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Autore: martamatta    02/07/2012    4 recensioni
Questa storia è una specie di Call of duty modern warefare 3 di pura invenzione.
Allora incomincio con l'introduzione.
Chi dice che i morti non possono tornare? Cosa mai succederà se un uomo ignaro di chi sia lui stesso abbia dentro una rabbia e una vendetta di cui non ha memoria? Makarov è ancora a piede libero e la rabbia dei superstiti della task force 141 ribolle mentre il mondo è invaso dalla guerra e dalla morte. Un mondo sporcato di sangue di bugie e tradimenti. Ma che nasconde molte verità.
Buona lettura spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni a seguire Soap era lento a guarire; e intanto Price chiacchierava con Nikolai sui fatti che succedevano nel mondo –I russi hanno tentato di arrivare a Los Angeles attaccando la West Cost- disse Nikolai –Ma gli americani sono molti testardi e con tutte le loro forze hanno impedito l’approdo-, Price stette un momento in silenzio poi parlò –Notizie di Makarov?-, Nikolai scosse la testa –No! Dopo una guerra civile scoppiata in Perù, che portava la sua firma, e dopo la morte di Sheperd; pare essersi dileguato, sta macchinando qualcosa!-, Price annuì pensieroso.
-Come sta Soap?- disse Nikolai, -Grazie a Sara sta guarendo, ma non abbiamo molti mezzi medici; quindi la guarigione va a rilento. Ma ci dobbiamo accontentare! Siamo stati fortunati ad avere questo posto come rifugio- rispose Price. Nikolai annuì –Hai ragione, ma non appena Soap sarà guarito ce ne andremmo in modo da non compromettere e coinvolgere ulteriormente la posizione di Sa…-, Nikolai si interruppe e Price ascoltò attentamente i rumori sospesi nell’aria. Un grande suono, che somigliava alle pale di diversi elicotteri, si amplificava sempre più.
Price e Nikolai scattarono in piedi e andarono ad affacciarsi alle finestre più vicine a quel rumore: in lontananza due enormi elicotteri militari si avvicinavano rapidamente; e tra di essi era presente un elicottero più piccolo, ma altrettanto rapido.
Velocemente Price e Nikolai si mossero, nell’intento di andare da Sara e Soap.  E il capitano parlò –Maledizione questione di minuti e avranno circondato la casa-.
Fecero irruzione nella camera di Soap, dove era presente anche Sara; occupata a controllare le ferite del soldato. La donna, senza che i due militari spiegassero cosa stava succedendo, disse velocemente –prendete le armi nel seminterrato e teneteli a bada mentre io cerco di svegliare e preparare Soap per portarlo via!- Nikolai e Price annuirono e di corsa andarono nel seminterrato. 
Dopo aver girato degli angoli e sceso delle strette scale, trovarono delle armi e parecchie munizioni, insieme a qualche granata accecante; nascoste in delle case o coperte da dei teli.
Mentre i due militari si preparavano, Price disse –Uomini di Makarov?-, Nikolai scosse la testa –Non so…è strano ma credo che non siano uomini di Makarov…o forse si! Non so….-. Price lo guardò pensieroso, poi disse agitato –Non importa! Non credo che siano amici, visto come si sono presentati!-. Nikolai annuì ed entrambi risalirono le scale e raggiunsero l’ingresso principale della casa.
 
Arrivati, i soldati videro che dagli elicotteri più grandi scendevano delle corde lunghe corde e dei soldati erano ancora intenti ad organizzarsi prima di uscire fuori dal mezzo. Invece l’elicottero più piccolo stava volando ad una certa altezza, come se stesse aspettando qualcosa.
Price osservò bene la situazione, e caricando il fucile d’assalto che aveva in mano disse -Più o meno una sessantina in tutto! Quando sei pronto…- Price non ebbe il tempo di finire la frase che si sentirono dei rumori alle loro spalle, entrambi si voltarono e si ritrovarono davanti una decina di uomini che avevano tutte le armi puntate su di loro. Tra di essi c’era un soldato che indossava una maschera; era una specie di passamontagna nero con alcune linee color rosso sangue tondeggianti, che non avevano una forma precisa. E a vederlo si poteva capire subito che era il capitano di quella piccola squadra.
Il soldato mascherato parlò con voce fredda –Siete piuttosto veloci, ma non abbastanza furbi! Il resto della mia squadra ha già preso il suo amico con la ragazza, dovete usare più il cervello che la forza in questo tipo di situazioni. Si è fatto prendere dal panico, capitano, vedendo il nostro numero. Un soldato deve mantenere sempre il sangue freddo!-.
Price era a bocca aperta per lo stupore, i loro nemici aveva calcolato tutto in anticipo. Ma la cosa che lo faceva più infuriare era il fatto che il soldato mascherato avesse ragione. Non aveva mantenuto il sangue freddo e per questo l’agitazione non l’aveva fatto riflettere con calma.
Insieme a Nikolai, Price si alzò lentamente, ed entrambi notarono che tutti gli uomini degli elicotteri erano scesi e avevano circondato la casa.
-Chi siete? Da come vi comportate e muovete più il modo di parlare, si capisce che non siete uomini di Makarov, né americani o russi!-. Il soldato mascherato non rispose si limitò ad osservare attentamente Price.
-Rispondimi sbottò di rabbia Price, ma una voce attirò la sua attenzione –Si calmi capitano, è tra amici! E tu Death di alla tua squadra di abbassare le armi!-. Price guardò fissò il soldato mascherato; esso fece un cenno e tutta la squadra abbassò le armi.
L’uomo che aveva parlato prima, era sceso dall’elicottero più piccolo: era alto e una pettinatura a spazzola copriva la sua testa; l’età segnata nel suo viso e nella sua pelle era circa 45 anni a occhio, ma la carriera militare a seconda del carattere e della grinta può variare se mostrare un uomo più giovane o più vecchio di quanto sia in realtà.
L’uomo si avvicinò e tese la mano dicendo –Generale George Fury, direttore delle forze speciali dell’Unità Europea! Intorno a lei, capitano, ha i migliori soldati d’Europa. Non siamo nemici, combattiamo tutti per la stessa causa: Makarov morto!- Price strinse la mano a Fury e disse –Molto lieto! Giusto per curiosità come ci avete trovati?-, Fury sbuffò –Siete stati imprudenti, abbiamo rintracciato  le frequenze radio dell’elicottero e individuati con i satelliti! Una roba lunga ma efficace a quanto pare-.
Price annuì, in effetti per la fretta di salvare Soap erano stati molto imprudenti. Alla fine Fury interruppe i suoi pensieri dicendo –Abbiamo portato un medico esperto insieme a delle medicine. Sappiamo della morte di Sheperd per mano vostra e che il tuo compagno è rimasto gravemente ferito. Siamo qui per aiutarvi!-.
Price riflette un momento, poi parlò –Vi sono molto grato. Di questi tempi siamo in pochi a conoscere la verità. Ma bisogna fare attenzione a non scambiare un lupo per un agnello. Quindi sin da subito vorrei che ci informaste su tutto quello che riguarda la tua squadra e che cosa avete intenzione di fare adesso-, Fury annuì –Comprensibile lei di certo non è uno stupido!-, pio si rivolse a Death –Porta Jackson dal ferito e assistilo. Voi altri rompete le formazioni e accampatevi, finché il ferito non sarà guarito rimarremo qui nell’anonimato-. Tutti i soldati dissero in coro –Agli ordini!- e sciolsero le posizioni.
Poi Fury disse –è meglio andare dentro a parlare- Price annuì e seguì il generale. Mentre camminava c’era un dubbio che invadeva la mente del capitano, ed infine soffocato da questo, rivolse una domanda a Fury –I tuoi uomini sembrano in gamba, ma esattamente che strategia avete messo a punto per arrivarci alle spalle?-, Fury sorrise divertito –è stata un idea del nostro miglior uomo, per evitare inutili spargimenti di sangue e perdite. Questo uomo oltre ad essere in grado di usare alla perfezione ogni genere di arma, è anche un ottimo stratega. Aveva previsto che vi sareste precipitati da dove veniva il pericolo maggiore, cioè dagli elicotteri e per questo ha pensato di far paracadutare la sua squadra alcune miglia a ovest di qui. In modo che mentre eravate distratti dai tre elicotteri non vi sareste accorti che il vero pericolo veniva dalla parte opposta prendendovi alle spalle-. Price rimase sbalordito –E chi è questo ottimo soldato?-. Fury sorrise, divertito ed orgoglioso parlò –Si tratta dello stesso soldato che ti ha puntato per primo l’arma contro….mi riferisco a Death!-.
 
Nel frattempo Death aveva portato il medico militare Jackson da Sara  e Soap. Arrivati Jackson guardò attentamente soap, esso era svenuto, ma le condizioni delle fasciatura e delle medicazioni erano ottime.
Prese della valigetta un medicinale e lo diede a Sara dicendo –Questo lo farà dormire meglio la notte affievolendogli il dolore. Ho sentito parlare di lei signorina Jonas, e le voci non mentivano è davvero un ottimo medico e so anche che è stata una brava soldatessa. Ha fatto davvero un ottimo lavoro!-, Sara prese il medicinale e disse lusingata –Grazie è molto gentile-.
Mentre Sara e Jackson parlavano, Death si era avvicinato a Soap; non sapeva perché ma quell'uomo gli trasmetteva una strana sensazione, come se già lo conoscesse. Death si chinò su di lui per osservare meglio il suo viso e in quell’istante Soap aprì gli occhi ed afferrò il braccio di Death; i loro volti erano molto vicini, tanto che Soap lo guardò dritto negli occhi, l’unica cosa che non fosse coperta dalla sua maschera nera e rossa, e mormorò –Sapevo che non eri morto….Roach!-. Death rimase di stucco e mormorò -Co...Come?-, ma in quell’istante Soap riperse i sensi e nella stanza cadde un cupo silenzio.          
  
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