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Autore: SilL7    12/07/2012    7 recensioni
Ognuno ha un posto dove andare, così recitava la canzone che era partita in riproduzione casuale nel suo iPod.
Casuale, la chiamiamo tutti riproduzione casuale, quando puntualmente casuale non lo è mai.
Dal quinto capitolo:
''Sei impazzita?'' mi disse tenendosi la testa con una mano.
''Tu non la smettevi!''
''Non mi sembra ti dispiacesse!''
Maledetto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pierre Bouvier, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ognuno ha un posto dove andare, così recitava la canzone che era partita in riproduzione casuale nel suo iPod.
Casuale, la chiamiamo tutti riproduzione casuale, quando puntualmente casuale non lo è mai.
Lei, la sua compagnia di amici e quella sua amica di sempre.
Erano amiche dai tempi del liceo, entrambe 26 anni, insieme avevano passato davvero tanti concerti.
 
 

 
Chissà perchè le sale d'aspetto degli aeroporti sono sempre così malinconiche. Con queste sedie scomode, quasi che ti volessero dire ''Aspetta qua e poi vai a mettere il tuo culone sui sedili dell'aereo che sono più comodi di me.''
Così piene di storie. Ognuno lì per il proprio motivo, per la propria destinazione.
Magari per scappare dalla propria vita di tutti i giorni, ed era un po' quello che volevo fare io.
O almeno metterla in pausa quella vita, almeno per un po'.
Un viaggio di un mese a New York con un paio di amici. Era il periodo giusto per un viaggio in cui non pensare a niente.
 

''Erano estremamente necessarie tutte queste valigie?'' alzai lo sguardo dal mio Nokia intenta a mandare tutti i dovuti messaggi di risposta a tutti i 'buon viaggio' che mi erano arrivati, per guardare il mio amico Mike per poi guardare Cath e scoppiare a ridere.
Solita routine per i viaggi, portarsi ogni tipo di cosa, tanto per sicurezza era sempre la scusa.
Avevamo tanti bagagli da poter far credere di partire e non tornare mai più.
''Scusaci se non volevamo alternare le solite tre magliette per il prossimo mese..'' Cath amava stuzzicare Mike.
''Ancora con questa storia? Andiamo, era un campeggio e pensavo che tre maglie mi bastassero!''
''Pensavi...certo!''
 
Ero sempre io quella che, solitamente, li faceva smettere di punzecchiarsi, ma questa volta lasciai correre. Ero troppo concentrata a fissare lo schermo con scritti tutti i voli e cercavo di capirci qualcosa.
Il nostro volo era in ritardo di un ora.
Bella scocciatura. 'Andiamo Sam stai calma, alla fine è solo un'ora..' cercavo di ripetermi 'Si ma un ora di ritardo vuol poi dire un'ora in meno a New York..'
Ah, quasi dimenticavo, io sono Sam. Samantha per la precisione, i miei erano indecisi sui nomi da darmi, in ballo c'erano Silvia, Sara e Samantha e alla fine aveva vinto quest'ultimo.
Ho ventisei anni e amo la fotografia, così tanto che lo faccio anche per mestiere. Il mio passatempo preferito? I concerti, ne ho fatti tantissimi ormai, da quando avevo 15 anni.
 
Quell'aereo finalmente arrivò, dormì quasi tutto il viaggio. Dormendo il tempo sarebbe passato più velocemente e così più velocemente mi sarei allontanata da quella vita che ultimamente mi stava un po' stretta.
Scendendo dall'aereo, come in un qualsiasi film che si rispetti, respirai profondamente. 
Molto profondamente. Mi sentivo più libera, senza tante preoccupazioni sulle spalle. 
Quella era l'aria di New York.
 
Ci abbiamo messo decenni a trasportare tutti i bagagli nell'hotel dove alloggiavamo. 
''Cominciamo bene..'' era una delle prime frasi che disse Mike, pieno di valigie da trasportare, una volta davanti al cartello appeso alle porte dell'ascensore che diceva chiaramente ''Elevator broke!''
Presi in mano la valigia più piccola che avevo e mi rivolsi a tutti i maschi del gruppo..
''Allora ragazzi dai, solo qualche rampa di scale! Siete o non siete voi il sesso forte?'' mi fulmirarono letteralmente con lo sguardo per poi sollevare le valigie e incamminarsi verso le scale.
Nel giro di un'ora eravamo tutti pronti, sul marciapiede davanti all'hotel, una doccia veloce, dei vestiti puliti e New York era lì, che ci aspettava.
''Allora dove vogliamo andare?'' domandai.
''Io propongo di andare per di là..'' disse Cath agitando la mano verso la strada a destra.
''Hai una minima idea di dove porti quella strada?''
''In realtà no, ma ehi, siamo a New York non mi interessa se ci perdiamo!
Anzi, cerchiamo di farlo in questo mese, almeno potrò dire 'Mi sono persa a New York!'
il che è una cosa davvero figa!'' tutti scoppiammo a ridere.
Cath è sempre stata quella fuori di testa tra le due, io invece, sono sempre stata quella razionale.
 
Girammo tutto il giorno per New York, non so dire quanto avessimo camminato e mangiato in ogni ristorante che trovavamo, visto che Cath aveva sempre fame, ma i miei piedi e il mio stomaco imploravano pietà.
Ci stavamo incamminando verso l'hotel quando Cath corse verso di me, che ormai ero già entrata nella hall dell'hotel.
''Sam!!!!!! Ti prego, non ci credo, vieni a vedere cosa c'è attaccato sul muro della strada qui vicino!'' disse tutta euforica.
Mi lasciai trascinare verso quella stradina insieme a Mike, mentre gli altri raggiungevano le loro stanze.

Girammo l'angolo e lì, bello enorme, bello evidente c'era un cartellone che riportava la scritta PULSANTE:

''- Simple Plan live  
         11 june 
       New York -''

Fissai il cartellone quasi incredula. Io con una faccia indescrivibile e Cath con gli occhi a cuoricino davanti a quel cartellone.
Nessuno disse niente, ma il silenzio fu interrotto da Mike.
''I Simple Plan? Aspetta ma voi eravate andate ad un paio di loro concerti se non ricordo male!''
Il suono della voce di Mike risvegliò sia me che Cath che scattò a prendere il suo telefono nella borsa per controllare il calendario e spararmi un ''Ci andiamo?''
La guardai con una faccia incredula.
''Scherzi?''
''E' domani sera!''
''E quindi?''
''Ohhh andiamo, non vorrai raccontare la balla che non li vuoi tornare a sentire, e raccontarla sopratutto a me!''
Sam colpita ed affondata, in effetti mi conosceva troppo bene.
''...e poi amavi il cantante ricordi?'' continuò Cath.
''Ah si? Il cantante? E dai fatemi vedere chi è!'' saltò su Mike nel discorso.
''A parte che il fatto che tu non sappia riconoscere chi è Pierre Bouvier in questa foto mi fa salire la tristezza Mike! E comunque un po' di fantasia no? Essendo il cantante sarà quello al centro no?'' disse Cath saltando per indicarglielo nella foto del cartellone.
''Quello?!?'' disse Mike guardandomi e mettendosi due dita in bocca in segno di disapprovazione.
''Ehi, non mi piaceva! Loro comunque sono un sacco bravi Mike, dovresti andarli a sentire!'' cercai di chiarire io.
''Si certo non le piaceva.....comunque domani sera ci andiamo Sam, che tu voglia o no! Caspita, noi siamo a New York e anche loro!'' disse Cath.
''Va bhe...tanto cosa abbiamo da fare?''
''Così mi piaci!'' mi fece un sorrisone.
 
Ci incamminammo verso l'hotel.
''E a te Cath, piace qualcuno in particolare della band?'' chiese Mike.
''Qualcuno in particolare? Scherzi? Io me li farei tutti!''
Scoppiammo tutti in una risata.
Alla fine Cath riusciva sempre a convincermi, e il giorno dopo li avrei risentiti live, dopo tutto questo tempo, dopo tutte le cose che erano successe nel frattempo.
Li avrei rivisti, nell'ultimo posto al mondo in cui mi sarei immaginata.  
 
 






Spero mi facciate sapere cosa ne pensate, sono ben accette anche critiche se costruttive!
E la domanda sorge spontanea: cosa succederà al concerto?




  
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