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Autore: TheRedFox    05/07/2012    0 recensioni
Finito di scriverlo, ma non c'è soddisfazione in chi lascia una parte di sè in questi racconti...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo seduti su una panchina al parco, lontano dai lampioni e da sguardi indiscreti.

Lei mi avvolgeva il corpo con le sue calde braccia mentre appoggiava la testa sulla mia spalla. Io la tenevo stretta accanto a me con il braccio.

Restavamo in silenzio, ma quel silenzio era piacevole.

L’avevo incontrata poche ore prima al pub, non la conoscevo ma mi ero subito invaghita di lei. Con una scusa mi ero avvicinato a lei ed avevo iniziato a chiacchierare.

Lei era simpatica, rideva ad ogni mia battuta ed aveva sempre qualcosa da dire.

Mentre fissavo i suoi occhi notai che emanavano un bagliore, una sensazione di benessere che non provavo da tanto tempo.

Avevamo deciso di fare una passeggiata, dissi al mio amico che mi dispiaceva ma doveva tornare a casa da solo, io avevo altre cose a cui pensare.

Lui mi capii e mi lasciò andare insieme a lei.

Abbiamo continuato a parlare, ridere, scherzare, mentre con i gesti mimavo le parole lei aveva un sorriso spontaneo, rassicurante.

Stavo bene con lei.

Rivolsi lo sguardo verso di lei e ci baciammo.

-Tu? Cosa ci fai qui?-

Era una voce che non sentivo da parecchio tempo, ma era molto familiare.

Allontanai immediatamente lei da me.

Vidi che si stava avvicinando a noi. Cosa ci faceva lei qui a quest’ora?

-Ciao- Riuscii semplicemente a dirle.

-Ma come ciao? Chi è lei?- Il suo volto era cupo. A pensarci bene non l’avevo mai vista arrabbiata.

-Cosa ti importa?- Disse lei, sentendosi messa in disparte.

-Cosa mi importa? Tu (rivolgendosi a me) avevi detto che ti piacevo, mi hai riempita di parole dolci, ed ora che fai? Ti apparti con una qualsiasi?- Era arrabbiata. Aveva tutte le ragioni, forse sì, forse no.

-Basta, questo è troppo. Io me ne vado. Qui sono tutti malati di mente- La ragazza che avevo conosciuto al pub afferrò la sua borsa e se ne andò via senza neanche rivolgermi un ultimo saluto. Non la fermai.

-Allora? Cos’hai da dire?- Lei aspettava che le dicessi qualcosa. Non sapevo cosa dirle, qualsiasi cosa le dicessi probabilmente avrei solo peggiorato la situazione.

-Cosa vuoi che ti dica? Mi hai detto che ti piaceva un altro, io nonostante lo sapessi ero disposto ad accoglierti nel mio cuore, ma mi hai sempre considerato come un semplice amico. Io cercavo di farti capire i miei sentimenti ma te li hai lasciati scivolare su di te come acqua. Quanto tempo sarà che non parliamo più? Una settimana? Non credi che ormai sia stanco di correre dietro ad una che neanche mi considera? Non siamo tutti capaci di resistere e sopportare come te!-

Mai frase più sbagliata fu pronunciata.

Lei divenne rossa in volto, e mi tirò uno schiaffo così violento che la mia testa si girò da un lato dal colpo.

Rimasi sbalordito dal suo gesto, mi voltai per guardarla impietrito e vidi che aveva le lacrime agli occhi.

-Sei un idiota! Proprio ora…che avevo deciso…che non mi importava…più niente di lui!-

Abbassai gli occhi, e le dissi “scusami”, ma ormai lei non poteva più sentirmi, era corsa via, lasciandomi da solo al buio di questa notte.

  
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