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Autore: MeliaMalia    15/07/2012    6 recensioni
Pipone è un mago alto, biondo, avvenente, muscoloso, sensuale, deciso, intelligente, magnetico e NON modesto; anzi, il suo ego supera, seppur di poco, le dimensioni della torre del Circolo. Fermamente convinto che Andraste e tutte le sue antenate praticassero il mestiere più antico del mondo (cosa che non esita a ribadire, specialmente se in presenza di uno o più religiosi) il nostro avvenente mago vi offrirà, in ogni capitolo, un ritratto dei vari personaggi che popolano l'universo di Dragon Age, tutti visti attraverso il suo sguardo terribilmente cinico, critico ed egotista. Vi raccomando di non leggere se siete persone che non amano insulti vari al Creatore, alla sua Profetessa e, in generale, a chiunque passi davanti al nostro protagonista.
Genere: Comico, Erotico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Mabari
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Jowan.




Ci sono persone che sembrano nate per inciampare nelle tue faccende personali; potresti pensare che non sia colpa loro, ma il più delle volte hai la dannata sensazione che costoro ce la mettano tutta per rovinarti la vita. O, se non altro, per darti quanto più disturbo possibile.
Ad esempio, sei appena giunto al Circolo dei maghi; hai dieci anni e una paura fottuta, ma devi far capire a tutti che invece sei un futuro incantatore con le palle cubiche; perché il rispetto devi guadagnartelo subito, sin dal primo giorno. Tuo padre ti ha rovinato la vita con un nome che anche un mabari avrebbe rifiutato, ma almeno s’è degnato di insegnarti un paio di cose molto importanti per il futuro: orgoglio e determinazione sono la strada per il successo. Sii forte, spietato e terribile: otterrai il rispetto degli altri; anche a costo di ammazzarli o di rapire i loro figli. Nessuno ti metterà mai i piedi in testa, se tutti avranno paura di te.
Stai elucubrando piani atti a ottenere lo scopo, quando un deficiente ti passa vicino e ti rovescia addosso un piatto di zuppa. Così, semplicemente, senza volontà di dolo. Il cretino scivola e il suo pranzo ti fa la doccia. Lo senti dire “Oh, scusami! Non volevo!” e pensi che invece tu, Andraste passeggiatrice dei bassifondi, vorresti sgozzarlo, eccome. Ma lui, Andraste vendicatrice delle maiale impenitenti, ha dodici anni e venti centimetri di vantaggio . Nel momento in cui il liquido bollente ti ricopre da capo a piedi, lasciandoti addosso vegetali a pezzetti, e le risate dei presenti vi esplodono attorno, senti dentro di te il suono di un pianto disperato: è il profondo dolore del tuo orgoglio, che sta tentando il suicidio in compagnia della tua determinazione.
Quel giorno, tutti hanno riso, io un po’ meno. Jowan, il deficiente, s’è convinto che fosse l’inizio di una grande amicizia. Mi scodinzolò dietro da anni, era molto affettuoso, davvero dolce. Gli feci capire da subito che, insomma, era decisamente compito suo rifarmi il letto tutte le mattine perché, voglio dire, doveva farsi perdonare per l’incidente della zuppa. E giungemmo di comune accordo alla conclusione che fosse un suo preciso dovere occuparsi anche di altri compiti alquanto noiosi, come quello di riporre i miei libri, di riordinare la mia biancheria, di portarmi i pasti in camera. Perché, Andraste puritana dei marinai ci è testimone, quello più dotato con il bastone, tra i due, sono sempre stato io, ed era logico che dedicassi la maggior parte del mio tempo e dei miei sforzi o allo studio della magia o a quello delle studentesse più deliziosamente poppute del circolo. Tutto sempre per il bene del prossimo, non è evidente anche ai vostri occhi?
Col passare degli anni, però, il suo talento di disturbarmi nei momenti meno opportuni non si è mai affievolito. Come ogni schiavo mentalmente limitato che si rispetti, è sempre riuscito a importunarmi quando proprio, proprio, proprio non era il caso. Immaginate fiumi di inchiostro versati su pergamene che hanno richiesto ore del vostro impegno. Immaginate antichi, preziosi, costosi libri che scivolano di mano e cadono nell’unica, dannatissima pozzanghera nel raggio di venti metri. Immaginate porte di ripostigli che si aprono all’improvviso mentre stai per infilare le dita nelle mutandine di una biondina qualsiasi. Ogni volta, la stessa frase. “Oh, scusami! Non volevo!”
Un “Oh, scusami! Non volevo!” al giorno. Per mesi. Per anni. Strozzarlo sarebbe poco, Andraste peripatetica.
Durante il mio ultimo periodo di residenza al circolo, Jowan mi è stato meno attorno. Lo avrei ritenuto un sollievo, se non fosse che il cretino tendeva a sparire quando era il momento di rifarmi il letto e a riapparire quando, semplicemente, avevo bisogno di stare solo.
Ad esempio dopo il Tormento. Voglio dire, non un’epilazione a caldo. Il Tormento. Sapete cosa vuol dire, Andraste ninfomane, aprire gli occhi con un mal di testa che nemmeno l’Arcidemone ha mai procurato al più idiota dei Custodi Grigi, e trovarvi di fronte il Cretino che ti riempie di discorsi senza né capo né coda? Hai appena superato la prova peggiore che un mago possa affrontare, e pensi solo: “Fammi respirare. Muori. MUORI!”
“A me il Tormento non lo fanno fare, pensano che non sia pronto?” Jowan, non saresti pronto nemmeno a camminare da solo, non so come porca Andraste tu riesca a farlo senza inciampare in quei prosciutti che spacci per piedi. “Mi vogliono rendere adepto della Calma!” Non credo vedrei la differenza; tu sì? “Sono così preoccupato!” No, mio caro, stai tranquillo: però se mi capita qualcosa di tagliente a portata di mano, allora sì, agitati pure.
Credo che abbiate capito il soggetto. Un idiota completo. Il quale, appena ha trovato una grossa mammifera vagamente umanoide disposta a fargli annusare quella faccenda che pure la Profetessa celava tra le gambe, ha pensato bene di coinvolgermi e cercare il mio aiuto per scappare dal Circolo.
Sono contrario ai filatteri, voi lo sapete. Se mi avesse chiesto di aiutarlo a fuggire da solo, avrei potuto pensarci. O avrei sfruttato la cosa a mio vantaggio, ma aiutandolo. Forse. Però sono ancora più contrario alle sacerdotesse. E lui voleva sposarsene una. Lui voleva che lo aiutassi a rendere felice una di quelle stronze religiosi piene di buoneintenzioni e insegnamentidivita.
Figuriamoci. L’ho tradito nel tempo di un Andrastemaiala.
L’ho rivisto poi, sapete? In qualità di eretico, dentro una prigione. Un eretico responsabile di un bel casino che, guarda il caso, ha creato problemi a ME. Tipico del talento di Jowan.
E’ stato molto carino, nei miei confronti, mi ha confessato d’aver capito che il mio tradimento è stato certamente dovuto al fatto che la sua richiesta d’aiuto fosse così grande da mettermi in una situazione impossibile da gestire correttamente. Mi ha domandato perdono per avermi cacciato in tutto questo casino, a causa del quale ho sono diventato un Custode Grigio. Ovviamente gliel’ho rifiutato l’ho ucciso. L’essere diventato un Custode Grigio potevo perdonarglielo.
Ma la zuppa del primo giorno, quella no. Quella mai.
   
 
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