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Autore: ShimizuBookman_    24/06/2012    2 recensioni
Era solo una ragazzina, a quei tempi.
La sua casa in campagna non lasciava certo immaginare tante avventure, da quando erano morti i suoi genitori. Era la tipica ragazzina che non avresti mai notato in mezzo alle persone. Non l'avresti mai distinta. Lei non aveva mai avuto interessi nella vita.
Gruppo preferito? Lmfao.
Chissà come, ad una serata trascorsa con gli amici si è deciso di andare ad un concerto a Los Angeles.
E allora via, destinazione America. New York, Chicago, Miami.
E poi, la grande, immensa e luminosa Los Angeles.
Fra le luci del palco e gli abiti zebrati, Chiara conoscerà una persona che non si sarebbe mai aspettata di conoscere.
E bum, è capitata nella sua vita come un tornado, ha portato via tutto quello che poteva.
E così si è tagliata i capelli,se li è tinti del rosso che a lui piace così tanto, ha rimosso i piercing e ha nascosto il suo passato, l'ha chiuso in un cassetto.
Ricordo a malapena la mia vita di prima, prima di conoscere lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non seppe per quanto tempo rimase distesa su quel letto a pensare agli avvenimenti della serata precedente.
Ricordava tutto perfettamente, nonostante il chiasso e la musica ad alto volume rimbombasse ancora chiara nella sua testa.
Non era riuscita a prendere sonno, forse per il caldo e forse per l'eccitazione di quello che le era capitato.
Cercava di non pensare al caldo contatto che le labbra di Stefan le avevano regalato, dei loro corpi così desiderosi l'uno all'altro..
Scosse la testa, prendendosela fra le mani mentre il rossore prese velocemente possesso delle sue guance intimidite e già troppo calde.
Si alzò, placidamente e con calma, pensando a cosa poteva indossare per accogliere il suo migliore amico, Travie, che sarebbe dovuto andarla a trovare quella stessa mattina. Stranamente, cedette all'entusiasmo e prese un vestito che non indossava da tempo, zebrato con un paio di semplici leggins neri.
Si passò le dita fra le ciocche fini dei capelli rossi e si sciaquò più volte il viso, cancellando le tracce di occhiaie con il poco di trucco che bastava.
Da quando viveva da sola, tre anni or sono dalla morte dei suoi genitori, Chiara conduceva una vita pressocchè normale. Faceva tutte le cose che gli adolescenti della sua età facevano,e i pochi attimi di vivacità li trascorreva con i suoi due migliori amici, Gloria e Travie.
Quella mattina era stranamente calma, rilassata e osservò il proprio riflesso allo specchio per alcuni istanti, prima di scendere le scale al piano terra.
Controllò tutti gli scaffali e maledicendo se stessa, non trovò nulla da mangiare.
- Merda, e ora io cosa mangio?
Nella fretta del rientrare a casa la sera prima, e raccontare tutto alla sua migliore amica ( Che naturalmente non l'aveva creduta), si era completamente scordata di prepararsi i dolci per il mattino seguente.
- Non importa, non importa..
Prese in mano la cornetta e digitò il numero della pasticceria, attendendo.
- Salve, vorrei ordinare tre muffin alla crema, con gocce di cioccolato.
Dopo aver dato il proprio indirizzo e recapito alla ragazza chiuse il telefono, sentendo il campanello della porta.
- Travie? E' in anticipo di oltre due ore! quel maledetto..
Chissà perchè, si scordò di guardare chi fosse dalla fessura della porta e l'aprì, sfoggiando il migliore dei sorrisi che il suo viso stanco poteva fare.
- Travie! Brutto bastardo, non sono ancora pronta per..
Si strofinò le mani sugl'occhi, sbattendo le ciglia imperlate d'acqua, pensando che probabilmente stava ancora sognando.
- Buongiorno, Hottie.
- Tu.. che cosa ci fai qui?!
Ancora incredula, Chiara squadrò un Redfoo accaldato, appoggiato alla sua porta con un braccio. Indossava gli stessi vestiti del concerto, e aveva appeso gli occhiali alla tasca dei pantaloni zebrati.
- Sono passato a trovarti.. e chi è questo Travie? Un altro pretendente?
- Io.. non sono affari tuoi! e rientra, prima che ti vedano..
- Non sono affari miei eh?
Si massaggiò il mento, socchiudendo gli occhi e guardandola con uno sguardo ipnotico.
Fece sorridere la ragazza, che scosse la testa e lo fece accomodare sul divano.
- Posso offrirti qualcosa? la colazione sta per arrivare ora..
- Arrivare?
Non fece in tempo di finire la frase che lei si era già precipitata alla porta, pagando e rientrando con i muffin caldi appena sfornati.
- Hai mai assaggiato uno di questi?
Disse sventolando il dolce davanti ai suoi occhi.
Un piccolo brontolio della sua pancia le fece capire che non aveva ancora mangiato.
- Scusa, baby, sono dovuto precipitarmi qui con il volo delle 4 da Los Angeles, e mi sono fatto il culo quadrato in aereo.. che cosa sono?
- Muffin.
Gliene porse uno, sedendosi accanto a lui e prendendo a consumare il proprio.
- Non l'ho mai assaggiato..
- Assaggia, sù.
- Ci fanno solo mangiare schifezze precotte mentre siamo in tour, è da settimane che non mangio un pasto vero.
Si concesse una breve risata, prima di addentare il dolce.
- Oh god.. it's delicious! Man, è la cosa migliore che abbia mai mangiato..
- Ne sono contenta.
Si sporcò lievemente di crema, leccandosi le labbra e guardandolo.
- Hey, ti sei sporcata..
Le indicò il punto con il dito, sfiorando appena la lingua di lei con l'indice.
- Do-dove? Oddio mi dispiace, non guardarmi!
Si affrettò a prendere un tovagliolo, quando lui le bloccò il polso.
- Aspetta, wait. Che cosa stai facendo?
- Non voglio che mi guardi in queste condizioniiii!
- Ci penso io.
E detto questo la tirò in braccio a sè, facendola accomodare sulle proprie gambe e preso il mento fra due dita, si accinse a pulire via la panna dal suo mento.
- Redfoo?
- Chiamami pure Stefan, piccola. Per te sono solo Stefan Gordy.
- O-ok, Stefan.. posso farti una domanda?
- Certo, tutte quelle che vuoi.
- Perchè.. perchè proprio io? Infondo ci sono tante fangirl lì fuori, pronte a buttarsi fra le tue braccia e dichiararti amore eterno..
- L'hai detto, ma di tutte io mi sono andato ad innamorare di te.
Avvampò.
- Di me?
- Yeah. Le altre ragazze sono molto carine e gentili, ma nessuna è il mio tipo.. tutte "Oh guardatemi, mi si è rotta un unghia, è colato il fondotinta, che scarpe metto stasera?"
Questa volta toccò a lei ridere.
- Man, sono noiosissime. Una palla al piede, se permetti. Invece tu.. sei molto più semplice, ma sei gentile. Ti sei presa cura di me da quando sono entrato in questa casa, quando avresti potuto trattarmi come una pezza da piedi..
- Non lo farei mai! sei un cantante di grande fama e successo..
- Nient'altro?
Catturò il mento di lei fra due dita, come aveva già fatto in precedenza.
- Sì beh, sei carino.. mi piaci fin dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di te.
- Potrei dire lo stesso, Hottie.
- Ne sono contenta.. ma puoi sempre andartene, non ti fermerei.. con tutte quelle ragazze pronte a baciarti..
- Approposito di baci.. Perchè non prendi tu l'iniziativa? fin ora ti ho sempre baciata io..
Ghignò dolcemente, leccandosi il labbro superiore.
- Ci posso p-provare..
Una volta chinata sul suo petto portò una mano oltre alla sua nuca, facendo pressione sulle sue labbra mentre lui ricambiava, accentuando maggiormente il bacio. La distese piano sul divano, appoggiando un ginocchio sul bordo e guardandola.
- Stefan, che fai?
- Quello che passa nella mente di entrambi, baby.. sbaglio?
Timidamente, si limitò a scuotere la testa.
- Perfetto.
Mormorò, chinandosi su di lei e rimanendo così per una manciata di secondi, prima di abbassarle le spalline del completo.
- Uh abito zebrato.. un punto per te.
Arrossì lievemente, accogliendolo dentro di sè per tutta la serata. Per tutta la sera e la notte lasciò che i pensieri sgraditi abbandonassero il suo corpo e la sua mente, cedendo all'uomo che l'aveva così tanto rapita per tutto quel lasso di tempo. Mormorò segretamente quello che provava accanto al suo orecchio, quasi volesse renderlo segreto e prezioso solo per lui.
Si era innamorata, ma chissà se della persona giusta.
Sentire il cuore di Stefan battere così vicino al suo le fece capire che sì, poteva essere lui, tutto ciò che stava cercando nella vita.
  
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