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Autore: LaFolie108    29/06/2012    2 recensioni
Un tributo alla morte di John nella 2x21. Per tutti i nostalgici... L'ho ritrovata a fare la muffa in un angolino del pc.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, John Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The sun also rises

 

“Sai cosa successe alla madre della bambina dopo che fu riportata in vita”
“Salvò sua figlia. Trovò la pace.”
(2x21 The sun also rises)

 

John scrive.
Scrive tutto ciò che non ha detto.
Tutto ciò che avrebbe voluto dire.
Ha sempre creduto che ci sarebbe stato un altro giorno, un’altra occasione per spiegare.
Per pentirsi.
Ora non è più così.
Il tempo è scaduto per lui.
E per questo deve adattarsi a stringere una penna con mano tremante, e affidare a lei la sua voce.
 

 
Le mani le tremano leggermente mentre stringe febbrilmente quell’unico pezzo di carta.
Poche righe, tracciate con calligrafia elegante.
L’ultimo addio di un padre invisibile ad una figlia segreta.

 

Elena,

 

Una lettera, a quell’unica cosa buona che ha creato nella sua esistenza.
Sono migliaia le cose che non le ha mai detto, e che lei non saprà mai.
Ogni secondo che passa, un nuovo rimpianto gli affolla la mente.
Ma non può tirarsi indietro.
Non vuole tirarsi indietro.
Non stavolta.
 

 

L’ha odiato, non ha motivo di soffrirne.
Eppure a lui deve tutto.
Lui che per due volte le ha donato la vita.
Lui che per due volte l’ha abbandonata.
Un ultimo respiro profondo, per trovare il coraggio di affrontare ancora una volta il dolore.

 

 

Il momento è giunto.
Lei deve vivere. Tutto è sempre stato per questo, no?
Per permetterle di vivere felice.
Per questo forse è tardi, ma si accontenterà di permetterle di vivere.
Preferirebbe solo non essere così spaventato, così prevedibile.
Pentirsi in punto di morte è così scontato.
Vorrebbe avere più tempo, per rimediare ai suoi errori. Vorrebbe tornare indietro, per non commetterli proprio.
Darebbe qualsiasi cosa per tornare indietro.
No. Non qualsiasi.
Elena no.
Lei è l’errore che ricommetterebbe ancora e ancora. Perché senza quell’errore la sua vita non avrebbe alcun senso.

 

It’s not an easy task being an ordinary parent
to an extraordinary child.

 

Non è mai stato veramente padre.
Non ha nemmeno la più pallida idea di come si debba comportare un padre.
Suo fratello era il bravo genitore. Non avrebbe scelto di affidarla a nessun altro. Vedeva negli occhi di Greyson l’amore incondizionato per la loro bambina.
Niente sarebbe mai stato capace di unirli di più.
John ricorda ancora la prima volta che l’ha stretta fra le braccia.
Piangeva, strillava con un’espressione così devastata, affranta. Aveva tenuto quel fagottino fragile sul suo cuore per pochi minuti, che erano stati abbastanza per farlo sentire al sicuro come mai in vita sua.
Aveva giurato che non avrebbe più permesso che la sofferenza scalfisse il suo volto angelico in quel modo.
Ma aveva fallito. Ogni volta.

 

I failed in that task,
and because of my prejudices I failed you.

 

Nessuno sentirà la sua mancanza.
Credeva che seguendo i suoi principi alla fine non sarebbe rimasto solo.
Si sbagliava, come sempre.
Non ha saputo meritarsi l’affetto di nessuno.
Chi non dà niente non riceve niente.
Sa che è tardi per redimersi. È quesi poetico come il primo gesto altruista della sua esistenza sarà anche l’ultimo.
I minuti si consumano, sempre troppo velocemente.
Non morirà in quella casa. Non appartiene a quel luogo.
Quelle persone non piangeranno per lui.
Una sola decisione non può cancellare anni di colpe.
Se ne andrà così come è arrivato, solo, per sua scelta.

 

I’m hunted by how things might have played out differently
If I’d been more willing to hear your side of things.

 

Ormai di lui non rimane niente.
È stato per così tanto tempo dalla parte del torto che ormai ha perso anche sé stesso.
Potrà trovare la pace?
Forse le persone che ha amato lo stanno aspettando, da qualche parte.
Non dovrebbe essere difficile credere, per lui. Dopotutto è sempre stato chiamato folle proprio perché aveva affidato la sua anima all’impossibile.
E forse lo è stato davvero, un pazzo, incapace di vedere la realtà. Forse alla fine non c’è nient’altro.
Solo tempo sprecato e infiniti tormenti.
Si chiede se si riunirà a lei, la sua Isobel.
Si chiede se quella umanità tanto cercata in lei lo stia davvero attendendo.
Per incontrarlo, anche solo per un istante, alle porte dell’inferno.

 

For me it’s the end.

 

Sua figlia è morta.
Il suo corpo esangue giace su un vecchio divano. La speranza la circonda, una speranza disperata, in attesa di un miracolo.
Aspetta sospeso di vedere l’ultimo suo desiderio realizzarsi.
Ha archiviato i suoi sogni. Solo questo vuole, che lei possa crescere, che possa scegliere e sbagliare, soffrire, amare, sorridere ancora una volta.
Non chiede tanto, solo un ultimo desiderio.
Si volta, il suo compito lì è concluso.
Non sa cosa accadrà ora, ma è pronto.

 

For you, the chance to grow old and do something
better with your child.
Is for that child that I give you my ring.

 

È strano come in punto di morte riesca a sentire la vita in modo così reale. Prova ogni emozione in modo così vivido, ma troppo rapidamente per poterla stringere e assaporare.
Sta davvero per finire tutto.
Gli sembra quasi impossibile.
Un’ultima azione da compiere, un’ultima alba nasce di fronte a lui.
Il sole continua inesorabile il suo corso, indifferente alle vicende che si svolgono sotto il suo occhio vigile.
Sono i passi di un condannato a morte quelli che muove uscendo da quella casa.
Va incontro al suo destino a testa alta, con dignità.
È così che vorrebbe essere ricordato, se solo ci fosse qualcuno a volerlo ricordare.
È stato fin troppo codardo nella sua vita.
Esserlo anche nella sua morte gli peserebbe troppo.

 

I don’t ask for your forgiveness or
for you to forget.
I ask only that you belive this

 

Un passo.
Mentirebbe se dicesse che non ha paura.
C’è l’ignoto davanti a lui, che si spalanca ad abbracciarlo come un baratro senza fondo.

Due passi.
È inutile cercare di immaginare come sarebbe potuta finire la sua storia se solo avesse fatto scelte diverse.
È irreversibile la tristezza che gli stringe la gola.

Tre passi.
Custodisce l’amore fra le mani, è il suo bene più prezioso.
Sta morendo per amore. Per una figlia che non ha mai meritato e non meriterà mai.
Non è così male morire per questo.

 

whether you are now reading
this as a human or as a vampire
I love you all the same,

 

Il silenzio lo avvolge.
Le prime luci del nuovo giorno lo accarezzano dolcemente.
È grato di aver potuto esserci.
Sentire sulla propria pelle il dolore di una vita assaporata al massimo.
Veder crescere con i propri occhi una figlia strepitosa.

Di aver potuto salvare il suo futuro. Non la vedrà diventare la donna straordinaria che già è in lei. Ma se Elena avrà un domani, stavolta sarà anche merito suo.

 

as I’ve always loved you

 

Un ultimo passo.
Un ultimo sguardo.
Un ultimo respiro.
Non è stato inutile alla fine.
Può un solo gesto cancellare l’odio?
Può un solo gesto dare valore ad una vita?
Un’ultima alba illumina un corpo, addormentato fra la polvere.
Una lieve brezza gli scompiglia i capelli.
Sul volto ha dipinto un ultimo sorriso.
In pace.
Per sempre.
 

and always will.

John……………………………………

 

 

Qualcosa in Elena si è spezzato.
Una lacrima solitaria le scorre su una guancia.
In quello strappo vuoto della sua anima, ora c’è anche lui.
Il padre che non ha mai voluto, che ha detestato con tutte le sue forze.
L’uomo che ha dato la vita per lei.
Piange, Elena.
Credeva che l’avrebbe odiato per sempre.
Ma alla fine ha saputo essere migliore.
Ha saputo morire da eroe.

 

 

“Rovini sempre tutto John.  Mandi in frantumi tutto ciò che tocchi..Ma sei l’unico genitore che mi resta, perciò forse potrei imparare a non odiarti.”

(2x17 Know thy enemy)

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE FOLLE

Ho scritto questa one shot subito dopo aver visto la 2x21 con il proposito di pubblicarla subito. Ormai è passato più di un anno e questa era rimasta a marcire in una cartella nel mio computer. Ora per una scommessa persa mi tocca condividerla con voi, anche se dopo la fine della terza stagione è totalmente anacronistica. Non l'ho nemmeno riletta, nemmeno una virgola è stata modificata. Ho sempre amato John Gilbert, sin dalla prima stagione, anche se era cattivo, forse perchè mi ricorda mio padre... Le parole intercalate al testo, immagino ve ne siate accorti, sono quelle della lettera di John nella puntata.

TVD non mi appartiene. I personaggi non sono utilizzati a scopo di lucro o come accidenti si dice. Insomma, non mi pagano per questa roba.

Se vi capita di passare di qua vi sarei grati se lasciaste una recensione. Sono ossigeno per i miei polmoni.

Marta

  
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