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Autore: NatsuVIII    23/07/2012    3 recensioni
Serie di mini-fic su Yu-Gi-Oh, con varie coppie, dipenderà
dall'ispirazione del momento.
Cap.42= Sei flash, sei personaggi, sei gusti! Ho voglia di gelatooo!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A FLOCK OF SHEEP

Honda sbattè stizzito le mani sulla cattedra.
- E adesso basta, branco di casinisti! Ma lo sapete, almeno, perché siamo qui?
- Perché devo imparare a dire di no a Mokuba.
Seto Kaiba era rintanato in un angolo oscuro dell’aula a fare quello che faceva di solito, cioè fulminare tutto e tutti.
- Perché hanno rubato i nostri peluche “capro espiatorio”!
Mokuba, Shizuka e Yuugi erano al centro dell’aula, abbracciati ed affranti.
- Perché mi ci hanno trascinato mia sorella e Rishid.
I due non parvero particolarmente toccati dalla velata critica, infatti si limitarono a scrollare le spalle e dare la loro, di risposta.
- Perché è uno dei pochi posti non infestati dall’Essere.
- PER SHIZUKA!
Jouno e Ryuji si guardarono a vicenda, per poi iniziare a litigare come due mocciosi dell’asilo.
- Perché è divertente.
Pegasus, seduto sul davanzale con l’immancabile calice in mano, osservava i giovani davanti a lui come se fossero uno show televisivo particolarmente divertente.
- In effetti me lo chiedo anch’io. Come mai siamo nella scuola durante le vacanze natalizie, non dovrebbe essere chiusa?
Valon osservò leggermente perplesso Raphel guardarsi intorno come se fosse in un museo e Almeda accovacciato nell’angolino buio opposto a Seto che bisbigliava maledizioni.
E lui non era mai stato una secchia, ma aveva come l’impressione che il fatto che solo gli angoli, tra l’altro ai due capi opposti dell’aula, in cui erano i due fossero bui sfidasse una qualche legge fisica.
- Siamo stati trascinati.
Tutti gli altri erano poveri innocenti che si erano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo.
Honda sentì arrivare un’emicrania lancinante, e si fece forza per non cecchinarli uno ad uno con i gessetti per lavagne dietro di lui.
- No, branco di pazzi sclerati, siamo qui perché sono sparite tutte le statuine delle pecore, e senza di loro non si possono fare i presepi!
Mai manifestò il proprio orrore per l’accaduto soffiando via la polvere accumulata limandosi le unghie, mentre un Atemu decisamente perplesso chiedeva ad Anzu se il presepe fosse una variante con pedine più dettagliate del Risiko.
Il castano decise d’ignorarli e dare ufficialmente il via alla caccia al colpevole. Se non avessero ritrovato quelle maledette statuine allora niente presepe, quindi suo nipote sarebbe stato molto deluso, e di conseguenza sua sorella avrebbe staccato la sua testa, per darla in pasto ai dobermann e divertirlo.
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- Perché siamo qui?
Il disgusto di Isis era tutto sommato comprensibile.
Aveva partecipato a quella pagliacciata per evitarlo, ed ora chissà come erano finiti sotto casa sua.
- Perché è uno dei pochi posti che non abbiamo ancora controllato?
L’innocenza di Yuugi era commovente.
- Perché è uno dei pochi abbastanza scemo da organizzare una cosa del genere?
L’opinione di Jouno, sebbene decisamente meno cortese, fu però quella che raccolse più consensi.
E così entrarono nella tana del lupo, incuranti del pericolo e concentrati solo sulla missione.
Lo trovarono nella sua camera, circondato dalle prove del suo crimine.
Bakura stava infatti al centro della camera, circondato da quelle che probabilmente erano le statuine delle pecore di tutti i presepi della città.
Il gruppo aprì la porta proprio mentre il supercattivo si lanciava in uno dei suoi proclami.
- Ora ho la mia armata e conquisterò il mondo!
Quel giorno andarono molto molto vicini ad accontentare Isis, e prendere a bastonate Bakura finché il suo unico neurone non si fosse riattivato, od in alternativa si fosse posto fine alle sue sofferenze.



Dopo averlo adeguatamente legnato e legato, ed aver ripreso i peluce alle tre menti malvag … ehm, volevo dire ai tre adorabili del gruppo, iniziò l’interrogatorio.
A quanto pare Bakura voleva, in perfetto accordo con il clima natalizio, impiantare nelle pecore dei cip per il controllo mentale e poi ridistribuirle alla popolazione, così d’avere finalmente Domino city sotto il proprio controllo.
Mentre tutti erano impegnati a massacrarlo, perché quando uno era così idiota significava che se le stava evidentemente cercando, nessuno notò Malik e Rishid spostare con i piedi la scatola con i piccoli dispositivi sotto al letto, fischiettando innocentemente.
Forse era meglio non far sapere in giro che quei congegni erano un loro vecchio progetto.
  
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