Ti vedo ogni giovedì al mercato della città;i tuoi capelli neri sono così lunghi e fluenti...
Mi piacerebbe molto toccarli e stringere il tuo esile corpo avvolto in quel bell'abito blu.
Il tuo viso è sempre coperto da un cappello a tesa larga e non ho mai potuto vedere il tuo volto...
Nemmeno una volta ho incrociato i tuoi occhi,ma so che hanno un colore meraviglioso.
Forse sei l'unica che possa eguagliare la mia Oscar in grazia e bellezza...
Finalmente riesco ad avvicinarmi a te,in questo caotico mercato e vedo il tuo viso:un viso d'angelo dalla pelle lattea e vellutata,i tuoi occhi azzurri come il mare mi guardano spauriti ed esitanti.
Non posso fare a meno di pensare quanto tu sia bella...
Ti chiedo se ti va di passeggiare con me per il parco,tu mi rispondi di si e ci incamminiamo.
Parli pochissimo,ma dai tuoi gesti capisco tutto di te...E tu di me.
Nel frattempo però si avvicina un uomo,ti fa delle avances fin troppo sfrontate e tu riesci ad allontanarlo solo con uno sguardo,mi ricordi qualcuno...
Dopo aver terrorizzato il malcapitato casanova,sfoggi un sorrisetto compiaciuto.
Io allora ti spingo dietro a delle grosse siepi e ti afferro i capelli;la parrucca cade a terra in un fruscio e una cascata dorata si riversa sulle tue esili spalle,poggio le mie labbra sulle tue e tu,mia amata Oscar,cerchi di sottrarti alle mie braccia ma io so che non lo farai.
Le nostre lingue danzano e i nostri corpi si cercano,di nascosto alla società che tanto ci disprezza,dopo aver approfondito questo contatto ci sorridiamo,tu ti rimetti la parrucca e ci riavviamo verso la tenuta...
Ma solo per prendere le nostre cose e andarcene; dove? Non lo sappiamo, cosa faremo? Non possiamo saperlo...
Sono passati due anni e nella nostra casa in Italia l'atmosfera è così calma...
Tu hai sempre voluto abitare a Roma; allatti la nostra bambina che,ironia della sorte,ha i capelli neri come i miei;come la parrucca che ci ha fatto capire i nostri sentimenti e che ora tu custodisci gelosamente nel cassetto dell'armadio. Quella maschera...Non finirò mai,inconsciamente,di ringraziarla.