Home sweet home.
Lasciare Phoenix non è stata una delle idee più geniali dei miei genitori. Ma d'altro canto, cambiare aria non mi dispiace affatto.
Mio padre, David, è un chirurgo, un veterano di Harvard serio e pignolo.
Mia madre, Lauren, è una psicologa. Lei è la versione femminile di mio padre. A volte penso di non essere nemmeno loro figlia. Io sono... diversa.
Mi chiamo Emily. La scuola? La detesto. Gli amici? Li ho lasciati a Phoenix insieme al mio passato. Sono timida, distratta, indecisa ma curiosa. A volte anche troppo.
-Per correttezza devo dirvi cos'è successo ai precedenti proprietari- dice Marcy, la nostra agente immobiliare. Ci voltiamo verso di lei, mentre la cucina si riempie di un odore acre e fastidioso.
-Che è successo?- chiede mia madre.
-Sono morti qui- risponde Marcy.
-Chi erano?- domando io.
-Gli Harmon; Ben e Vivien. Avevano una figlia della tua età, Emily. Si chiamava Violet. Spero che questo fatto non influenzi la vostra opinione sulla casa-
-Affatto- dice mia madre -la casa è grande. Lo studio è perfetto per vedere i miei pazienti-
-A me piace- dico io
-La prendiamo- dice mio padre senza pensarci due volte. Sorrido, pensando all'infinità di cose che avrei potuto fare... se avessi avuto qualche amico. Il mio sorriso svanisce immediatamente e salgo le scale, in cerca della mia stanza. Ne trovo una piena di CD di gruppi grunge mai sentiti nominare: dovevano essere di Violet. Li avrei subito sostituiti con i miei dei Beatles, degli Oasis e dei Queen, ma non gli avrei buttati, per rispetto della ragazza deceduta.
Continuo a fare un giro della casa, fino ad arrivare davanti a una porta. Quella del seminterrato, probabilmente. Apro la porta ma non entro, perchè mi sento chiamare. Raggiungo i miei genitori in cucina, che stanno versando del succo in dei bicchieri di plastica.
-Sappiamo che non sei felice del trasferimento- afferma mio padre -ma ricordi cosa dicevi da bambina? Finché siamo insieme ogni posto è casa...-
-...e tutto andrà bene- lo interrompo, sorridendo. Prendo in mano il mio bicchiere di succo e lo alzo.
-A noi, i Johnson-
-E a un nuovo inizio- continua mio padre prima di baciare la guancia di mia madre.
-A noi, a un nuovo inizio!- ripetono i miei genitori ridendo.
Anche se a volte li odio, devo ammettere che per me sono tutto. Loro sono la mia famiglia, la mia unica famiglia.
***
I miei genitori vanno a conoscere Constance Langdon, la nostra vicina di casa. E mentre loro sono via, io torno sui miei passi verso il seminterrato. Quando apro la porta e provo ad entrare, qualcuno alle mie spalle parla, facendomi sussultare -non c'è niente lì sotto. Solo ragnatele e muffa-
Mi volto e mi trovo davanti una signora con i capelli rossi e i vestiti da cameriera.
-Com'è entrata qui?-
-Ho le chiavi. Sono Moira, la domestica. Lavoravo per i vecchi proprietari-
-Oh, mi scusi, io non lo sapevo...-
-Non importa, cara. Vuoi del thè? Sembra che tu abbia visto un fantasma-
Forse sono impallidita per lo spavento -Certo, va bene-
Torniamo in cucina e aspetto il mio thè, mentre faccio conversazione con Moira.
-Come mai avete comprato la casa?-
-Mio padre viveva qui a Los Angeles da bambino, quindi siamo tornati in zona perchè mia madre voleva un nuovo studio... lontano da Phoenix-
-Se posso chiedere... cos'è successo?-
-Un uomo perseguitava mia madre. Lei è una psicologa e lui era un paziente-
-Anche il signor Harmon era in quel campo; ma lui si occupava di psichiatria-
Soffio e bevo un sorso del mio thè.
-E Violet? Lei com'era?-
-Diversa da lei. Lei è solare e timida. Violet era sfacciata, perennemente arrabbiata con il mondo. Era depressa, per questo si è suicidata. Ma non parliamo di queste brutte cose... scusi, ma non so il suo nome, signorina-
-Sono Emily. Moira, ti prego, dammi del tu-
-Okay, Emily- dice sorridendo.
I miei entrano in casa e quando vedono Moira, mia madre indietreggia. -Emily, ti ho detto mille volte che non devi aprire a nessuno quando sei sola-
-Mi perdoni signora, sono entrata io con le mie chiavi. Sono la domestica- dice Moira.
-Oh, perfetto. Abbiamo proprio bisogno di una domestica, vero Dave?-
Mio padre guarda Moira con aria assente e maliziosa. Mi chiedo perchè dato che lei ha almeno sessant'anni.
Mi guardo intorno e ripenso alla cucina della casa a Phoenix. È tutto così diverso. “Nuovo inizio” lo chiamano i miei genitori. A me sembra solo un “finale alternativo”.
Lei è Emily
Angolo autrice!
Taaadà! (?) Ecco a voi la mia prima fanfiction su American Horror Story. Spero vi piaccia. Mi lasciate una recensione? :)
Su Twitter sono @hugmesheeran potete seguirmi se vi va.
Baci, G.