Kaien Cross
Ricordo quel giorno come se fosse oggi.
La porta del mio studio si aprì lentamente, scricchiolando sui cardini. Al momento ero impegnato nel controllare alcuni cartigli, presi la calcolatrice e, mentre componevo dei numeri, distrattamente alzai lo sguardo e mi trovai davanti un ragazzo di circa 19 anni, molto alto e muscoloso, dai capelli ricciuti nerissimi e dagli occhi del medesimo colore.
“Salve, direttore”
La sua voce melliflua e flebile mi impressionò. Non saprei spiegare perché, ma quel ragazzo aveva qualcosa di inquietante.
“Salve, a cosa devo la sua visita?”
“Ecco...” appoggiò le mani sulla mia scrivania di legno e si sporse fino ad arrivare ad un centimetro dal mio viso:
“Vorrei entrare a far parte della sua scuola, preside.”
E' proprio nel momento in cui me lo trovai così vicino che capii come mai mi sembrava così inquietante. Erano i suoi occhi, erano freddi e vuoti. E poi...più lo osservavi e più ti sentivi strano.
“Lei è al corrente dei principi pacifisti che vigono in questa scuola, vero?”
Feci una fatica enorme a distogliere gli occhi da quello strano visitatore.
“Ma certo.” rispose lui, piegando le labbra in un sorriso sardonico. “ E comunque, se non si fida, ho l'autorizzazione scritta del mio nobile padre Eien Fujioka.”
Ebbi un tremito. Fujioka? Avevo sentito bene? Non era quel nobile casato di sangue puro decaduto ormai da anni?
“E' sorpreso?”
Gli occhi del ragazzo si illuminarono di una luce misteriosa e cupa e il suo tono di voce cambiò leggermente. Era come se quella mia osservazione lo avesse terribilmente infastidito.
“No, no, mi perdoni! Mi dia l'autorizzazione, prego.”
Il ragazzo aprì la cerniera del suo giubbotto di pelle nero e, dalla tasca destra interna, estrasse una lettera sigillata da un marchio di ceralacca con su inciso lo stemma di famiglia.
Proprio in quel momento la porta si aprì di scatto e, sulla soglia, comparve Zero, il disciplinare nonché mio figlioccio (anche se lui odia che lo definisca così).
“Zero, arrivi giusto in tempo! Scorta questo nuovo studente al dormitorio della Night Class e poi Kaname penserà al resto...”
Zero annuì con un cenno del capo e si voltò verso il ragazzo. I due si fulminarono con lo sguardo e si guardarono reciprocamente con disprezzo.
“Qual è il tuo nome?” domandò, con rudezza, il fiero disciplinare.
“Kenji Fujioka, e tu come ti chiami?”
“Zero Kiryu.” sbottò lui.
Mi venne quasi da ridere , sul momento. Zero era inconfondibile, una vera e propria suocera! Soprattutto se si trattava di avere a che fare con un odiato membro della Night Class.
“Allora preside...la saluto!”
Il ragazzo si girò verso di me , sempre con quel sorriso sardonico dipinto sulle labbra, e mi strinse la mano. In quell'istante percepii chiaramente un brivido percorrermi la schiena.
Che strano, pensai tra me e me , per poi ritornare alle mie carte, mentre i due ragazzi uscivano dalla stanza diretti al dormitorio Luna.
Angolo Autrice: Ciao a tutti, eccomi con un nuovo aggiornamento della storia! Spero che sia di vostro gradimento, fatemi sapere quello che ne pensate!
Grazie a tutti coloro che seguono/recensiscono e leggono!!
Bacioni
Asterion