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Autore: Cheshire_Blue_Cat    26/06/2012    1 recensioni
Pensieri di un'assassina poco prima della sua cattura...
è la mia prima fic originale quindi siate clementi
Genere: Drammatico, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve popolo di EFP!
Questa è la mia prima fic originale, che dire… spero piaccia e vi auguro buona lettura.

 

Stoffa Rossa

 
Perché si sentiva così? Non le era mai capitato, ma ogni volta che uccideva era sempre peggio, la sensazione di oppressione al petto aumentava.
Mentre si lavava le mani vedeva l’acqua limpida del fiume tingersi di rosso, sembrava non dovesse mai finire, che le sue mani non fossero mai pulite.
Estrasse il pugnale dalla cintola e lavò via il sangue anche da quello. Decise che quelle che le ronzavano nelle orecchie non potevano essere emozioni, le aveva rimosse dal suo cuore da troppo tempo.
Niente paura, niente pietà. Solo la mera soddisfazione di vedere la lama del pugnale affondare nella carne di una sventurata vittima e gli schizzi di sangue che le imbrattavano le dita altrimenti candide. Ormai era diventato superfluo anche il fatto che lavorasse per qualcuno, non le importava di incassare una ricompensa a lavoro svolto. Uccideva per il gusto di farlo, chi la incaricava le stava solo fornendo una vittima su cui sfogare… forse la rabbia, forse l’odio…
Che strano, non sapeva più stabilirlo.
Era sicurissima di non essersi mai chiesta se ciò che faceva fosse giusto o sbagliato, se qualcuno fosse innocente o meno, ma da un po’, più andava avanti in quelle faccende più stava male. Non avrebbe saputo stabilire la causa di quei continui conati di vomito ogni volta che vedeva rosso.
E intanto continuava a sfregarsi febbrilmente i palmi, quelle erano le mani di un’assassina. Nel frattempo il suo lupo si ripuliva il muso e le zampe, aveva un pezzo di stoffa purpurea legata al collo che a momenti scompariva tra la pelliccia folta e grigia, gli occhi erano due pozzi gialli, selvaggi.
Sebbene le andasse sempre dietro non gli aveva dato un nome, per lei era semplicemente Lupo; quella presenza che era ormai abituata a sentirsi sempre alle spalle e che era un aiuto prezioso per decifrare le piste.
Era però ancora restia a definirlo suo, per questo non aveva un nome, ma per distinguerlo dagli altri lupi gli aveva legato al collo quella stoffa, giusto per sapere che era lui. Non voleva togliergli una libera scelta e un nome era più che sufficiente per farlo. Lupo avrebbe potuto andarsene in qualunque momento e credeva lo sapesse bene, eppure era ancora lì, pronto a seguirla ovunque andasse.
Era strano pensare che si trovasse più a suo agio con una bestia selvatica che con degli umani. Forse era per quello che se n’era andata via di casa, senza dire niente a nessuno e alla ricerca di una strada da percorrere da sola. Poco tempo dopo aveva scoperto che la sua famiglia era stata uccisa da un gruppo di mercenari.
Lupo era arrivato quando meno si sarebbe aspettata, quella sensazione opprimente allora era solo un lieve prurito.
Aveva appena finito una missione e come suo solito era sulle rive di un corso d’acqua a sciacquarsi  le mani e l’anima quando lui era comparso sull’altra sponda come un fantasma, per attimi incalcolabili si erano fissati poi, senza alcun preavviso, il lupo era saltato sulla sponda in cui si trovava lei e le si era seduto affianco scrutandola con un misto di curiosità e timore, ma senza mai accennarsi aggressivo.
Ancora non sapeva cosa avesse spinto un animale selvatico ad avvicinarsi a lei. Molte volte aveva pensato che fosse il puzzo di sangue e morte che la impregnava fino al midollo.
Si chinò per bere, si inumidì appena le labbra che Lupo uggiolò.
Si voltò, lenta, sfilando il pugnale dalla cintola. Sapeva chi ci fosse dietro, ma era tranquilla. Si alzò in piedi lanciando una fugace occhiata al corpo di Lupo, riverso a terra con il pezzo di stoffa e il pelo sanguinanti, gli occhi gialli rovesciati all’indietro. Da lì risalì con lo sguardo verso il volto contratto dell’uomo in divisa che le stava davanti.
Ancora quel conato che le fece risalire un brivido dai piedi fino alla testa. Sospirò e, gettando via l’arma, mostrò i polsi alla guardia.
 
Sarebbe stato sciocco da parte suo non fare altrimenti, era terribilmente stanca. Probabile che avesse sbagliato ad andarsene via, ma da sola era la sua unica strada. Tutte le persone che le stavano vicino morivano, anche Lupo… 
  
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