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Autore: meiousetsuna    27/06/2012    8 recensioni
No, non ho scuse ufficiali: non mi ero buttata dal 10° piano credendo di essere la Guerriera di Plutone, né avevo bevuto dalle provette del Dott. Tomoe!
Sto solo portando alla luce un terrificante esperimento preistorico di cross-over tra Sailor Moon, i Cavalieri dello Zodiaco e Lady Oscar!
In questa storia, tutti i tipi di "paladini della giustizia" si ritrovano in un simpatico aldilà con le sue regole comiche e meno comiche...
Che dire? Siete fan sfegatati del demenziale?
Vi addormentate davanti alle Soap-opera perchè il loro contenuto sociologico, filosofico, psicologico e di analisi dei problemi del mondo è troppo impegnativo?
Volete vendicarvi di qualcuno suggerendogli di leggere?
Siete nel posto giusto!!!!
Buon divertimento...
che i Poteri Sailor siano con voi!!!
baci, Setsuna ^^
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il Paradiso degli Eroi

Questo è un (penoso^^) cross-over tra Sailor Moon e I Cavalieri dello Zodiaco!
Personaggi: Heles/Milena      Andromeda/Phoenix
Ambientazione: Futureverse alla fine della 5° serie di Sailor, + un momento qualsiasi delle apparenti morti dei Cavalieri!
Genere: Parodia, comico, commedia, demenziale
Avvertimenti: Shoujo-ai, Shonen-ai.   Nuoce gravemente al QI.
I nomi sono volutamente in italiano onde peggiorare la situazione...
Per la lapidazione: prego di rispettare la fila, in Giappone ci tengono moltissimo.

 

Cap 1: Due Guerriere per due Cavalieri

 Heles e Milena, trapassate alla fine dell’epica battaglia contro Galaxia, si risvegliarono in un luogo accogliente e sereno, tra soffici nuvole rosa, che riconobbero subito come il mitico Paradiso degli Eroi Difensori della Terra Riuniti! Si alzarono decidendo di fare quattro passi, per esplorare l’ambiente. “Certo Heles che da quando sei morta, sei diventata proprio maleducata! Non lo vedi che con le mie scarpette di raso col tacco, affondo in queste nuvolacce, che sono anche umide, e potrei scivolare? Una volta mi avresti subito offerto il braccio!”
“Uffa! Ma come siamo permalose, oggi! Mi ero solo un po’ distratta, no? E dai non fare quegli occhioni, su, appoggiati a me…”

Cammina cammina, giunsero in prossimità di un ameno praticello coperto di bei fiori profumatissimi; si diressero contente in quella direzione quando scorsero due sagome. Si trattava di Andromeda, che aveva una faccetta tutta sorridente, perché stava parlando col fratello Phoenix, che gli teneva familiarmente un braccio sulle spalle, finché davanti ai suoi occhi si parò una splendida visione.
“Wow! Due femmine! E con la minigonna!
“Hai ragione fratello, qui di ragazze ne passano proprio poche e poi Tisifone e Castalia sono già impegnate… vuoi andare a fare conoscenza?”

I quattro si incamminarono, salutandosi con l’inchino di rito.
“Felici di fare la vostra conoscenza!”
Heles scrutò i nuovi arrivati dalla testa ai piedi.
“Scusate, lo so che ci siamo appena conosciuti, ma permettetemi di farvi i miei complimenti, siete proprio una bellissima coppia!” 
L’attimo di gelo fu interrotto dallo scoppio di pianto di Andromeda.
“Ma signorina… che dice… io… ecco… cosa… FRATELLOOOOO!”
“Come ti permetti, QUESTO non  è una ragazza, è mio fratello!”
Heles, divenne viola in viso.
“Ma… ma… ma…brutto schifoso pervertito,vergognati! Come osi insinuare che IO avrei detto che andavi in giro abbracciato ad una ragazza!  Per chi mi hai presa? Però, anche tu, proprio col fratello… non potevi fidanzarti col tuo migliore amico, come fa tutta la gente per bene?

Milena era al limite della sopportazione.
“Guarda, Heles, che se non mi porti SUBITO via dalla vicinanza di questi due bifolchi, ti lascio a dormire per dieci notti sul divano del salotto che poi è inutile che chiami e piangi dietro la porta!”
“Certo che andiamo via subito, cosa credi, che io invece mi stia divertendo? Però, anche tu, passi subito alle minacce pesanti, eh? Va beh, ora non mi va di litigare davanti a questi due zotici… i panni sporchi li laveremo a casa!” 
“Zotico a chi? Io sono l’invincibile Cavaliere della Fenice e mio fratello è il potente Cavaliere Andromeda!”

“Ah, lo vedi che è una donna! Ci prendi in giro! Ma Heles, dove mi hai portata, qui vivono tutti tra sordidi peccati! Siamo sicuri che sia un Paradiso?” 
“Io ti ho portata? Ma possibile che sia sempre tutta colpa MIA? Ci siamo trovate qui, punto e basta! Guarda che ci vado di mia spontanea volontà a dormire sul divano, e non venire a cercarmi! Però su una cosa hai ragione! Costoro sono davvero disgustosi! Combattiamo?”
Phoenix e Andromeda le guardarono perplessi.
“Ma non sapete nulla!  Non possiamo combattere mai!  Qui i guerrieri incontrano il riposo meritato, la felicità e il benessere, le armi non funzionano e l’odio non può tramutarsi in azioni omicide… meglio che andiamo ognuno per i fatti propri, certo non saremo mai amici!”

Phoenix non poté fare a meno di aggiungere un commento sottovoce.
“Peccato, con quelle gambe!” 
“Quelle gambe, a chi?"
“Non ti preoccupare, non dicevo a te! Certo, anche tu sei un bel pezzo di ragazza, ma le donne mi piacciono con i capelli lunghi”.
Heles era furibonda.
“COME TUO FRATELLO!” 
“Allora vuoi proprio litigare?” 
“Guarda che stai sbavando sulle gambe della mia fidanzata, e io questo non lo permetto a nessuno!”
Milena parlò con voce zuccherosa.
“Allora sei sempre gelosa di me?! Mi piace quando ti arrabbi!” 
“NO, non sono per nulla gelosa, non montarti la testa, è che questo tipo sta facendo un dispetto personalmente a me!”

Andromeda era visibilmente in imbarazzo.
“Cerca di scusarlo, mio fratello è un impulsivo, ora ce ne andiamo, a me dispiace la violenza, sia pur verbale!”
Heles riguadagnò parte della calma perduta .
“Uhm… d’accordo! Tu sei un bravo ragazzo, ma tuo fratello mi sta irritando troppo, guarda, portatelo via, e che non se ne parli più!” 
“Io non mi faccio portar via da nessuno, chiaro?”
Phoenix ammiccò verso Milena.
“E tu, bambola, perché più tardi non molli la tua amichetta, e non mi raggiungi alla famosissima casa di Phoenix? Vedrai che ti divertirai!”
Milena strizzò l’occhio. “Chissà!”
Heles era al limite della tolleranza.
“IO VI AMMAZZO!”
“E dai! Non si può, te lo sei scordato?”
“D’accordo, allora!  - Heles aveva una vocetta affranta - Milena è libera di decidere, io non la tratterrò, sarà lei a scegliere… se non posso lottare, non posso neanche abbassarmi a pregare… andrà da chi la meriterà di più!”

Detto questo, si allontanò piena di indicibile sofferenza, con gli occhi colmi di lacrimoni, scossa dai singhiozzi, sconvolta… ma ecco una gentile manina si posa sulla sua spalla! 
“Heles… lo so, sei arrabbiata, ti giuro che non volevo farti male! Lo sai, è che ogni tanto noi donne non possiamo fare a meno di misurare il nostro fascino… quel ragazzo mi ha fatto la corte e io ingenuamente l’ho lasciato fare… e dai… voltati…” 
“LASCIAMI PERDERE! Sei crudele, a prenderti gioco dei miei sentimenti… prima Seiya e dopo Phoenix… non sei più la ragazza che amavo!

“Non dire cose che non sono vere, lo sai che io ti sono sempre stata fedele!
Heles non era troppo convinta.
“Perché ti è mancata l’occasione! Vai, vai a casa di Phoenix, io non ti obbligo ad amarmi…” “
Non c’è bisogno di obblighi, io voglio stare con te per tutta la vita, dai, perdonami, smetti di piangere, lo sai che non ti posso vedere così!”
Heles, tirò su col naso, asciugandosi con la manica.
Davvero? Davvero hai solo scherzato? Ci devo credere ? Lo sai che non sopporto quando non rispetti la mia sensibilità!”
“Lo so, ho esagerato, ma credevo fosse evidente che si trattava di una battuta! Ma come potrei passare solo un’ora lontana da te… dai… non essere arrabbiata… fammi un sorrisetto…”

Heles era tornata felice.
“Va bene, ti perdono, però la devi finire di fare la civetta con tutti!” – il tono ridivenne spavaldo - Anche se, in realtà, l’avevo subito capito che quello stupido non costituiva un pericolo, sai, non mi ero davvero preoccupata, solo un po’ seccata!
*Milena, con un cappello a cono, coperto di stelle dorate, dal quale pende un lungo velo, un bell’abito turchino, e la bacchetta magica con la stella in cima* “Heles, smetti di dire le bugie, che poi ti cresce il naso e lo sai che non mi va per niente!”

Angolino autrice, ricavato in uno sgabuzzino buio con i ragni che incombono: scusate se esisto…
Tutto ciò non era neanche una storia, ma uno “scherzo” che avevo aggiunto come postilla alla fine di alcune lettere ad una  amica,  ricomposto e leggermente ripulito.
Per cui, come sempre, potreste aver trovato una storia simile (ma non identica! ^__^ ) a questa in un altro sito; la proprietà della storia è mia, ma chi eventualmente ha pubblicato, ne aveva avuto autorizzazione.

  
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