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Autore: champagne supernova    22/06/2012    0 recensioni
Una nuova famiglia va ad abitare nella "casa degli omicidi" più famosa di Los Angeles.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Home sweet home.

Lasciare Phoenix non è stata una delle idee più geniali dei miei genitori. Ma d'altro canto, cambiare aria non mi dispiace affatto.

Mio padre, David, è un chirurgo, un veterano di Harvard serio e pignolo.

Mia madre, Lauren, è una psicologa. Lei è la versione femminile di mio padre. A volte penso di non essere nemmeno loro figlia. Io sono... diversa.

Mi chiamo Emily. La scuola? La detesto. Gli amici? Li ho lasciati a Phoenix insieme al mio passato. Sono timida, distratta, indecisa ma curiosa. A volte anche troppo.

-Per correttezza devo dirvi cos'è successo ai precedenti proprietari- dice Marcy, la nostra agente immobiliare. Ci voltiamo verso di lei, mentre la cucina si riempie di un odore acre e fastidioso.

-Che è successo?- chiede mia madre.

-Sono morti qui- risponde Marcy.

-Chi erano?- domando io.

-Gli Harmon; Ben e Vivien. Avevano una figlia della tua età, Emily. Si chiamava Violet. Spero che questo fatto non influenzi la vostra opinione sulla casa-

-Affatto- dice mia madre -la casa è grande. Lo studio è perfetto per vedere i miei pazienti-

-A me piace- dico io

-La prendiamo- dice mio padre senza pensarci due volte. Sorrido, pensando all'infinità di cose che avrei potuto fare... se avessi avuto qualche amico. Il mio sorriso svanisce immediatamente e salgo le scale, in cerca della mia stanza. Ne trovo una piena di CD di gruppi grunge mai sentiti nominare: dovevano essere di Violet. Li avrei subito sostituiti con i miei dei Beatles, degli Oasis e dei Queen, ma non gli avrei buttati, per rispetto della ragazza deceduta.

Continuo a fare un giro della casa, fino ad arrivare davanti a una porta. Quella del seminterrato, probabilmente. Apro la porta ma non entro, perchè mi sento chiamare. Raggiungo i miei genitori in cucina, che stanno versando del succo in dei bicchieri di plastica.

-Sappiamo che non sei felice del trasferimento- afferma mio padre -ma ricordi cosa dicevi da bambina? Finché siamo insieme ogni posto è casa...-

-...e tutto andrà bene- lo interrompo, sorridendo. Prendo in mano il mio bicchiere di succo e lo alzo.

-A noi, i Johnson-

-E a un nuovo inizio-
continua mio padre prima di baciare la guancia di mia madre.

-A noi, a un nuovo inizio!- ripetono i miei genitori ridendo.

Anche se a volte li odio, devo ammettere che per me sono tutto. Loro sono la mia famiglia, la mia unica famiglia.
 
***

I miei genitori vanno a conoscere Constance Langdon, la nostra vicina di casa. E mentre loro sono via, io torno sui miei passi verso il seminterrato. Quando apro la porta e provo ad entrare, qualcuno alle mie spalle parla, facendomi sussultare -non c'è niente lì sotto. Solo ragnatele e muffa-

Mi volto e mi trovo davanti una signora con i capelli rossi e i vestiti da cameriera.

-Com'è entrata qui?-

-Ho le chiavi. Sono Moira, la domestica. Lavoravo per i vecchi proprietari-

-Oh, mi scusi, io non lo sapevo...-

-Non importa, cara. Vuoi del thè? Sembra che tu abbia visto un fantasma-

Forse sono impallidita per lo spavento -Certo, va bene-

Torniamo in cucina e aspetto il mio thè, mentre faccio conversazione con Moira.

-Come mai avete comprato la casa?-

-Mio padre viveva qui a Los Angeles da bambino, quindi siamo tornati in zona perchè mia madre voleva un nuovo studio... lontano da Phoenix-

-Se posso chiedere... cos'è successo?-

-Un uomo perseguitava mia madre. Lei è una psicologa e lui era un paziente-

-Anche il signor Harmon era in quel campo; ma lui si occupava di psichiatria-

Soffio e bevo un sorso del mio thè.

-E Violet? Lei com'era?-

-Diversa da lei. Lei è solare e timida. Violet era sfacciata, perennemente arrabbiata con il mondo. Era depressa, per questo si è suicidata. Ma non parliamo di queste brutte cose... scusi, ma non so il suo nome, signorina-

-Sono Emily. Moira, ti prego, dammi del tu-

-Okay, Emily- dice sorridendo.

I miei entrano in casa e quando vedono Moira, mia madre indietreggia. -Emily, ti ho detto mille volte che non devi aprire a nessuno quando sei sola-

-Mi perdoni signora, sono entrata io con le mie chiavi. Sono la domestica- dice Moira.

-Oh, perfetto. Abbiamo proprio bisogno di una domestica, vero Dave?-

Mio padre guarda Moira con aria assente e maliziosa. Mi chiedo perchè dato che lei ha almeno sessant'anni.

Mi guardo intorno e ripenso alla cucina della casa a Phoenix. È tutto così diverso. “Nuovo inizio” lo chiamano i miei genitori. A me sembra solo un “finale alternativo”.




Lei è Emily



Angolo autrice!


Taaadà! (?) Ecco a voi la mia prima fanfiction su American Horror Story. Spero vi piaccia. Mi lasciate una recensione? :)
Su Twitter sono @hugmesheeran potete seguirmi se vi va.

Baci, G.

  
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