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Autore: Balestra    17/07/2012    0 recensioni
C'è una scuola in cui tutti ambiscono ad entrare; una scuola per veri combattenti e geni affini, da cui sono usciti i migliori nomi di questo mondo: La NOL High School. E qui troviamo i nostri protagonisti, i personaggi di BlazBlue come non li avete mai visti. Fico, molto fico.
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CALAMITY ONE: NII-SAN!

 

Anche quel giorno, se ne stava appoggiato silenziosamente ad un armadietto, i capelli bidoni che ricadevano in ciocche sul volto, lasciando intravedere appena gli occhi smeraldini. A Jin piaceva la solitudine, il silenzio e la riflessione: come uccidere Saya, come uccidere Noel, comprare il fanale anteriore per la sua moto d'epoca. Eppure, c'era sempre un qualche elemento che lo disturbava... eccolo lì, i capelli bianchi sparati in aria, lo spadone, il vestito rosso. Ragna... suo fratello. Schizzò in avanti, evitando tre studenti nella corsa, lo afferrò per il colletto e lo sbatté a terra, mandandolo nella polvere. -NII-SAN!- strillò, con voce fin troppo acuta -RAGNA! QUANTO TEMPO! CREPA! STRONZO!- gli mollò un altro calcio, mandandolo a sbattere contro il muro. Vide che tentava di rialzarsi, gemendo -ANDIAMO, NII-SAN, SAI FARE MEGLIO DI QUESTO!- tese la mano e, dal nulla, in un turbinio di cristalli di ghiaccio, la sua katana Yukianesa gli apparì tra le mani, lucente. Lentamente, la alzò sopra la testa -FINIAMOLA QUI...-

-Non sono tuo fratello! Aiuto!- gemette il tipo grassottello, sudaticcio e, a vederlo, anche debole di vescica. Tentava di difendersi la faccia con le mani grassocce, mentre sotto le sue ascelle sembrava essersi generata una cascata. Solo in quel momento, Jin si rese conto che effettivamente NON stava massacrando suo fratello. Si bloccò, la katana in mano. -NII-SAN, PRIMA O POI TI TROVERÒ!- e, improvvisamente, tornò ad appoggiarsi all'armadietto, escogitando nuovi piani per uccidere gli oggetti del suo odio, pensando allo stesso tempo quanto fosse figa la sua nuova moto d'epoca. Eppure, stavolta un altro fattore esterno arrivò a bloccare quegli attimi di riflessione: no. Non era Ragna ma... -KISARAGI-SENPAI!- gridò con la sua vocetta acuta, scartando studenti su studenti, avvicinandosi sempre di più. Quella voce... quel mantello blu... No, era LEI. Senza Esitare, Jin smise pensare alla sua fighissima moto e, come un ragazzino spaventato, si diede alla fuga, menando fendenti a caso con Yukianesa per farsi strada velocemente. Ma non era abbastanza: i suoi passi si facevano sempre più vicini, così come la sua voce che lo chiamava insistentemente. Gemette: non poteva arrendersi. Non poteva farsi catturare. -KISARAGI-SENPAI!- dannazione, era troppo vicina. “Questi tipi...” si bloccò, fissando la massa di studenti -...TOGLIETEVI!- e, detto questo, scagliò, con l'ausilio della sua arma, un enorme spunzone di ghiaccio. Istantaneamente, la folla si aprì, lasciando un passaggio libero; senza esitare, vi schizzò in mezzo, poco prima che questa si richiudesse dietro di lui. Si fermò: ce l'aveva fatta. Si voltò a guardare quella massa che lo separava dalla sua inseguitrice quando la vide: con un balzo felino, sfidando tutte le leggi della gravità, prese a correre lateralmente sul muro, finché, con una capriola a mezz'aria non gli atterrò davanti, gli occhi verdi luccicanti. -KISARAGI-SENPAAAAAAI!- strillò, con voce sempre più acuta -NOEL VERMILION A RAPPORTO-. La sua maledizione: quella dannata ragazza. Con un sospiro di rassegnazione, Jin si portò una mano al volto -Cosa vuoi?-

-Sono qui per portarti a lezione, Senpai!- la ragazza dagli occhi verdi come quelli dell'altro sorrise, un sorriso a trentadue denti. -Io non ci vado- rispose immediatamente il Kisaragi, poco prima di ritrovarsi trascinato di peso da Noel verso la loro classe; a metà corridoio, Jin ebbe un nuovo scatto d'ira ma la ferrea stretta della ragazza sul suo braccio gli impedì di scaricare la sua rabbia sull'ennesimo “Nii-san” o presunto tale. Spalancò la porta dell'aula, venendo subito investita da una serie di rumori che non c'entravano nulla tra di loro: il miagolio costante di Taokaka che, contemporaneamente, graffiava la lavagna passandoci sopra gli artigli, gli strilli insensati di Bang Shishigami che stava provando alcune pose da ninja sulla cattedra, la vocetta di Carl che parlava da solo... o meglio, con Nirvana. -Eccoci in classe, Senpai.-

-You little bitch...-

-Ha detto qualcosa, Senpai?- chiese Noel, voltandosi e sfoderando un radioso sorriso a trentadue denti... che contrastava con la faccia di Jin che sembrava dire, piuttosto, “Vorrei ridurti in tanti bei pezzi di carne congelata”. Jin, sedere a terra, venne suo malgrado portato fino al primo banco dove Noel lo fece accomodare. Ovviamente accanto a lei. -Senpai, saremo vicini tutta la lezione. Sei contento?-

-Stai zitta.-

-Sì, Senpai.-

-Mi hai fatto i compiti?-

-Sì, Senpai. Eccoli.-

Jin gli strappò di mano i fogli, guardandoli con aria critica. Alla seconda pagina si bloccò, fissando la risposta alla domanda quindici. I suoi occhi verdi si dilatarono. Alzò il braccio e sbatta con violenza i fogli sul banco, saltando in piedi -Questa è sbagliata! Idiota!- strillò, indicando la domanda incriminata -Guarda, guarda!-; La ragazza, intimorita, si chinò ad esaminare la risposta... e notò il suo errore. Aveva dimenticato una virgola. Guardò prima la frase sbagliata, poi Jin, di nuovo la frase. -Lo sapevo che non dovevo affidarti un incarico tanto importante, Vermilion. Sei una delusione-. La ragazza quasi scoppiò a piangere, buttandosi a piedi di Jin e avvinghiandosi ad essi come un polipo, stritolandoglieli -TI PREGO, SENPAI, PERDONAMI! PERDONAMI!-

-Lasciami, lasciami!- tentando di scrollarsela di dosso, il Kisaragi fece un passo falso, andando a sbattere contro Bang Shishigami; il Ninja crollò di lato, sbattendo su Taokaka che, per reazione, scattò all'indietro, andando a sbattere contro Carl. In preda al panico, cominciò ad urlare e Nirvana, temendo un attacco, cominciò a distruggere tutto ciò che si trovava sotto mano, facendo a pezzi banchi e sedie. In un secondo la stanza si era trasformata in una specie di inferno dove tutti facevano qualcosa per contribuire al chaos che si stava creando. Un banco volò per l'aula, andando a conficcarsi in un muro per metà, facendo volare calcinacci ovunque. E, nella baraonda generale, Noel continuava a tenere stretta la gamba di Jin -Lasciami, cazzo!- lui ODIAVA Noel quasi quanto odiava... Quello non era Ragna? -NII-SAN!- urlando, afferrò Yukianesa e, sempre con la ragazza stretta sull'arto inferiore sinistro, scattò in avanti, compiendo un unico prodigioso balzo; a mezz'aria sfoderò la katana e, quando gli fu abbastanza vicino,menò un singolo fendente verso la testa di Ragna che era rimasto come paralizzato nel vedere in che stato verteva la classe -RAGNAAAAAAA!-

-SENPAI, ATTENTO!-

-KISARAGI, MA COSA DIAVOLO STAI FACENDOOOOOO...- la professoressa si ritrovò imprigionata in un comodo cubo di ghiaccio; Jin le atterrò alle spalle e, rinfoderando la katana, si voltò. Vedendo che, anche quella volta, non era stato suo fratello a subire la sua ifra, sbuffò -Dovunque tu sia, Ragna, ti troverò-.

 

[…]

 

-Kisaragi.- fu la prima parola che la professoressa pronunciò appena la testa fu fuori dalla prigione di ghiaccio -Questa volta giuro che ti butto fuori da questa scuola-

-Oh, lei non può.- rispose semplicemente Jin, fissando con aria annoiata Bang Shishigami che, lentamente, tentava di sciogliere il cubo glaciale -Io devo uccidere mio fratello. Ragna.-

-Kisaragi-Senpai, lui è nell'altra class...-

-Zitta, tu. Non ti ho interpellato.-

-Sì, Senpai.-

-Kisaragi, ti sto parlando.- la professoressa, ormai libera, gli si avvicinò, piantandosi nella sua linea di visuale -Questo pomeriggio rimarrai qui in punizione, sono stata chiara?!- il biondo sbuffò, guardandosi gli stivali, ricoperti di polvere sulla punta. Voltò la testa verso Noel che se ne stava in totale silenzio lì a fianco, a fissare il suo Senpai con occhi adoranti. “Perché assomiglia così tanto a lei, cazzo...” -Vermilion.- lei scattò in piedi subito, avvicinandosi -Ho gli stivali sporchi. Puliscimeli.-

-Sì, Senpai!- e, senza esitare un secondo, si gettò ai suoi piedi, estraendo un panno blu da una tasca -DISTORION FINISH: BOOT HIPER-CLEAN!- le sue mani si mossero a velocità innaturale, passando più e più volte sui preziosi stivali. Jin, distogliendo il suo sguardo carico di disprezzo da lei, tornò a rivolgersi alla professoressa -Ms. Toriumi, non si preoccupi. Vermilion sconterà la mia punizione. Non è vero?-

-Sì, Senpai. Tutto quello che vuoi, Senpai.- rispose lei, senza staccare gli occhi dalla lucidatura degli stivali che, ora, splendevano così tanto da risultare abbaglianti. Merito della Distortion. Infine, il biondo si alzò e, senza una parola, uscì: a breve sarebbe suonata la campanella del pranzo. E a pranzo lo avrebbe sicuramente trovato: “Ragna...”

 

 

  
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