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Autore: Disadattata    01/07/2012    3 recensioni
Se state leggendo questa FF significa che conoscete il meraviglioso film (perdonatemi ma non ho letto il libro) Un ponte per Terabithia. Un film eccellente e anche molto drammatico.
Sono passati 3 anni dalla morte di Leslie. Jess, finalmente frequenta il liceo senza quella canaglia di Hoager. Ogni tanto Leslie è sempre lì che viaggia nella sua mente ma grazie a sua sorella, oramai cresciuta e non più credente a Terabithia, gli è passata quasi del tutto quella nostalgia della ragazza.
Fino a quando non conosce me. Mi chiamo Dafne e io sono sempre stata lì, a guardarli ed ad ammirare la loro splendida amicizia..Ma non dico altro. Buona lettura.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ggg La mia classe è in fondo al corridoio, girando a destra. Quest'anno ,riuscendo a superare gli esami, sono in primo liceo. Un posto nuovo, con gente nuova probabilmente più matura. E' il mio primo giorno in questa nuova esperienza scolastica. Raggiungo la mia classe: una stanza larga e illuminata. Le finestre danno ad un enorme giardino verde. Annuso lievemente l'aria che mi circonda e purtroppo mi aspetta puzza di polvere e marciume. Mi siedo al mio posto, ultimo banco affiancato alla finestra. Amo guardare il cielo, è uno spazio infinito con sfumature dal bianco al grigio. Stava sicuramente arrivando una tempesta, era da un po' che non ne arrivava una seria e a dirla tutta era un bene il suo arrivo soprattutto per i contadini del mio paese. Mi distacco dai miei pensieri quando sento una persona arrivare in classe. Per poco non svengo, l'aria mi manca e a malapena respiro. Jess Aarons. Che ci faceva nella facoltà di scrittura? Ho sempre creduto che si fosse iscritto in quella di pittura. E' un vero artista quel ragazzo. Lo è sempre stato, anche dopo..dopo quel tragico incidente. Mi alzo dalla sedia e lo guardo dritto negli occhi, in quei profondi occhi verdi. Lui non mi ha mai notata in quei boschi ma ero sempre lì a guardare loro due. Jess e Leslie. Gli amici della vita. Li guardavo e sognavo. Un'amicizia come la loro è difficile da trovare o da creare. Loro si sono capiti dal primo istante. E io.. io inseguivo quel sogno semplicemente immaginando di far parte di quel duo. Il mio trio immaginario. I miei due migliori amici. Ero lì quando crearono quella casa sull'albero. Ero lì quando combattevano il 'Signore del Male'. Ero lì quando davano la caccia al Troll. Ero sempre stata lì. Anche quando Leslie perse la vita. Povera ragazza, non aveva avuto abbastanza tempo per vivere e conoscere la vera Terabithia.
Jess, alla mia reazione,  rimane scandalizzato e continuò a fissarmi per altri minuti fino a quando la campanella della prima ora suonò e i miei nuovi compagni attraversarono la porta. Che tipi! C'erano i nerd, gli emo, i rockettari, i drogati e poi c'eravamo io e Jess. Quelli fuori dal mondo. Finalmente la professoressa entra rompendo quel silenzio imbarazzante che si era creato in quella classe di nuovi e diversi ragazzi.
- Iniziamo con le presentazioni - esclama con un mezzo sorriso. ' Oh no! Non sono mai stata così brava col presentarmi '. Mano a mano, il cerchio si restringeva e presto sarebbe arrivato il mio turno.
-Dafne Wooden? - Alzai la mano come per dire ' Sì, sono qui. Ora passa avanti ' e invece no. Toccava proprio una presentazione. Emetto un colpo di tosse e inizio a parlare. Ma non mi rivolgo verso la professoressa, no! Guardo i miei compagni. Specialmente rivolgo uno sguardo intenso a Jess. Quanto strana potevo essere per lui in quel momento? -Mi chiamo Dafne e ho 14 anni. Vivo con mio padre e il mio cane Terry*. Mia madre morì quando avevo all'incirca otto anni e da allora cominciai a scrivere romanzi. Di tutti i generi, specialmente drammatici e la maggior parte delle volte lei era la protagonista. Mi piace fantasticare su mondi sconosciuti e persone invetate. E odio la morte,più di qualsiasi altra cosa al mondo, perché mi ha portato via un genitore e..ed un'amica - Guardo un'altra volta Jess e lui capisce. Abbassa lo sguardo. La voce diviene man mano sempre più flebile e incompresibile. - Mi fermo qui con la presentazione, abbiamo un'intero anno per conoscerci - ammicco un sorriso spento e mi siedo rifugiandomi nel cielo. Lì c'è mia madre, Yvonne. Mi sorride, so che lo fa. Da quando è morta, papà non è più lo stesso. L'amore che li univa era magico e tutto era cominciato con un'amicizia simile a quella tra Jess e Leslie. Ed è per questo che quando penso a quell'amicizia rotta mi cade il mondo. La morte si è portata tutto. Specialmente la parte migliore di Jess. L'artista che era in lui.

Finalmente dopo 6 ore di torture con le presentazioni è il momento di tornare a casa. Aspetto l'autobus alla solita fermata. Inutile dire che  il mio sguardo è sempre rivolto verso il cielo. Sto chiedendo a mamma se il mio primo giorno è andato bene.
- La conoscevi, vero?..Leslie, intendo - Jess Aarons si siede accanto a me, attendendo una risposta.
- Diciamo di sì. E conoscevo anche te prima dell'incidente. Siete stati i miei migli.. - mi blocco. Non potevo fare la figura della stupida ragazza sola. Perciò mi soffermo ad annuire. 
- Come le ricordi? - guarda il cielo e poi me. Si stava riferendo pure a mia madre - Erano bellissime. Mia madre aveva dei sinuosi capelli rossi che le ricadevano sulle spalle, occhi di un azzurro cristallino e un viso angelico. E' sempre stata la parte più interessante della mia famiglia quando parlavo di lei. Era una grande donna e mi è stata portata via. Mentre Leslie..era una mia fantasia! Non pensar male adesso.. Ma Leslie era come una migliore amica per me. Per ogni cosa prendevo spunto da lei, era unica. E la sua mente era un qualcosa di straordinario. Cavolo, le storie che s'inventava erano le mie favole. Ho avuto il dispiacere di parlarle solo una volta.. E dopo quella volta i suoi occhi si spensero. Ho bei ricordi di entrambe ma l'orribile visione della morte che me le trascinava via è ancora più intensa di semplici momenti. - ' Non piangere, ti prego, non ora ' - Scusa ma parlare di loro, è orribile e straziante e se non ti vuoi ritrovare tra un minuto nel fiume Nilo, conviene smetterla di parlare - Jess annuisce. E' straziante anche per lui, i suoi occhi si sono gonfiati e arrossati. Dopo la mia richiesta di silenzio, non ci scambiammo più la parola. Non si sedette nemmeno accanto a me sull'autobus. Rimase solo, con la testa appoggiata al finestrino guardando il cielo. Come facevo io. Forse pure lui trovava Leslie in quell'infinito, come io trovavo mia madre. Smetto di guardarlo, mi affondo le cuffie nelle orecchie e inizio a sentire le dolci melodie di René Aubry.




Angolo della scrittrice: Oh, ciao a tutti! Ecco qua un'altra mia storia. Perché mi è venuta in mente? Stasera hanno trasmesso questo meraviglioso film e quindi la fantasia ha incomiciato a giocherellare.
*Terry è il diminutivo di Terabithia. Ovviamente Dafne non voleva far capire a Jess che conosceva tutto di lui e Leslie. Ho una parte ' triste ' in mente e spero di poterla scrivere in modo che riesca ad arrivarvi ciò che provava la protagonista in quel momento. Per stasera ( notte ) è tutto, recensite in tanti. Vi scongiuro! Grazie per l'attenzione e al prossimo capitolo!   
  
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