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Autore: Fuuma    30/01/2007    6 recensioni
Dopo un anno Touya è tornato in Giappone...
Dopo un anno... sa bene chi sarà il primo che vuol vedere.
Lo sa fin troppo bene.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Touya/Toy, Yukito/Yuki | Coppie: Touya/Yukito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Welcome back
Serie: Cardcaptor Sakura

Rating: PG
Pairing: TouyaxYukito
Note: Erano anni che volevo scrivere almeno una ficcetta shonen ai su Cardcaptor Sakura. In realtà io preferirei la coppia TouyaxYue*.* ma anche con Yukito infondo non mi dispiace X3! La fic è molto corta rispetto a quelle che scrivo di solito, semplice e non accade nulla di speciale se non che Touya è tornato dopo un anno di assenza dal Giappone, il perchè non l'ho specificato e ha poca importanza (ma se vi interessa è andato a studiare in America... della serie "Evviva i luoghi comuni" XD!).

Buona lettura.

 

°§°Welcome Back°§°

L'aeroporto era un brulicare di voci e persone.
Chiuse gli occhi soffocato da tutta quella gente che, frettolosa, lo spintonava per raggiungere il più in fretta possibile la stazione dei taxi o degli autobus, al di fuori della struttura.
Aveva dimenticato quanto faticoso fosse avere un attimo di pace in Giappone.
Troppe persone concentrate in pochissimo spazio vitale, persino in un ambiente grande come un aeroporto.
Aveva dimenticato persino la voce metallica della speaker che, monotona e annoiata, annunciava i voli in partenza, quelli in arrivo e quelli cancellati.
Respirò a pieni polmoni tossendo quando il fumo di una sigaretta penetrò nelle narici.
Diamine, come odiava il fumo!
Una smorfia piegò il suo viso, non che effettivamente prima si potesse dire che avesse un'espressione rilassata o sorridente. Per carità, lui era la serietà fatta persona, a volte persino troppo truce, altre invece i suoi occhi nocciola diventavano così dolci che sembrava addirittura tutt'altra persona.
Ma era da tanto che non accadeva e lui era sempre lo stesso serio ed imbronciato ragazzo di sempre.
In quell'ultimo periodo più che mai.
Un anno.
Era passato tanto tempo dall'ultima volta.
Si caricò lo zaino in spalla e, trascinandosi dietro il troller blu, uscì dall'aeroporto.
Non c'era nessuno ad aspettarlo.
Sua sorella a quell'ora era ancora a scuola e suo padre era impegnato in università.
Non c'era nemmeno il suo miglior amico.
Yukito.
Si fermò in mezzo al marciapiedi, accanto al semaforo che aveva appena fatto scattare il verde per i pedoni.
Non attraversò.
Le braccia incrociate, le labbra incurvate in un'espressione che aveva dell'insofferente mentre invece stava pensando e basta.
- Al diavolo! -
Ripartì cambiando direzione.
Questa volta correndo.
La strada la ricordava a memoria anche se, dall'aeroporto, l'aveva percorsa una volta soltanto e a ritroso.
Non importava.
La sapeva e tanto bastava.
Continuò a correre, non si fermò nemmeno una volta che, stanco, sentì i suoi polmoni infuocarsi e bruciare nel petto insieme al cuore che pompava troppo forte.
Cavolo, ma quanto ci voleva ancora?!
Ah, eccola!
Edificio di marmo bianco, cancello in ferro battuto semichiuso, gradinata perennemente occupata dai ragazzi impegnati a fumare come ciminiere e porte a vetri sempre aperte, anche d'inverno quando il freddo era talmente insistente che il battere dei denti diveniva simile al suono di una batteria.
Un'università.
Diede una veloce occhiata all'orologio al polso per essere sicuro che, a quell'ora, lui stesse effettivamente per uscire da lezione.
Infatti eccolo mentre, stropicciandosi gli occhi con la mancina, camminava a lente falcate per il corridoio che dava verso le porte a vetri.
Sorrise notando poi una coppia di ragazze che si erano fermate al suo fianco e lo guardavano con sguardi trasognanti, imbarazzate da quel suo fascino che aveva un nonsoche di impetuoso.
Puntò dritto su di loro.
Quelle arrossirono di colpo, balbettando qualche parola a caso.
- Potete tenermele d'occhio? Grazie. -
Non attese nemmeno una risposta da loro.
In fretta abbandonò sfacciatamente in terra zaino e valigia e salì di corsa la gradinata dell'università fermandosi a metà strada con un mezzo sorriso sornione sulle labbra.
Dall'alto scendeva Yukito Tsukishiro. Sbadigliò due volte prima di posare il suo sguardo davanti a sè, più in basso, dove lo sguardo nocciola del ragazzo lo fissava attento.
Si fermò.
- Touya-kun... -
L'idea che quella potesse essere una visione attraversò la sua mente ma quando vide l'altro sbuffare impaziente la scartò precipitandosi verso di lui, saltando due gradini alla volta.
- Touya-kun! -
Se prima il suo era stato un sussurro ora lo urlò.
- Ciao. -
- Sei tornato adesso? Perchè non me l'hai detto! Sarei venuto a prenderti! - esclamò Yukito con qualcosa di molto simile ad un broncio, ma su di un viso troppo dolce per poter conoscere a lungo la rabbia.
Touya gli tirò un buffetto sulla fronte.
- Adesso sono qui, no? E' questo quello che conta. - affermò semplicemente - Ed ora salutami come si deve sciocco. -
Yukito sorrise.
Dolce ed incantevole.
Sembrava quasi una ragazza quando sorrideva.
- Bentornato Touya. -
- E poi? -
Sbattè le palpebre senza capire.
Cos'altro c'era dopo?
Touya si abbassò al suo orecchio, soffiando il proprio alito sul suo collo sottile e bianco, respirando il profumo dolce del suo balsamo alla pesca, tra le altre cose, il preferito del brunetto.
- Non basta dirmi "bentornato". - gli sussurrò arrochendo la voce.
Yukito arrossì per quella nota sensuale nel tono dell'altro.
Dovette prima controllare che nessuno sguardo curioso fosse puntato su di loro. Speranza vana perchè la metà delle ragazze presenti in cortile era entrata in estasi alla vista di Touya Kinomoto e non faceva che indicarlo, bisbigliare tra loro e ridacchiare giulive.
- Sto aspettando, Yuki-kun. -
Il suo volto si accese di rosso.
Succedeva tutte le volte che Touya non lo chiamava con l'abbreviativo del suo nome e lo pronunciava con una tale carica erotica che ogni volta si sentiva morire dal desiderio.
- Mhm. - mugugnò ancora fermo sul gradino.
Prese un bel respiro e, finalmente, le mani scorsero titubanti al giaccone nero del ragazzo fermandosi alle spalle forti, usandolo come sostegno quando si avvicinò a lui per baciarne le labbra morbide e venir travolto dalla sua passione.
Si sentì bruciare dentro, si sentì morire e poi resuscitare soltanto a causa di quella bocca e di quel bacio di cui Touya aveva già preso il controllo stringendo la vita di Yuki con un braccio, allargando il palmo della mano alla schiena insinuandosi al di sotto della giacca color panna e del dolcevita grigio. La sua lingua si era fatta strada tra le labbra di Yukito dischiuse più che altro per prendere respiro ed ora battagliava ardente con la sua.
- I miss you. - gli soffiò Touya sulle labbra.
Yukito sorrise mentre il bacio si scioglieva e lui tornava con i piedi per terra e la mente ancora appannata dal desiderio.
Anche a lui era mancato.
Il buon odore della pelle di Touya.
La passione travolgente dei suoi baci.
La dolcezza del suo sguardo.
Gli era mancato da morire.
- Welcome back, Touya-koi. - bisbigliò prima di scoppiare in una genuina risata quando Touya arrossì di colpo all'udire il modo in cui lo aveva chiamato.
Ma come pretendeva che lo baciasse davanti a tutti e poi arrossiva per così poco?
- E... E smettila di ridere, baka! -
- Scusa, scusa è che sei così kawai! -
- Ka... Kawai?!? -
Se possibile divenne ancora più rosso e, mettendogli il broncio saltò gli ultimi gradini scendendo con un salto sulla pavimentazione asfaltata del cortile per recuperare la valigia e lo zaino da due ragazze completamente perse in pensieri osè in cui Touya e Yukito la facevano da protagonisti.
Le guardò per un attimo sentendo la parola "yaoi" e scuotendo il capo ricordandosi quanto a sua sorella e alla sua amica Tomoyo-chan piacesse questo genere.
Yukito arrivò subito dietro di lui.
Ancora corrucciato gli tese la mano.
- Andiamo. -
Il ragazzo la strinse con un sorriso e la sua espressione truce si sciolse a quella vista ricambiando il sorriso per schioccare a tradimento un bacio sul collo dell'altro.
- Vedrai questa sera quanto ti farò rimpiangere di avermi detto che sono kawai! -
- Non vedo l'ora. -
- Sciocco. -
Poggò la mancina ai suoi capelli d'argento scompigliandoli gentilmente e tornò finalmente a respirare l'aria di casa del Giappone.
Alla fine non era cambiato nulla.
Nemmeno dopo un anno.
- A proposito, Sakura-chan ti ha detto che si sposa con Li-kun? -
Touya sbarrò gli occhi e la saliva quasi lo soffocò andandogli di traverso.
- Che cosa?!? -
- Dovrebbero sposarsi verso Magg... ahahahaha, non ce la faccio più, la tua faccia è troppo buffa!!! Ahahah, ti stavo prendendo in giro! -
- Argh! Yukito, non farmi mai più prendere di questi colpi!!! -
- Ahahahah, scusa, scusa, avevi un'aria così assorta che non ho resistito! -
- Se lo fai ancora mi vendicherò! -
- Va bene. - miagolò il ragazzo.
- Tsk! -
Per fortuna anche la storia della sua sorellina e di quel cinesino era rimasta così, come l'aveva lasciata.
Meno male.
- E poi prima di quel mostriciattolo mi devo sposare io! -
- Hai detto qualcosa Touya-kun? -
Touya abbassò lo sguardo sull'amico.
Scosse il capo lentamente e gli sorrise.
Yukito ricambiò il sorriso e strinse un pò più forte la mano in quella del brunetto.
 

°§°THE END°§°
 

-phrasebook-
Touya-koi = Touya-love
   
 
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