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Autore: Circus    22/07/2012    1 recensioni
Abbandonata a se stessa Nanami dovrà affrontare uno spiacevole avvenimento,forse,alle soglie dei suoi 20 anni,la giovane avrà la forza di compiere una scelta.E stavolta, fra dolori, ricordi,speranze infrante...dovrà trovare il coraggio di aggrapparsi alle certezze di chi per lei ha sempre lottato,stavolta...l'unica felicità alla quale dovrà mirare...sarà la sua.
|Bokura Ga Ita: Nanami - Yano - Takeuchi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piangeva,era terrorrizzata.Come aveva potuto? COME DIAVOLO AVEVA POTUTO? Lasciarla lì sola, per correre in ospedale,per correre da lei…Yamamoto-san. Un ricordo amaro le pervenne alla mente. Un inverno gelido,i minuti che passavano e  lei che,forse,egoisticamente attendeva il ritorno di un ragazzo fin troppo altruista verso gli altri. No,non lo era con tutti,Yano si comportava così solo con lei.Perchè?Rimorsi?E di cosa? Non era di certo colpa sua se Nana-san era morta! Lo aveva tradito,ferito,umiliato fino all’ultimo eppure…lui la stava ancora disperatamente cercando.

"Ahi-"

Un grido spezzato in gola. La maldestra ragazzina ormai quasi adulta si era ritrovata a terra,con le calze stappate e il ginocchio destro dolorante. Se lo era sbucciato,non che fosse una novità,ma anche quel misero dettaglio parve volerle far crollare ogni singola speranza rimastale. Lo sconforto e il timore l’avvolsero in un alone nero,scuro come il cielo di quella notte,privo di stelle.Perchè continuava ad illudersi? Forse avrebbe dovuto rinunciare,partire lontano,da un amico o un cugino,forse avrebbe dovuto lasciar perdere quell’amore così difficile e doloroso e lasciarsi andare a qualcos’altro…a qualcun altro…un qualcuno che per lei c’era sempre stata.

"Takeuchi-kun…"

Sussurrò fra un singhiozzo ed un altro.Implorare il nome di Yano sarebbe servito a qualcosa? Perché dava per scontato che lei se la sarebbe cavata anche da sola? Non l’aveva mai realmente difesa,non l’aveva mai protetta, era sempre avvenuto il contrario e nonostante tutto lui non si rendeva ancora conto di quanto quell’amore maledetto fosse pesante per lei. Nanami,poteva ritenersi un’istintiva,capricciosa,piagnucolosa giovane donna che però era riuscita a portare sulle sue esili spalle,il peso di una morte che pareva gravare su di lei più di chiunque altro.Possibile che Nana-san le fosse avversa? Scrollò il capo,non doveva pensar male di chi non vi era più,di chi non poteva controbattere per difendersi. Un soffio gelido di vento la fece scattare in allerta.Più che vento vero e proprio ad ella parve quasi una sensazione spiacevole,sensazione che si consolidò nell’intravedere un’ombra scura avvicinarsi verso di lei a grandi falcate. Il terrore la immobilizzò risucchiando in lei ogni forza,anche quella di gridare aiuto o piangere. Avrebbe tanto desiderato confondersi con l’oscuro sfondo che dominava impavido la scena,svanire,rendersi invisibile.Come se fosse possibile! L’uomo le era ormai accanto,alto,dal viso magro e consumato…dall’alcool? Si dall’odore doveva esser così. Che fare? Fece per portare lentamente una mano all’interno della borsetta che custodiva gelosamente a tracolla,ma…non appena all’estraneo fu chiara l’intenzione della giovane le diede un sonoro schiaffo,una pacca che risuonò per tutta la stradina con un roboante eco.

"Cosa cazzo vorresti fare,eh stronzetta?"

Disse il tipo tirandola a sé per il polso.Puzzava,puzzava da morire! Nanami cercò invano di sfuggire a quella ferrea presa con strattoni,calci a vuoto e graffi,finendo per alimentare solo la rabbia incondizionata dell’uomo. Fu un attimo,breve quanto intenso. Il tipo la gettò a terra seguendola e posizionandosi esattamente sopra di lei.

Non farlo,ti supplico!

Chiedeva in mente sua affogando le parole non pronunciate fra le lacrime e mordendosi il labbro inferiore. Strinse gli occhi più che poteva sperando di svenire,sperando di non doversi render conto di nulla così che in futuro non avrebbe avuto tormenti per via di quegli infausti avvenimenti.Sentì la stoffa della sua camicetta recidersi sotto le mani grandi,rozze e desiderose di quella figura a lei ignota. Si lasciò dondolare al pensiero amaro che dove non era giunta con il ragazzo che amava,sarebbe arrivata con quell’uomo,lì,velocemente e dolorosamente.

Dove sei…Yano?

Sussurrò mentre un bacio vorace e disgustoso le attraversò le labbra facendole assaporare il gusto retro-amaro dell’alcool.Per poco non le salì un conato di vomito mentre gli occhi si rifiutavano di esser testimoni di quella scena sin troppo ferina e brutale perché potesse ritenerla del tutto vera.Da lì in poi che sarebbe accaduto?La lingua dell’uomo le percorse il volto,salendo dalla guancia sino a spingersi all’estremità destra verso il lobo dell’orecchio.Voleva morire,lo desiderava ardentemente,e mentre il torace,per via del peso di colui che la opprimeva di sopra si faceva sempre più fiacco nel dilatarsi e raccoglier aria per i polmoni,le sue preghiere vennero parzialmente esaudite. Svenne,cadendo in un sonno amaro quanto liberatorio. Nella sua mente ora s’intravedeva una piccola figura pelosa correre da un lato all’altro della sua camera.

"Rarami,vieni subito qui!"

Esclamò sbuffando e dilatando le guance. Iniziò a dare colpetti sonori con il piede destro sul pavimento,quasi a voler sottolineare quanto fosse seccata dal non esser minimamente ascoltata dalla cucciola.

"Rarami!"

Le orecchie si rizzarono e la coda iniziò a vibrare in preda all’euforia. Era incredibile come solo il suono della sua voce avesse catturato l’attenzione della cagnolina…e non solo la sua. Nanami si voltò per gustarsi l’intera scena: Yano si era piegato sulle ginocchia con le braccia aperte per chiamare a sè la disubbidiente palla di ciccia e pelo e quella si era immediatamente catapultata e accoccolata il quell’accogliente cantuccio temporaneo.

"Uuuh guarda un po’ chi abbiamo qui! Una Takahashi in preda alla gelosia!"

Un’ampia ruga pulsante si fece largo sulla fronte della ragazza.

"Ge-gelosa io?"

"Ahahah Takahashi è gelosa!Takahashi è gelosa!Takahashi-"

"Takahashi!Takahashi svegliati!"

Una luce abbagliante colse alla sprovvista i suoi occhi semi-aperti,facendoli addirittura lacrimare per via dell’impatto troppo brusco. In fondo era rimasta all’oscurità della notte,cos’era successo? Chi…chi la stava chiamando?La testa le faceva male,forse l’aveva sbattuta…chissà…non lo ricordava,grazie a Dio non ricordava granchè,meglio.Non le andava di svegliarsi,aveva timore di dover dare spiegazioni,ma subito dopo si concentrò su quel volto chino su di lei,adombrato in contro luce e quasi completamente scuro. Forse era diventata cieca!?Ovviamente no,lei era sempre stata catastrofica e decisamente pessimista anche sulle piccole cose,se l’avesse sentita Yano pensare una cosa del genere,le avrebbe già tirato una guancia e presa in giro per l’intera giornata. Ah…quella voce… le stava nuovamente parlando,era una voce tremante ma sicura,forse preoccupata ma allo stesso tempo tranquilla, richiuse gli occhi per pochi istanti lasciandosi trasportare da quelle premurose quanto flautate parole.

"Takahashi mi dispiace,ma ora va tutto bene,ci sono io con te,non ti lascerò mai più sola."
   
 
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