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Autore: Elfina e Elfetta    14/01/2007    7 recensioni
Cantiam l’armi e l’eroe che dai lontani
Lidi di Carvahall un dì profugo venne,
per volontà di Oromis alle elfiche
prode d’Ellesmera. Molto egli soffrì,
per terre e per mari a lungo spinto
da forze ostili di neri Urgali
e dall’ira implacabile di Galbatorix
e molte pene in guerra anche sofferse,
finché pose la spada e alfine in Ellesmera
portò Saphira: donde l’elfico nome,
gli elfi d’Arya e Oromis e l’alta sfiga.
Ora le cause tu, o Islanzadi, ricordaci.
Per quale offesa agli Urgali, o di qual colpa
dolente Galbatorix
sospinse un uomo di sfiga sì grande
ad affrontar battaglie, Spettri e addestramenti?
Anche in Ellesmera, tanto può dunque l’ira?
Elfina&Elfetta vi presentano una ff a quattro mani, parodia di Eldest. Bene, signori, andiamo a incominciare. Vi narrerem di un eroe che si dilettava a combattere e … poetare.
Genere: Parodia, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eragon, Roran
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Elfina scrive:

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Capitolo II

-Il Consiglio degli Anziani-

 

Disclaimer: i personaggi e i luoghi di questa fanfiction non appartengono a noi, ma a Christopher Paolini, che li ha ideati. Preghiamo tutti di non riprodurre il nostro lavoro senza il nostro permesso e mai senza specificare il nome delle proprietarie.

 

Situazione: nonostante Murtagh sia dato per morto da diverse ore, il Cavaliere Illuminato, Eragon Schiattaspettro, trova comunque il buon gust… (Eragon ronfa con aria truce contro Elfina) ehm, voglio dire, la forza e il coraggio di dormire profondamente.

 

Il lungimirante si destò e si voltò verso il bordo del letto. Con movimenti regali e raffinati si alzò a sedere e guardò Saphira che dormiva.

Eragon: se solo penso all’inferno ruggente che ormai si scatena ad un solo gesto del mio divino dito!

Saphira *svegliandosi*: guarda che sono io lo sputafuoco, non tu…!

Eragon: sì, ma giacché io sono il Cavaliere Prescelto, l’Eletto Illuminato, il Divino Eroe, il Combattente dall’Infuocata Spada, a me spetta di diritto decidere cosa fare delle tue zannute fauci, decisione gravosa, ahimé, che incombe sulle spalle di chi ha la forza e si deve sacrificare per il mondo intero… non sei d’accordo? Ma consolati: se io sono l’Eccelsa Mente, tu sarai certamente il Potente Braccio! *alza il palmo come per benedirla*

Saphira: *sbuffa e lo abbrustolisce con una fiammata*

 

Dopo essersi ripulito dalla cenere, Eragon si concesse l’amaro lusso di piangere Murtagh. Una minuscola lacrima gli cadde sul palmo della mano.

Eragon: quale illuminazione dalla mia splendente mente! O discernimento! Userò la cristallomanzia su questa invisibile goccia che nel frattempo è evaporata! Che la forza del primo cavalier da cui prendo il glorioso nome mi assista! Draumr kòpa!

La goccia divenne nera come le tenebre; ci fu un guizzo, e poi tutto cessò.

Un’altra lacrima si aggiunse alla prima.

Eragon: buuuh!!!!

Io, l’Eroe Prescelto dal Fato,

brutalmente abbandonato,

sfuggito agli intrighi della sorte,

colui che ha ingannato la morte;

 

Io, l’Eletto illuminato,

che i vasti cieli ha solcato,

sorretto dall’ardore nel corpo e nella mente,

con Zar’roc nella battaglia combatte audacemente;

 

io, il Divino Eroe,

colui che…

Saphira *ruggisce*: Eragon Ammazzatimpani! Taci! Le tue parole non hanno senso!

Eragon: perché non mi hai lasciato finire. Se avessi ascoltato per intero i miei oltremodo musicali versi, avresti scoperto che le quartine si sarebbero ricongiunte con dolcezza nell’ultimo distico per giungere all’ultima grande massima della vita, che nemmeno i più saggi conoscono… ma io, io sono qui e se vuoi te la posso rivelare, Saphira… Saphira?

Saphira: *è scappata*

Eragon: oh, beh, vorrà dire che sarà l’aria a fare tesoro delle mie parole. *Ricomincia a cantare, mentre i frammenti di Isidar Mithrim si spaccano in ulteriori pezzi*

Quando finalmente, a pericolo scampato, Saphira ritorna, Eragon è colto da un’altra improvvisa, lancinante, terribile, distruttiva, maligna, spettrale crisi alla schiena, e ciò come per miracolo ricongiunge la dragonessa al suo Cavaliere, che languendo…

Eragon: *sogghigna*

Raggiunte le cucine, immemore del fatto che ultimamente nel Farthen Dur ci sono stati problemi economici, Eragon riempie un’enorme piatto di pietra di cibo e, senza alcun appetito, comincia a piluccarlo, lentamente e per metà sdraiato sulla panca.

Eragon: sai, Saphira, mi sono trovato un altro soprannome.

Saphira: rivelalo, presto *afferra un block-notes sul quale c’è scritta una lunga lista di nomi, tutti incolonnati; la dragonessa appoggia la penna accanto al numero 1537*

Eragon: Nerone. Mi piace, sento che ci sta bene *pilucca distrattamente dell’uva* non trovi?

Saphira: gradevole. Anche quello che hai scelto durante la battaglia… Aragorn

Eragon: quello è stato un autentico colpo di genio *gonfia il petto* è un nome così potente e pieno d’autorità, soprattutto adesso che i Varden mi –ehm, volevo dire ci-  considerano una grande autorità e dobbiamo dire la nostra riguardo alla scelta del prossimo capo. *Gonfia ancora di più il petto fin quasi a scoppiare*

Saphira: capisco… Eragon, c’è un moccioso che non riesco a mandar via, temo che…

Eragon: che voglia attaccare? Combattere? Attentare alla mia incolumità? Lo affronterò da uomo a uomo! *tira fuori Zar’roc e si volta per trovarsi di fronte ad un ragazzino impaurito*

Saphira:… che voglia parlare con  te.

Eragon: oh. *rinfodera la spada e inizia a ringhiare all’indirizzo di Jarsha* cosa c’è?

Paolini: vorrei specificare che qui Eragon è brusco ma non scortese! Capito?!

Il ragazzino si inchinò con solenne deferenza, guardando ammirato l’elsa della spada di Eragon, che spianò il cipiglio.

Jarsha: o Argetlam, Eragon Ammazzaspettri, Cavaliere di Saphira dalle lucenti squame… *tira fuori una lista e prosegue* o Eroe Prescelto, sei pregato di raggiungere al più presto il Consiglio degli Anziani. Io sarò la tua guida.

Eragon *illuminandosi ad ogni epiteto*: sei stato bravo a riferire il messaggio. Dovresti sentirti orgoglioso. *il tono è quello che usa un essere superiore e cosciente di ciò con chi in confronto a lui non è nulla*

Dopo un impervio tragitto, il Cavaliere entrò nella sala indicata da Jarsha, e si ritrovò al cospetto del Consiglio al completo. Beatamente consapevole di essere al centro dell’attenzione, Eragon si diresse col naso per aria verso una scranno vuoto, obbligando sadicamente tutti a girarsi per ammirarlo nel suo splendore. Jormundur diede l’accenno di un inchino.

Falberd: è giunto il momento, o Prode Guerriero, *ad un cenno di Eragon, Saphira segna l’ultimo epiteto sul block-notes* di rivelarti il nome di chi noi cinque abbiamo intenzione di sostenere come capo dei Varden: Nasuada. Tu devi giurare fedeltà ai Varden perché questo è l’unico modo per metterti nel sacco… *il resto del Consiglio gli lancia occhiate assassine* cioè, ehm, volevo dire, perché questo è l’unico modo per metterti nel patto. Già, nel patto.

Eragon *pensando* non crederanno certo che io me la beva, vero? So benissimo che in realtà vorrebbero mettermi nel tacco… ma non ho certo bisogno di questi blandi sistemi per innalzarmi davanti al cospetto di tutti, il giorno della cerimonia. *parlando* e cosa succede se rifiuto?

Falberd *perplesso*: beh, niente, ma come si sentirebbe Nasuada se l’eroe del Farthen Dur la ignorasse?

Saphira: *ad un cenno di Eragon, scrive*

Eragon: *di ottimo umore* se è così, srebbe meglio che guidassi io stesso i Varden.

Il consiglio: *rabbrividisce*

Saphira: *con la mente* non disperare. Per il momento acconsenti a presenziare alla cerimonia per la nomina di Nasuada; nel frattempo troveremo certamente il modo per ingannare, beffare e infine burlare questi insulsi umani *ride*

Eragon: *con la mente* saggia decisione *al consiglio ancora terrorizzato* come desiderate, sarò presente alla nomina.

Jormundur: gioia e tripudio! *si mette a ballare la samba; tutti lo osservano; tossicchia* ehm, volevo dire, che entri Nasuada!

Entrano Nasuada ed Arya, la prima fiera, la seconda truce ed imperscrutabile.

Eragon: luce dei miei occhi!

Jormundur: *offre una sedia a Nasuada*

Nasuada: *accetta*

Eragon: *offre una sedia ad Arya*

Arya: *lo ignora*

Jormundur: O Nasuada, ti chiediamo di prendere il posto del tuo compianto padre come capo dei Varden.

Eragon: di’ di no, di’ di no…

Jormundur: come dici Eragon?

Eragon: chi, io?

Nasuada *li interrompe* Se insistete, accetterò l’incarico.

 

 

Angolo Autore: innanzitutto grazie per essere giunti fin qui con la lettura^^ Io ed Elfetta scriveremo un capitolo ciascuno, e ognuna risponderà nei propri capitoli alle recensioni che la riguardano J Un bacio, e lasciateci un commentino… le due elfe di efp ;)

 

  
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