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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    12/07/2012    1 recensioni
[Tweety&Sylvester] [Bugs&Duffy] [Junior] [AU, Gijinka]
Sylvester e Tweety hanno un appuntamento, a chi lasciare il bimbo se non agli zietti Bugs e Daffy?E se Junior non volesse addormentarsi?
Dedicata a Setsuka per il suo compleanno.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: La Notte Degli Zii Di Junior

Fandom: Looney Tunes

Rating: Verde

Personaggi/Pairing: Tweety&Sylvester, Bugs&Duffy, Junior

Tipologia: One-Shot

Lunghezza:

Avvertimenti: AU (Gijinka), Slash

Genere: Generale, Commedia, Fluff

Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà della Warner Bros. Entertainment che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in essa, appartengono solo a me.

Credits: La canzone “The Wizard” appartiene a Damon Jones e alla Warner Bros Entertainment.

§§§

LA NOTTE DEGLI ZII DI JUNIOR

Con indosso una semplice tuta, Bugs si richiuse la porta di casa alle spalle, poggiandosi con la schiena contro il muro e incapace di trattenere un sorriso mentre, dal salotto, sentiva provenire borbotti e gorgheggi di varia natura.

Si concesse solo un momento per riordinare i propri pensieri e riallacciarne le fila.

Poi, si asciugò i palmi umidi di sudore sui pantaloni e chiuse a doppia mandata la porta blindata prima di incamminarsi lungo il corridoio: a ogni passo, le voci si facevano sempre più vicine e distinte, più chiare e limpide fino a poterne distinguere la minima inflessione.

Quando infine si affacciò alla porta della stanza, per prima cosa vide una arruffata capigliatura nera ondeggiare oltre lo schienale del divano: Daffy era seduto per terra, sul tappeto, e teneva lo sguardo puntato sul fagottino arancione che gli rotolava davanti al naso, a qualche centimetro di distanza, e che rideva come un matto tra cubi colorati e pupazzi.

A quella vista, Bugs non potè non scoppiare sonoramente a ridere.

Perchè gli avresti messo quel coso in testa? No, la domanda è... Perchè l'hai tirato fuori?”

L'altro sbuffò, senza però alzare lo sguardo, totalmente catturato dalla palletta che abbatteva le costruzioni e si inceppava tra i cuscini: “Vuoi che si faccia male?”

Bugs scosse la testa, fece il giro del divano, e andò a sedersi accanto a lui: “No, ma non pensi che sia esagerato mettergli il tuo casco da hockey? E' il doppio di lui.” notò.

Daffy sbuffò ma non disse nulla, limitandosi a impilare nuovamente i cubi di gomma e a osservare Junior farli cadere mentre ci cozzava contro.

Sylvester è andato?” s'informò Daffy dopo parecchi minuti di piacevole silenzio, rotto di quando in quando dalle risatine gorgoglianti del piccolo.

Dritto filato. Gli è venuto un po' il panico prima di andare ma sono riuscito a rassicurarlo abbastanza a lungo da rifargli il nodo della cravatta e spedirlo nell'ascensore. Speriamo che Tweety non lo punzecchi troppo. Anche se è il loro primo appuntamento.”

Daffy ridacchiò tra sé e sé: una coppia peggio assortita della loro, eppure praticamente perfetta, non poteva esserci: isterico a livelli spropositati Tweety, soprattutto se con due o tre tazze di caffè in corpo, tranquillo e fin troppo simile a un gatto di casa Sylvester, che diventava nervoso solo quando c'era l'altro nei paraggi.

Avevano cominciato, per così dire, a ronzarsi vicendevolmente attorno, da un tempo infinito: pur conoscendosi da una vita, si poteva dire che i rapporti, in quel senso, non erano mai stati approfonditi a fondo, almeno per i primi tempi, e c'era voluta la convivenza - disastrosa peraltro - tra Sylvester e una donna, - una compagna di college di cui praticamente nessuno di loro ricordava il nome la quale, dopo aver dato alla luce Junor, se n'era semplicemente andata, lasciando il bimbo all'ex compagno, il quale, di punto in bianco, oltre alla depressione, si era trovato ad avere quel frugoletto a cui badare – a far finalmente girare la ruota nel verso giusto.

Padre single e con un figlio a carico e una carriera fin troppo incasinatissima per potergli stare dietro.

Ma, come si suol dire, nella sfiga c'era stata la fortuna, perchè Syl non era solo: c'era tutta un'intera famiglia di zietti che letteralmente pendeva dal frugoletto, primi fra tutti Bugs e Daffy, i quali convivevano piuttosto pacificamente, incursioni di Lola a parte, dopo aver realizzato che si, non erano proprio attratti dal gentil sesso e si, si sarebbero volentieri e vicendevolmente saltati addosso.

Oddio, non che fosse una novità o cosa.

Effettivamente, fin dalla prima adolescenza, era parecchio facile vederli assieme, spesso da soli, e nessuno avrebbe mai scommesso un soldo bucato su una relazione di uno dei due con una donna.

E infatti, quando Bugs aveva annunciato, assieme a un Daffy imbarazzato a morte, ad amici e parenti della loro relazione...

Ah, ma dovevate dirci solo questo?”

Che noia, già lo sapevamo. Taz, passami la salsa tartara.”

E così, dopo quella disastrosa - almeno per Bugs che voleva godersi le facce degli amici ma che invece si era ritrovato fregato – cena, il problema più pressante che si era presentato a loro era stato appunto quello del far finalmente “atterrare il pennuto sul trespolo”, ovvero sia...

Fare in modo che Tweety ammettesse di essersi preso una cotta poderosa e colossale per Sylvester e ovviamente il contrario.

Il che, non era stato troppo facile.

Nonostante tutto, però, i due effettivamente provavano qualcosa e, per Bugs, pescarli in atteggiamenti equivoci sul divano sfondato nel garage del “grosso micione di casa” che era Syl, era stato il coronamento di un sogno.

Sogno che stava procedendo spedito sulla retta via.

I due piccioncini fuori, si sperava tutta la notte, e il bimbo affidato a lui e a un Daffy letteralmente entusiasta.

Perfetto.

Ancora dieci minuti di giochi e poi a nanna, campione.” esclamò Bugs rivolto al cosino gorgheggiante ai suoi piedi prima di stiracchiarsi e allungare la mano per mollare un pizzicotto sul fianco del fidanzato, “Io vado di là un attimo, ci pensi tu?”

Daffy annuì, lasciandolo libero di dirigersi in cucina a versarsi un bicchiere di succo di carota.

Tra una cosa e l'altra, complice anche la chiusura delle imposte della zona giorno della casa, ci mise più tempo del previsto a tornare in salotto, ma ciò che vide lo lasciò letteralmente basito: “Si può sapere cosa ti salta in testa?” Bugs rimproverò il fidanzato con piglio minaccioso, correndo a recuperare il “nipotino” dalla schiena dello zietto su cui era arrampicato e impegnato a saltellare con gridolini di pura gioia.

Lo strinse tra le braccia che questi ancora rideva come un matto e Daffy si massaggiava i lombi: “Mi ha catturato lui!” esclamò nel panico, sputacchiando tutto attorno nel solito modo che aveva quando qualcosa lo infastidiva.

Dovrebbe già essere a letto!” ribattè Bugs, cullando la piccola peste, che effettivamente non sembrava tanto propensa ad andarci, a letto.

Non riesco a farlo addormentare. Le ho provate tutte...” confessò l'altro irritato; distolse lo sguardo e raccolse un orsacchiotto dall'angolo più estremo della stanza, lo sbattè per levare la polvere, e poi lo avvicinò a Junior, il quale reagì scoppiando a piangere sonoramente.

Ma cos'ha che non và questo peluche?!” esclamò Daffy esasperato.

Forse perchè a un bambino normale fa naturalmente paura un orsacchiotto con la faccia dipinta di nero e bianco?” azzardò Bugs: “So cosa stai per dire, che è un pezzo da collezione, ma è un bambino di neppure sei mesi, ti ricordo! Non capisce la differenza tra Paul Stanley e un mostro, il che, francamente, è quello che sembra quel coso.”

Sbuffando sonoramente, Daffy ripose il pupazzo nella sua scatola, che venne nuovamente nascosta nella madia d'angolo: “Che facciamo? Se questo piccoletto non si decide ad addormentarsi, oltre a venir uccisi da Syl per non aver fatto il nostro dovere di zii, non potremmo neppure...”

Prima di pensare a quello, aiutami a trovare una soluzione per sedare questo pestifero!” esclamò Bugs, che a fatica riusciva a trattenere Junior, che scalciava come un matto con il musetto affossato nella maglietta dello zio.

All'improvviso, il viso fino a poco prima pensieroso di Daffy s'illuminò e un sogghigno trionfante si fece strada: con un pizzicotto sull'avambraccio del compagno, ne attirò l'attenzione: “Tienilo a bada per qualche minuto, ci penso io.” gli sussurrò all'orecchio prima di correre fuori dalla stanza, lasciando un Bugs decisamente in difficoltà alle prese con il “nipote”.

Per un attimo, il giovane soppesò l'idea di lasciare il bambino seduto sul divano e correre dietro al fidanzato per capire se per caso non si fosse del tutto rincitrullito ma non poteva certo lasciare il piccolo Junior lì a piangere da solo, spaventato com'era.

Con un sospiro, gli accarezzò la testolina piena di foltissimi capelli neri e gli massaggiò la schiena: “Shh, adesso passa. Quel cattivo di Daffy non voleva spaventarti.” spero bene per lui, “Adesso cerchiamo di dormire un po', ok?”

Ma di nuovo, malgrado si fosse calmato, il bambino non sembrava affatto propenso a collaborare.

All'improvviso, la luce del salotto si spense, facendo sobbalzare il giovane e strappando un gridolino a metà tra l'eccitato e l'incuriosito a Junior che, Bugs lo sentiva, cercava di gattonare via da lui: per tutta risposta, la piccola peste venne presa in braccio e tenuta saldamente al sicuro.

Che accidenti è successo? Un sovraccarico?” borbottò tra sé e sé, facendo per alzarsi.

'Affy! 'io 'Affy!”

Le prime parole del bambino precedettero l'arrivo dell'altro giovane sulla soglia della porta del salotto, accompagnato da uno stereo che mandava fuori le inconfondibili note di...

Non è possibile...” gemette Bugs tra sé e sé, avvicinandosi cautamente al compagno che, a una più attenta analisi aveva perfino indossato le vesti del Mago, le stesse che erano state il suo costume di scena in quell'episodio che avevano girato solo poche settimane prima.

Lo stupore per le prime parole del bimbo venne del tutto soppiantato dallo sbalordimento per l'imprevisto e inaspettato sviluppo della situazione.

La lunga veste grigia col cappuccio...

La sciarpa svolazzante...

Il bastone con la palla di cristallo...

Come accidenti era riuscito a tenersi quegli affari?! Aveva nascosto l'intero set di costumi nell'armadio della loro camera?!

Behold the wizard.
Beware his powers.
Unspeakable powers

Bugs però doveva ammettere una cosa, nel vedere Daffy muoversi e cantare in quel modo davanti a un Junior letteralmente entusiasta.

Per quanto fosse incredibilmente buffo, stava facendo del suo meglio, e la cosa non poteva che fargli piacere.

Fu solo quando, infine, lo spettacolo giunse alla sua conclusione e le luci si furono riaccese, che Bugs notò il nipote placidamente addormentato tra le proprie braccia, con un'espressione pacifica e sorridente e il pugnetto stretto attorno alla sua t-shirt da casa.

Ci sei riuscito.” notò con un sorriso rivolto verso il compagno, che stava cercando di levarsi di dosso quella scomoda tunica: “E' stata l'unica cosa che mi sia venuta in mente.” ammise questi con un sorriso imbarazzato.

Bugs accarezzò la guancia di Junior, che si mosse ma non si svegliò: “Sai che prima ha detto la sua prima parola?” la buttò lì lui: “Ha detto 'Affy.”

L'espressione imbambolata strappò una risata a stento trattenuta a Bugs, che si frugò in tasca alla ricerca di un fazzoletto da dare al compagno prima che questi inondasse il salotto di lacrime.

Poi, Bugs si alzò, facendogli cenno con la testa di fare lo stesso.

Poi gli poggiò un bacio sulle labbra: “Sei stato bravo, 'Affy. Porto la peste a letto, aspettami in camera. Suppongo tu ti sia meritato un premio.” sorrise, prima di sparire nel corridoio.
 

NOTE DELL'AUTRICE:

Fanfiction scritta in onore di Setsuka e in onore del suo compleanno, pur se in estremissimo ritardo... TANTI CARISSIMI AUGURI, NEESAN!

   
 
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