È buio.
Da qui puoi vedere le stelle.
Sei stesa per terra, osservi il cielo e ti chiedi: esistono gli angeli?
Se esistono, perché non vengono a salvarmi?
Quante volte ti sei posta questa domanda?
Dici che questo mondo, per te, è troppo vuoto. Superficiale.
Come darti torto?
Ti alzi e ti avvicini al cornicione.
Sei sul terrazzo: vedi il mondo intero.
Ti sporgi un po’ in avanti: quante volte ci hai pensato?
Basterebbe un salto, poi finirebbe tutto.
Resterebbe solo il silenzio.
Cosa cerchi, infondo?
Solo la pace.
Ma almeno sai cos’è la pace?
Ce l’avresti davvero il coraggio?
O sei troppo vigliacca anche per questo?
Ce l’avresti il coraggio di saltare per volare con gli angeli?
Ti arrampichi sul cornicione: sei lenta nei movimenti, rilassata.
Non c’è fretta.
Un lieve venticello rinfresca questa lunga sera estiva.
Chiudi gli occhi, annusi l’aria che sa di prato.
Apri le braccia, ti godi la brezza che ti scompiglia i capelli.
Sei pronta?
Si.
Inspiri a fondo.
Sei sicura?
Si. Salterò.
Ti senti sfiorare una mano e riapri gli occhi.
Ti volti, la vedi.
Perché?
C’è lei, in piedi sul cornicione accanto a te, che ti tiene per mano.
Perché sei qui?
Ti guarda, non dice nulla.
Cosa c'è da dire?
I suoi occhi blu cielo fissi nei tuoi verde mare.
I suoi capelli d’oro volteggiano nel vento.
Ti stringe di più la mano: non ha paura di cadere.
Resta muta, i suoi occhi parlano per lei:
“Se vai tu, vengo anch’io”.
Abbassi lo sguardo, non hai il coraggio di farti vedere.
Vigliacca.
Lei ti aiuta a scendere, non ti opponi.
Posi i piedi per terra, continua a tenerti per mano.
Chiudi gli occhi e sorridi: una lacrima vola nel vento.
Il suo nome vuol dire “pace”.
Apri gli occhi, continui a sorridere.
La guardi, anche lei sorride.
Le stelle, uniche testimoni.
Cosa cercavi, la pace?
Non pensi di averla trovata?
Si, è proprio qui. Mi tiene per mano, la pace.
Allora? Esistono gli angeli?
Si, esistono. E lei è il mio angelo custode.