I WON’T GO ON Mi butto. Non posso più andare avanti così. La mia vita è un inferno. Troppe ipocrisie. Non ha più senso sperare in un cambiamento. Il mio destino è già scritto. Una sequela interminabile di giornate vuote. Chiacchiere inutili di donne superficiali. Una noia infinita e agghiacciante. Idiozia di questo mondo così ingiusto. Nessuno mi salverà. Ed io non sono abbastanza forte per ravvivare la mia vita. Per questo mi butto. Preferisco morire adesso, con le mie idee e un pensiero autonomo, piuttosto che vecchia e sottomessa a quello che mi hanno imposto. Eppure, la morte è definitiva. Sono davvero così disperata? Posso rinunciare ai miei anni migliori per colpa degli altri? Sono così debole da cedere alla tentazione di fuggire? Non butterò la mia vita per loro. Non lascerò che qualche borghese ossessionato unicamente dalle ricchezze abbia la meglio. Farò sentire la mia voce. Mi distinguerò da tutti gli altri. Darò un senso alla mia inutile vita. Ignorerò gli stupidi schemi che mi hanno impartito. Sarò diversa. Sarò me stessa. E così mi volto per oltrepassare la ringhiera, finalmente convinta all’idea di un nuovo inizio. Ma il mio vestito è troppo lungo, e scivolo verso gli abissi. Mentre cado, una lacrima solitaria cola impaziente dal mio giovane viso. Non posso fare altro che pensare un ultima volta a come sarebbe diventata la mia vita. Mi pento. Sono stata una stupida. Rimpiango immensamente il mio stupido errore. Perché nessuno allunga la mano per salvarmi?