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Autore: Death_94    07/07/2012    0 recensioni
La storia è ambientata a Death City e narra l'invidia di Soul per la fama e le capacità di suo fratello Wes. Decide allora con l'aiuto di Kid e dei suoi amici di dimostrare il suo valore. Questo è tutto, il resto lo scoprirete leggendo!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Soul si svegliò in piena notte.
Soul: Che ore sono?
Andò a vedere l’orologio: erano le 2 di notte. Visto l’orario, decise di rimettersi sotto le coperte e tornare a dormire, ma non ci riusciva. Era come se provasse rancore per qualcuno e questo alimentava il suo spirito.
 
Quella sera, suo fratello Wes tenne un concerto durante la festa nella lussuosa villa del loro padre. Ad un certo punto decise di suonare insieme a Soul un brano, e il fratello minore acconsentì. Suonarono tutto il pezzo e alla fine il pubblico di invitati applaudì a Wes, ma nessuno considerò Soul. Giusto qualcuno disse roba del tipo “Ma quello è il quello che ha suonato con Wes?” oppure “Si, anche il fratello è bravino, ma non è tutto questo granchè!”.
 
Soul non ne poteva più. Wes, Wes! Sempre Wes! Suo fratello era sempre al centro dell’attenzione, mentre nessuno considerava lui e lo lasciavano in disparte. Doveva fare qualcosa. Soul sentiva il bisogno di dover fare qualcosa. Non ne poteva più
“Basta” pensò “Domani vado da Wes e sono cazzi amari!”
 
Mattino seguente…
Soul: Wes, devo parlarti. Hai un secondo?
Wes: Soul, aspetta un attimo. Nostro padre mi ha chiamato. Ti raggiungo subito dopo, okay?
Soul: Vabbè, come dici tu. Però sbrigati!
Wes: Okay, faccio subito!
Wes sparì dietro la porta dell’ufficio del padre, mentre Soul si apprestava a ritornare in camera.
Entrò, si chiuse e prese il suo IPod, lo collegò alla radio e si sdraiò sul letto sulle note di “This is War” dei Thirty Seconds To Mars.
Soul: Merda! Perché non posso essere come mio fratello?! Che ho io che non va? Sono un Evans per quel che mi riguarda!
Soul non riuscì a trattenere una lacrima. Gli scese lenta sulla guancia fino ad arrivargli in bocca. Soul la lasciò correre finché non arrivò ad asciugarsi al contatto con la collana del ragazzo.
In quel momento bussarono alla porta
Wes: Soul, sono io! Ho fatto!
Soul andò ad aprire e si ritrovò faccia a faccia con il fratello maggiore.
Soul: Wes, perché sei così?
Wes: Ma che dici?
Soul: Mi riferisco al fatto che tutti notano te e nessuno mi caga di pezza. Se chiedi a qualcuno se conosce Soul Evans dirà di non averlo nemmeno mai sentito, ma se gli chiedi se conosce Wes Evans dirà sicuramente di si!
Wes: Soul… Lascia che ti dica una cosa. Io non ho mai voluto suonare il violino. Volevo suonare in realtà il pianoforte, proprio come fai tu. Ma non ho avuto scelta.
Soul: E perché io ce l’ho secondo te?
Wes: Si… Ma sta a te capire quando potrai scegliere.
Detto ciò Wes uscì dalla stanza senza dire niente.
Soul non perse tempo e decise di chiamare Kid.
Soul: Pronto, Kid?! Sono Soul! Potresti uscire?
Kid: Si. Dove ci vediamo?
Soul: Davanti alla piazza di Death City?
Kid: Okay, a dopo.
 
Un quarto d’ora dopo…
Kid: Eccoti Soul!
Soul: Si, scusa il ritardo.
Kid: Fa niente. Cosa volevi dirmi?
Allora si sedettero e Soul raccontò quanto accaduto con suo fratello.
 
Finito di raccontare…
Kid: Capisco… Ma se vuoi puoi diventare anche tu famoso.
Soul: E come? Non mi caga mai nessuno. Potrò mai diventare famoso?
Kid: Si… Basta che tu lo voglia e ti impegni per diventarlo!
 
  
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