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Autore: La Mutaforma    22/06/2012    4 recensioni
-Raccontacelo! Per favore señor Gatto, raccontaci di lei! Come faremo a dormire stanotte? Dai, raccontaci una bella storia!-
Il gatto sospirò pesantemente, raschiando la sabbia tra i lunghi artigli.
-E va bene, pechiñi, però dopo dormite e non fate storie. Altrimenti, niente bastoncini di pesce!-
Quella minaccia era più che sufficiente per tenerli a bada. O almeno sperò che lo fosse.
Dire che non aveva pensato a lei fino ad allora sarebbe stata una bugia bella e buona, non la prima e nemmeno l’ultima della sua vita.
Eppure sentì, da qualche parte dentro il petto, che quella non l’avrebbe proprio potuta dire.
[Il Gatto con gli Stivali]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gatto con gli stivali
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Raccontacelo! Per favore señor Gatto, raccontaci di lei! Come faremo a dormire stanotte? Dai, raccontaci una bella storia!-

Il gatto sospirò pesantemente, raschiando la sabbia tra i lunghi artigli.

-E va bene, pechiñi, però dopo dormite e non fate storie. Altrimenti, niente bastoncini di pesce!-

Quella minaccia era più che sufficiente per tenerli a bada. O almeno sperò che lo fosse.

Dire che non aveva pensato a lei fino ad allora sarebbe stata una bugia bella e buona, non la prima e nemmeno l’ultima della sua vita.

Eppure sentì, da qualche parte dentro il petto, che quella non l’avrebbe proprio potuta dire. 

 

 

Dedicato a Adelfasora,

perché i mici piccoli e palla

sono praticamente una religione

 

 

Guardando le stelle in cielo non aveva potuto fare a meno di pensare a dove fosse Kitty, a quando l’avrebbe rincontrata -se, l’avesse rincontrata- e ai suoi occhi azzurri come le stelle.

-Señor Gatto, stai pensando alla tua fidanzata?- aveva chiesto Perla, sbattendo le palpebre. Gli altri due, che pesti, che diavoli!, subito lo sommersero di domande, su quale fosse il suo nome, su come fosse, di come si fossero incontrati, di come un eroe gestiva i sentimenti.

Su questo punto, il gatto avrebbe avuto davvero poco di cui discutere. Dopo la faccenda di San Ricardo,  non gli era rimasto molto da gestire.

-Calmi calmi pechiñi! Va bene, vi racconterò di lei, a patto che facciate silenzio!-

I gattini avevano annuito lentamente e si erano accucciati intorno al fuoco per ascoltare il suo racconto. Non afferrarono, stranamente, il suo -maledetti diablos!- che il gatto si era lasciato sfuggire -ma più probabilmente era davvero sua intenzione dirlo-

-Dovete sapere che l’amore è una cosa molto complicata….- mormorò il gatto, non prima di un lungo, lunghissimo sospiro di sopportazione. I tre piccoli micini rimasero in silenzio, osservando con gli occhi sorridenti mentre attendevano inarrestabili il continuo.

Inutile, se non avesse parlato entro dieci secondi lo avrebbero seppellito nella sabbia.

Di nuovo.

-E’ molto bella, señor Gatto?- cominciò uno; non riusciva nemmeno a capire chi di loro ponesse le domande. Rispondeva, e basta, più per ricordare che per raccontare.

-Seguro. La più bella che si sia mai vista-

-Ed è molto forte?- chiese un altro.

-Oh, certo. Una ladra spietata, senza cuore!-

-E l’avete baciata?-

-Non è stato facile!- sbuffò il gatto, grattandosi un orecchio.

-Avete fatto tanti gattini?-

-Cosa ne sai tu dei gattini?!- scoppiò lui, improvvisamente, senza nemmeno accorgersi di aver alzato la voce.

-Oh señor Gatto, dov’è adesso la vostra amata?-

A quelle parole tanto ingenue, il gatto osservò di sfuggita il cielo stellato con lo sguardo perso, malinconico, uno sguardo che non era né del fuorilegge, né dell’eroe, né dell’amante piccante(?)

Lo sguardo di un gatto qualunque che prova un sentimento come tanti.

Guardami negli occhi, e dimmi che l’unica cosa che ti interessa è il bottino…

-Non vi vedete da tanto, señor Gatto? Ma vi rincontrerete, vero?- chiese con insistenza la piccola Perla, con una punta di preoccupazione. Il fratellino le diede un’affettuosa zampata sul muso, con un po’ di spavalderia.

-Certo che si rincontreranno! Tutti alla fine si ritrovano! E allora staranno sempre insieme e faranno tanti gattini!-

-Tu leggi troppe favole!- mormorò il gatto, con un sorriso sarcastico, pensando alla dolce impossibilità di quel meraviglioso lieto fine.

Magari anche per gli eroi c’era il tempo di fermare i propri passi e pensare davanti al fuoco alla propria vita invece che al benessere degli altri. In fondo, aveva sempre desiderato una vera famiglia.

Il gatto ridacchiò tra sé e sé, lisciandosi i baffi con un artiglio.

-E adesso, gattini, pensate che sia ora di andare a dormire?-

-Un’ultima domanda, señor Gatto!- fece Perla, rotolandosi sulla schiena accanto al gatto, pronta per addormentarsi. -Lei è davvero l’unica che hai amato? È così romantico!-

Il gatto alzò per un istante i suoi grandi occhi verdi verso la luna piena. Ripensò a Rosa, a Margarita, a Luisa, a tutte le gatte della sua vita.

Se lo chiamavano Gattanova, un motivo forse c’era. E quella lista di gattine era talmente lunga che nei suoi pensieri si vergognò di sé stesso.

Ho pensato, miss Zampe di Velluto, che quando alla fine prenderemo strade diverse potremmo prendere strade diverse… insieme?

-Sì, mia piccola Perla. L’unica al mondo-

   
 
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