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Autore: _FraVi    10/07/2012    2 recensioni
Shannon Leto è a casa da solo, ma una visita innaspettata da Tomo gli scombussolerà il sabato sera e dovrà mettersi a nudo davanti di lui.. che mai sta succedendo tra di loro?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALLORA... VORREI CHE QUESTA SHOMO LA LEGGESTE INSIEME ALLA FARRELL-LETO "SEI FELICE?" VISTO CHE SONO COLLEGATE..
UN AVVERTIMENTO PER
ANTOL490: LEGGI ATTENTAMENTE.. TU SAI COSA MI RIFERISCO..
BUONA LETTURA A TUTTI!


FANCULO L'AMORE!
 

“Mio fratello in Italia con quel frocio di Alessandro Magno. Quindi è ovvio che io sia a casa da solo. È sabato sera e non ho nemmeno voglia di muovermi. Non ho nemmeno fame, tanto vale che rimanga su questo divano a marcire. Che poi, che ci trova mio fratello in quell.. in quell.. in quello?”
Questi i pensieri di un Shannon leto depresso, solo. Era lì, disteso su quel divano da ore. Che avesse messo le radici? Che abbia fatto la muffa? Passava da MTV a Virgin TV, sperando che passassero della buona musica. Si alzò dal divano e si diresse verso il frigo in cucina. Quando lo aprì, un’ondata di fresco lo colpì in pieno petto. Pensò a Tomo, come dargli torto, e ai suoi amati (o odiati?) pinguini che detestava.
-Che ci sarà di così pauroso in un pinguino?- si chiese a voce alta.
Continuò a osservare il frigo: era pieno di cibo vegano. Perché aveva mandato Jared a fare la spesa? Ma soprattutto, perché si era dimenticato di dargli la lista con quello che voleva lui?
Si accorse della birra infondo al frigo, dietro un piatto con…
-E questo che è?- si chiese prendendo il piatto e osservando quella cosa che sicuramente, per Jared, era del buon cibo sano.
Cercava di studiare quale schifezza vegana fosse, ma sentì il campanello che stava suonando ininterrottamente.
-Arrivo!- urlò.
Ripose così quella cosa senza nome nel frigo, si dimenticò della birra e, in mutande, si avviò alla porta dove, dall’esterno, continuavano a suonare e a bussare.
-Tomo? Che ci fai qui? Che succede?-
Tomo si era presentata alla porta di Shannon con gli occhi lucidi, gonfi di lacrime e non riusciva a parlare.
-Allora?- chiese il batterista facendolo entrare.
Le sue lacrime erano un peso per il cuore dell’amico, lo sapeva benissimo, ma con lui non riusciva a non piangere.
-Vicky!- urlò il croato sedendosi sul divano e prendendo un cuscino per sfogare la sua rabbia. -È andata con un altro!-
Shannon non seppe che dire: il suo migliore amico era stato tradito dalla sua stessa moglie.
-Mi.. mi dispiace!-
Tomo alzò lo sguardo incrociando quello ancora incredulo dell’altro uomo. Tirò su con il naso, poi gettò il cuscino a terra e si buttò tra le braccia forti di Shannon che subito lo strinse a sé.
-Erano lì, lei e quell’altro uomo. Un vecchio. Sicuramente ricco sfondato. Per mano. Al parco. Perché? Perché aspetta un bimbo da me e va con un altro?-
Le parole gli uscirono come un fiume in piena: dopotutto erano veleno per il suo cuore. Poi il silenzio fin quando Virgin TV non fece partire un loro video.
-Jared è in Italia, vero?-
Tomo stesso si stupì di aver cambiato discorso così rapidamente. Shannon, che ancora cercava una risposta per tutto quel casino che Vicky aveva combinato, prese paura per l’inaspettata domanda dell’amico.
-Esatto. E indovina? Sta con quel frocio di Farrell…-
Il croato si strozzò con la sua stessa saliva: dopotutto anche loro due stessi avevano avuto dei momenti di debolezza e si erano ritrovati con fare.. l’amore? Sesso? Nessuno dei due ancora sapeva bene cosa sebbene la loro prima volta risalisse a cinque anni prima.
-Perché non lo chiami?-
Tomo alzò lo sguardo verso l’amico in cerca di risposte. Che poi, perché proprio lui?
-Se lo fai, indago chi sia quel tizio che hai visto con tua moglie. E poi, se sente la mia voce potrebbe capire, invece se sente la tua non sospetterebbe nulla-
-Shannon, lascia perdere. Saranno le tre, o le quattro di mattina in Italia. Sicuro che dorme. E magari senza alcuna preoccupazione-
Tomo continuava a pensare a Vicky: com’era bella lei quando dormiva. Ricacciò indietro una lacrima sapendo che a tutto ciò che i suoi occhi avevano visto al parco c’era un spiegazione. In fin dei conti non era da Vicky andare con un altro, soprattutto se incinta.
Sentì le braccia di Shannon staccarsi da lui e abbandonarlo. Infatti si era alzato e aveva preso il suo telefono e stava componendo il numero di suo fratello.
-Staranno sicuramente scopando come due froci. Ora li voglio beccare sul fatto. Scommetti?- e schiaccio il tasto verde della chiamata e mettendo il vivavoce poi.
Tomo sapeva benissimo che Jared e Colin non stavano facendo l’amore, o come preferiva dire Shannon, scopando come due porci. Quel pomeriggio l’aveva chiamato per chiedergli una cosa riguardo una canzone ma al posto della voce del cantante sentì un'altra voce.
 
“Ciao Tomo. Sono Colin, hai bisogno di Jared?” era rimasto senza parole: Colin aveva una bella voce come il suo amico.
“Sì, cioè, no! Oddio, mi servirebbe ma posso fare anche senza di lui. Ho scritto una canzone e vorrei vedere se riesce a fare certi acuti”
Com’è che Tomo era in soggezione con qualcuno che conosceva a malapena?
“Ho capito. Ora come ora sta facendo degli acuti a dir poco fantastici. È ubriaco marcio e sta cantando Alibi. Lo sto riportando in hotel e lo metto a dormire. Speriamo non vomiti in giro per l’hotel. Devo dirgli che hai chiamato?”
“No, tranquillo. Posso richiamarlo un’altra volta. Beh, salutamelo. Devo scappare. Ciao”
 
Ricordava le parole come se le avesse appena recitate. Solo ora capiva come Jared potesse essere innamorato di lui.
“Ciao Jay!” urlò felice il batterista al telefono con il fratello.
“Fratellone!” si sentì rispondere Shannon. Ce l’aveva in pugno, sapeva di non averlo svegliato, sapeva che non stava dormendo.
“Jay, piccolo, che ore sono in Italia? Non vorrei averti svegliato”
Tomo guardò l’amico. Sapeva che lo stava prendendo in giro, ma sapeva anche che l’amico che si trovava dall’altra parte del mondo stava capendo cosa voleva Shannon in quel momento.

“Le quattro di mattina. E no, non mi hai svegliato fratellone. Tranquillo. Che ti serve?”
Shannon sorrise quando il fratello gli disse che era già sveglio. Guardò poi l’amico che non vedeva l’ora che Jared mandasse a fanculo il fratello.
-Visto Tomo? Che ti avevo detto?-
-Può essere anche stato sveglio e non dormire per…-
Stava per raccontargli della telefonata con Colin, ma fu bloccato da Jared stesso.
“Shannon che vuoi?” si sentì chiedere Shannon con voce scazzata.
Non doveva fargli capire il vero obiettivo della chiamata, così decise di fingersi preoccupato per il fratello minore.
“Sapere come stai! Mi manca tanto il mio fratellino. Fatti trattare bene o lo picchio. Sai quanto lo odio”
Ma Jared era decisamente più intelligente e in fin dei conti era un attore: sapeva benissimo che suo fratello stava fingendo ma preferì reggerli il gioco.
“Sì fratellone, sto bene! E tranquillo! Colin mi tratta meglio di quanto tu possa immaginare!”
Fu un colpo basso per Shannon che sbuffò. Era stato colpito nell’orgoglio, suo punto debole. Solo sua madre e suo fratello sapevano come colpirlo e come farlo stare male: Jared c’era riusciva. Si sentiva offeso, lo odiava, era caduto contro la persona con cui era cresciuto e che amava più di se stesso.
“Bene! Ah, Tomislav ti saluta!” e richiuse la chiamata.
-Fanculo!- urlò lanciando a terra il suo telefono; fortuna sua non si ruppe.
Tomo lo guardò: com’è possibile che una persona colpita sull’orgoglio diventi così.. così?
-Hai fame Tomo? C’è qualcosa in frigo. Guarda pure se ti piacciono quelle schifezze che piacciono tanto a…. a quel frocio di mio fratello!-
-Shan!-
Tomo si era incazzato per come Shannon avesse denominato Jared. Mai prima d’ora l’aveva chiamato così, o per lo meno non davanti di lui.
-Cosa vuoi Tomo? È la verità! È andato in Italia per poterselo scopare come e quanto vuole. Scoparsi un uomo, sai cosa vuol dire? Essere un gay!-
-E noi?- urlò Tomo fissandolo dritto negli occhi. Erano carichi di rabbia, entrambi.
Non voleva, ma aveva colpito pure l’orgoglio di Tomo stesso, e il suo stesso orgoglio. Ma non capiva che anche lui risultava in quella categoria. Erano furiosi, uno più dell’altro. Mai si erano scontrati così. Silenzio.
-E noi?- ripeté con un tono più basso ma più profondo.
A quel punto Shannon capì che stava sbagliando tutto, si rese conto, finalmente, che anche lui era stato con un uomo, quindi non poteva dare del gay a nessun altro, in particolare suo fratello.
Shannon Leto stava cadendo dal suo piedistallo, buttato giù dall’uomo che amava più al mondo. O era forse suo fratello l’uomo a cui teneva più di tutto il resto?
C’erano quei pochi centimetri a dividerli, quella poca distanza colma di paura, orgoglio, vigliaccheria, amore. E Shannon la eliminò baciando le labbra del croato che rimase passivo a quel bacio. Che succedeva a Tomo?
-No Shannon, non funziona così-
Detto questo Tomo si girò e si avviò verso la porta.
-Aspetterò Vicky a casa. Le chiederò cosa vuol dire andare con un altro quando si aspetta un figlio. Non voglio stare male più di quanto stia ora. Sentirti mio sarebbe da folli, non credi?-
-Tomo che stai dicendo?-
Shannon si era messo davanti alla porta: non voleva che l’amico uscisse, non poteva permettergli di andarsene così.
-Sto dicendo che non voglio fare.. l’amore con te. Non ora. Scusa-
Ma Shannon rimaneva fermo sulla porta. Tomo sarebbe dovuto passare sul suo corpo prima di uscire, e conosceva la forza dell’uomo, oh eccome se la conosceva.
Poi si rese conto di ciò che aveva detto: “Sto dicendo che non voglio fare.. l’amore con te. Non ora. Scusa”. Non era tanto il fatto scopare o non scopare, ma il punto era come l’aveva chiamato: amore. Si meravigliò di quella paura che gli metteva così tanta paura che la odiava: Shannon Leto odiava l’amore.
Odiava stare male per amore. Odiava quando due persone erano troppo distanti sebbene innamorate. Odiava vedere le coppiette in pubblico che amoreggiavano.
Lui non era mai stato innamorato, lui faceva l’amore solamente con Christine, la sua batteria. Si stava convincendo sempre più che quello che faceva con Tomo era solamente sesso. Sempre e solo sesso. Come del resto faceva con tutte le donne che si portava a letto. Quante ne aveva scopate nella sua vita? Eppure, ogni volta che raggiungeva l’orgasmo con Tomo, sentiva che la cosa era diversa, sentiva dei sentimenti ben più profondi. Era forse quell’amore che lui stesso odiava?
-Tomo, che provi per me?- quella domanda che gli era venuta così dal nulla da un paio di settimane, gli ronzava per la testa e in un attimo gli uscì dalla bocca senza che, ne lui, ne il croato, potessero immaginare.
Tomo rimase sorpreso da quella domanda inaspettata. La verità qual’era? Che nome bisognava dare al loro rapporto?
Si avvicinò al suo batterista, lo prese per mano e lo portò sul divano. Quando faceva così vuol dire che doveva parlare assolutamente con qualcuno. E quel qualcuno era Shannon.
-Vedi Shannon, le cose sono u pochino complicate!-
L’uomo in questione aprì la bocca per replicare ma fu bloccato da due morbide dita che si posarono sulle sue labbra.
-No Shan, lasciami finire. Le cose tra noi sono sempre state difficili. Sei l’unico uomo di cui non ho vergogna nel mettermi a nudo, e non solo fisicamente, sia chiaro. Con te ho la libertà di parola, so che il tuo cuore non potrà mai giudicarmi perché quando sto male io, stai male pure tu. E io ti amo, ti amo come nessuno al mondo ti ama. Ti amo quando serio, quando fai il cretino, quando diventi truzzo con Antonie e torni poi a essere il batterista dei Mars. Io ti amo Shannon. Hai due braccia fortissime, ma che non farebbero mai del male nemmeno a una mosca. Non sei molto alto, ma te ne freghi dicendo che gli altri sono troppo alti e che il vino buono sta nelle botti piccoli. E quegli occhi così profondi con una vita tormentata alle spalle, che hanno da nascondere? Quale celata verità vogliono dimenticare? Però c’è un ma come ogni storia che si rispetti e questo ma ha un nome..-
-Vicky- intervenne Shannon cercando di non far trapelare alcuna emozione, almeno fin quando Tomo non avesse finito.
-Esatto, lei è.. mia moglie. Quindi che un uomo deve dire riguardo alla propria moglie, guarda caso in dolce attesa? Non c’è un motivo per il quale io abbia scelto lei come donna della mia vita. E se dovesse esserci, beh ancora non lo so. L’unica cosa di cui ora sono certo è che la amo e sempre l’amerò. Vedi, l’amore che provo per lei è differente rispetto a quello che provo per te: ciò che sento per lei è più forte, come un uragano che ha centrato in pieno il mio cuore. Io la amo Shannon e so che dirlo a te ti fa stare male, anch’io morirei se tu dovessi dirmi che oltre a me ami un’altra persona. Però è così e non c’è altro da dire. E la storia di quell’uomo al parco, beh sono convinto che non sia l’amante, non sarebbe capace di farmi questo, non aspettando un figlio da me. io ti amo Shannon, ma ti amo diversamente da come amo lei. Scusa-
Shannon era.. incazzato, furioso. Ma dai suoi occhi, dalle lacrime che scendevano lungo quelle calde guance rosse, il batterista lasciava scorrere la rabbia. Com’è che Tomo potesse dirgli una cosa simile? Perché Tomo aveva scelto Vicky e non lui?
Guardò le loro mani strette, che si stringevano, unite durante il discorso pronunciato da Tomo. Lo lasciò andare, si alzò e si diresse verso la porta che aprì.
-Per favore, fuori da casa mia!- le lacrime gli bagnavano le guance come la pioggia bagna la terra durante un acquazzone.
-Fuori!- urlò disperato.
Il croato si alzò e si diresse verso la porta. Guardò per un istante gli occhi dell’americano in uno sguardo che sapeva di amore, dolore, paura. Ma quello sguardo fu fatale per entrambi. Il batterista chiuse la porta di scatto e si lanciò sulle labbra del chitarrista. Tomo sapeva che non avrebbe mai dovuto parlare così al suo migliore amico, ma le circostanze gliel’avevano chiesto. E quando si era sentito urlare di andarsene, il suo cuore aveva smesso di battere, stava cadendo a terra per rompersi in mille pezzi. Ma il bacio l’aveva salvato poco prima che toccasse il suolo e si frantumasse per non essere più aggiustato.
-E tu? Tu Shannon, che provi per me?-
Quella domanda che non voleva che gli fosse mai posta era saltata fuori. Doveva forse capire che stava giocando con l’amore e che l’amore stesso era la sua ancora di salvezza? Doveva forse capire che l’amore, dopotutto, non andava odiato, ma che poteva fungergli da salvagente? Shannon lo stava capendo solo ora, stava conoscendo l’amore nel modo più doloroso ma che, una volta riordinati i sentimenti per quello che considerava il suo migliore amico, lo faceva stare bene, lo faceva vivere.
-Ti.. Ti amo Tomo- niente altro da aggiungere: Shannon era finalmente riuscito a capire cosa provava per lui. Ogni volta che cadeva tra le sue braccia, capiva che quelle forte emozioni erano date dall’amore che provava per lui e per nessun altro. Aveva finalmente capito che il loro non era sesso, il loro era amore.
Un altro bacio, un bacio vero, un bacio dato per amore, un bacio che sa di amore. Le loro lingue si stavano intersecando, giocando consapevoli anche loro di amarsi. Si staccarono per guardarsi negli occhi un attimo, quando la tasca di Tomo vibrò.
“pronto?” ripose senza guardare chi stava chiamando.
“Amore sono Vicky! Dove sei? Dovevamo incontrarci un quarto d’ora fa al parco con mio padre. Te lo ricordi vero?”
Suo padre! Ecco chi era quell’uomo vecchio, capelli bianchi, cha passeggiava al parco con sua moglie. Ma dopotutto non lo vedeva da un anno,ossia da quando si erano sposati. Come ha fatto a dimenticarsi di quel particolare?
“Amore ci sei?” chiese Vicky non sentendo più la voce del marito.
“Sì! Sì sono da Shannon! Dammi cinque minuti e arrivo!” e chiuse la chiamata.
Tornò a fissare  Shannon negli occhi.
-Vai, tua moglie ti aspetta. Però ti prego, non dimenticare che io ti amo-
Tomo non riuscì a dire nulla. Gli pose semplicemente le labbra sulle sue lasciandoli quel gusto così buono che Shannon non aveva mai scordato dal loro primo bacio. Poi aprì la porta, uscì e la chiuse alle sue spalle, lasciando Shannon da solo.
-Fanculo l’amore!-



E ALLORA? CHE NE DITE? VI PIACE O NO? VI ASPETTAVATE CHISSà COSA, VERO?
DAI, LASCIATE UNA RECENSIONE SE MI VOLETE FAR FELICE! GRAZIE MILLE, FRA! :)

  
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