua e, quando sembra accorgersene, la ferma sulle labbra, facendo piccole carezze con le labbra e poi allontanandosi per fare un grosso sbadiglio.

A volte gli dici che sembra un gatto. Uno di quei gatti minuscoli che si vedono su internet, quelli con le orecchie giù, magari, gli occhioni grandi e viola, che stanno nel palmo della mano. No, ci sono momenti in cui è tutto tranne tenero, ma in altri, come al risveglio o quando ti capita di cucinare qualcosa per lui, la sua dolcezza, il modo in cui ti ringrazia o si sveglia... non possono non ricordarti i modi di un cucciolo.

Le sue labbra tornano sulla tua pelle, ma non restano molto, perché con i denti comincia a mordicchiarti scrupolosamente la mano e tu cominci a chiedere se non puoi per caso averlo così per tutto il tempo.

Non togli la mano e non hai nessun motivo per farlo. Non fa male, lui sta giocando ed è in quella fase in cui ancora non capisce quello che fa.

A volte ti chiedi se farebbe quelle cose anche se ci fosse qualcun altro, in quel letto. Ogni volta scuoti la testa, perché tu, in fondo ma neppure troppo, ci credi.

Credi che un giorno potrai portargli la colazione a letto, magari, senza vederlo irritato dal gesto. Credi che forse capirà, un po' prima o un po' dopo, che non vuoi niente in cambio, quando sei gentile con lui. Sì, hai voglia di fare del sesso ogni tanto, ma questo non significa che tu voglia comprarlo in quel modo.

Tu aspetti. Vivi aspettando. Sì, c'è questo momento e lui si è appoggiato alla tua mano con la guancia, riaddormentandosi, ma domani potrebbe non esserci più. O potrebbe essere meglio ancora.

Non osi neppure sperare sia meglio, in verità. Hai solo il terrore che si stufi e se ne vada, anche dopo sei mesi e i morsi e le ore ad ascoltarlo suonare e i libri letti con la testa appoggiata alla tua spalla. Le liti, l'amore che tu vedi e forse lui non immagina nemmeno.

Eppure, in momenti come questo, vuoi crederci. Vuoi credere che un giorno finirà per dirti qualcosa che non sembra neppure un ti amo, neppure lontanamente, ma che capirai come se fosse la più romantica dichiarazione d'amore del mondo.

Lui si muove, tende le gambe e torna ad intrecciarle con le tue, tanto che cominci a pensare che questo risveglio durerà in eterno, come hai sperato.

Invece alza la testa e ti morde la pelle, ad occhi chiusi, non allentando neppure un po' la presa sulla tua mano.

Dice che, in mancanza d'altro, dorme sulla tua pancia perché è morbida. Dice che il tuo cuore è assordante e non potrebbe addormentarsi bene sul tuo petto. Tu sei felice come un idiota perché ha considerato di dormirti addosso.

Ma si addormenta con una mano posata proprio a quell'altezza, come se il battito potesse cullarlo.

Per il momento vivi di briciole. Come il suo sguardo assonnato mentre gattona verso di te e poi si posa sul tuo petto, stringendoti quasi come se si stesse semplicemente stiracchiando. Come quando noti che il suo orecchio sta sul tuo cuore e l'indice che picchietta su di te ha lo stesso ritmo.

"Jan... buongiorno."

Come quel nome che lui sa dire in centinaia di modi diversi, centinaia di frasi non dette, solo con un nome. Non avevi idea, prima di conoscerlo, che il tuo nome potesse essere sensuale, dolce, minaccioso, a seconda delle circostanze.

"Buongiorno, Eirik." gli rispondi e non capisci se è lui che viene verso di te o tu che tenti di raggiungerlo.

Il suo sguardo ti ricorda perché ogni volta prometti che comprerai un letto matrimoniale e tu rinnovi la promessa, suggellandola con un bacio.

   
 
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