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Autore: dreamkath    06/07/2012    0 recensioni
Un istituto che nasconde un segreto. Otto ragazzi, due gruppi in lotta tra di loro, due obiettivi opposti: cambiare o preservare il passato. Smarriscono la memoria e si ritrovano a vivere una vita "quasi normale" e piena di guai nell'istituto più prestigioso di Roma. (Storia in revisione)
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                              Il segreto scoperto da Jack



Mary non sa il motivo del suo voler fuggire più lontano possibile dall’amica. E la cosa che più non riusciva a comprendere era ciò che le era successo. Un improvvisa luce era apparsa nella sua mente, come un flesh, quando stava cercando di ricollegare quell’anello a un suo cassetto della memoria,  e poi la testa aveva cominciato a farle male. Non aveva mai sofferto di mal di testa. E adesso che ci sta riflettendo, quello non poteva essere un comune mal di testa: era durato pochi istanti e le era apparsa una strana luce bianca.

I pensieri della ragazza corrono così veloci che, da quando aveva lasciato la biblioteca, lei non ha avuto nemmeno il tempo di comandare alle gambe il giusto percorso da seguire. Quando entra un venticello fresco proveniente da una finestra aperta, Mary interrompe le sue supposizioni e si rende conto del guaio nel quale si è messa. Si è persa e non ha la pallida idea di dove sia. Allora la rossa cerca nella tasca della divisa la piantina della scuola, ma per sua sfortuna l’aveva dimenticata nella sua stanza. Disperata e maledicendo la sua sbadataggine, percorre il corridoio e prova a vedere se nelle aule ci sia qualcuno ai quali avrebbe potuto chiedere delle informazioni.

Girando a vuoto per circa un’ora si ritrova in un corridoio differente dagli altri: è più grande e spazioso. Sulla sinistra,Mary vede una porta aperta molto grande e sentendo un rumore ritmato e continuato si sporge per vederne la causa. È una palestra o meglio un campo da basket dove un ragazzo atletico dai capelli marroni si sta allenando fuori orario forse grazie ad uno dei permessi speciali dati solo agli studenti modello. Mary rimane stupita dalla grinta che il ragazzo dimostra nel giocare, perciò facendo attenzione a non far rumore si siede e rimane a guardarlo.
 
Ma… quel ragazzo mi pare di averlo già visto…non dirmi che è lui?!?!
Sì, scema, è lui. È il ragazzo che insieme a quel maleducato è entrato in classe di fretta e mi ha travolta… Chissà se hanno smesso di litigare quei due. Mi pare che si chiami Alexander.
 
Suoi movimenti sono così fluidi, veloci e perfetti che sembra che li abbia studiati con cura prima di metterli in pratica. Non ha mai visto un talento così grande da vicino e perciò rimane a guardarlo rapita, quasi affascinata dal suo modo di allenarsi. Il ragazzo non accorgendosi della sua presenza continua ad allenarsi dando tutto se stesso. Il motivo è semplice: lui vive per il basket e forse è nato proprio per quello.

Dopo ore di allenamento il sole è incominciato a calare e lo spettacolo giunge al termine. Alexander, o come lo chiamano di solito gli amici Alex, non accorgendosi nemmeno della presenza della ragazza, si toglie la maglietta e prende un asciugamano dal suo zaino. Mary, imbarazzata, esce dalla stanza senza fare alcun rumore. In quel momento Alex si gira e pur non avendo visto la ragazza ha la sensazione che qualcuno abbia lasciato appena adesso la stanza. Dandosi dello stupido idiota, raccoglie il suo zaino e anche lui esce dalla palestra per ritornare in camera, nonostante non abbia nessuna voglia di rivedere la faccia del suo compagno di stanza.

I corridoi sono deserti ed è quasi ora di cena. O meglio,Alex solo dopo un po’ di tempo si accorge di non essere l’unico ad non essersi ancora recato nella mensa scolastica. Un ragazzo alto, biondo e palestrato sta camminando in modo distratto nella direzione opposta alla sua ed è lampante che non sta andando né alla mensa né nelle camere. Il suo volto di tanto in tanto si scurisce e diventa minaccioso. Alex si irrigidisce ed è quasi spaventato da questo ragazzo che sembra quasi avvolto nelle tenebre. Non cerca neanche di capire qual è il filo conduttore dei suoi pensieri e velocizzando il passo arriva in men che non si dica al suo dormitorio. In quel momento sapeva che non lo avrebbe mai più voluto rivedere, preferiva mille volte rivedere Cris.

Entra nel bagno adiacente alla camera che è pieno di vapore. Non curandosi di questo dettaglio fa una doccia veloce e, presi i primi vestiti che gli capitano sotto mano, esce dalla camera. Mentre stava chiudendo a chiave la porta, sente quella accanto aprirsi con una calma impressionante, quasi cose se la persona che l’avesse chiusa lo avesse fatto con assoluta noia. Alex capisce subito che il ragazzo in questione era Jack accompagnato da quel ragazzo cicciotto che mangia quasi sempre.
Anche se li conosce solo di vista (quei due ragazzi avevano fatto del loro meglio per farsi notare), li saluta con un ciao. Federico risponde allegramente,mentre l’altro accenna un saluto con la mano destra.

“Come mai non siete ancora a mensa?”

“Semplice. Quel matto del professore di filosofia ci ha trascinato fuori dalla nostra camera e ci ha costretto a pulire tutte le aule di un piano della scuola. Una vera seccatura! Invece di avere il pomeriggio libero siamo rimasti segregati a fare compagnia alla polvere.” Risponde Jack con fare annoiato.

“Però devo dire che è stato interessante abbiamo trovato…”

“Tanto ciarpame e trofei senza valore.”

La frase di Federico viene interrotta da Jack che rimedia all’errore del suo amico. Quello che avevano visto doveva rimanere tra loro. Fortunatamente Alex non da peso all’intervento di Jack e non dubita delle sue parole. Infatti che cosa poteva nascondere la scuola?
E nel frattempo Jack riporta alla mente la scoperta della stanza….

“Bene,bene. Questo pomeriggio e per tutti i pomeriggi di due settimane pulirete tutte le aule della scuola. E non scordatevi di riordinare le biblioteche. Mi avete capito o no, piccoli monelli?” Dice il professore di filosofia.
Come risposta riceve un ‘Sì, signore’ da Federico e uno sbadiglio da parte di Jack. Prima il professore guarda storto l’alunno indisciplinato,ma poi sorride, o meglio ghigna, e dice agli alunni:

“Non vi libererete molto facilmente! Il vostro compito sarà molto impegnativo e noioso. Divertitevi!”

Il professore così dicendo se ne va allegro in cerca di qualche altro studente da impegnare nei lavori scolastici.

A Jack non piace proprio questo ghigno e sbuffa sonoramente prevedendo il grande carico di lavoro che li attende. A complicare la situazione c’è anche una bidella alla quale il professore le ha affidato con il compito di sorvegliare il loro lavoro. Jack le da un’occhiata da far gelare chiunque all’istante e mette in moto il cervello per mettere in pratica un piano di fuga da quell’inferno. Come se non bastasse la bidella si rivela esigente e crudele: li fa lavorare come matti mentre lei sta seduta mangiando un grosso gelato(come se lei avesse bisogno di più grassi di quanti ne abbia).

Per prima puliscono l’aula dei trofei dei campioni della scuola. È una sala letteralmente stracolma di coppe e medaglie tanto che se non si fa attenzione si rischia di romperne qualcuna. Jack, alla vista di quella sala, per poco non era svenuto per lo stress emotivo nel sapere l’arduo lavoro che devono svolgere. Mentre Federico è letteralmente senza parole e,come se avesse scollegato il cervello, prende meccanicamente la pezza che gli porge la bidella. Jack, ripreso dallo shock iniziale, sbuffa e borbotta un ‘Chi la dura la vince’, per poi mettersi a strofinare una delle prime coppe senza alcuna voglia. Anche Federico lo imita e sussurra al suo amico se avesse già elaborato un piano,ma l’altro scuote la testa,anche se sembra avere in mente qualcosa.

Dopo alcune ore la vecchia bidella inizia a russare e Jack capisce che è arrivato il momento di svignarsela. Cercando di non far rumore si avvicinano molto lentamente alla porta e sgattaiolano via. Si mettono a correre e si scontrano con un ragazzino molto basso dall’aria di un credulone. Ed è ora che al moro viene un’idea geniale.

Jack gli dice che lo stava cercando la bidella addetta alla sala trofei perché il preside lo aveva scelto per pulire la sala piena di coppe e le biblioteche in modo che si sarebbe potuto guadagnare l’uscita nel fine settimana al centro di Roma. Il malcapitato,appena sente ciò, si precipita nella sala trofei a lucidare le coppe. Federico confessa all’amico che non crede sia stata una buona azione nel immischiare quel povero ingenuo. Jack, dal canto suo, alza le spalle e lo invita a seguirlo.

Dopo alcuni minuti la loro attenzione viene catturata da una sala molto strana: sembra un ufficio. Jack è sicuro che nella mappa della scuola non ci sia nulla del genere,perciò entra nella speranza di poter trovare alcune informazioni utili a mettere nei guai il professore di filosofia. Questa stanza è molto più piccola degli altri studi,ma contiene una libreria che si stende per tutta la parete. Jack si avvicina allo scaffale e controlla tra i libri nella speranza di trovare dei fascicoli che riguardino il professore. Nel frattempo Federico, che è molto stanco, si siede e appoggia la sua schiena contro la libreria. Ma non fa neanche in tempo a chiudere gli occhi che la libreria gli svela una nuova stanza. È  grandissima e tappezzata tutta di rosso. Per di più è di forma circolare. I ragazzi alla sua apparizione rimangono sbalorditi. Che senso ha nascondere una stanza di una scuola dietro una libreria? Di certo non si vuole che qualcuno indesiderato ficchi il naso in faccende che non devono riguardargli. Ma quella deve essere una scuola,non una casa dei misteri.

Jack comincia a rivalutare la sua permanenza in questa scuola e mettendosi una mano tra i capelli si pone una domanda: scappare e fare finta di non avere un mistero tra le mani o entrare in ballo per poi eventualmente rischiare di scoprire qualcosa di sconveniente per la sua tranquillità? Questo è un grosso problema…Alla fine,vedendo che Federico è già dentro e che sta curiosando, decide di entrare. D’altra parte non può lasciare che il suo amico si prenda tutto quel peso, non lo permetterebbe mai. Da solo non avrebbe quasi avuto dubbi…avrebbe mollato appena avrebbe capito che la situazione sarebbe diventata complessa. Ma adesso non se la sente di mollare: Federico è determinato a scoprire la verità.

Iniziano a sfogliare alcuni volumi sulla scrivania al centro della stanza. Ben presto scoprono che contengono delle informazione su alcuni alunni che sembrano aver fatto carriera nel campo politico e che alla fine di ogni rapporto cerano sempre due lettere puntate (F.G.) e uno strano motivo: dei rovi.


“Federico, non è meglio che lasciamo perdere? Questa ricerca non ci condurrà a niente di buono.”

“Jack, se non vuoi scoprire niente torna indietro e fai finta di non aver visto nulla.”

“Ma sei scemo o cosa? Come posso lasciarti da solo in questa situazione? Ok, ormai sono dentro, ma voglio che mi prometti una cosa. Non una parola ad altri di quello che abbiamo visto”

“Ok, ci sto!”

“Ricorda: non una parola!”

Detto ciò mettono tutto a posto e escono furtivi cercando di lasciare meno tracce possibili.
 
Federico, dopo essersi dato dello stupido, domanda ad Alex come aveva passato il suo pomeriggio.  Il ragazzo rispose con una semplice e sintetica frase, in modo da far capire ai suoi interlocutori la sua poca importanza.

“Allora hai deciso di far riposare le nostre povere orecchie?” Lo stuzzica Jack una volta ritornato al presente.

Prima che Alex potesse rispondere, Federico fa notare agl’altri due che ormai sono arrivati davanti alla porta della mensa. È evidente che sono in ritardo: la vicepreside aveva appena lasciato la parola al preside. Sgattaiolando tra i tavoli cercano posto. Alex nota il suo compagno di stanza che è in compagnia di una bella ragazza.

“Ehi, ma quella chi è?”

“Alex, non è il momento! Se ci vede la vice preside…”

Ed ecco che in quel momento prende la parola il preside:

“Sembra che tutti gli studenti siano riusciti a trovare la mensa…Anche quelli nuovi.”

Jack giurerebbe che il preside li aveva guardati e pensa che quel vecchietto non è affatto noioso. In un certo senso nei sui confronti nutre timore e rispetto, questo è molto strano per lui, dato che per nessuno aveva mai provato così tanta reverenza. È sempre stato un ragazzo ribelle e incurante delle regole. Lui dice sempre che le regole sono fatte per essere infrante oppure per coloro che vogliono essere domati da qualcosa che è più forte della propria morale. In altre parole le regole non sono fatte per lui: è pigro, incurante dei limiti imposti dai grandi ed è sempre indifferente per la noiosa vita quotidiana.
Frettolosamente prendono posto all’ultimo tavolo rimasto e nel frattempo ascoltano la voce del preside.

“Benvenuti e benvenute per i nuovi arrivati all’accademia. Questa scuola come avete già potuto constatare ha delle regole ferree e ci sono alcuni professori come : il professore di filosofia, Alphonse Torri, e la professoressa Valeria Dama. Vi consiglio caldamente di non fare marachelle o per lo meno”dice abbassando il tono di voce “non fatevi scoprire.”

Qualche risata scoppia qua e là,ma i meno divertiti sono i due responsabili della disciplina e Jack che al solo ricordo della loro punizione gli saliva la pressione.

“Dopo questo piccolo momento di ilarità passiamo alle cose serie. Per chi non sappia ancora le regole dell’istituto, i doveri e i diritti di tutti gli studenti può ritirare l’apposito libro in segreteria. Normalmente una volta fatta l’iscrizione viene recapitato anche il libro,ma non si è mai troppo prudenti.
Ricordo che le lezioni inizieranno per tutti domani mattina alle 8:30 e che fino alle 8:00 si potrà fare la colazione. Ognuno di voi ha l’orario delle lezioni. E per chi lo avesse smarrito potrà chiederlo in segreteria.
Cosa aggiungere… La signora Gina vuole ricordare,come ogni anno, che, se servissero dei libri per alcune ricerche, potrete richiedere il prestito nella libreria della scuola compilando l’apposito modulo. E per concludere per tutti i programmi per le gite e le uscite saranno appesi nella bacheca dell’ingresso.
Credo di aver detto tutte le cose essenziali…
E come dico tutti gli anni:buona permanenza e buon appetito.”
Alla fine del discorso tutti gli studenti più grandi applaudirono e li seguono a ruota i nuovi arrivati.
I ragazzi senza farselo dire due volte cominciano a mangiare. Alcuni di loro sembrano affamati perché divorano il cibo non facendo neanche caso alla pietanza che stanno mangiando, altri con calma prendono la forchetta come se fossero ad una cena di galà, mentre altri ancora temporeggiano chiacchierando sulla loro giornata.

Anche Mary è seduta ad un tavolo che chiacchiera con Angelica e la rassicura sul suo stato di salute. Sembra partecipe e attiva nella conversazione,ma la sua mente è preoccupata e incuriosita al tempo stesso da quell’anello. Non lo aveva rivelato a nessuno e non sembra aver alcuna intensione di farlo perché,come si ripete spesso, la sua mete le gioca brutti scherzi e che non c’è motivo di preoccuparsi per un anello.
Il suo interlocutore non nota neanche il cambiamento della sua espressione tanto è assorta nei sui discorsi sulla moda e gli stilisti più illustri.

"Mary, hai il ragazzo?" chiede, poi, all'improvviso Angelica. "Dai, a me puoi dirlo"

Mary presa alla sprovvista arrossisce e ricorda il momento in cui Alex si toglie la maglietta.

"No!"

"Quale pensiero ti è appena passato per la testa, eh?"

Mary gonfia le guance per l'irritazione e per nascondere l'imbarazzo.

"E invece perchè non rispondi tu a questa domanda?"

"Non ce l'ho, ma in questo istituto ci sono tanti bei ragazzi. Tu sei così fortunata: Cris e Alex ti hanno fatta cadere e hai parlato anche con Jack!"

"Ma le situazioni erano imbarazzanti! Nella prima ho fatto la figura della sfigata davanti a tutta la classe,mentre nella seconda davanti a tutti quelli presenti nella menza e per di più con qualche verdura tra i capelli!"

"Non essere melodrammatica! Ho notato che Jack è interessato a te!"

"Ma cosa dici!"

"Datti da fare. La tua amica ha già preso di mira Cris. Guardali." Dice indicando il tavolo dove era seduta Anne. "Visto sembrano ad una cena romantica!"

"Tu vedi troppi film e hai una fervida immaginazione."

"Manca solo Alexander, se non ti fai avanti tu ci provo io." Angelica sorride e Mary approfitta della situazione per dire:

"Altro che angelo. Io ti vedo le corna e il tridente, mia cara diavoletta. E forse staresti benone con quel bel diavolo..."

Alle dieci circa la vicepreside dice a tutti gli alunni di ritirarsi nelle proprie stanze perché le luci le spengono alle dieci e mezza e chiunque si trovi ancora in giro riceverà una punizione severa.
Gli alunni di mala voglia lasciano la sala e si ritirano nelle proprie stanze.
Jack, che cammina insieme a Federico e Alex, trova per terra l’anello che Mary aveva trovato in biblioteca. Il moro lo raccoglie e Alex incuriosito si avvicina.

“Che cos’è? Forse è meglio consegnarlo in segreteria.”

Jack notando i rovi gli risponde:

“Non ce ne alcun bisogno è mio. L’ho perso prima di entrare in mensa.”

Federico lo guarda sbalordito,ma poi capisce che Jack ha per le mani qualcosa di veramente grosso e dice:

“È una fortuna che lo hai ritrovato. Tua madre ti avrebbe ucciso.”

“Hai ragione.”

Alex non capisce e forse non capirà mai quel ragazzo, adesso sembra preoccupato. Eppure dovrebbe essere contento. O no?
Al gruppetto si avvicina un ragazzo dai capelli rossi.

“ Ciao, ragazzi. Qualcosa non va? Il biodino vi sta facendo saltare i nervi?”

“Ciao, Cris.”

Il ragazzo appena arrivato si stupisce della risposta del suo compagno di stanza. Gli aveva risposto senza provocarlo né insultarlo. Cris non è per nulla soddisfatto della risposta di Alex e decide di far sputare il rospo al suo compagno di stanza una volta soli.
L’opportunità gli si presenta davanti una volta entrati nella loro stanza. Alex è silenzioso e non sembra aver intensione di stuzzicare Cris come al suo solito.

“Mi vuoi dire che cosa è successo oggi? Sei strano. Cosa ha fatto Jack? Anche lui non sembrava lo stesso.”

“Per questa volta posso anche evitare di risponderti in modo sgarbato. Secondo me sia Jack che il suo amico nascondono qualcosa. Quell’anello che Jack ha trovato non è suo. Federico me lo ha confermato involontariamente con la sua faccia stupita. E poi…”

“Cosa? Ti ha insospettito qualche altro loro atteggiamento?”

“Federico aveva parlato di una stanza,ma è stato interrotto da Jack…”

“Pensi che possano agire questa notte?”

“Non lo so. Quello che possiamo fare è stare svegli e aspettare la loro mossa.”

“Ma dobbiamo spegnere le luci per far funzionare il piano.”

“Hai ragione.”

I due ragazzi per la prima volta dal loro incontro si coalizzano. Forse è proprio vero che davanti al pericolo o ad un mistero gli uomini tendono ad aiutarsi a vicenda.
  
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