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Autore: sakurainlove96    12/07/2012    5 recensioni
Ikuto, un ragazzo solitario e misterioso, non aveva mai provato il sentimento più bello che ci possa essere nella vita.
Quando si trasferisce con la sua famiglia in un'altra città, incontrerà una persona che gli cambierà la vita. Che gli farà provare il sentimento dolce e, per certi versi, doloroso, che almeno una volta nella vita, tutti vorrebbero provare: L'AMORE!
Vi ho incuriosito?? Spero di si! Baci XD
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Appena entrato in classe mi diressi verso la cattedra, dove c’era il professore.
“Buongiorno. Io sono un alunno nuovo. Mi chiamo Ikuto Tsukiyomi.” Dissi con voce distaccata.
“Aaah, buongiorno! Io sono il tuo nuovo professore di inglese. Mi chiamo Nikaido! Adesso stai un attimo qui, così, quando entrano tutti, ti presento alla classe!” disse in tono allegro.
Sto professore è proprio rimbambito! Però sembra essere apprezzato dalla faccia che fanno tutti appena lo vedono.
Senza dire niente mi posiziono vicino alla lavagna e aspetto.
Dopo qualche minuto sento una voce che attira subito la mia attenzione.  Mi volto verso la porta e vedo Amu che saluta i suoi amici ed entra in classe.
Quando incontra per l’ennesima volta il mio sguardo, la maschera che era scomparsa dal suo viso quando era con i suoi amici, ricomparve. Mi guardò con indifferenza e si diresse verso il fondo della classe.
Mi ritrovai a sperare che nessuno si sedesse vicino a lei. Volevo mettermici io lì. Molto probabilmente, nessuno si sarebbe messo vicino a lei perché avevano timore, ma una strana ansia mi attanagli il cuore. Avrei voluto fiondarmi all’istante vicino a lei.
Risi di me stesso. Quella ragazza stava sconvolgendo tutto il mio mondo. Ma, stranamente, questa cosa non mi infastidiva, anzi, mi faceva piacere.
Quando quei bellissimi occhi topazio avevano incontrato i miei, il mio cuore aveva ricominciato a battere forte. Quella ragazza mi intrigava più del necessario. Era una situazione nuova per me.
Il suo comportamento era, secondo me, la parte più divertente di lei. Con i suoi amici si lasciava andare e mostrava il suo vero carattere ma con le altre persone diventava fredda. Era ovvio che era una ragazza timida che aveva paura del giudizio degli altri. Era proprio questa timidezza che la costringeva, anche contro la sua volontà, a crearsi questa maschera di distacco. Di sicuro a lei farebbe piacere che le sue compagne di classe la prendessero in considerazione e non la guardassero con timore. Ma la maggior parte della gente non vede ad un palmo dal suo naso e non si accorge di quello che gli sta intorno.
Dopo un po’ arrivarono tutti gli alunni e il professore, con la sua voce da scemo, iniziò a parlare.
“Buongiorno ragazzi! Come avete passato le vacanze?”
“Buongiorno. Bene!” dissero tutti in coro. Amu aveva un’aria indifferente mentre rispondeva.
“Allora, quest’anno avrete un nuovo compagno di classe. Si chiama Ikuto Tsukiyomi. Spero che lo accoglierete calorosamente! Bene, Ikuto… ti puoi presentare.”
Che palle! Mi devo pure presentare?! Ma se l’ha appena fatto lui!
“Mi chiamo Ikuto Tsukiyomi, ho 18 anni e mi sono appena trasferito da Kyoto.” Dissi.
Il professore aspettava che dicessi altro come quelle patetiche frasi ‘spero che diventeremo amici’ o altre cagate del genere. Ma io non mi sarei mai abbassato a dire queste scemenze. Non ci tenevo all’apparenza.
Avevo gli occhi dei miei compagni addosso. I maschi mi guardavano con aria di sfida mentre le ragazze mi guardavano con occhi sognanti, causa degli sguardi dei ragazzi. Patetici! Solo lei mi guardava disinteressata, o almeno, era quello che voleva far credere. In realtà, il fatto che la fissassi l’ha messa a disagio.
“Bene… Ikuto… Puoi prendere posto vicino ad Amu Hinamori, in fondo all’aula.
Io, istintivamente, sorrisi e mi avvicinai senza dire una parola al banco.
Mi sedetti, tirai fuori la roba dalla cartella e mi girai verso di lei.
Dovevo considerare che, essendo timida, non avrebbe mai fatto il primo passo, quindi, iniziai io.
“Ciao Amu… come va?” lei si girò e mi sorrise, timida.
“Ciao… bene, tu?”
“Non c’è male… Dimmi, tu sei diversa da quel che dai a vedere, vero?”
“Cioè?” disse guardandomi incuriosita.
“Ho notato che, sia fuori che qui, sei molto distaccata con gli altri, ma, secondo me, tu sei una ragazza timida…”
“Cosa te lo fa pensare?” disse spavalda.
“Il modo in cui stai con i tuoi amici” risposi convinto.
“Vedo che mi hai osservato molto bene…”
“In effetti… sai, mi piacerebbe conoscerti meglio. Sei la prima persona che mi sta veramente simpatica in tutta la mia vita scolastica…” dissi sorridendole.
“Sul serio? Ma io non sono così interessante…”
“E invece lo sei! Devi sapere che io sono molto critico nel giudicare le persone ed è per questo che non ho mai avuto amici. Tu, invece, sei diversa dalle altre persone.” Dissi sempre più convinto.
Ha anche una poca considerazione di sé. Sorrisi per rassicurarla.
“O-ok…” balbettò. Lo prendo come un sì per conoscermi meglio.
Il mio sorriso si allargò e lei arrossì. Mamma mia, è bellissima!
Ma che dico?! Ok sono proprio impazzito!
“A-anche tu sembri un tipo distaccato. Solo che tu lo fai perché sei critico, come hai detto prima. Io, invece, no. Hai ragione, la mia è una specie di maschera. La gente mi prende per una ragazza forte e coraggiosa che non ha paura di niente e di nessuno. ma io sono diversa, solo che non riesco ad esprimerlo.”
“E come mai la gente ti crede così?”
“E che io odio le ingiustizie e, ogni volta che ne vedo una, ad esempio, due ragazzi più grandi danno fastidio ad uno più piccolo. Io difendo quest’ultimo. La cosa strana e che, poi, i più grandi scappano impauriti da me. E’ capitato un sacco di volte davanti a tutta la scuola e ora mi guardano tutti con timore e rispetto. Il fatto è che il lato determinato di me esce solo in quelle situazioni. Ma scusami… ti starò annoiando con tutte le mie chiacchiere. Non so nemmeno perché te lo sto dicen…” la interruppi posando la mia mano sulla sua bocca.
“Tranquilla, mi fa piacere che ti confidi, anche se ci siamo appena conosciuti. Comunque, ti capisco… mi stai veramente molto simpatica! Mi farebbe davvero piacere che diventassimo amici.”
“Va bene.”
 E riprendemmo a seguire la lezione.
Mi sentivo diverso. Non mi ero mai comportato così. Nemmeno con i miei genitori. Eppure, nonostante cercassi di essere più distaccato anche con lei, non ci riuscivo. Ogni volta che incontravo i suoi occhi, era come se io mio cuore si sciogliesse. Nelle varie pause io e lei avemmo modo di conoscerci meglio e nella pausa pranzo mi presentò ai suoi amici.
Non che mi interessasse fare amicizia con loro ma volevo passare più tempo possibile con lei e volevo sapere che tipo di persone frequentava.
Erano molto simpatici i suoi amici, il che mi sembrava molto strano. Feci amicizia con tutti, soprattutto con uno di loro: Kukai. Un ragazzo sportivo e solare. Ho capito subito che è molto affezionato ad Amu, ma non mi preoccupo più di tanto. Si vede che la considera come una sorella.
Naghiiko, invece, è un ragazzo più pacato e gentile, ma comunque molto simpatico.
Le ragazze del gruppo, Rima e Yaya,  non sono le solite oche giulive che ci provano con tutti. Sono molto gentili e solari. Yaya è anche un po’ infantile, ma fa parte del suo carattere.
Nel complesso sono dei ragazzi con cui farei molto volentieri amicizia.
L’unico che non mi va a genio è Tadase. Si vede lontano un miglio che gli piace Amu ma lei sembra considerarlo come un fratello. Comunque, quando avevo visto che Amu scherzava con lui mi sono fatto prendere dalla gelosia e ho rischiato di rispondere male ad Amu. Ho visto che anche Tadase, quando Amu si avvicinava a me, il che accadeva molto spesso provocandomi un certo compiacimento, si incupiva e mi guardava male. Devo ricordarmi di chiedere ad Amu che tipo di rapporto c’era tra loro.
Alla fine delle lezioni, salutai Amu e gli altri e mi avviai verso casa.
Utau mi raggiunse poco dopo.
“Ikuto, chi erano quei ragazzi con te? Altri approfittatori?”
“No, in classe ho fatto amicizia con la mia compagna di banco e…” mi interruppe.
“TU hai fatto AMICIZIA? Con una RAGAZZA? Chi sei? Che ne hai fatto di mio fratello?” disse lei sconvolta.
“La finisci! E una ragazza simpatica e per niente ipocrita! E’ la prima volta che incontro una persona così. Comunque, dicevo che questa ragazza mi ha fatto conoscere i suoi amici e devo dire che, nel complesso, sono simpatici” dissi con indifferenza. In realtà mi sentivo stranamente contento di avere degli amici, se così si possono chiamarli così. Omisi la mia gelosia nei confronti di Tadase. Non avrei mai ammesso di essere geloso di Amu, nemmeno davanti a mia madre!
“Secondo me, quella ragazza ti piace!” disse Utau maliziosa.
“Ma che vai a pensare!” dissi cercando di sviare la questione.
“Non mi mentire Ikuto! Ti conosco come le mie tasche!” disse.
“E va bene! Mi piace! Sei contenta?” tanto se non glielo avessi detto mi avrebbe stressato per tutto il resto dell’anno.
“Wow… Questo è un evento storico! Dobbiamo festeggiare!”
“Non scherzare Utau!” dissi. Mi sto alterando!
“Dai, scherzo! Comunque, poi, me la devi far conoscere. Voglio diventare sua amica. Da come me la descrivi deve essere simpatica!” disse. Utau si entusiasma sempre troppo!
“Va bene…”
Arrivammo davanti al cancello di casa quando…
“Ikuto?” disse una voce che mi era fin troppo familiare.
“Amu?! Che ci fai qui?” chiesi sbalordito.
“Io ci abito! Allora siete voi i nuovi vicini!”
O mio Dio! Amu è la mia vicina di casa! Che fortuna sfacciata. La vedrò tutti i giorni!......
Sono troppo entusiasmato per i miei gusti!
“Ciao! Io sono Utau! La sorella di Ikuto! Piacere di conoscerti! Ikuto mi stava proprio raccontando di te e dei tuoi amici! Ti ammiro sai, sei riuscita a fare amicizia con mio fratello! Sei un mito!” disse mia sorella.
“G-grazie…”Amu era visibilmente imbarazzata.
“Utau, stai esagerando!” mi stavo veramente arrabbiando.
“Ma Ikuto…”
“Tranquillo Ikuto… a me fa piacere! Bene. Adesso vado. Devo badare a mia sorella. Sentite, vi va di venire a casa mia? Così mi fate compagnia.” Disse Amu.
Mi sento contentissimo! Non mi ero mai sentito così. Io, il freddo Ikuto, sciolto come un gelato al sole da una ragazza. Che roba!!
“Sicura che non disturbiamo?” dissi io.
“Figurati…”
“Dai Ikuto, andiamo!” mi implorò Utau.
“Va bene… ci cambiamo e veniamo.”
“Ok, vi aspetto!” ed entrò in casa.
“Evviva! Grazie fratellone! E’ veramente simpatica! Mi piace… hai bei gusti!” disse maliziosa.
“Ok ma adesso andiamo a cambiarci…” dissi.
“Ikuto è imbarazzato…” cantilenò lei.
Ancora un po’, e mi sarei dimenticato che era una ragazza.
 
 
 
 
Ciao ragazze! Ecco il secondo capitolo! Spero che vi piaccia! Avete visto che cambiamento radicale nel comportamento di Ikuto? Chissà che succederà a casa di Amu! Al prossimo capitolo! E recensite, eh? Ciao!! XD
 
  
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