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Autore: La Kurapikina    06/07/2012    0 recensioni
Un primo incontro fra Achille e Patroclo... che cambierà il loro destino
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ero fermo sulla riva di un lago dalle acque di un azzurro talmente intenso e luminoso che quasi faticavo a guardarlo: era bellissimo, splendente, e trasmetteva gioia, felicità, amore.

“Achille… dove siamo?”

Mi voltai sorpreso nel sentire quella voce dolce che mai mi sarei aspettato in un sogno evocato da mia madre, ma gli risposi comunque sorridendo: “A quanto pare mia madre vuole parlare anche con te, quindi ti attira nei mi sogni…”

“Gran donna, tua madre… solo non gli sto molto simpatico.” ribatté Patroclo con un sorrisetto teso, e io risi: “Guarda l’acqua.” dissi senza smettere di sorridere, mentre una strana sensazione che urlava “lieto fine” mi invadeva: “Vedi che è chiara? Questo è un buon segno…”

“Speriamo…” sussurrò lui avvicinandosi a me di qualche passo ed insieme attendemmo fino a quando Teti, ninfa dei mari, figlia di Poseidone non che mia madre, ci comparve davanti, nascendo dalle luminose acque lacustri:“Buongiorno a voi, ragazzi…” cominciò severa, ma il suo viso si sciolse quasi subito in un sorriso dolce: “Innanzi tutto volevo scusarmi con te, Patroclo, per come ti ho trattato: ho fatto una chiacchierata con Zeus Padre e ragionando insieme siamo stati costretti ad ammettere che il tuo amore verso Achille è sincero e che non sei come tua padre. In ogni caso, conosciamo entrambi la potenza di Ade e forse ti darà del filo da torcere, ma, in ogni caso, Zeus sta provvedendo anche a questo ad ha inviato Ermes a dirgli due paroline: ci sono speranze che Ade si rassegni alla tua scomparsa, ma non posso esserne sicura.”

Sentii chiaramente Patroclo trattenere a stento la tentazione di mettersi a saltare per la felicità, quindi mia madre riprese senza abbandonare la sua espressione serena: “Cerca di capirmi: il fatto che il figlio di Ade girasse intorno a mio figlio mi ha agitata, ecco tutto… ho avuto paura per lui, che già troppe sventure ha dovuto patire. Ma prima, quando avete affrontato il re di Ftia ho capito quanto il vostro amore sia sincero e puro, per questo vi ho aiutato a scappare: nessuno di malvagio avrebbe saputo tenere testa a quel modo al re. In ogni caso…” si bloccò facendosi improvvisamente seria, quindi riprese con espressione preoccupata: “la storia non è finita, purtroppo: forse riusciremo a tenere a bada Ade, ma tuo zio, Achille, non si darà pace. Ovviamente, se lo vorrai non farai la minima fatica a sfuggirgli perché tu sei molto più forte di lui. Il problema, invece, è questo: desideri più la gloria, o rimanere con Patroclo? Se è la prima, allora, torna indietro, unisciti ad Odisseo e combatti con lui, ma sai quale sarebbe il tuo destino: morirai, e prima di te cadrà Patroclo stesso per amor tua e degli uomini.”

Quelle parole mi fecero gelare il sangue: Patroclo sarebbe morto a causa mia e del mio desiderio di gloria? non me lo sarei mai perdonato, quello era sicuro…

“Se invece non è questo il tuo più grande desiderio, fuggi, chiedi aiuto a chi ti è amico fino a che giungerai lontano, in una terra sicura, in salvo. Torna a Ftia solo quando tuo zio sarà morto: sarai comunque un grande re, ma la tua gloria non sarà eterna. A te la scelta, figlio mio, e mostrati saggio almeno questa volta.”

Dettò ciò, mia madre sparì.

 

***

Mi sveglia di soprassalto e Patroclo con me, ma lui sembrava solo scosso mentre io… si, beh, piangevo.

Subito sentii le sue braccia stringermi mentre con una mano mi accarezzava i capelli, per calmarmi: “Va tutto bene…” sussurrò: “La scelta è tua e io ti seguirò qualunque essa sia.”

“Ma è proprio questo il problema: se io scelgo la gloria tu morirai sotto le mura di Troia a causa mia!”

Patrolco fece un sorriso stanco, inginocchiandosi davanti a me e prendendomi il viso fra le mani: “Non temo di ricongiungermi a mio padre, principe Acheo.”

C’era una tale decisione nella sua dolce voce che mi sentii morire al pensiero che si sarebbe potuta spegnere a causa mia: che diritto avevo, io, di strappare una simile creatura al mondo? Non sarei certo stato l’unico a soffrire della sua prematura dipartita senza possibilità di ritorno.

“Il mio cuore vuole cosa troppo contrastanti…” ammisi mentre lui si chinava a baciarmi la fronte.

“Segui quella che urla di più…”

Chiusi gli occhi: cosa volevo veramente? La gloria? Ma poi, cosa me ne sarei fatto della gloria dell’oltre tomba? E cosa importava se nel futuro il mio nome non sarebbe stato ricordato per sempre? Avrei vissuto io nel futuro? No.

“Voglio te, Patroclo.” sussurrai e lui sobbalzò: “Cosa?” chiese.

“Voglio te.” ripetei aprendo gli occhi: “Preferisco essere umile ed amato nel mondo dei vivi, che solo e glorioso nell’oltretomba, dove l’amore non vede mai la luce.”

Sorrise; sorrise come mai aveva fatto prima di allora: sembrava raggiante e talmente felice che avrebbe potuto anche morire così.

“Cosa me ne faccio della gloria se tu non sarai con me a condividerla?” continuai stringendo a me e a quel punto era lui che piangeva.

“Oh, Achille.” sussurrò fra le lacrime: “Oh, dolce principe Acheo, nient’altro potrebbe rendermi più felice di queste parole, nemmeno tutto l’oro del mondo.”

“Niente potrebbe rendermi più felice che saperti al mio fianco.”

“Ma Ftia è la tua casa…”

“E ci tornerò, non appena mi sarà possibile. Quando mio zio sarà morto. Per ora, casa mia è dove sei tu.”

Rise, rise a lungo, tenendomi stretto. Sapevo di aver appena cambiato il mio destino e non me pentivo. Perché avrei dovuto, infondo? Non avevo forse preso la decisione migliore? certo, lo avevo fatto.

Io, Achille, principe Acheo, principe di Ftia, figlio di Teti e Peleo avevo buttato una vita gloriosa per preferirne una da semplice uomo amato. Tutto grazie ad un ragazzetto di diciassette anni, schiavo, figlio del Dio degli Inferi, che nella vita aveva già sofferto fin troppo.

Io avevo cambiato il mio destino per lui. E non avrei potuto fare cosa migliore.

Ci rimettemmo in marcia all’alba per allontanarci il prima possibile da mio zio e dalla lunga mano della sua furia: eravamo soli contro un esercito di Mirmidoni perfettamente addestrati, con un re furioso e tradito che aveva giurato vendetta e un dio folle alle calcagna. Ma cosa importava? eravamo insieme e che solo ci provasse il fato a dividerci! Ci allontanammo verso una nuova vita, cambiando il destino.

Insieme, fino alla fine.

“Achille?”

“Cosa?”

“Non importa se non combatterai a Troia, si parlerà sempre di te come il ragazzo più coraggioso del mondo che non ha temuto di sfidare se stesso per amore. Sarai sempre il più grande guerriero di tutti i tempi.”

“E si parlerà sempre di te come il ragazzo che non ha temuto di affidarsi  ad un destino sconosciuto e pericoloso per amore della vita, sfidando il suo stesso padre. Sarai sempre il ragazzo più coraggioso di tutto i tempi.

 

***

Cinque anni dopo…

 

Due cavalli si fermarono davanti alle porte di Ftia, dove bandiere nere di lutto svettavano alte per la morte del re.

“Ben tornato a casa, Achille, mio guerriero Acheo.”

“Ben trovato alla tua nuova, vera, casa, Patroclo, mio dolce compagno.”

E non ci vuole molto a capire che, anche se non combatterono sotto le tristi mura di Troia, i loro nomi rimasero per sempre leggenda.

  
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