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Autore: KuraiChan    10/07/2012    1 recensioni
1890 periodo delle grandi migrazioni verso gli Stati Uniti. Lovino e Feliciano, due fratelli provenienti dalla Sicilia, stanno per intraprendere il viaggio che cambierà per sempre le loro vite. Gli incontri che faranno li aiuteranno ad uscire dallo stato di miseria del quartiere di Harlem o li porteranno sempre più vicini ad una vita di soli stenti e miseria?
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Bad Friends Trio, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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1890,periodo delle grandi migrazioni.
Feliciano Vargas era su una nave diretta New York ormai da tre settimane, la meta era ormai vicina e il giovane italiano non stava più nella pelle.
Era carico di speranze e di progetti per il suo futuro,con lui suo fratello Lovino che sperava che la loro vita migliorasse molto di più rispetto a quella condotta fino a quel momento.
"Fratellone quando arriviamo?" domando Feliciano tirando la manica della giacca sgualcita del fratello.
"Tra poco, Vedi! Li c'è la statua della libertà" Disse aiutandolo a salire sulla ringhiera del ponte, si sbagliavano di quattro anni ecco perchè Lovino lo trattava come un bambino, in oltre era l'unico parente che gli era rimasto e perciò anche per questo era iperprotettivo.
Feliciano stringendo la ringhiera disse: " Dove vivremo fratellone?" Lovino lo guardò e gli cinse la vita con un braccio.
"C'è Antonio che ci aspetta,divideremo l'appartamento con lui." Feliciano, che non vedeva lo spagnolo da quando l'avevano rispedito a Madrid, sorrise contento
"Non vedo l'ora di rivederlo!" Lovino lo strinse maggiormente mentre la nave entrava in porto.
Quando arrivarono ci fu il caos più totale la gente spingeva per scendere dalla nave e Feli rischiò più volte di rimanere separato dal maggiore. La parte che più spaventò il minore degli italiani furono i vari controlli a cui venivano sottoposti tutti gli immigrati prima di poter entrare in città.
Lovino passò prima di Feli e preoccupato lo cercò con gli occhi sperando che lo facessero passare. Il moretto si fece spazio a fatica tra la folla e il maggiore lo afferrò immediatamente per la mano molto più sollevato di prima.
"Su andiamo" disse, notando la paura che ancora regnava negli occhi del fratellino. Superato il ponte Lovino riuscì a scorgere Antonio che li salutò sventolando la mano, Feliciano sorrise correndogli incontro. "Antonio!!" Gridò tutto contento stringendosi al ventiduenne .
"Hey piccolo! Come stai? Avete fatto buon viaggio?" Il piccolo italiano annuì sorridendogli mentre Lovino in tutta calma li raggiungeva. "Hola Lovinito, come va tutto bene?" Lovino, che non sorrideva molto spesso, annuì regalandogli appunto uno dei suoi rarissimi sorrisi.
Era davvero felicissimo di vederlo. "Venite andiamo a casa." Disse Antonio stringendo la mano di Feliciano. Dopo una buona mezz'ora a piedi e qualche minuto in tram Feli, ormai stanchissimo, chiese: "Manca ancora molto per arrivare a casa tua?" Antonio sorrise "Non molto,ci siamo quasi."
Disse caricandoselo in spalla come uno zainetto, tenendo un braccio sotto una delle sue ginocchia e con la mano libera la sua valigia.
Era pomeriggio inoltrato quando giunsero ad Harlem, era li che stavano tutti gli immigrati.
Il quindicenne si guardò intorno e disse "Oh Lovi guarda li ci sono delle signore che fanno il ricamo come la nonna" Lovino sbuffò e guardò le tre vecchiette intente a parlare una lingua mai sentita prima dal maggiore. "Guardate quello è il palazzo dove vivo io,anzi dove viviamo noi." Disse lo spagnolo facendo scendere Feli e indicando un palazzo grigiastro malconcio, ma brulicante di vita, poco lontano.
Passarono davanti a varie palazzine in cui davanti ai portoni, sedute in sedie di legno, anziane signore erano intente a ricamare o a cucire all'uncinetto. Antonio si fermò per salutare una delle signore che stava con un'altro gruppetto davanti al palazzo in cui avrebbe vissuto con Lovino e Feliciano.

"E dunque sono arrivati" disse la signora che parlava spagnolo come Antonio, Feli riuscì a riconoscere la lingua solo perchè aveva sentito molte volte Antonio parlarlo. "Si señora, lui è Lovino e il piccolino qui è Feliciano" disse Antonio con il solito tono allegro.
La donna che conosceva un po di italiano chiese cordialmente: "Quanti anni hai Lovino?" L'italiano la guardò e si sforzò di sorridere " Io diciannove e mio fratello quindici" Disse ilmoro prendendo la mano di Feli che si era allontanato di qualche passo per ammirare il lavoro delle anziane signore sedute li vicino."Bueno señora noi andiamo." Disse gentilmente lo spagnolo congedandosi dalla donna. "Se mai vi servisse qualcosa chiedete pure" disse gentilmente l'anziana salutandoli con la mano.
Lovino la ringraziò con un cenno della testa e poi entrò nell'atrio del palazzo pieno di vita.
Salirono fino al quinto piano dove Antonio bussò per poi aprire la porta. "Ricordatevi di bussare sempre perchè viviamo con due anziani e non lamentatevi siamo stati molto fortunati, in alcuni appartamenti vivono addirittura 9 famiglie." Lovi adagiò a terra la sua valigia e quella del fratello guardandosi intorno.
"Sembra davvero grande" disse a bassa voce tra se e se mentre anche Feliciano dava un'occhiata in giro. "Questo è il salotto, questo mobile si apre ed è il nostro letto, li c'è la cucina, a destra il bagno e accanto c'è la porta della lavanderia, infondo ci sono due stanze, una dei due signori che stanno con noi l'altra è ancora in affitto. Siate educati e gentili e cercati di non litigare e non dare fastidio ai nostri inquilini claro?" Feliciano e Lovino annuirono.
"Vale,ora io e Lovinito dobbiamo andare dove lavoro io per chiedere se c'è un posto per lui perciò Feli sistema pure le tue cose e sta qui buono senza combinare guai." Disse ancora lo spagnolo fissando il quindicenne. "Te troverò un lavoro da fare en casa vale? Muy bien" Feliciano annuì e si mise a sedere sul divano.
Lovino si avvicinò e gli baciò la fronte "Torniamo presto,comportati bene ok?" Feli annuì e abbracciò il maggiore.
"Bueno! Vamonos Lovinito." L'italiano annuì e baciò un'ultima volta il capo del minore, "Sistema le nostre cose se vuoi"
Feliciano annuì e prima che i due andassero via abbracciò anche Antonio per poi cominciare a darsi da fare.


Angolino della pazza:

ooook è la mia prima fanfiction perciò vi chiedo due semplici cose:
1 Siate clementi
2 Fate solo recensioni costruttive per me.

Spero vi piaccia anche se non sono un'asso,non vorrei deprimervi troppo
ma non sapendo scrivere cose allegre ho pensato di fare un misto tra romantico
e drammatico spero che vi piaccia comunque e non appena possibile posterò il secondo capitolo..
Baci Kurai chan
   
 
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