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Autore: vannagio    24/06/2012    14 recensioni
«C’è parecchia TSI nell’aria, non la sente anche lei?».
Jo inarcò un sopracciglio. «
TSI?».
«Tensione Sessuale Irrisolta. Va bene che sta con Capitan
Solo Con L'Anello Al Dito e non posso aspettarmi molto, ma le basi dovrebbe conoscerle pure lei, no?».
[Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Elivelivolo e dintorni ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Per la serie…
“Quando vannagio vaneggia!”



TSI




Da quando aveva cominciato a frequentare Steve Rogers e il diner Apollo era stato promosso a base operativa dei Vendicatori, Jo ne aveva viste di cotte e di crude lì dentro. E no, non si stava riferendo alle famose uova benedict dell’Agente Carter.
Per questo motivo, Jo non batté ciglio nel sentire il trillillin della campanella di entrata. Anche se il cartello d’ingresso era ancora girato sulla scritta chiuso. Anche se erano le cinque e trenta del mattino e la colazione di lavoro dei Vendicatori era prevista per le otto. Anche se a varcare la porta furono una donna dai capelli fulvi in tutina nera aderente e un uomo con arco e faretra attaccati alla schiena.
Gli agenti Barton e Romanoff sembravano esausti: lui zoppicava appena, lei aveva un profondo cerchio violaceo intorno all’occhio destro. Ipotizzando che fossero appena tornati da una qualche missione supersegreta, Jo decise che era meglio non fare domande. Li accolse con un sorriso, e si precipitò a preparare il caffè e tirare fuori la teglia dal forno.
Quando li raggiunse al tavolo, con la brocca del caffè e un vassoio strapieno di muffin ai mirtilli ancora fumanti, Jo trovò Barton stravaccato sulla sedia con una smorfia di dolore che gli storceva la bocca. Natasha invece era in piedi davanti a lui, le mani sui fianchi, un’espressione grave sul viso.
«Fammi dare un’occhiata a quella gamba, Clint».
«È soltanto un graffio. Non è necessario».
Jo vide che il cuoio dei pantaloni di Clint era lacerato sul ginocchio. Del sangue era colato lungo il polpaccio e gocciolava sul pavimento.
«Non te lo stavo chiedendo. Togliti quei pantaloni e poche storie».
«Se io fossi Stark, adesso dovrei dire qualcosa di molto simile a: “Quanta fretta di vedermi in mutande, Agente Romanoff!”».
«Meno male che non sei lui, allora. Altrimenti ti risponderei che preferirei lasciarti morire dissanguato, piuttosto che vederti in mutande. Togliti i pantaloni. Adesso».
Con un sorrisetto divertito che gli increspava le labbra sottili e un intenso luccichio negli occhi, Clint portò la mano alla cinta dei pantaloni. Il primo bottone non fece in tempo a sgusciare fuori dall’asola, che il vassoio con i muffin ondeggiò pericolosamente nelle mani di Jo.
Solo allora i due agenti parvero ricordarsi di lei.
«Ehm. Dovrebbe esserci una cassetta del pronto soccorso sul retro, vado a prenderla».
Mollò vassoio e brocca sul tavolo, e corse a nascondersi nella dispensa. Si chiuse la porta alle spalle, ma le voci ovattate dei due agenti la raggiunsero ugualmente.
«Ti piacerebbe darmi una mano?».
«Ti sei decisamente montato la testa, dopo San Pietroburgo. Fino a qualche mese fa non ci avresti neanche pensato, a certe battutacce».
«Forse Stark ha avuto una brutta influenza su di me. Ma a proposito di San Pietroburgo…».
«Ne abbiamo già parlato, Clint: tu ed io ricordiamo San Pietroburgo in maniera completamente diversa».
«Si vede che la tua memoria ha bisogno di una rinfrescatina, Natasha».
Jo si costrinse a smettere di ascoltare. Origliare le conversazioni altrui non era educato, diceva sempre sua nonna. E lei non era certa di voler sapere cosa fosse successo a San Pietroburgo. Trovò la cassetta del pronto soccorso in fondo a uno scaffale, incastrata tra le latte delle pesche sciroppate. Come fosse finita lì, solo l’ex-proprietario Wis poteva saperlo.
Tornando indietro, la prima cosa che Jo notò fu un silenzio anomalo.
Quel tipo di silenzio che Jo sentiva soltanto quando, dopo la chiusura, rimaneva sola con Steve a ballare un lento senza musica. Jo superò il bancone, i pensieri divisi tra Steve e gli strani aggeggi che l’Agente Carter usava per insonorizzare il locale, e quello che vide la lasciò di stucco.
Si erano di nuovo dimenticati di lei.
Jo sorrise, intenerita. Con la cassetta del pronto soccorso ancora stretta al petto, cercando di fare il meno rumore possibile, tornò dietro il divisorio e si mise a preparare l’impasto per le ciambelle.
Le mani sporche di farina, la mente rivolta ai baci di Steve.



Jo stava girando i pancake sulla piastra, quando Tony Stark comparve al suo fianco con la faccia di chi ha in mente qualcosa.
«Si può avere del caffè? Il servizio in questo posto è davvero scadente!».
Aveva parlato con voce ostentatamente alta, come per farsi sentire di proposito. Jo lanciò un’occhiata perplessa alla tazza colma di caffè e poi una sconcertata al proprietario della mano che reggeva la suddetta tazza.
«Tony, ma che…».
Lui le posò un dito sulle labbra. Si picchiettò l’orecchio e poi indicò il gruppetto di supereroi che si intravedeva attraverso la fessura del divisorio.
«È successo qualcosa di interessante prima del nostro arrivo?», chiese bisbigliando.
Jo si irrigidì e distolse lo sguardo. Per cercare di mascherare la sua reazione, tornò a concentrarsi sui pancake che sfrigolavano allegramente sulla piastra. Solo dopo averli girati uno per uno, Jo si decise a parlare. «Perché me lo chiede?».
«C’è parecchia TSI nell’aria, non la sente anche lei?».
Jo inarcò un sopracciglio. «TSI?».
«Tensione Sessuale Irrisolta. Va bene che sta con Capitan Solo Con L'Anello Al Dito e non posso aspettarmi molto, ma le basi dovrebbe conoscerle pure lei, no?».
Jo ignorò la frecciatina. I pancake erano pronti. Per guadagnare tempo, li tolse dalla piastra e li sistemò ordinatamente sul vassoietto come faceva sempre l’Agente Carter.
Tony tossicchiò, impaziente. «Allora?».
Jo spense i fornelli e si pulì le mani meticolosamente con uno strofinaccio. «Se li fa mai gli affari suoi, Tony? E comunque non so di cosa lei stia parlando».
Tony sorrise. «Atteggiamento difensivo e indisponente: cerca di nascondermi qualcosa. Avevo ragione, quindi».
Jo sgranò gli occhi. «Ragione su cosa, esattamente? Non le ho detto proprio un bel niente».
Tony fece spallucce. «Sul fatto che è successo qualcosa tra Legolas e…».
«Chi diavolo è Legolas?».
Tony e Jo si voltarono quasi contemporaneamente.
In piedi, stipato tra la macchina del caffè e il forno a microonde, Steve li fissava con espressione seria e preoccupata. Tony sospirò, e fu uno di quei suoi sospiri che sembravano prendere in giro tutti e tutto.
«Ci pensa lei ad aggiornare Capitan Ghiacciolo su Frodo e compagnia?», chiese rivolgendosi a Jo. «Devo comunicare a Bruce che ho vinto la scommessa su Barton e Romanoff».
Tony afferrò al volo un pancake e provò a svignarsela, ma Steve lo trattenne per un braccio. La sua faccia non prometteva nulla di buono.
«Steve, va tutto bene», intervenne Jo.
Preferiva che non litigassero. Il locale era stato ristrutturato da poco.
«Sì, calmati, nonno». Tony si liberò dalla presa di Steve, gli assestò una pacca affettuosa sulla spalla e poi scoccò un’occhiata eloquente in direzione di Jo. «Quando parlavo di TSI, non mi riferivo soltanto a Romanoff e Barton. Veda di portare a termine la missione. Siamo intesi, Agente March?».
Steve seguì Tony con lo sguardo fin quando gli fu possibile, poi tornò a fissare Jo. Sembrava che qualcuno avesse disegnato un grosso punto interrogativo sulla sua faccia.
«Quale missione? E che cosa è un TSI?».




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Note autore:
Questa shottina-ina-ina-oh è stata scritta in risposta alla sfida di Francesca Fila (pairing: Natasha Romanoff/Clint Barton; prompt: "Ma chi diavolo è Legolas?"; obbligo: deve essere presente il locale di Jo).
Jo, nota anche come Agente Josephine March, e l’Agente Carter sono due OC di OttoNoveTre. Se volete saperne di più su di loro andate qui e qui.
Wikipedia dice che “Il Signore degli Anelli” è stato pubblicato per la prima volta nel ’54. Capitan America è stato congelato nel ’42, quindi non può sapere chi sia Legolas.
Sì, lo so che la vera abbreviazione per Tensione Sessuale Irrisolta è UST (Unresolved Sexual Tension). Mi sembrava incoerente, però, mettere una sigla inglese in una storia scritta in italiano.
Boh, non sono molto convinta di questa fanfiction. Diamo la colpa al caldo, va! XD
Grazie a chiunque passerà di qui.
A presto, vannagio.






Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

   
 
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