Ho perso il conto di quanti ne ho ammazzati, non lo ricordo.
All’inferno, io ero il boia. Non la vittima. Ero io il demone che uccideva i dannati. Ero io che li condannavo. Io che decidevo vita o morte al posto loro.
Alcuni soldati ed alchimisti disertarono. Non volevano più avere a che fare con un simile massacro. Portare sulle proprie spalle il peso della morte di innocenti è difficile, e può portare anche al suicidio, se non lo si sa controllare.
Alla fine, a recitare il copione del boia restarono solo i pazzi, o quelli che non avevano alcun interesse nelle vite altrui.. Ma rimasero anche gli ambiziosi, ed io, rimasi per uno di loro in particolare.
Il colonnello Roy Mustang, alchimista di fuoco. Ex allievo del mio padre ormai defunto.