Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: meiousetsuna    22/06/2012    6 recensioni
I°classificata al contest:  L'Oroscopo Maya di Marta86 sul forum di EFP.
Damon Salvatore non chiede mai scusa. Neanche quando sarebbe necessario... al suo arrivo a Mystic Falls, ha usato l'innocente Caroline per i suoi scopi, ma ora scopre di apprezzare davvero dei lati molto belli del suo carattere; saprà trovare un modo di fare pace? La storia è ambientata durante una abbondante rivisitazione dell'episodio 2X16.
É una storia di amicizia, forse ormai un po' "fuori moda" visti tutti i recenti sviluppi, ma spero che vi farà sorridere!
Baci dalla vostra Setsuna
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jenna Sommers, Matt Donovan | Coppie: Caroline/Damon
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

hard-to-say Hard to say I'm sorry

Prima classificata nel concorso Multifandom: 2012, l'Oroscopo Maya, di Marta86 sul forum di EFP, consistente nell'adattare i personaggi al maggior numero di caratteristiche dei segni dell'Oroscopo Maya, appunto... Caroline è una "Lepre", Damon... un "Pipistrello"! facile? no, non è come sembra! Sono tratti del carattere, non le battute! =^.^= A quelle buone e belle creature di Alice in Wonderland, Elen91, Hugghina, Iansom, NanaBianca TvD!

PERSONAGGI PRINCIPALI  = CAROLINE/ DAMON + Matt  e comparsa di Elena, Jenna, Bonnie
GENERE = COMMEDIA SENTIMENTALE
RATING = VERDE
AVVERTIMENTI =  ONE-SHOT, FLUFF

Ambientata durante una “abbondante rivisitazione” dell’ Episodio  2X16 .

Hard To say I’m Sorry*


Caroline si era alzata con intenzioni bellicose quella mattina, la Mystic Falls High School non avrebbe certo sfigurato contro quei palloni gonfiati di Charlottesville, malgrado le loro  cheerleaders con quelle uniformi che era davvero generoso chiamare top e gonnellina… erano piuttosto due fasce fucsia  per capelli, utilizzate come vestiti! ‘Sembrano delle conigliette di Playboy, ma noi abbiamo il talento!’

Dopo le prime proteste, che erano terminate con dodici giri di corsa come riscaldamento, le sue compagne di squadra si erano arrese e ora provavano le spaccate e le ruote sul campo d'erba appena spuntata all’arrivo della bella stagione.
“Cosa stai cercando di fare, Blondie? Vuoi far vincere l’altro team a tavolino per morte dell’avversario?”

Quella voce canzonatoria poteva appartenere solo a un individuo che le dedicò un’occhiata fulminante, abbassando gli occhiali scuri a suo beneficio mentre chiudeva lo sportello della Camaro,  parcheggiata comodamente in orizzontale, occupando due posti tra quelli riservati al personale scolastico. Anche se detestabile, a dire la verità era estremamente sexy con quel suo atteggiamento strafottente.

Damon modellò le labbra in un sogghigno, interpretando benissimo l’impressione che aveva attraversato suo malgrado la ragazza, che arrossì leggermente… detestava quando lui indovinava i suoi pensieri come se avesse qualità telepatiche, eppure, poteva garantirlo di persona, i vampiri non leggono nella mente di nessuno!
“Da te non mi aspetterei nessuna comprensione. Ma si da il caso che gli altri mi diano ascolto, perché sanno che a me piace la gente! Non lo fanno malvolentieri!”

“E questa pettinatura ridicola?”  Damon passò le dita intorno a dei buffi codini rotondi, dai quali scendevano delle code di capelli mossi.
“Sono  odango**, è moda Gothic Lolita, qualcosa che tu neanche capisci, vecchio pipistrello!”
"Come mi hai chiamato?
“Da quando ti conosco non ti ho mai visto con qualcosa che non fosse nero, ogni tanto potresti provare a variare, magari dimostreresti cinquanta o sessant'anni di meno!”
Lui la valutò dalla testa ai piedi con una sola occhiata critica.

La nuova divisa verde brillante, che contrastava col suo biondo oro e il lucidalabbra corallo, la faceva sembrare un pappagallino, di quelli che chiacchierano sempre, ripetendo un sacco di sciocchezze con una vocetta acuta e petulante, per di più. Che danno l’idea dell’estate, del Sole di paesi tropicali, dove ogni cosa sembra sorridere.
Suo malgrado si fece sfuggire un’espressione accondiscendente.

“D’accordo ti lascio libera di esercitare la tua mania di controllo su quelle povere ragazze, immagino che se una di loro sbaglierà un passo, visto che hai un momento di interesse per il Giappone, le porgerai una spada per fare seppuku*** qui sul prato, come esempio per le altre! Ecco perché non andavamo d’accordo, io non tollero chi cerca di organizzarmi la vita!”.

Caroline lo guardò con rimprovero, ma non replicò con nessuna delle frasi cattive che avrebbe avuto motivo di buttargli addosso, ormai il passato non si poteva cancellare e umiliarlo non avrebbe portato nessun giovamento alla sua situazione.
“Sarà stato per quello. Hai bisogno della tua libertà”.
Lui aprì bocca per dire qualcosa, forse proprio quella parola che avrebbe riassunto da sola tutto ciò che pensava ogni volta che si incontravano e la vampira non era mai scortese, ostile, né tentava di sabotare i suoi piani.

Probabilmente se l’avesse conosciuta quel giorno, non l’avrebbe usata come pedina da muovere nella disperata ricerca di  Katherine, era l’ultima che lo meritava.
Stava cambiando a causa di Elena, ma anche Caroline era molto diversa da allora; era cresciuta da quando aveva affrontato la sua nuova vita con un tale coraggio da lasciare stupito persino lui. Si soffermò a guardare l’anello con la malachite che Bonnie aveva incantato per permetterle di esporsi alla luce, almeno non uccidere quella strega era servito a qualcosa… immaginò per un attimo l’esistenza che avrebbe dovuto affrontare la sua Barbie-vampira se fosse stata condannata all’oscurità.

Prima di farsi sfuggire qualcosa di cui si sarebbe vergognato per sempre, la salutò con la mano, rinunciando ad aspettare Elena, il suo umore guastato da quella sensazione di debolezza.

≈≈≈≈≈≈≈≈≈

Matt procedeva nel corridoio della scuola, cercando di non restare distanziato da Caroline che avanzava preda dell’entusiasmo per la partita vinta, a sua detta, grazie soprattutto allo spettacolare numero della squadra capitanata dalla bionda, che aveva incoraggiato oltre modo i ragazzi a cui era dedicato e scombussolato gli ormoni alla squadra dei Silver Wings**** distraendoli dal loro programma di gioco. Era bello vederla così raggiante, la coreografia era decisamente merito suo.

Si fermò così improvvisamente da lasciarlo proseguire di qualche passo prima di accorgersi che era rimasta impietrita.
“Questa sera c’è musica dal vivo al Grill! E sono molto bravi, li ho visti un anno fa!”
Vari poster, con la scritta ‘LIVE MUSIC TONIGHT MYSTIC+GRILL’ in semplici lettere nere  incasellate in riquadri bianchi, coprivano quasi completamente la parete di fronte agli  armadietti.

Matt sospirò, con l’espressione seria, quasi dura, che assumeva con lei ogni qual volta uno slancio di fantasia le faceva cambiare un programma già stabilito da tempo. 
“Caroline, avevamo detto di festeggiare coi ragazzi a casa di Kevin... lo sai che servo ai tavoli lì, il mio turno finisce a mezzanotte, non ho voglia di restare oltre l’orario; per me è lavoro, mi serve a pagare le bollette. Non so se questa parola ti dice niente.”

“Andiamo… potremmo trasformare tutto in una Festa per la Vittoria! Ci penserei io ad organizzare il party, tu dovresti solo telefonare agli altri e avvertirli, sarebbe più divertente!” 
“Così non ti annoieresti da sola con me – Matt bloccò con uno sguardo rancoroso le imminenti proteste della ragazza - deciditi o lasciami andare, non mi interessa assecondare i tuoi giochetti”.

Damon si avviava con passo felpato verso il Mystic Grill, una tranquilla serata passata a ubriacarsi  era l’ideale per calmare i suoi istinti più aggressivi; aveva deciso di mantenere un profilo basso per un po’, l’aveva perfino promesso al suo  smidollato fratellino e non sopportava l’idea che Elena lo disprezzasse nuovamente. Soltanto ventiquattr’ore prima Katherine gli aveva rivelato di essere sempre stata a conoscenza del fatto che, pugnalando un originale, sarebbe morto anche lui nel medesimo istante, ma la scelta era solo una: o lui o Stefan e la vampira non aveva avuto un attimo di esitazione.

Quando l’aveva ammesso, per un momento gli era sembrata dispiaciuta, ma non sapeva che farsene della sua pietà. La gelosia e la delusione lo consumavano da dentro, facendogli male in un modo che avrebbe ammesso solo nei suoi pensieri più nascosti.

Katherine aveva il potere di distruggere quel poco di tranquillità che a tratti riusciva ad affiorare, tentando di farsi strada attraverso l'aura nera che lo circondava sempre, come un alone invisibile ai comuni occhi umani, ma assolutamente percettibile come una minaccia a chi lo avvicinava, trovandosi respinto da dal senso di male e  pericolo in cui quel buio interiore si traduceva. Difficilmente qualcuno si sarebbe soffermato abbastanza da distinguere il dolore e il vuoto che si nascondevano in quel suo cuore di tenebra.

Alzò gli occhi al cielo, scoprendosi invidioso del chiarore  che la Luna piena, bianca e preziosa come una perla sulla fronte della Notte, regalava a chi avesse potuto guardarla con occhi da innamorato. Per lui, era solo una sfacciata provocazione dell’ennesima Dea ritrosa e inaccessibile.

Caroline aveva già indossato il pigiama con Bugs Bunny, quella serata tra donne era  davvero un’ottima idea, Elena era stata gentile a rinunciare a incontrare Stefan per curarsi di lei e di Bonnie, tremendamente depressa dalla perdita dei suoi poteri. Si erano sedute in circolo attorno ad un enorme barattolo di gelato alla vaniglia, tuffando i cucchiai in perfetta sincronia, quando Jenna era rientrata a casa, decisamente di malumore, gettando la giacca all’ingresso.

“Posso unirmi a voi?”
"Certo Jenna, serata tra ragazze!” Un quarto cucchiaio affondò nel mare cremoso e profumato ed Elena pensò con tenerezza che malgrado avesse tredici anni più di loro e fosse una zia fantastica, avrebbe potuto benissimo essere la quarta ragazzina presente in quella cucina.
“Oggi ho litigato con Alaric...” Caroline si sentì chiamata in causa.
“Se parliamo di relazioni fallimentari, io posso spiegare tutto, sono una campionessa! Matt è convinto che io sia una persona superficiale e che non sappia prendere un impegno serio, quindi la nostra storia è sull’orlo del baratro… il punto è che devo nascondergli delle cose, per proteggerlo”.

Bonnie moriva dalla voglia di aggiungere qualcosa di molto offensivo su Damon, ma non fece in tempo.
“Basta stare qui a lamentarci, stasera al Grill si balla, vestitevi e andiamo a fare follie!” Un coro entusiasta rispose alla proposta di Jenna.
Il cortile del locale era animatissimo, i ragazzi che entravano e uscivano per fumare, o smaltire le troppe birre, facevano sì che la porta, aprendosi e chiudendosi di continuo, lasciasse passare ad intermittenza la musica rock .

“Signore…”
Le ragazze si voltarono in direzione di un sogghignante Damon, che teneva cavallerescamente la porta spalancata per loro. Jenna ed Elena, senza bisogno di scambiarsi un cenno, presero sottobraccio Bonnie, guidandola subito all’ingresso, non prima che rispondesse al saluto del vampiro.
“Perché ovunque andiamo, ti troviamo tra i piedi?”
“Perché vado dove mi pare, Witchy… forse tu segui me!”

“Prendete un tavolo, va bene?” Caroline si era frapposta, trattenendo Damon sulla soglia, e quando vide le sue amiche passare oltre, si rilassò, lasciando affiorare un’espressione preoccupata.
“Possibile che devi sempre cercare lite? Dovresti trascorrere più tempo con tuo fratello!” 
“Stefan è a caccia di conigli, stasera... magari porta la cena anche per te!”

“Molto divertente! Piuttosto ti vedo particolarmente cupo, che succede? Non rispondere che non è vero, io ti capisco bene”.
Lui glissò completamente la domanda.
“Tu invece? Mi pare di percepire dei problemi di cuore…” 
“Non so perché ti rispondo, ma è vero! Matt non si fida di me, ormai stiamo per lasciarci, non credo che la cosa ti interessi minimamente, ma è brutto essere sempre la seconda scelta, anche se la prima è Elena e lei lo merita. E comunque, Damon… se hai bisogno di aiuto, puoi dirlo”.

Lui rimase in un assoluto silenzio, con un’espressione seria e le diede la mano, conducendola nella sala, fino a intercettare Matt, che quella sera portava la divisa riservata alle grandi occasioni, quelle in cui c’era pubblico da fuori città.  Damon si chiese se la camicia bianca e la giacca scura volessero essere la versione alternativa di uno smoking… al più sembrava un pinguino***** e lo stava anche fissando con aria di sfida! Era geloso e questo gli era perfettamente comprensibile, lui emergeva decisamente al di sopra degli altri, li dentro.

In un altro momento quell’atteggiamento avrebbe procurato dei problemi a quella nullità, ma quella sera aveva uno scopo ben preciso e non comprendeva certo eliminare l’innamorato della beneficiaria del piano.
Damon lo evitò, con una strizzatina d’occhio, raggiungendo subito il palco sul quale il cantante stava aiutando gli amici ad accordare gli strumenti, prima della seconda parte dello spettacolo.

Fece un gesto verso di lui, con l’aria di chi deve dare una comunicazione urgente e quando il ragazzo con una incolta barba bionda si curvò per ascoltalo, lo fissò col suo sguardo ipnotico, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
Il cantante tornò sul palco, muovendosi lentamente, poi con un cenno chiamò vicino a sé il compagno dai capelli lunghi, che suonava il basso e il paffuto chitarrista, che riportò con aria perplessa le parole dell’amico al batterista.
"Ora un annuncio speciale. Caroline, sei attesa sul palco!”

“Questo è un regalo, da un tuo amico che è in debito con te: a volte parli troppo, senza sapere cosa dici, tanto vale che vieni in scena, avveri le tue fantasie da popstar e canti per quello stupido che non ha capito cosa provi per lui! ” 
“Non ci posso credere, Elena – Caroline cercò di mantenere la voce bassa – lo ha soggiogato, guarda i suoi occhi…”
“In fondo c’è un lato buono anche in lui, Care! Coraggio, è un’occasione che non si ripeterà, in nessun senso!"

Lei si avvicinò al microfono un po’ tesa, se l’avesse saputo si sarebbe preparata meglio per l’occasione, ma col suo semplice miniabito rosa sui jeans era più femminile di molte delle ragazze vistosamente truccate e curate presenti nella sala; decise che sarebbe andato tutto bene, prese un bel respiro, e si lasciò andare alle note delle Bangles:

I believe it's meant to be, darling
I watch you when you are sleeping
You belong with me ******
Do you feel the same
Am I only dreaming
Or is this burning an Eternal Flame…

La canzone non era finita, quando il biondo poggiò il vassoio che aveva in mano, e salì sul palco di corsa.   
“Matt, io…” La frase non terminò con delle parole, ma con un bacio appassionato che lui le diede tenendola saldamente per la vita e sotto la nuca per non farla cadere, mentre nella foga la rovesciava all’indietro tra gli applausi e i battimano dei presenti. 

Damon si avviò con un sorriso appena accennato al parcheggio, sentendo la morsa intorno al cuore allentarsi un po’. Si era divertito, altrimenti non l’avrebbe fatto e poi ci aveva guadagnato, calcolò tra sé e sé. Chiedere scusa era qualcosa di impensabile, invece la sua amica, il giorno dopo, gli avrebbe certamente detto ‘grazie’.

*Hard to say I’m Sorry , (Chicago)
** Questa scena è quella dell’incontro di Usagi e Mamoru in Sailor Moon ( Usagi significa appunto coniglio!)
*** “Silver Wings” è la celebre serie di romanzi di Kenneth Oppel, che caratterizza il pipistrello come figura eroica
**** L’erroneamente detto “Harakiri”
*****Il Pinguino… nemico di Batman!

****** Vergognosa pubblicità alla mia long... ma è ispirata da questa canzone, in effetti



  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: meiousetsuna