Caro Diario,

Perché non riusciamo a porre fine al dolore fisico o spirituale che sia?

Perché sembriamo incapaci di affrontare il lutto anche se non lo diamo a vedere?

Cosa c'è di sbagliato in questa nostra mortalità?

Ho bisogno di conforto e sembra che non riesca a trovarlo da nessuna parte.

Vago alla ricerca di qualcosa di inesistente,di qualcosa che mi dia sollievo,qualcosa che riempia

il vuoto che ho dentro,il vuoto lasciato da Doyle.

Secondo Elizabeth Kübler Ross quando stiamo per morire, o abbiamo subito una perdita 

drammatica, tutti noi passiamo attraverso cinque diverse fasi del dolore. C'è la fase del rifiuto, 

perché la perdita è talmente impensabile, che non possiamo credere che sia vera. La rabbia 

esplode contro tutti, rabbia contro chi sopravvive, rabbia contro noi stessi, poi patteggiamo. 

Preghiamo. Imploriamo. Offriamo tutto ciò che abbiamo, offriamo la nostra anima in cambio 

anche di un solo giorno in più. Quando il patteggiamento fallisce ed è troppo difficile contenere 

la rabbia, cadiamo nella depressione, nella disperazione, finché alla fine ammettiamo di aver 

fatto tutto il possibile e ci abbandoniamo. Ci abbandoniamo, ed arriviamo all'accettazione.

Ma sembra che l'accettazione almeno per me non arrivi il che mi porta a chiedermi

"c'è ancora qualcosa per cui valga la pena vivere?" e ogni volta cerco di convincermi che la risposta sia si.

C'è amore,amicizia,speranza,felicità,c'è tanta bellezza e ci sono gli amici,in teoria,ma non potrò mai godermi nessuna di queste

cose se non riesco ad andare avanti.

Anche Angel ultimamente si è lasciato un po' prendere dallo sconforto,litiga con tutti ed è diventato

più scrontroso e aggressivo...

Qualche giorno fa io e Wesley stavamo litigando ed Angel in un momento di confusione ha urlato

"Cordelia,Doyle basta!",a quel punto entrambi lo abbiamo guardato sorpresi e lui si è corretto dopo di

ché ha cambiato stanza alquanto velocemente e io l'ho seguito dopo pochi secondi.

Per la prima volta era stato pronunciato il nome di Doyle da quando lui...da quando lui era,insomma

da quando lui era,se ne era andato.

Ho provato a parlare con Angel,ma sai com'è lui è un tipo solitario e tende a tenersi tutto,ma proprio tutto dentro

per quanto questo possa fargli male. 

Mi fa arrabbiare sai?Eh non poco! Okey,non pretendo che mi parli sempre e comunque di vita,morte,miracoli o

presente,passato e futuro della sua vita,ma condividiamo un dolore davvero grande,quindi che senso ha chiudersi

in se stessi invece di cercare di farsi forza a vicenda?Ma forse sono io che pretendo troppo...non lo so,a volte vorrei che tu fossi

più di un oggetto inanimato fatto di carta e che invece potessi parlare e magari si urlarmi contro che sto

esagerando,ma almeno diresti qualcosa,perché avrei veramente bisogno di qualcuno con cui parlare...

Sono sola Doyle se n'è andato in un momento in cui il nostro rapporto sembrava aver subito una svolta

rilevante,Angel evita di parlare se non è strettamente necessario,anche se con l'arrivo di Wesley 

le cose sembrano iniziate a girare di nuovo,anche se il caro "Io sono un cacciatore di Demoni" 

non perde occasione per far notare i miei errori: "Ah,chissà Cordelia dove ha la testa!","Ultimamente 

sembra che non prenda troppo seriamente i suoi impegni"...ma sinceramente?Ormai non ho più voglia di

fare niente cerco di mostrarmi forte,ma so che non appena mi sfiorano per darmi anche solo una pacca

sulla spalla,io piangerò e non voglio piangere,per cui cerco di evitare tutti.

Devo andare...sono già in ritardo di un quarto d'ora credo...

Spero di poter tornare a scriverti presto.

Baci <3