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Autore: Emily _S_ Goethe    10/07/2012    2 recensioni
"Il nobile porse quel fiore al ragazzo, che lo prese con mani tremanti, e si incamminò verso l’entrata dell’edificio, con una camminata fiera e delicata allo stesso tempo. Sebastian sembrò riprendersi e riuscì a trovare quel po’ di coraggio per fermare il suo percorso.
-Aspetta!
Il giovane obbedì all’ ordine e rimase in attesa delle parole che il ragazzo voleva rivolgergli."
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un contratto rischioso
 
Prologo
 
Sebastian Michaelis era un uomo di 21 anni, alto, forte. I suoi capelli erano neri come la pece e gli ricadevano lungo il volto niveo in due ciuffi, che terminavano poco più sotto il mento. Caratteristica particolare del suo aspetto fisico è da attribuire ai suoi occhi rubino; sì, perché gli occhi di Sebastian Michaelis portavano il colore della passione, delle foglie in autunno, da non dimenticare che essi sono rossi come il sangue, rossi come gli occhi di un demone.
Parlando del suo aspetto interiore si può dire che il giovane Sebastian era un uomo davvero erudito, capace in tutti i settori. Era anche in grado di svolgere alla perfezione le faccende  domestiche. Infatti ogni stanza da lui riordinata o pulita era degna degli onori della Regina. Se si vuole elogiare ancor di più la sua persona si può anche aggiungere che il signor Michaelis aveva doti culinarie superiori al miglior cuoco d’ Inghilterra, se non a quelle del miglior chef al mondo.
Ma come qualsiasi essere umano anche il nostro Sebastian ha dei difetti. Infatti a causa della sua ricca erudizione potrebbe risultare presuntuoso ad alcuni, se non sgradevole a causa della sua bravura, poiché a causa di ciò scatenava gelosia e rabbia nelle persone che gli stavano accanto. Ovviamente era l’orgoglio dei suoi genitori, che vedevano i suoi difetti minimizzati. Ciò di cui essi potevano maggiormente accorgersi era il suo fare possessivo. Il loro unico figlio aveva infatti il brutto vizio di essere possessivo sia materialmente sia umanamente. Ciò di cui i suoi genitori erano all’oscuro era la possessività del ragazzo nei confronti di un giovane nobile. Il caro e “perfetto” Sebastian all’età di 16 anni fuggì di casa per andare ad ammirare le danze di quei gentiluomini. Ciò che ancora non si è detto riguardo la famiglia Michaelis è che essa non era di nobile estrazione. Il signor Michaelis era un pastore, non era né povero né ricco e godeva dei benefici ecclesiastici. I signori Michaelis erano due coniugi molto uniti ed entrambi molto affascinanti, fascino poi trasmesso al figlio. Il signor Herbert Michaelis era un uomo abbastanza alto, capelli neri e meravigliosi occhi verdi. Si dedicava molto alla Chiesa e, amando molto  questo luogo, incoraggiò il figlio a studiare il latino. Così Sebastian si scopre essere molto più erudito di quanto si potesse pensare. La madre del ragazzo era una donna molto attraente. I suoi capelli erano di un biondo particolare, era un colore talmente chiaro da sembrare bianco. Gli occhi, che ha passato al figlio, sono due rubini cremisi, che brillavano maggiormente sulla sua pelle bianca. Il suo nome era Catherine Corrans. Donna erudita che ha trasmesso i suoi insegnamenti al figlio. È da aggiungere riguardo la signora Michaelis che ella dopo aver dato alla luce il suo unico figlio Sebastian rimase sterile. Disgrazia che la portò a ritirarsi in casa. Non unica causa è questa, poiché c’è da dire che questa povera donna aveva anche gravi problemi di salute, aggravati in seguito alla sterilità.
La suddetta famiglia abitava in un paesino non lontano da Londra, in una piccola e comune casa. La loro abitazione si trovava vicino alla chiesa. In questo paesino si estendevano grandi campi di grano e si potevano trovare varie fattorie. Questi davano buona parte del loro raccolto e del loro bestiame alla capitale, poiché era il paese più vicino a Londra e con maggiori risorse.
Tralasciando la famiglia Michaelis e il loro, a detta di Sebastian, monotono e assai noioso paesino si può tornare a parlare di come il giovane in questione si intrufolò in uno dei balli tenuti nella capitale. In quest’ occasione i suoi occhi rubino si posarono sull’esile figura di un giovine, a cui Sebastian attribuì l’età di 13 anni. Quel ragazzino aveva la pelle nivea e sembrava esser fatto di porcellana; i suoi capelli avevano un colore insolito, di un grigio-blu. Ma ciò che colpì maggiormente il giovane Michaelis furono gli occhi del nobile: erano blu come l’oceano, come lo zaffiro. Ovviamente, vestito com’ era, non poteva avvicinarsi agli altolocati inglesi, così si rifugiò nel meraviglioso giardino di quell’abitazione. Esso era completamente rivestito di rose bianche. Perso in quel magnifico scenario non si accorse che una figura gli si stava avvicinando.
-Ti piacciono?
Al caro Sebastian per poco non prese un colpo. Spavento che si tramutò in stupore non appena si accorse chi gli aveva rivolto quella domanda. Sì, il giovane nobile che poco prima lo aveva colpito ora si trovava proprio di fianco a lui. A causa della sua presenza Sebastian rimase pietrificato, sia dalla felicità di poter conoscere quel ragazzino sia dalla paura di essere stato scoperto ad essersi imbucato al ballo.
-Sono i miei fiori preferiti- continuò il giovane nobile, mentre coglieva uno stelo adornato da quei candidi petali, che maggiormente brillavano sotto i raggi lunari, come la sua pelle, notò Sebastian.
-Prendi
Il nobile porse quel fiore al ragazzo, che lo prese con mani tremanti, e si incamminò verso l’entrata dell’edificio, con una camminata fiera e delicata allo stesso tempo. Sebastian sembrò riprendersi e riuscì a trovare quel po’ di coraggio per fermare il suo percorso.
-Aspetta!
Il giovane obbedì all’ordine e rimase in attesa delle parole che il ragazzo voleva rivolgergli.
-Come ti chiami?
-Ciel. Ciel Phantomhive- disse voltandosi verso Sebastian, regalandogli un sorriso, per poi riprendere il suo cammino.
Da quel giorno Sebastian pensò sempre a quel giovane, tanto da diventarne, appunto, possessivo. Voleva averlo, voleva conoscerlo. Ciò che non sapeva ancora era che presto lo avrebbe incontrato nuovamente.
 
 
Questa è la mia prima long fic e spero di riuscire ad essere regolare con gli aggiornamenti e spero che l’ispirazione non mi abbandoni ^^
Lo stile di scrittura che ho usato è un mio esperimento…quindi criticatemi pure, che le critiche fanno sempre bene xD
Ciel credo che sarà OOC, spero di rimanere fedele agli altri personaggi, ma non assicuro niente
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e…basta, vi ho annoiato fin troppo
Grazie a chi ha letto
  
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