Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: silgree    18/01/2007    3 recensioni
L'equilibrio naturale viene improvvisamente sconvolto e la sorte della Terra è nelle mani di Sakura Kinomoto... Ma la ragazza non sarà sola, con lei ci saranno anche Li, Tomoyo ed Eriol. Da quest'ultimo Sakura saprà ke al di sopra di tutto vi è una forza suprema, che regola i 4elementi. Alla fine della storia, la ragazza capirà qual'è in realtà la vera forza che regola il mondo... Una storia dove si intrecciano sovrannaturale e romanticismo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Capitolo 9

 

Di che cosa ho veramente paura?

 

Nella sua mente si susseguiva una scena. Aveva tre anni e indossava un abitino color cremisi.

Era appena tornata dai giardinetti con il padre Fujitaka, che la teneva per mano.

 

“Papà –disse la bambina, una volta a casa- dov’è la mamma? Posso andare a salutarla?”

Il padre le fece cenno di sì con la testa e la accompagnò nella camera di Nadeshiko, dove la donna stava riposando nel letto.

 

“Mamma, mamma” disse la bambina buttandole le braccia al collo.

La donna mosse le labbra in quello che sembrava un debole, ma luminoso sorriso. La malattia non era riuscita a portarle via la passione che le si leggeva negli occhi per quella figlia tanto desiderata.

 

“Sakura, piccola mia -disse Nadeshiko riempiendola di baci- hai fatto la brava con papa?”

“Sci” rispose orgogliosa Sakura. Poi si mise a sedere sul letto accanto alla donna e si fece pensierosa.

 

“M-mamma? –chiese incerta la bambina- perché tutte le mamme accompagnano le bambine ai giardinetti e io devo sempre andarci con papà? Perché tu non mi ci porti mai?”

La madre parve un attimo a disagio, la sua bambina era ancora troppo piccola per capire la verità, troppo ingenua per quel mondo dove non c’erano solo rose e fiori, ma talvolta il male s’insidiava nelle vite tranquille dei suoi abitanti. Perché il male avesse scelto proprio lei che era così giovane, non lo sapeva. Poi, vide che la sua piccina la guardava interrogativa, aspettando una risposta.

Le rivolse un sorriso rassicurante.

 

E allora sai che facciamo? –le disse Nadeshiko- domani andiamo ai giardinetti insieme… tu e io!”

 

“Me lo prometti?” chiese Sakura ancora stupita e sbalordita.

 

“Si, te lo prometto” rispose la donna.

 

Ma il giorno dopo la piccola Sakura non andò ai giardinetti. Sua madre non aveva mantenuto la promessa. Era andata via, da sola, in un posto lontano che lei non avrebbe potuto raggiungere.

 

 

…Forse era questo di cui segretamente aveva paura? Della scomparsa della madre che non era mai riuscita a dimenticare? No, era sicura di essere riuscita a superare la sua morte. Allora cos’era che le faceva paura? Cos’era che doveva superare per raggiungere la carta? Di sicuro non erano i fantasmi del passato. Forse era qualcosa che riguardava il presente… Ma cosa?

 

Vide lontano una luce che si stava facendo sempre più nitida, la accecava con il suo bagliore. Aprì gli occhi. Si ritrovò nel suo letto. Tutto sembrava così abituale così ripetitivo così tranquillo.

Ma non ebbe nemmeno il tempo di afferrare cosa fosse successo che subito a Sakura vennero in mente le inquietanti parole pronunciate da Hegel “…preparati a superare le tue paure. Il tuo non sarà un percorso facile…”.

Si alzò di scatto dal letto e si affacciò subito alla finestra: tutto preannunciava l’inizio di una tranquilla giornata estiva. Parzialmente celato da un velo biancastro d’umidità, il sole stava cominciando a scaldare l’aria. Nell’atmosfera non percepiva nulla di strano o anormale. Possibile che si fosse immaginata tutto? Che tutto fosse stato solo un sogno? Non doveva trasformare una carta? Non aveva incontrato Hegel? E Li… Li non era mai tornato dalla Cina?

Forse era stato tutto un sogno premonitore… ma com’era possibile? Era tutto così strano! Eppure, anche se era stato solo un sogno, i sentimenti che aveva provato erano stati così veri, concreti! Quello che aveva provato al ritorno di Li era un sentimento puro, sincero, che andava oltre tutto, una forza inarrestabile e impiegabile che la possedeva. No, non poteva essere stato SOLO un sogno! Aveva provato un sentimento talmente bello e magico che perfino i sogni ne erano privi!

Ma come accertarsi che non era stata solo un’illusione? Da chi poteva averne la conferma? E soprattutto, come mai si trovava in camera sua? Non doveva superare le sue paure, salvare il mondo o roba del genere?

Si guardò intorno preoccupata e poi all’improvviso le venne in mente… Kerochan! Certo! Kerochan poteva darle delle spiegazioni di tutto ciò! Forse le avrebbe spiegato che genere di prova avrebbe dovuto superare…

 

“Kerochan, avanti! Vieni fuori!” urlò Sakura che non riusciva a trovare l’animaletto.

Ed, infatti, il cassetto, dove di solito il guardiano dormiva, era vuoto. La ragazza ebbe la sensazione che le mancasse l’aria. Che le mancasse qualcosa che era sempre stato con lei e di cui non poteva fare a meno. Buttò all’aria tutta la camera, non trovando quello che cercava né vedendo Kerochan.

Poi, quando aprì il cassetto dove era solita riporre le carte di Clow, le scappò un gemito. I suoi occhi stavano per farsi lucidi: il libro con le carte di Clow era sparito. Era disperata, confusa, amareggiata. Chiamò più volte il guardiano e stava per mettersi a piangere quando… quando suo padre la chiamò per fare colazione! (pensavate ki sa ke, eh? Nd io)

Subito si asciugò le lacrime e decise di andare a parlare con il fratello di quello che era appena successo. Si chiese perché non ci aveva pensato prima: lui conosceva tutto sulle carte di Clow e l’avrebbe sicuramente confortata e dato dei buoni consigli.

Scese di sotto.

“Buon giorno!” disse Sakura che non aveva affatto la faccia di chi si augura un buon giorno.

 

Ma né suo padre né suo fratello parvero notare l’inspiegabile velo di lacrime che ricopriva i suoi occhi verde smeraldo, un tempo luminosi. Fecero colazione, ma nessuno attaccò discorso.

 

Allora Sakura prese coraggio, fece un gran sospiro e sussurrò a Toy: “Fratellone… io… cioè… le carte sono sparite...”

 

Il fratello la guardò con sguardo interrogativo. “Quali carte?” disse.

 

Ma le carte di Clow! Quali sennò?”

Toy non parve capire quello che la sorella diceva.

 

“Non so di cosa stai parlando –disse serio- è la prima volta che nomini una cosa del genere. E poi non sono affari che mi riguardano. Dovresti tenere meglio le tue cose, invece di perderle.

 

Ma Toy! Non è possibile che non ti ricordi di Clow Reed! Mi hai sempre aiutato nella mia missione!”

 

Senti –disse il fratello un po’ scocciato- adesso dobbiamo andare a scuola. Se vuoi dopo ti aiuto a cercare quello che dici di aver perso. Però adesso sbrigati.”

 

Sakura lo seguì demoralizzata, con un peso di angoscia che le opprimeva il cuore. Suo fratello era serio, non stava scherzando, ma non era possibile che non si ricordasse della magia e di Clow. E le carte, dove erano finite? E perché Kerochan non si era ne’ancora fatto vedere? Con tutti questi dubbi che la tormentavano e le opprimevano il cuore, percorse insieme al fratello il viale dei ciliegi.

 

Oltrepassarono il punto dove di solito si fermavano ad aspettare Yuki. “Ehi –chiese Sakura- come mai Yuki non è venuto stamattina?”

Se alla domanda sulle carte, il fratello si era mostrato confuso, qui rimase sbalordito e pensò che la sorella stesse male.

 

“Chi è Yuki?” chiese turbato. Ed aggiunse preoccupato: “Sakura, tu non ti senti bene oggi! Forse dovresti tornare a casa. Mi stai facendo preoccupare con tutte queste domande senza senso”.

Sakura rimase malissimo della reazione del fratello. Era come se tutte le persone a cui voleva bene, fossero scomparse...

 

Un oscuro pensiero cominciava a insidiarsi nel suo cuore… ma non poteva essere così… no… probabilmente si stava sbagliando… “Non può essere vero –continuava a ripetersi la ragazza- non può essere così…”.

Poi, un barlume di speranza si accese dentro di lei. “Tomoyo” pensò.

Pattinò veloce fino alla scuola, raggiunse a corsa la sua classe e cercò l’amica fra la massa di studenti. Il suo volto s’illuminò e nei suoi occhi si riaccese la luce della speranza: aveva appena visto la sua amica seduta al solito banco. Che sollievo! Allora non era come aveva temuto un attimo prima! Tutte le persone a cui voleva bene non erano scomparse!

 

“Tomoyo, non sai come sono felice di vederti –disse Sakura andando calorosamente incontro all’amica- per un attimo ho creduto che tutte le persone a cui voglio bene fossero scomparse, ma poi ho visto te…! Sono disperata! Non riesco a trovare più le carte di Clow, Kerochan è sparito, mio fratello è distratto e non ricorda più niente di quello che abbiamo passato insieme. Pensa che non si ricorda più neanche di Yuki che oggi non era ad aspettarci…”

 

“Senti Sakura –la interruppe educatamente Tomoyo imbarazzata- mi fa piacere questo improvviso slancio di affetto da parte tua, ma io non capisco quello che stai dicendo. Non conosco nessuno che si chiama Kerochan e non so neanche chi è questo Yuki. Da tua compagna di classe ti chiedo scusa…”

 

“Non è possibile! Anche tu! Perché tutte le persone a cui voglio bene sono scomparse? E tutte le riprese? –aggiunse Sakura- tutte le riprese che hai insistito così tanto per girare? Non te ne ricordi, Tomoyo?” le disse Sakura. Ormai dagli occhi le scorrevano lacrime a fiotti.

 

“Sakura, mi dispiace che tu stia male, ma non capisco cosa intendi. Forse dovresti parlarne con qualcun altro che ti è più amico.

 

“Si, forse hai ragione –pensò Sakura- peccato che adesso non mi rimanga più nessuno.”

Decise che non aveva più senso stare lì. Si mise a correre verso l’uscita della scuola.

No, pensò Sakura, non era tutto un sogno e adesso doveva trovare il modo di riuscire a cavarsela da sola. In quello stesso momento sapeva che i suoi amici, I SUOI VERI AMICI, la stavano aspettando in Inghilterra, erano preoccupati per lei e la Terra era in pericolo. Quella che stava vivendo in quel preciso istante non era la sua vita, non era la realtà, bensì un’illusione creata da lui… da Hegel! Ma perché? Sakura sapeva già la risposta: per superare la sua paura più grande.

Ormai non poteva più contare sulle carte, su Kerochan, su Yue… suo fratello e Tomoyo si comportavano in modo distaccato con lei, come se non la conoscessero. Non aveva più nessuno! Aveva perso tutte le persone a cui voleva bene!

E inspiegabilmente si accorse che questo le faceva paura… molta paura… Forse era questa la sua paura più grande? Era questo che doveva superare? La perdita delle persone a lei più care?

O c’era qualcosa di ancora più grave del perdere i propri amici? A questa domanda Sakura non sapeva rispondere… Sentiva che doveva accadere per forza qualcosa che le permettesse di capire veramente cosa doveva affrontare, come doveva agire…

Piangeva… lacrime calde le scorrevano lungo il viso e cadevano sul marciapiede. Cosa avrebbe dovuto sopportare ancora? Non era abbastanza quello che le era capitato? Cominciò a correre per le vie della città, attirando gli sguardi dei passanti che si domandavano, senza averla mai vista prima, perché non fosse a scuola o perché stesse piangendo.

 

All’improvviso cozzò contro un ragazzo, che stava uscendo dal supermarket, pieno di borse.

“Mi scusi” disse Sakura mortificata. Quella giornata stava andando sempre peggio!

 

“Stai più attenta la prossima volta!” le disse il ragazzo. Sakura non capì se aveva davvero sentito quella voce, o se era stato solo il suono del vento che sussurrava fra gli alberi.

Una speranza… ancora una speranza si accese nel suo cuore, mentre le lacrime smisero di uscire e il cuore cominciava a batterle freneticamente e il fiatone della corsa cominciava a farsi sentire…

 

Ancora una speranza… l’unica… la sola via d’uscita…

 

 

 

 

Ed ecco ke ho postato 1nuovo cappy! So ke avrei dovuto aggiornarlo prima, ma “stranamente” non ce l’ho fatta, sorry!

Cmq come vi è sembrato??? Ho fatto una panoramica quasi completa di quelle ke potevano essere le paure della nostra eroina… ho anke citato la dolce Nadeshiko, che Sakura ricorda nel sogno, per far vedere che non è quella una sua paura, come forse sarebbe logico pensare, e toglie ogni dubbio… (vi è piaciuta quella scena? a me sembra molto dolce…)

Poi si è scoperto ke la paura di Sakura è perdere le persone a cui vuole bene… ma questa non è la sua PAURA PIU’ GRANDE, che si scoprirà solo nel prossimo cappy che si intitolerà appunto “la paura più grande”…

Poi volevo ringraziare chi legge la my ff e soprattutto chi ha recensito:

Sakura hime: grazie x il complimento! almeno in qst sono stata originale xkè molte volte credo di essere prevedibile… x es credo ke si capisca già dalla lettura ke genere di prova sakura dovrà superare…(???) XD continua a seguire la ff! a presto!

LizDreamer: grazie mille x la recensione! Nel prossimo capitolo saprai se sakura riuscirà a superare la sua paura più! Grazie dell’incoraggiamento! A presto!

Non so come chiamarmi: si, in effetti te l’avevo detto ke Tomoyo non potevo metterla con Hegel e ora hai capito xkè… XD cmq grazie x la recenzione (minacce a parte…) e spero ke la storia continui ad essere di tuo gradimento… e chi l’ha detto ke non vincevi niente a indovinare? Se indovinavi, come premio, potevo organizzarti 1incontro con Hegel… XD vabbè, a presto!

Laukurata89: non sai qnt mi fa piacere ke ti piaccia la mia ff! ^-^ leggere 1recenzione d 1autore come te ke mi è piaciuto 1casino, mi ha fatto 1strano effetto… spero ke la storia ti piaccia e che continuerai a seguire la ff! ^-^

Al prossimo cappy e Recensite!!! baci

 

 

Ps: volevo fare 1domanda ke non c’entra niente con la fanfiction: ho notato ke improvvisamente mi sono scomparse delle recensioni e il numero di recensioni totali, che sono sicura di ricordarmi, è diminuito di 6… questa cosa mi è sembrata 1po’ strana… ma è 1cosa anomala o qualche volta capita? Lo chiedo soprattutto a chi scrive ff come me…

  
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