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Autore: The Edge    14/07/2012    3 recensioni
Questa storia narra di quattro ragazzini che lavorano e vivono nella periferia londinese.
Non viene specificato con esattezza il tempo in cui avvengono i fatti, non sono ai giorni nostri, ma nemmeno cinquanta anni fa.
Il tempo serve, ma non esiste, e per questo ho preferito comportarmi così.
Buona lettura
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il cielo era pieno di nuvole grigie, Bernie alzò gli occhi al cielo, intento ad osservare possibili cambiamenti, William era accovacciato sulla sedia, rimuginando sul passato,  Jo-jo disegnava col carboncino. “Ma tu guarda quante belle facce allegre!”

Il rosso alzò lo sguardo e vide il Capitano che sorrideva divertito “Ragazzi tutto bene?” Bernie annuì distrattamente, John alzò le spalle, mentre il biondino scosse la testa “No.. ho degli strani pensieri. Ho come la sensazione che accadrà qualcosa di brutto.” Lo sguardo di Crewest si fece serio e attento “Cosa te lo fa pensare ragazzo mio?” “Sinceramente non ne ho idea. Stavo pensando al nostro passato, a quegli anni terribili, e non so. Mi sento strano, ho paura che possa succedere qualcosa di veramente brutto a qualcuno di noi” “Sono a conoscenza del vostro triste passato, però non ti devi lasciare influenzare dai ricordi, non trovi?” “Si, perfettamente d’accordo.. Però ho questa impressione.” Lo sguardo dell’uomo si intenerì e disse con voce gentile “Se ti può far stare meglio, andate a cercare Zoe e andate a fare merenda da qualche parte. Dovete mangiare, siete in piena crescita” “Grazie Capitano” “Prego! Mentre voi andate a cercare la vostra amica, io vado a dare un’occhiata in giro, per vedere se qualcuno ha bisogno di aiuto a riparare qualcosa. A dopo”
William e John rimasero a guardare l’uomo che camminava verso il centro di Londra, quello stesso uomo che aveva deciso di dare loro un tetto dove stare e offrire la possibilità di lavorare per imparare a mantenersi già da ragazzi.
“Bernie vieni anche tu??” “Va bene! Se mi volete, arrivo anche io” “Andiamo a cercare quell’irlandese”.

 
Zoe correva velocissima, era talmente svelta che pareva che i suoi piedi toccassero a malapena il suolo.
Era inseguita da “Denti Neri”, l’uomo che aveva ucciso suo padre.
La ragazza sentiva il cuore battere furiosamente, il fiato iniziava a mancarle e riusciva a sentire i passi di “Denti Neri” sempre più vicini. La paura prese il sopravvento, e per errore si inoltrò in un vicolo cieco.
L’uomo la raggiunse e le mise una mano sulla bocca per impedirle di urlare “Ma bene! Tu guarda chi si vede! La graziosa figlia di quell’inetto di Lawrence McCloud. Ho sentito in giro  che lavori da quell’altro incapace di Henry Crewest. E la tua mamma? Quella donna a cui assomigli in un modo incredibile? Ho saputo che ti ha abbandonata davanti ad un orfanotrofio, che tristezza. Facendo così ora mi tocca girare mezza Inghilterra per uccidere te e lei. Si ragazzina, tua madre, colei che ti ha dato la vita, è viva e vegeta. O per lo meno, per ora, dato che conto di ammazzare pure lei.” ‘Denti Neri’ fece una risata maligna e riprese a parlare “Non sapevo che tu fossi ancora viva, ero convinto che tu fossi morta nell’incidente di dieci anni fa. Vabbè, poco importa, dato che ti ucciderò. Tranquilla, non lo farò subito, sarei davvero un uomo senza cuore per ucciderti così. No, ti lascerò vivere ancora per un po’ assieme ai tuoi amici. Ma un giorno ti verrò ad ammazzare. Così come ho fatto con tutta la tua dannata famiglia”
L’uomo le fece passare sotto al mento la lama di un coltello affilato, e la ragazzina rabbrividì al contatto. “ora ti lascio andare, ti ho spaventata abbastanza. Sappi che non vivrai abbastanza per sposarti, anche se dubito che qualcuno voglia prenderti in moglie, vista la tua situazione.”
Il malvagio ‘Denti Neri’ rise sguaiatamente e lasciò libera la presa, Zoe corse via, con ancora il terrore stampato negli occhi.

Mentre si allontanava in fretta da quel maledetto vicolo, incrociò per strada William, il quale le sorrise, ma il suo sorriso si spense quando lei si gettò tra le sue braccia scoppiando a piangere.
“E’ tornato Will, quel bastardo è tornato per uccidermi.” Mormorò tra i singhiozzi l’irlandese, il biondino comprese al volo di chi stesse parlando l’amica. “Ora sei al sicuro Zozo, ci sono qua io.” Lui le prese il viso tra le mani, e con un paio di carezze le asciugò le guance bagnate “Non ti lasceremo più da sola. Ora ti accompagno da Jo-jo e voi andate a casa, io andrò con Bern dal Capitano.”
John li vide da lontano e un groppo gli si formò in gola quando si rese conto che il biondino stringeva tra le braccia Zoe. Fece per allontanarsi, ma udì William che lo chiamava. “Jooooooohn, corri! Ti prego amico, vieni subito”
Jo-jo ubbidì e corse verso i due ragazzi. Lo sguardo blu di William era serio e preoccupato “Jo-jo portala a casa e non lasciarla da sola. ‘Denti Neri’ è tornato” il rosso udendo quelle parole sbiancò “come sarebbe a dire? E cosa vuole fare quello stronzo” “Da quello che mi ha detto, la vuole uccidere come ha fatto con la sua famiglia” “Merda… e ora cosa facciamo?” “Beh, tu ora portala a casa, è sotto shock. Sta piangendo come non lo ha mai fatto prima, e la mia maglia è ormai zuppa, ma amen. Io e Bernie andremo ad avvisare il Capitano” “okay. Ci penso io a lei” “So che posso fidarmi, affidandotela” “cosa vorresti dire?” “So che… vabbè, te lo dico dopo. Vai ora, non lasciarla da sola. Dobbiamo proteggerla in qualche modo”

 
Jo-jo prese in braccio l’amica, e camminò più in fretta che poté per arrivare a casa e una volta arrivato, poggiò sul letto Zoe, la quale continuava a versare lacrime di terrore.
il rosso si sedette accanto a lei, le scostò una ciocca di capelli dal viso e puntò gli occhi azzurri in quelli verdi della ragazza. Grossi lucciconi colavano giù dalle guance pallide e si perdevano nella camicia nera della bella irlandese. Con un sospiro, John la attirò a se e la strinse in un timido abbraccio, e con sua piacevole sorpresa sentì che Zoe, goffamente, ricambiava l’abbraccio.
“Shh non piangere. Ci sono qua io. Ti prego, smettila” “J..John.. ho paura.” “Lo so. Mi dispiace, ma come ha fatto a trovarti?” “io.. io non lo so. M..mi ha detto che vuole massacrarmi come ha fatto con la mia famiglia, e ora che lo siete voi, ho paura che quel pazzo possa far del male anche a voi.” “Non ti preoccupare per noi. Ora la nostra priorità è di non lasciarti in balìa di quel maniaco omicida.” “Ma io n..non voglio.. che” “Shh ora basta. Non ci pensare ora. Troveremo una soluzione, promesso”
Jo-jo aumentò leggermente la stretta e fece adagiare la testa della ragazza sulla sua spalla “Ora, se puoi, chiudi gli occhi” Zoe ubbidì e cercò di concentrarsi sul respiro calmo e regolare dell’amico e pian piano si addormentò.
Poco tempo dopo che si era addormentata, entrarono in casa Bernie e William, e videro la scena: Zoe profondamente addormentata addosso a John, il quale le accarezzava lentamente i riccioli neri.
“Come sta?” domandò preoccupato il biondino e Jo-jo lo guardò tristemente “Insomma, è sconvolta. Ha paura che ‘Denti Neri’ possa far del male anche a noi.” Bernie aggrottò le sopracciglia in una domanda muta e Will scosse la testa “Aspetta, perché teme questo?” “Lei mi ha detto che quel maniaco ha massacrato brutalmente suo padre, e il resto della parentela. Ora che siamo noi la sua famiglia, lei.. ha paura di perderci, credo.” “Ah, ora capisco.” “Ma cosa possiamo fare?” “Di certo non dobbiamo far si che ‘Denti Neri’ ce la ammazzi.” “pienamente d’accordo Jo!” 


Angolo dell'autrice:
Beh, questo è il secondo capitolo, spero vi piaccia :3
a presto!
  
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