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Autore: Queenofsockpuppets    17/07/2012    2 recensioni
una ragazza torna da un rave particolarmente "cattivo" un po' diversa...
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apri' gli occhi a fatica: non sapeva dove si trovava, che ora fosse, nulla.
Si sentiva sudata, i vestiti, cosi' come i lunghi capelli,incollati al corpo, il fiato corto, e soprattutto quel tremendo senso di debolezza che la pervadeva,facendola sentire cosi' pesante e cosi' leggera al tempo stesso.
I muri che fissava dal letto le risultavano familiari: ma certo,erano quelli della sua camera da letto, tappezzati di poster di band metal e di quadri gotici raffiguranti principesse infinitamente tristi,ritratte in antichi cimiteri o castelli fatiscenti. 
Tento' di alzarsi a sedere,e al terzo tentativo, con uno sforzo sovrumano, ci riusci'.
Si porto' una mano alla testa, che le doleva al punto di pulsare: cos'era successo la sera prima? 
I ricordi le riaffiorarono lentamente: quel rave party in mezzo al bosco, musica di Marilyn Manson, un orologio gigantesco a cui erano appesi demoni e gargoyle che la fissavano sogghignando,ragazzi e ragazze con vestiti neri e trucco pesante dello stesso colore.
Gia',ragazzi,e uno in particolare aveva ottenuto la sua attenzione per tutta la sera: capelli neri lunghi fino alla vita, volto pallidissimo da cui spuntavano due profondi occhi neri, fisico muscoloso, pantaloni di pelle nera attillati.
E poi, cos'era accaduto? Come si chiamava quel ragazzo? Cosa le aveva fatto?
La ragazza non ricordava. 
A stento rimebrava di avergli rivolto la parola, ma nient'altro.
Si alzo' in piedi, e d'istinto apri' le tende nere della grande finestra per far entrare la luce del giorno.
Subito dopo lancio' un urlo di dolore lancinante: le pareva che la pelle del volto e delle braccia stesse andando a fuoco.
Poteva sentirla sfrigolare, colpita dai raggi del sole, e bruciava,bruciava.
Chiuse di scatto le tende, massaggiandosi le braccia ustionate: perche' le era successa quella cosa orribile?
"E' un sogno" penso', confusa. 
"Non puo' essere altrimenti.".
Apri' la porta e usci' nel corridoio, dove era appeso un gigantesco specchio, e vi cammino' davanti distrattamente, intenzionata a dirigersi al piano di sotto, in cucina, per farsi una bella scorpacciata: aveva una fame terribile.
Si fermo' all'inzio delle scale: le era parso...
Torno' indietro, fino allo specchio,e li' si fermo', spalancando la bocca.
L'intero corridoio vi era riflesso: il tavolino con il vaso di rose, il dipinto appeso al muro...tutto.
Eccetto lei.
Si precipito' in camera sua e vi si chiuse a chiave.
Non c'era altra spiegazione: o stava sognando, o le avevano propinato chissa' che droga allucinogena la sera prima.
Un'altra opzione folle le baleno' in mente: seguendo gli indizi della pelle che brucia a contatto con i raggi solari, e il fatto che lei non si rifletteva negli specchi, tutto portava ad un unico elemento.
I vampiri.
Rise istericamente a quel pensiero: non poteva essere diventata una vampira, i vampiri non esistevano,se non nei libri che amava leggere la sera prima di addormentarsi.
"Non avresti dovuto svegliarti cosi' presto. Stenditi,hai bisogno di riposarti." le disse una voce nel buio.
"Chi....chi c'e'?" chiese la ragazza.
Nell'oscurita' (in cui tra l'altro riusciva a vedere benissimo,altro sintomo inspiegabile) scorse un ragazzo dai lunghi capelli neri, seduto a gambe incrociate in un angolo,vicino la suo armadio. 
"Tu...sei..." balbetto' lei.
"Si',sono Jack, il ragazzo che hai incontrato ieri sera a quel rave." rispose lui. 
La ragazza inizio' a ricordare: ma certo, il ragazzo a cui aveva tenuto gli occhi incollati tutta la sera precendente.
I ricordi iniziarono a tornare di getto: quel nome, quella mano che afferrava la sua,quel bacio...che non era un bacio,perche' quando lei aveva avvicinato le labbra a quelle del ragazzo, lui...
Lui le aveva morso il collo.
Con riluttante precisione la ragazza ricordo' quel momentaneo dolore che aveva poi lasciato il posto ad una sensazione prima di estasi,poi di catatonia: ricordo' il suo canino che cercava la giugulare,maciullando la pelle intorno,il fiotto caldo del suo stesso sangue che le inzuppava il vestito,e quel terribile rumore, come di risucchio.
"Che cosa mi hai fatto?" gli chiese,sentendo le lacrime affiorare ai lati degli occhi.
"Ti ho trasformata in una di noi" le rispose lui,semplicistico. 
"Siamo cosi' pochi...E per tua informazione,non luccichiamo,pero' soffriamo la luce del sole. E non ci riflettiamo negli specchi." aggiunse.
"Vuoi dire che io sono...una vampira?" chiese lei,sorpresa e disgustata.
Jack allargo' le braccia in segno di ovvieta'.
"E devo anche...insomma...nutrirmi di sangue umano?" domando' ancora la ragazza.
"Beh, se proprio vuoi..." le rispose lui,ironicamente.
"A questo scopo, se ti toccherai i canini, scoprirai che sono diventati un po' piu' lunghi e molto piu' appuntiti.".
La ragazza obbedi' all'istante, percorrendo con l'indice la lunghezza del suo canino sinistro,che scopri' a sue spese essere diventato tagliente quanto un rasoio.
"Non ti preoccupare per quella,si rimarginera' subito" la informo' Jack, sentendo la sua esclamazione di dolore per la ferita provocatasi al dito. "Come tutte le altre tue ferite. Eccetto quella al cuore. Sempre meglio stare lontani da li'.".
"E ora?" chiese la ragazza.
"Cosa devo fare?".
Jack si alzo' in piedi, guardandola dall'alto in basso.
"Devi procurarti da mangiare, ora sei molto debole." le rispose. 
" E poi devi farti una vita.".
"Da sola?" le domando' lei.
Jack la guardo' per un istante: "Certo" rispose poi.
"Cos'e', pensavi che mi fossi innamorato di te e ti avessi trasformata in vampira per poterti sposare e stare con te tutta l'eternita'? Per favore.".
Indosso' un lungo mantello nero pesante e una passamontagna dello stesso colore, poi apri' la finestra e vi salto' giu', lasciando la ragazza sola, rannicchiata in un angolo per sfuggire alla striscia di luce solare che aveva fatto capolino nel buio.
Una sensazione di fastidio la pervase all'improvviso, come un prurito in un punto impossibile da grattare.
Si volto' di scatto e vide il crocefisso appeso sopra la scrivania urlarle in faccia tutto il suo sacro dolore e martirio in nome della salvezza dell'umanita'.
Lo strappo' dal muro con un sibilo, spezzandone le braccia e gettandolo nel cestino.
Apri' l'armadio con un gesto rabbioso, indosso' la sua tuta aderente di latex nero lucido e si distese di nuovo nel suo letto,aspettando l'oscurita' per andare a caccia della sua prima vittima.
Il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi fu che se mai avesse rivisto Jack, gli avrebbe piantato senza indugio un paletto di frassino nel cuore, per averla trasformata in quella bestia immonda e disgustosa costretta a vivere solo di notte e a succhiare sangue umano con quelle lamette da barba che le erano cresciute al posto dei canini.
Ma soprattutto,perche' l'aveva lasciata da sola.
E lei era innamorata di Jack.
Anche i vampiri hanno sentimenti.


   
 
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