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Autore: formerly_known_as_A    14/07/2012    1 recensioni
L'amore del gatto va' letto al contrario, come quando ti morde, ti dice di andartene e poi resta a farti le fusa addosso.
{Olanda/Islanda}
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Islanda, Paesi Bassi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: 64. stretta


Gli sembra strano incontrare quell'uomo senza una ragione. Sì, ragioni ce ne sono state moltissime, all'inizio. C'erano i soldi che gli doveva, la maledizione che lui stesso gli aveva lanciato, quella serie di vendette quasi infantili -come riempirgli casa di conigli che avevano messo k.o. il fratello in quindici secondi netti-, ma dopo? Dopo, cosa c'era stato?

Soltanto degli appuntamenti prefissati qualche volta al mese, a fare cose sempre meno comprensibili. Sono andati persino al cinema, insieme. Hanno condiviso un grosso secchio di popcorn, il più grande che Islanda avesse mai visto. Per le bibite hanno gusti diversi, ma quel grosso secchio se lo ricorda benissimo. Non sono neppure riusciti a finirlo e Jan ha detto che l'avrebbe portato al proprio coniglio.

All'olandese piacciono i conigli. Moltissimo. Ne ha almeno cinque. Almeno, perché spesso si confonde nel contarli e l'olandese ne tiene tanti in giardino, non capisce mai se sono gli stessi, sono quasi sempre bianchi, deve preferirli così.

Una volta gli ha detto che gli ricordano Miffy. Ovviamente non l'ha chiamata Miffy, ma ogni volta che tenta anche solo di pensare in olandese, Eirik fa una gran confusione.

Non che gli interessi molto, ma quando gli ha parlato della coniglietta con la bocca ad x è andata a cercarla su wikipedia.

...non ha resistito ed ha finito per leggere anche la pagina chiamata Olanda. Non voleva conoscerlo meglio, sia chiaro... solo... solo un pochino di più.

In fondo è in debito con lui, no? Giusto. Non c'è nessun altro interesse.

Si è stampato la pagina soltanto perché i teppisti informatici potrebbero cambiarla e non saprebbe come ritrovare tutte quelle informazioni. Quelle contenute nei libri che ha comprato sono troppo vaste, li deve per forza leggere tutti. Li ha già letti tre volte, ma solo perché voleva controllare quello che c'era scritto sulla pagina di wikipedia.

Sono tutte coincidenze, comunque, quelle. Cerca informazioni per capire i suoi punti deboli, non di certo per capirlo meglio.

No, lo capisce bene anche senza i libri. Non che voglia, eh, è tutta una tattica!

"Se aggrotti ancora un po' le sopracciglia finiranno per unirsi." commenta l'olandese, ridestandolo dal flusso di pensieri.

Prende un pop corn, seduto sulla panchina di fronte al laghetto, lanciandolo al cigno che vi sta nuotando. Notando che quello non lo considera, sbuffa e ne prende un po' per sé, anche se solo mangiare la metà di quel grosso secchio l'ha riempito.

Ma è una cosa che fanno. Restano a finire i pop corn in un parco vicino al cinema.

Non è affatto un modo per passare altro tempo insieme, soltanto è meglio non sprecare niente.

Dondola un piede, l'altra gamba, ripiegata sotto di sé, lo alza abbastanza da non farlo sentire troppo basso. Jan è sempre troppo alto, soprattutto quando ha i capelli sparati verso l'alto in un'acconciatura stupida e senza senso. Sta meglio con i capelli giù. Anche se la sua cicatrice è visibile solo così e quella lo affascina un po'.

In un senso diverso da quello usato di solito per il termine affascinare, ovviamente, come si ammira un albero storto, ecco, come qualcosa di imperfetto. Figurarsi essere affascinato da quello lì.

"Il film non mi è piaciuto, era noioso." borbotta, infilando la mano nel secchio e prendendo i residui di sale, succhiandosi un polpastrello.

Non era proprio noioso, piuttosto, non ha dormito molto, quella notte, quindi ha finito per addormentarsi circa dieci minuti dopo l'inizio.

Non è di certo colpa sua se gli olandesi mettono un quarto d'ora di pubblicità al buio, prima. Gli hanno conciliato il sonno, ecco.

Cerca di non pensare di essersi addormentato sulla spalla dell'olandese, tenta di rimuovere, lanciando con una certa forza un chicco di mais verso un'oca di passaggio, facendola starnazzare dalla paura.

"Mi dispiace." risponde l'olandese, finalmente, infilando la mano nel secchio di pop corn insieme a lui e facendolo sobbalzare per la sorpresa quando le mani si incontrano.

Resta qualche secondo in più tra i pop corn, come se ne volesse scegliere uno, bloccandosi definitivamente da qualche parte tra un chicco non esploso ed il palmo della mano dell'olandese.

"La prossima volta puoi sceglierlo tu." aggiunge, in uno strano borbottio e Islanda sente che la sua testa è voltata dall'altra parte, perché la voce gli arriva alterata. Ah, lui di sicuro non lo sta guardando. Magari solo una sbirciatina, approfittando che non lo sta guardando... e si ritrova a fissare direttamente lo smeraldo dei suoi occhi.

Beccato in flagrante. La testa rifiuta il comando 'muoviti in fretta e smettila di fissarlo', lasciandolo in balia del suo sguardo.

"D-dovresti sapere che film mi piacciono." balbetta Eirik, aggrottando ancora le sopracciglia, la mano dell'olandese che stringe la sua e la fa tremare, ma non è una brutta sensazione.

Non è neppure bella, ovviamente.

“Hai ragione.” risponde semplicemente l'olandese, suonando un po' divertito, per poi arrossire. Lo vede bene, sta diventando del suo stesso colore.

No, non sta veramente arrossendo, ha sbagliato termine, è più...

Jan gli si avvicina e basta davvero poco per non capire chi sia a cercare di più il contatto, chi sia a posare le labbra su quelle dell'altro. Labbra, mani... anche l'altra mano cerca la sua ed una vocina nella testa gli dice che è assurdo, che sembrano usciti da un film degli anni cinquanta, tanto scemi da tenersi per mano mentre si baciano.

Le labbra dell'olandese sono salate. Presume lo siano anche le proprie, nell'ultimo pensiero razionale prima di avvicinarsi ulteriormente, spostando il secchio di pop-corn -buttandolo in terra, probabilmente- e dando sfogo a tutto quello che tiene dentro.

Un bacio intenso, tuttavia breve, perché non possono più respirare, ad un certo punto, perché il respiro lo trattengono ancora, fissandosi, come se non fosse possibile quel gesto, come se avessero ceduto ad un istinto esterno, non loro.

Olanda gli lascia le mani, provocandogli una fitta al petto mentre quelle partono in avanti per riprendere le sue, ma torna a respirare quando l'altro lo avvolge completamente, facendolo arrossire, ma anche ricambiare il gesto, aggrappandosi alla sua camicia.

“Q-questo non significa che tu mi p-piaccia!” borbotta Eirik, non pensando nemmeno di allontanarsi di un millimetro, al sicuro nel petto dell'olandese.

La risata di Jan, da lì, sembra incredibilmente più bella.

“Assolutamente.” ribatte, circondandolo con una forza che è insieme protezione e possessività.

Non c'è nient'altro da dire, dopo questo gesto.

A parte, forse, che Jan gli piace un pochino.

   
 
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