Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: ciccia98    24/07/2012    9 recensioni
Maka è partita per un "percorso", lasciando solo Soul alla Shibusen, ritorna dopo quattro anni per aiutare a contrastare una nuova minaccia e insieme a lei arriveranno nuovi personaggi.
Tante cose sono successe, tante cose sono cambiate, tanti atteggiamenti intollerabili, tante questioni lasciate in sospeso.
Separarsi con l'amaro in bocca, per poi ritrovarsi quattro anni più tardi... Niente è più come prima, niente è come sembra. Cosa accadrà?
Estratto dal capitolo 2:
-" Tu sei solo mia. " Soffiò rauco Soul, nell'orecchio di Maka.
Lei si voltò da quella stretta appoggiando le mani sul petto di Soul, si ritrovò a guardare quei occhi rubino, che tanto la sapevano ipnotizzare. " Io non sono tua e tu non sei mio. "
Si avvicinò alle sue labbra carnose, tanto da volerle mordere.
" Non più.." Riprese depositando un leggero bacio sull'angolo della sua bocca. -
Spero di avervi incuriosito.
Buona lettura!
Ciccia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Power Of The Soul'
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REVISIONATO: O7/02/13
Spero di averlo reso migliore da quello che aveva pubblicato in precedenza. Non ho apportanto drastiche modifiche, ma personalmente leggendolo, mi è sembrato di averlo migliorato.
Buona rilettura,
Ciccia.

The Power Of The Soul

Prologo

 

Stava dormendo beatamente sul suo letto, niente la poteva far togliere da quel beato tempore, era rilassata. Non sapeva se stesse in un mondo onirico o se fosse semplicemente in uno stato strano di beatitudine del dormiveglia; fatto molto strano, perché la maggior parte delle sue mattine erano un po troppo stressanti... Chissà come mai...
Aprì gli occhi di scatto sobbalzando sul letto, un rumore assordante l'aveva fatta spaventare perforandole i timpani sorprendendola, risvegliandola da quel bellissimo tempore.
Cosa poteva essere?
Ma sì... Era quella dannata sveglia!
Si ricordò perché la mattina era sempre stressata. Per colpa di quella sveglia che ogni giorno giurava di rompere in mille pezzi, ma puntualmente ogni giorno, quando la sveglia suonava alla cinque del mattino, si ripeteva in testa, che lo faceva per migliorare per diventare più forte, si ripeteva di aver preso un impegno, anzi l'impegno con il professor Stein e lo doveva mantenere.
Dopo la sconfitta del Kishin Asura, aveva chiesto al professor Stein di darle lezioni private per imparare ad usare la propria onda dell'anima, così da non dipendere completamente dalla sua buki.
Il vero motivo, molto più importante si era rivelato dopo la sconfitta del Kishin e dopo che lei e Soul avevano raccolto le novantanove anime di uova di Kishin e una di strega, così da far diventare la sua buki falce della morte per il Sommo Shinigami. Dopo che Soul divenne falce della morte, si rese conto che maneggiarla le pesava il doppio del normale e non aveva la stessa fluidità nei movimenti, così da avere difficoltà nei duelli.
Quando chiese spiegazioni al maestro Shinigami, lui le rivelò, che se voleva continuare a maneggiare la sua buki, doveva diventare maestra d'armi di un livello superiore, così si ritrovò a chiedere al professor Stein di darle lezioni private.
Così quella mattina, come succedeva da due anni a questa parte, si alzò, spense la sveglia, trattenendosi dal romperla, e andò a farsi una bella doccia rinfrescante.
Una volta sveglia e rinfrescata, Maka si diresse nella stanza di Soul, ogni mattina lo svegliava lei perché lui voleva assistere a ogni suo allenamento. Ma quando lo vide dormire così beato, decise che per quel giorno non lo avrebbe svegliato dal suo sonno, infondo non era mai stato daccordo a quelle lezioni, perché le facevano spendere molte energie e nella maggior parte dei casi non riusciva più a reggersi in piedi.
Lo guardò e sorrise, gli accarezzò i capelli spettinati e gli puntò la sveglia, per non farlo arrivare tardi alle lezioni.
Uscì da casa e si recò al posto dell'allenamento, il bosco non distante dalla Shibusen. Ma non trovò nessuno, almeno sembrava che non c'era nessuno.
<< Puntale come un orologio svizzero >> Costatò una voce.
Si girò verso il suono della voce e vide Stein appoggiato ad un albero, teneva in una mano una sigaretta e con l'altra girava quella strana vite che aveva piantato in testa.
<< Ma questa volta vedo che sei sola... >> Altra costatazione.
In effetti era strano che si trovasse sola senza la compagnia di Soul, dato che anche lui osservava costantemente i suoi allenamenti da ormai due anni, senza mai assentarsi.
<< Questa volta ho deciso di venire senza la mia buki. >> Spiegò Maka neutra.
Il professor Stein sorrise soddisfatto, buttò via la sigaretta e avanzò verso di lei posizionandosi di fronte a lei, sempre girando la sua vite in testa.
<< Bene, incominciamo! >> Annunciò Stein.
Maka si mise in posizione, distanziò le gambe un metro l'una dall'altra, rilassò le spalle e incominciò a respirare profondamente. Doveva concentrarsi, doveva riuscirci, erano due anni che falliva miseramente a ogni tentativo, sinceramente era stufa voleva migliorare, voleva riuscirci con tutto il suo cuore.
<< Bene... Chiudi gli occhi. Ora libera la mente da qualunque pensiero, concentrati solo sulla tua anima. >> Solite raccomandazioni che si ripetavano a ogni allenamento.
Ubbidì: svuotò la mente da qualunque pensiero e si concentrò sulla sua anima. La sentiva, riusciva a percepirla, ma non a prenderla e a usarla a suo piacimento. La sua concentrazione diminuì quando le passo di mente un pensiero che le veniva molto spesso durante gli allenamenti: "Perché a lei gli serviva tutta quella concentrazione? Quando a Black Star non gli serviva neanche un minimo di concentrazione, era come se gli venisse naturale."
La faceva imbestialire che lui poteva usare la sua onda dell'anima senza concentrarsi a maggir ragione, lui ci riusciva tranquillamente, anche senza saper vedere l'anima sua e altrui. Perché lei che ci riusciva a vedere l'anima, no?
<< Così non va bene, Maka! >> Si infuriò Stein interrompendo i suoi pensieri. << Una volta per tutte, dimmi a cosa stai pensando! >>
Maka scosse la testa, aveva sbagliato un'altra volta, non doveva distrarsi, doveva pensare solo alla sua anima.
<< Nulla di rilevante, professore. >> Era meglio chiudere un discorso ingiusto e sbagliato fin dal principio.
Stein si accese un'altra sigaretta e si sistemò gli occhiali. << Se non è rilevante, allora penché ci pensi? Ora dimmi cosa stavi pensando o interrompo la lezione in questo preciso instante. >>
Maka sospirò era inutile nascondergli qualcosa, tanto valeva rivelare i suoi dubbi, magari la poteva aiutare.
<< Non capisco perché a me mi occorre tanta concentrazione richiamare la mia anima, mentre per Black Star non gli occorre nemmeno pensare di ricorrere alla sua onda dell'anima per usarla. >> Spiegò Maka guardandolo neglio occhi.
Stein sospirò, finalmente a conoscenza di quel pensiero che disturbava la sua allieva.
<< A lui gli riesce così semplice, perché è cresciuto usando solamente la forza fisica, senza bisogno di nessuna arma. >> Le rispose felice di poter toglierle una volta per tutte quel dubbio che le impediva di concentrarsi al meglio.
Maka era più confusa di prima. << Quindi io ho bisogno di tutta la mia concentrazione, perché non ho la forza fisica di Black Star? >>
Stein scosse la testa, ricordandosi che per quanto la sua allieva sia intelligente, era una ragazza giovane e doveva ancora crescere e imparare molte altre cose.
<< No, sbagliato. Ti insegno una cosa molto importante, tieni sempre a mente le mie parole: "Usare l'onda dell'anima, significa anche saperla controllare e gestire." Se un'anima è particolarmente forte, per controllarla bisogna una concentrazione maggiore. Ti rammento che la tua anima ha anche l'onda anti-demone e sono sicuro che ha altre capacità che tu dovrai conoscere e controllare... Comprendi? >>
Maka si limitò ad annuire, forse aveva ragione lui.
Era inutile pensare a Black Star non serviva al suo allenamento, doveva solo pensare alla sua anima e migliorare.
Chiuse gli occhi e prese un respiro concentrandosi nuovamente sulla sua anima.
Regolarizzò il respiro, per rilassarsi così da poter concentrarsi al meglio.
Doveva conoscere meglio la sua anima, controllarla e trasmetterla in tutto il suo corpo, così da farla fuori uscire e gestirla a suo piacimento. Vide la sua anima, ma questa volta in modo diverso dalle altre volte. Si sorprese, perché era come guardare nell'anima di un altro maestro.
Si concentrò su quello che vedeva.
Ispirò profondamente, doveva espandere la sua anima in tutto il suo corpo.
Ma come?
Sentì una voce lontana ma abbastanza nitida per comprenderla.
<< Pensa a l'eco dell'anima che utilizzi con la tua buki... Quello che devi fare adesso è usare la stessa tecnica, solo con il tuo corpo, con la tua mente e con la tua anima. Usa l'eco dell'anima, con la tua stessa anima unendo corpo, mente e anima in un unico insieme, appunto l'eco dell'anima. >>
Maka annuì e ripensò alle parole di Stein.
Doveva usare l'eco dell'anima con la propria anima.
In teoria sembrava semplice, ora toccava a lei metterlo in pratica.
Inspirò un respiro profondo...
Aprì gli occhi.
<< Eco dell'anima! >> Annunciò buttando via il respiro.
Quando Maka aprii gli occhi, Stein intravide una sfera azzurra di minime dimensioni, nelle irridi verdi di Maka.
Quando lei pronunciò quella frase, si alzò un soffice vento e subito dopo si ritrovò al centro di una sfera azzurra.
Era la sua anima, espansa, senza aver bisogno della sua buki.
Sorrise, c'era riuscita finalemente!
Sorrise anche Stein, soddisfatto della sua allieva. << Bene... Ora respira profondamente, controllala e portala dentro di te di nuovo. >>
Maka annuì, respirò profondamente. Pian piano, mandò la sua anima al suo posto.
Una volta al suo posto, cadde sulle ginocchia non avendo la forza per reggersi sulle sue gambe, per la troppa fatica.
Appoggiò le mani nel terreno, bagnato per l'umidità della notte precedente e si mise a ridere senza alcun contegno, non poteva crederci, non poteva assolutamente crederci, dopo due intensi anni di allenamenti senza riusultati, finalmente. << Ce l'ho fatta! >> Concluse ad alta voce
Sentì un applauso. << Complimenti, Brava! >>
Maka alzò gli occhi e vide negli occhi di Stein una luce di emozione, orgoglio.
Annuì soddisfatta, anche lei era felice di aver raggiunto quel traguardo tanto agognato ed era felice di aver reso fiero il suo maestro.
Stein si sedette sulle sue gambe e mise una mano sulla spalla di Maka.
<< Continuiamo? Abbiamo ancora molto da lavorare. >> La informò Stein con un sorriso
Maka annuì, stanca ma con una voglia di migliorare ancora ed ancora.

Continuarono l'allenamento initerrottamente per due ore si fermarono solo quando sentirono il suono della campanella della Shibusen.
Entrambi erano affannati e stanchi. Dopo che Maka aveva imparato a controllare la sua onda dell'anima, avevano fatto vari scontri tra le loro anime, per calibrare la potenza giusta, regolarla e aggiustarla quando sprecava troppa energia inutilmente.
Maka annuì soddisfatta del proprio operato, ancora non ci credeva, ma quella nuova consapevolezza, che una forza maggiore, più di quanto potesse immaginare, scorreva in lei la rendeva felice.
<< Grazie professore per il suo prezioso aiuto. >> Lo ringraziò di cuore Maka, non pontendo non farne alemeno.
Stein sorrise soddisfatto e orgoglioso anche lui della sua allieva. << Io mi sono limitato a seguirti il resto l'hai fatto, tu sola. Ora è meglio se andiamo a scuola prima che ci rimproverino per il ritardo. >>
Maka annuì aveva decisamente ragione, avevamo perso la cognizione del tempo, se non fosse stata per la campanella starebbero ancora a combattere l'una contro l'altro fino a quando uno dei due (probabilmente lei) non avrebbe proclamato la sua resa, cadendo a terra senza più energie.
Si diressero verso le scale che portavano all'ingresso della Shibusen.
Mentre salivano la scalinata della Shibusen, Maka si accorse che in cima alla scala c'era qualcuno che sembrava aspettarli.
Nel momento in cui, avanzarono di una decina di scalini, notò che era Soul che li stava aspettando, ma in volto non aveva quel suo solito ghigno che puntualmente era stampato in faccia, bensì aveva una sguardo che transitava dal pensieroso al rabbioso.
Forse era meglio che ci andasse solo lei, magari per capire il motivo del suo malo umore.
Con una corsa, Maka anticipò il professor Stein.
<< Ehi, Soul! >> Lo salutò felice, non vedeva l'ora di raccontargli dei suoi miglioramenti e del suo traguardo, finalmente, raggiunto.
Lui la guardò nei occhi, era furioso si poteva intuire dal solo sguardo. << Mi spieghi perché stamani non mi hai svegliato! >> Il suo tono di voce confermò i sospetti di lei.
Che accoglienza. Il suo modo di rivolgersi a lei, le fece togliere il sorriso dalla faccia, facendo scomparire tutta la gioia che aveva provato nel ragiungere la meta che si era pre posta.
<< Ho solo pensato di farti dormire un po di più oggi. >> Cercò di giustificarsi Maka, stringendo le mani tra loro.
Soul sbuffò scocciato. << Non pensando, che io come sempre in ogni allenamento, volevo esserci. >>
Lei si avvicinò a lui, guardandolo nei occhi, erano passati due anni ed entrambi erano cresciuti, però Soul la superava in altezza di circa cinque centimentri.
<< Scusa, ho solo pensato di farti dormire un po di più oggi, mi dispiace non aver pensato ad altro. >> Non voleva litigare, voleva festeggiare insieme a lui i suoi miglioramenti.
Ma a quanto pare Soul non era della sua stessa opinione, perché sbuffò di nuovo e senza dire altro si girò e si avviò per entrare a scuola.
Intanto il professor Stein l'avava raggiunta in cima alle scale.
<< Gli hai riferito i tuoi miglioramenti? >> Le chiese intuendo dal suo sguardo la situazione.
Maka sospirò stanca e delusa. << Non ho avuto l'occassione. >>
Stein le appoggiò una mano sulla spalla, cercando di sorregerla, almeno fisicamente. << Capisco.. Dai entriamo. >>
Una volta entrati in classe, Maka si diresse verso il suo posto tra Tsubaki e Soul.
<< Ehi, Ciao Maka, oggi hai fatto più tardi del solito. >> La accolse Tsubaki con la sua solita allegria e dolcezza.
Maka si sedette sulla sedia, appoggiando lo zaino sul banco. << Sì, oggi il tempo è volato... >>
Tsubaki la guardò dubbiosa, era triste e in quanto sua amica voleva aiutarla, ma prima doveva sapere.
<< Soul mi ha detto, che oggi lui non è stato presente al tuo allenamento, perché non lo hai svegliato. >> Constatò con nonchalance.
Maka si voltò verso la sua buki, che stava ascoltando anche lui la conversazione, anche se aveva lo sguardo rivolto sul suo quaderno.
<< Sì, è vero...>> Confermò Mala
La voce di Tsubaki si fece curiosa. << Allora, com'è andata? >>
Maka parlò tenedo sempre lo sguardo su Soul che non si decideva a guardarla, pensieroso, ma lei sapeva che la stava ascoltando. << Bene, anzi, direi benissimo, ho imparato ad usara la mia onda dell'anima ed a controllarla. >>
Quando vide Soul girarsi verso di lei con sguardo sorpreso che poi divenne colpevole per non essersi informato riguardo all'allenamento, si voltò per accogliere l'abbraccio di Tsubaki e i suoi complimenti.
Soul volle intervenire ma qualcunò bussò alla porta della loro classe.
<< Avanti. >> annunciò Stein.
Fece il suo ingresso nella classe il padre di Maka, che si voltò subito a guardarla.
<< Scusate per il disturbo. Maka il maestro Shinigami desidera vederti. >> La sua voce era diversa, sembrava che stesse trattenendo a fatica le lacrime.
Maka si alzò dalla sua sedia. << Bene ci andiamo subito, Vieni S- >>
<< No, Maka. Il grande Shinigami a chiesto solo di te. >> La interruppe suo padre.
Maka strabuzzò gli occhi incredula, di solito il grande Shinigami la convocava insieme a Soul per fare una delle solite missioni, contro le uova di Kishin, ma ora cosa voleva solo da lei?
Guardò Stein in cerca di qualche spiegazione, lui si limitò ad annuire anche lui era diventato improvvisamente strano. Comunque se Stein le diceva di andare, non le restava che andare e vedere cosa stava succedendo.
Maka sospirò. << Arrivo. >>
Stava per andare insieme a suo padre dal maestro Shinigami, quando qualcuno gli impedì di muovere di un sol passo, afferrandole il polso.
<< Aspetta Maka! Cosa significa? >> Le chiese con tono sorpreso Soul.
Lei si voltò a guardarlo. << Cosa vuoi che ne sappia? Sono sorpresa quanto te. >>
Voleva tanto dirgli che dopo gli avrebbe parlato, ma purtroppo una delle regole della Shibusen non permetteva di parlare dei discorsi avvenuti dentro la stanza della morte con il Sommo Shinigami, almeno che quest'ultimo non dia il suo consenso.
<< Non puoi. >> Tentò Soul.
<< Non è una mia decisione. >> Ribattè ferma Maka, ancora delusa del comportamento di Soul di poco prima.
Soul lasciò il polso di Maka, era inutile insistere.
Una volta libera uscì dalla sua classe e insieme a suo padre percorsero il corridoio, in religioso silenzio. Maka notò che lo sguardo di suo padre era assorto e poteva giurare che quell'allegria che leggeva sempre in esso era improvvisamente sparita, lasciando spazio alla tristezza.
Arrivarono davanti alla porta della stanza della morte.
<< Bene, da qui in poi devi proseguire tu. >> Annunciò Spirit con voce neutra.
Maka lo guardò sorpresa. << Non entri anche tu, come al solito? >>
Spirit respiro profondamente. << No, questa è una conversazione privata tra te il maestro Shinigami. >>
Spirit accarezzò i capelli della sua bambina e senza attendere nessuna risposta andò via.
Maka respirò profondamente, tutta quella situazione era strana, non riusciva a capire cosa stesse succedendo, dal comportamento strano di suo padre, all'annuire di Stein senza nessun commento e ultimo ma non meno importante non riusciva a capire perché Shinigami l'avesse convocata senza la sua buki.
L'unica cosa che restava da fare per risolvere tutta quella strana situazione era varcare quella porta e parlare con il diretto interessato della situazione.
Varcò la porta della stanza della morte, superò le ghigliottine una ad una, non ci aveva mai fatto caso, ma quelle ghigliottine mettevano un senso di inquetudine e di terrore, forse non l'ho aveva notato prima, perché quella strada la percorreva sempre in compagnia di Soul o insieme ai membri della sua squadra.
Sorpassò l'ultima ghigliottina e vide il Sommo Shinigami rivolto verso lo specchio.
<< Grande Shinigami... >> Salutò Maka con rispetto.
Shinigami si voltò a guardarla, non seppe definire la sua espressione, con la maschera che portava le riusciva un po difficile.
<< Oh Maka, è un piacere averti qui! >> Rivelò con la sua solita allegria.
<< Maestro Shinigami, perché mi ha convocata da lei da sola? >> Era andata subito al sodo, troppo nervosa per essere paziente con lesuberanza del maestro.
Anche se dalla maschera che aveva in dosso era difficile, Maka notò la sua espressione cambiare.
<< Devo rivelarti, che ho sempre seguito i tuoi allenamenti, attraverso il mio specchio per vedere i tuoi miglioramenti ottenuti, in questi due anni. >>
Maka era rimasta stupita da quella rivelazione, non aveva la minima idea che il grande Shinigami l'avesse osservava durante gli allenamenti, più che altro non credeva di essere così importante da poter togliere del tempo al Sommo Shinigami per guardare solo i suoi allenamenti, tutti senza alcun risultato, tranne l'ultimo.
<< Come mai assisteva ai miei allenamenti? >> Chiese sperando di capire il motivo.
<< Sai Maka.. >> Cambiò discorso Shinigami. Perché stava sviando? << Tua madre, ha imparato a controllare l'onda della sua anima nei suoi vent'anni.. >>
Maka rimase a bocca aperta non sapendo cosa dire. Perché le raccontava di sua madre?
Shinigami continuò. << Tu invece alla sola età di diciasette anni, sai controllare egregiamente la tua onda dell'anima. >>
Maka fece un sorriso nervoso. << Ho avuto un ottimo insegniate e forse mia madre ci ha messo di più perché la sua anima era più complicata da controllare. >> Peccato che ancora non riusciva a comprendere perché stavano parlando di sua madre.
Shinigami fece segno di no, con la testa. << La tua anima è molto più forte di quella di tua madre. Tu sei destinata a diventare la più grande maestra d'armi, solo se tu lo volessi. >>
Maka sorrise: più forte di sua madre? Non poteva essere vero...
<< È sempre stato il mio sogno. >> Sempre fin da quando era stata una giovane allieva, voleva crescere e diventare forte come sua madre, secondo i racconti che le aveva raccontato da piccola suo padre, così da essere alla sua altezza, magari in quel modo sarebbe tornata, aveva sempre creduto che fosse così.
Shinigami annuì. << I maestri d'armi pìù potenti, Quando raggiungono, un livello pari al tuo, partono per iniziare un percorso speciale... >>
<< E dove vanno? >> Lo interruppe Maka, stranita. Forse avrebbe scoperto tutto quel mistero e quel tentennare dietro a ogni sua parola.
Shinigami sospirò. << Vanno in un luogo lontano, dov'è possibile amplificare la propria anima, sfidare altri maestri ed acquisire esperienza e nuove tecniche. >>
Maka boccheggiò non trovando le parole giuste, un ottima opportunita ma-
<< E- e... questo viaggio è obbligatorio? >> Chiese non tanto sicura di sapere la risposta.
Shinigami la guardò intensamente. << Per chi vuole diventare il più potente maestro d'armi, sì. >>
Maka si limitò ad annuire, pensierosa.
Shinigami si schiarì la voce. << Devi sapere che quando tu eri ancora piccola, tua madre è partita per questo percorso. >>
Maka alzò la testa di scatto, interessata. << La superato? È ancora viva? >>
Shinigami scosse la testa. << Lo scoprirai solo partendo per questo viaggio. >>
Maka annuì sconsolata, lanciare una bomba con la miccia accesa per poi spegnarla prima che potesse scoppiare, tipico.
<< Se io volessi partire, quando dovrei farlo? >> Si informò Maka.
Shinigami indicò lo specchio. << La partenza è prefissata per domani, teletrasporterò con il mio specchio i maestri d'armi che hanno aderito al percorso. >>
Maka annuì. Così poco tempo...
In effetti poteva sembrare un cosa scontata: A pensarci bene a parte l'enorme fatica negli allenamenti, non aveva incontrato nessuna difficoltà o affrontare qualche scelta drastica. Ma comunque non era afatto giusto darle quella notizia con così poco pre avviso, senza darle tempo di pensarci, rapido e indollore. Le era arrivata una vera e propria doccia gelata.
<< Nessuno mi aveva riferito che per diventare maestra d'armi, dovevo percorrere questo viaggio. >> Rivelò Maka, un po scontrosa.
Shinigami cercò di spiegarsi. << Solo in pochi lo sanno e quelli che lo sanno, non devono farne parola a nessuno. >>
Maka non capì. << Quindi io non dovrei farne parola con nessuno? >>
Shinigami confermò. << Solo con la tua buki per spiegare la tua partenza. Se vuoi puoi parlare anche con Stein, lo avevo proposto anche lui, ma ha rifiutato. Per il resto delle persone, dovrai solo dire che sei in partenza senza una vera e propria spiegazione. >>
Doveva lasciare tutti senza una vera spiegazione...
Ma ora c'era un'altra cosa che le interessava.
<< Perché il professor Stein ha rifiutato? >> Domandò Maka.
Shinigami si massaggiò la tempia, con il guanto enorme. << Mi ha detto solo, che non gli interessava e che preferiva fare ricerche a Death City. >>
<< Capisco.. >> Mormorò in sovrappensiero.
Shinigami si avvicinò a lei. << Devo riferirti un'altra informazione. Si sa, la data di partenza ma non quella di ritorno, potresti anche perdere la vita in questo percorso o meglio dopo averlo completato deciderai di non ritornare. >>
Maka lo guardò con sguardo confuso, questa sì che era bella. << Perché dovrei decidere di non ritornare più? >>
Shinigami si massaggiò ancora una volta la tempia. << Questo lo scoprirai accettando il percorso. >>
Maka si limitò ad annuire. Nessuna informazione, nessuna motivazione. Non le aveva riferito niente di niente, solo la possibilità di un suo non ritorno.
<< Accetti? >> Chiese il maestro Shinigami.
Maka lo guardò con sguardo deciso. << Prima devo parlare con Soul... Domani le riferirò la mia decisione. >>
Shinigami annuì. << Bene ti aspetto domani. La partenza sarà a mezzogiorno. >>
Maka annuì e fece un inchino. << Maestro Shinigami. >>
Si voltò e se ne andò.

Immersa nei suoi pensieri, percorse il corridoio senza neanche accorgersene si ritrovò davanti alla sua aula.
Era strano e allo stesso tempo buffo... Perché ora si sentiva più nervosa di fronte alla porta della sua classe che davanti alla porta della stanza della morte?
Non trovando risposta prese un respiro profondo e bussò.
Quando sentì "Avanti" entrò.
<< Oh, Maka sei di ritorno... Prego accomodati. >> L'accolse il professor Stein, indicandole il suo banco.
Maka annuì, ma apposto di andare verso il suo posto si diresse verso Stain.
<< Sì professore, ma prima le potrei fare una sola domanda in privato. >> Dichiarò Maka, seria.
Stein si avvicinò con tutta la sedia a Maka. << Dimmi. >>
Maka abbassò il volume della voce, per non far sentire la loro conversazione ai suoi compagni curiosi che li guardavano, compreso Soul.
<< Perché non mi ha detto a cosa potevo andare incontro, espandendo la forza della mia anima? >> Chiese Maka, tra rabbia e la voglia di sapere.
Lui sorrise. << Credevo che volessi diventare la più grande maestra d'armi. Nessuna strada è più facile di quanto sembra. >>
Maka lo guardò seria. << Lo voglio ancora, ma così dovrò abbandonare la mia buki. >> Possibile che non capiva?
Stein si alzò con sguardo severo. << Ricordati una buki non è mai per sempre. Vedrai che sarà facile per lui trovare un altro maestro d'armi... Allora, accetterai? >>
Maka abbassò lo sguardo, delusa e mareggiata, non si aspettava quella svolta così inaspettata, non voleva lasciare la sua buki, non voleva lasciare Soul nelle mani di un altro maestro, era solo lei la sua maestra e su quello non si poteva discutere.
<< Prima devo parlare con Sou- >>
Non ebbe il tempo di terminare la frase che Stein le impedì di continuare colpendola, senza isitare, allo stomaco con la forza della propria anima. Il contraccolpo la fece sbattere violentemente contro il muro, per poi scivolare verso il pavimento, ritrovandosi seduta a terra con la schiena appoggiata al muro.
<< Maka! >> Sentì la voce di Soul preoccupata. << Stein, ma che le prende! Ora ti- >>
<< No! Non ti intromettere. >> Lo interruppe Maka.
Soul si bloccò da andare in contro al suo professore e guardò Maka sorpreso.
<< Alzati maestra d'armi. >> Il tono di Stein era strafottente.
Maka si alzò come le era stato ordinato ma con un po di fatica, era stata presa alla sprovvista, ma si ripromise che non si sarebbe ripetuto mai più.
Soul si avvicinò a Maka per aiutarla.
Ma Stein lo fermò. << Deve alzarsi da sola, se non vuoi farti male anche tu. >>
Soul lo ignorò, andando incontro a Maka per aiutarla.
Stein lo attaccò con la sua onda dell'anima come punizione per la sua intromissione.
Soul si voltò verso Stein per subire il colpo, che però non arrivò.
Aprii i occhi e trovò Maka che gli dava le spalle aveva le braccia lungo i fianchi e Stein con una mano bloccata a mezz'aria fermato da qualcosa.
<< Non lo devi toccare. >> Lo minacciò Maka con sguardo serio.
Una cosa era fare male a lei con la sua onda dell'anima, ma attaccare Soul era stato troppo, impossibile da tollerare. Nessuno poteva far male alla sua buki, tranne lei stessa,
ovviamente.

L'attimo successivo, Stein venne spinto dall'altra parte della stanza.
Maka respirò profondamente e rientrò la sua onda dell'anima dentro di se.
<< E tu, con la tua anima che ti ritrovi, vorresti sprecare questa occasione? Penso che tu lo sappia meglio di me, non passa sempre il treno delle occassioni Maka. >> Insistette Stein
rialzandosi a fatica.

Maka si avvicinò a lui, seria. << Ho detto solo che ci avrei pensato. >>
Stein la guarò con sguardo severo. << Se il tuo vero sogno è quello di diventare la più grande maestra d'armi non avresti motivo di pensare, accetteresti su due piedi. Stai solo cercando qualcuno che ti dica non partire... La tua è solo paura. >>
<< Io non ho paura! >> Si infuriò Maka.
La sua non era paura, solo che voleva pensarci bene prima di lasciare tutto e tutti, soprattutto lasciare una determinata persona.
Stein sorrise, quasi con cattiveria. << Oh sì che ce l'hai, ma non sulla offerta che ti hanno proposto e sul rischio che potresti correre. Bensì su ben altro, che neanche dovrebbe esistere. >>
Maka cadde a terra sulle ginocchia, con le lacrime ai occhi. << Questa doveva essere una conversazione privata, non uno show per l'intera classe. >> Spezzata da quella consapevolezza, le riusciva difficile trattenersi.
Stein si avvicinò a Maka, ma Soul si parò davanti alzando le mani, impedendogli di avanzare ancora verso di lei.
<< Spostati! Avrai il tuo momento per parlare con lei. >> Gli ordinò Stein.
<< Devi stare lontano da lei. Pazzo. >> Ringhiò Soul.
Maka afferò i pantaloni del ragazzo. << Soul ti prego... Ho solo bisogno di parlare con lui. Sola. >>
Soul strabuzzò gli occhi incredulo, oggi Maka era strana, non gli permetteva di difenderla, di non fare nulla per lei.
Soul si spostò e Stein prese in braccio Maka.
Sulla soglia della porta si voltò a guardare la classe. << Ripassate il capitolo 23. Al mio ritorno farò un'interrogazione a tappeto, chi non mi saprà rispondere passera automaticamente al corso di recupero, anche il primo della classe. >> Detto questo uscì dalla classe sotto gli occhi preoccupati della classe e di Soul...
Una volta arrivati nel balcone, Stein mise giù Maka e si appoggiò alla ringhiera con gli avambracci.
<< Senti Maka.. >> Incominciò Stein. << Tu hai le capacità di diventare la più grande, non sprecare questa occasione. >>
<< Lei però l'ha fatto... >> Lo interruppe Maka.
Stein sospirò. << Io sono uno scienziato, il mio sogno era quello di scoprire più informazioni possibili con la dissezione, non mi interessava diventare il più forte maestro d'armi. >>
Maka respirò l'aria fresca. << Non voglio lasciare Death City, non voglio lasciare i miei amici, non voglio lasciare la mia buki. >>
Stein fece ruotare la sua vite in testa. << Se vorrai potrai sempre ritornare e ti ricordo che la tua buki è diventata falce della morte, appartiene a Shinigami non più a te. >> Maka si massaggiò le tempie con la mano guantata. << Ho detto che non voglio lasciare Death City, la Shibusen e Soul... >>
Stein le fece cenno di avvicinarsi anche lei alla ringhiera.
<< Tua madre non ha esitato a lasciare la Shibusen, tuo padre e anche te. Voleva diventare la più grande maestra d'armi e credo che ci sia anche riuscita. >> Le rivelò Stein.
Ma cosa era successo quel giorno? Tutti parlavano di sua madre come esempio, forse perché tutti sapevano che lei era il suo punto debole...
<< Allora, Perché non è tornata, una volta finito il percorso? >> Chiese Maka.
Stein sospirò. << Questo è un mistero, solo chi finisce il percorso ha l'onore di svelarlo. Molti maestri d'armi non rientrano in patria, forse approfittano di quella occasione, girano il mondo in cerca di esperienza e nuovi avversari da battere. >>
Maka si allontanò dalla ringhiera dando le spalle a Stein. << Non voglio lasciare solo Soul, senza una maestro d'armi. >>
Stein sbuffò, quella ragazza era proprio testarda. << Andiamo! Queste sono tutte scuse. Sai che per una buki è facile trovare un maestro d'armi. >>
Maka si limitò ad annuire consapevole.
Infondo lo desiderava da quando era nata diventare la più grande maestra d'armi. Se nella sua vita non ci fosse stato Soul avrebbe accettato subito senza rimuginare troppo sulla questione.
Invece partire senza sapere se un giorno lo avrebbe rivisto, era un peso troppo grande da sostenere. Già a pensarci le veniva un dolore al petto inimmaginabile, come se la volessero spezzare dall'interno.
Stein si spostò anche lui dalla ringhiera e mise le mani sulle spalle di Maka. << So che farai la scelta più giusta. Ora vai a casa, ti do il permesso. Fatti una bella doccia, così alla fine delle lezioni potrai parlare con Soul. >>
Maka annuì, fece un inchino per salutare, si voltò e si diresse a casa.

Alla fine delle lezioni, Soul corse subito a casa sapendo di trovare lì, Maka. L'aveva vista strana, quella sua nuova forza era incredibile e soprattutto la discussione di Maka con quel pazzo non la riusciva a capire. Doveva immediatamente parlare con lei, in prima possibile, aveva detto Stein che era andata a casa perché era stanca e che lui le aveva dato il permesso.
Arrivato a casa trovò Maka sul divano, che dormiva sul divano tranquilla. Sorrise e si avvicinò a lei, sedendosi sul divano vicino a lei.
Vide una ciocca fuori posto e con un dito la scostò lentamente, e già che c'era le accarezzò la guancia morbida.
<< Soul... >> Farfuglio Maka ancora nel sonno.
Lui sorrise e si avvicinò a lei e le depositò un bacio sulla fronte. << Sono appena arrivato. >>
Maka prese la mano di Soul che aveva ancora in viso. << Ti devo parlare. >>
Lui massaggiò la mano di Maka. << Chissà perché trovo questa frase poco cool.. >>
Maka sorrise e si mise seduta nel divano.
<< Shinigami mi ha proposto un percorso. >> Voleva andare dritto al sodo, non voleva fare giri di parole, sarebbe stata solo una tortura.
Lui incuriosito si sistemò accanto a lei. << Che genere di percorso? >>
Lei respirò profondamente prendendo una mano di lui tra le sue. << Un viaggio per soli maestri d'armi. Per chi ha l'ambizione di diventare il più grande dei maestri d'armi, questo viaggio è obbligatorio. >>
Soul cercò di ingoiare quel groppo che aveva in gola, era teso, molto più che teso.
<< E tu hai accettato, ovviamente. >> Disse Soul con ovvietà.
Maka sospirò stringendo la mano tesa di Soul, vedeva la tensione nella sua espressione e anche da come aveva irrigidito la mano, non voleva vederlo così.
<< Non gli ho dato una risposta. Ho detto che ci dovevo pensare. >> Gli rivelò Maka.
Soul si alzò dal divano trattenendo una risata nervosa e si appoggiò al bancone della cucina dandole le spalle. << Cosa hai da pensare, infondo è sempre stato il tuo sogno diventare la più grande maestra d'armi. >>
Si alzò anche lei dal divano, la irritava che dava per scontato la sua decisione, come se lui sapesse qual è il suo sogno più grande.
<< Ho detto che ci avrei pensato, perché non è sicuro se tornerò e non soltanto perché potrei morire in questo viaggio. >> Troppe emozioni stavano uscendo dalla sua voce, doveva cercare di contenersi.
Lui rimase di spalle. << Allora perché non dovresti più tornare? >>
Lei si avvicinò a lui, voleva sentirlo almeno sentirlo vicino fisicamente. << Shinigami mi ha detto che lo scoprirò, finendo il percorso.. Solo se tu mi dici- >>
<< Dirti Cosa? >> La inturruppe brusco Soul, ancora di spalle. << Di rimanere? Così da intralciare il tuo sogno? >>
Maka lo abbracciò da dietro, appoggiando la fronte sulla schiena di lui, lo strine di più. Perché doveva essere così difficile?
<< Io non voglio lasciarti. >> Gli rivelò Maka con le lacrime ai occhi.
Gli spuntò un sorriso triste sul suo volto. << Aspetterò il tuo ritorno. >>
Maka scuotè la testa. << No, tu dovrai cercarti un altro maestro d'armi. >> Almeno su quello voleva essere sicura, che lui non rimanesse solo.
Soul si girò nell'abbraccio di lei, alzandole il mento con un dito. << Ma cosa stai dicendo? >>
Lei lo guardò intensamente nei occhi, la stava guardando tra lo stupore e la malinconia.
<< Ti ho detto che non è sicuro che io ritorni e sono sicura che ti sarà facile trovare un altro che ti sappia maneggiare. >> Rispose Maka ferma nella sua decisione.
Lui le accarezzò i capelli, era teso, poteva quasi giurare che tramite quel abbraccio sentiva tutti i suoi nervi tesi.
<< Io... Non voglio trovare un altro che mi maneggi. >> Le disse Soul stringendola di più a se.
Lei appoggiò la testa sul petto di Soul. << Promettimi che troverai un altro maestro. >> Lui si limitò a stringerla ed annuire. Anche se gli risultava difficile mantenere quella promessa, nessuno poteva sostituire Maka, nessuno poteva sostituire quel posto che stava per diventare vuoto nella sua vita, nel suo cuore.
<< Quando è la partenza? >> Chiese Soul.
Lei si schiarì la voce e si allontanò da lui appoggiando le mani nel suo petto, guardandolo con dispiacere.
<< Domani... >> Riuscì a sussurrare Maka.
<< Cosa ?! >> Sbottò Soul. << E lui ti dice di questo percorso un giorno prima? >>
Maka deglutì, a disagio, l'aveva pensato anche lei.
<< Ha aspettato che io imparassi ad usare la mia onda dell'anima. >> Cercò di giustificarlo in qualche modo.
Lui rimase sconcertato a bocca aperta, si staccò completamente dall'abbraccio e si diresse verso il divano per sedersi, si mise le mani in faccia, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
Maka faticava a trattenere le lacrime, le faceva male vederlo così, non voleva vederlo, bastava lei a stare male per entrambi. Voleva almeno consolarlo, ma in quella situazione non c'era nulla che lei potesse fare. Ma ci voleva provare lo stesso.
Si avvicinò a lui chinandosi sulle ginocchia per essere alla sua altezza, mise le mani sulle sue, scostandole. << Infondo è meglio così, fare tutto a caldo senza rimurginare troppo sulla mia partenza. >>
Lui la guardò sconvolto, poi gli scorse negli occhi una nuova consapevolezza. << Oggi è l'ultimo giorno che passerò con te. >>
Lei annuì, confermando. Si alzò ed gli accarezzò i capelli non sapendo come rispondere. Si alzò anche lui e le mise una mano sulla nuca e l'avvicinò a se.
Maka non ebbe il tempo di protestare, perché Soul la baciò d'impeto. Cercò subito di approfondire il bacio e Maka presa dalla foga di lui, lo accontentò senza nessuna protesta. Si sentì alzare e dopo un paio di minuti si ritrovò nel suo letto con Soul sopra di lei, quando lui si avvicinò a baciarla, lei lo bloccò con un dito sulla bocca.
<< Soul... Così renderemo le cose più difficili. >> Così si facevano solo del male.
Soul le accarezzò la coscia. << Sono già difficili, peggio di così non potranno essere. >>
La voleva è si vedeva dal suo sguardo accesso con la voglia che aveva di lei.
Maka non ribattè, perchè non ne ebbe l'occassione dato che subito dopo Soul si avventò su di lei. Anche lei lo desiderava più di ogni altra cosa, anche se il giorno dopo sarebbe stato difficile per entrambi, ma quella sera erano solo loro senza nessun percoso a sapararli.
Anche se quella non era la loro prima volta insieme. Quella notte tra carezze, sospiri, richiami, baci, morsi, gemiti e infine l'unione dei loro corpi in un solo essere, nessuno dei due ragazzi se ne sarebbe dimenticato facilmente...

 

TRIIIIIIIIIIIN!

 

<< Merda! >>
Maka si svegliò di colpo, sudata e imper eccitata.

Diamine!
Termine non molto fine, ma quel sogno e quella sveglia era stati micidiali per lei, un colpo troppo basso da poter sostenere normalmente.
Come si fa ancora, dopo quattro intensi anni, sognare ancora quei ricordi? Aveva la certezza che nemmeno con l'ipnosi l'avrebbero lasciata, tanto erano legati a lei, secondo il suo parere a vita.
Si alzò nervosa dal suo letto, aveva bisogno di farsi una bella doccia fredda, doveva riprendersi e in fretta.
Non ritornava a Death City da ben quattro anni, anche se il suo percorso era finito da ormai due anni. Doveva ammettere che due anni prima aveva pensato di ritornare a casa, perché aveva una stramaledetta voglia di rivedere Soul, ma decise di acquisire nuove esperienze e di sfidare i più grandi tra i maestri d'armi. Scelta che tutt'ora le sembrava giusta e se potesse ritornare indietro l'avrebbe riscelta.
A quei ricordi non ci pensava quasi mai durante la giornata, impegnata com'era.
Se tutto il giorno era impegnata, quando ci doveva pensare?
Ovviamente nell'unico momento della giornata in cui in teoria ci si rilassa anima e corpo tra le braccia di morfeo, ovviamente lei non era mai veramente rilassata dato che il suo subconscio le giocava brutti scherzi, gli riportava a galla tutti i suoi ricordi con dei sogni estramamete reali e tanto...
Non diceva che non le dispiaceva ricordare l'ultima notte passata con Soul o le altre notti che avevano passato insieme, ma svegliarsi la mattina sudata ed eccitata non era il massimo della vita. Ecco.
Una volta uscita da quella doccia fredda si avvolse nell'asciugamano avvolgendolo al petto.
Sentì il campanello del suo apartamento preso in affitto suonare e andò ad aprirla.
Il ragazzo dietro la porta strabuzzò gli occhi vedendo quella bellissima ragazza davanti a lui con il solo asciugamano a coprirla, non le saltava a dosso perché purtroppo sapeva a cosa andava in contro.
<< Signorina Albarn è arrivata una lettera per lei. >> Annunciò il postino cercando di guardarla nei occhi.
Maka sorrise, per fortuna che nel loro primo incontro, gli aveva insegnato le buone maniere da usare con una ragazza.
Prese la lettera e lo ringraziò chiudendo la porta.
La appoggiò sul tavolo per andarsi a vestire, non prima di aver visto il sigillo che la chiudeva.
Andò nella sua stanza, si mise l'intimo e andò ad asciugarsi i capelli.
In quei quattro anni era cresciuta e anche tanto. Il suo seno non era più piatto bensì portava una terza piena e ne andava abbastanza fiera, era diventata più alta e in quei anni aveva acquistito nuove curve,
Non che si guardasse sempre allo specchio, però ogni volta che usciva con un ragazzo, le faceva notare quelle "bellissime curve divine" almeno così dicevano.
Una volta asciutti i capelli li lasciò liberi lungo le spalle. Portava sempre la solita frangetta, ma ormai aveva smesso di farsi le code.
Andò nella sua stanza a vestirsi; Solita gonna scozzese, soliti scarponi, solita camicia, ma senza la cravatta, lasciando i primi due bottoni slacciati, solito gilè giallo e solito impermiabile nero, ma con una piccola modifica, il cappuccio, ormai aveva preso l'abitudine di viaggiare con il capuccio in testa, lasciando che i suoi capelli ricadessero all'esterno sopra il suo seno.
Vestita con i suoi abiti da viaggio andò ad aprire la lettera con sopra il sigilo di Shinigami.

 

RICHIESTA DI AIUTO

Grande maestra d'armi. Signora della falce.
Lei insieme ad altri suoi colleghi, è stata cortesemente richiesta la sua presenza, per collaborare nella difesa di Death City e non solo.
Si spera che lei accetti la nostra richiesta di aiuto, così da unire le forze e sconfiggere la nuova minaccia.

 

Sommo Shinigami.

 

Quante formalità... Bastava dire: "Maka abbiamo bisogno del tuo aiuto vieni a Death City"
Non c'era bisogno di tutta quella formalità per accettare. Ovviamente non si rifiuta mai una richiesta di aiuto, soprattutto se proviene dalla tua città natale.
Forse quattro anni erano bastati, le avevano insegnato che non era utile ritornare nella propria città natale, anzi si rischiava di perdere tutto quello che si era fatto negli anni di apprendimento intensivo.
Tornare non era la scelta giusta, non era quella più saggia. Anzi se Lei lo venisse a sapere avrebbe passato le peggiori torture possibili immaginabili.
Stava per fare la scelta sbagliata, la più sconsiderata della sua vita, ma almeno aveva un movente, c'era qualcuno in pericolo, anzi un'intera città in pericolo e non solo.
Le avevano anche insegnato che non si rifiuta mai una richiesta di aiuto qualsiasi sia la provenienza. Quindi nessuno poteva mettere il naso sulla sua scelta.
Sorrise, finalmente avrebbe saputo quanto veramente forte fosse diventata in quei anni.
Bene era meglio mettersi subito in viaggio...
Era ora di ritornare a casa.





NOTE AUTRICE:
Ciao a tutti!
Vi ho incuriositi? Ho reso la storia interessante?
Vorrei tanto sapere cosa ne pensate... Vi raccomando recensite :) Così lo potrò sapere :D
Spero che leggerete in tanti,
Un abbraccio,
Ciccia.
  
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