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Autore: Naty96    24/07/2012    0 recensioni
Una storia che parla di amore e drammi familiari...
Violet è una ragazza di 16 anni che avrà a che fare con il padre alcolizzato che, non avendo tanti soldi, comincia a rapinare negozi e a minacciare lei e la sua famiglia di morte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NO ROADS LEFT


Mi ritrovo in mezzo alla strada, sola. Fa freddo e tutto intorno a me è cupo e sinistro.
Solo la luce fioca di un lampione riesce a farmi intravedere una casa familiare che però non è la mia.
Dove mi trovo? Penso guardandomi intorno cercando di captare qualche segnale, rumore o figura che me lo faccia capire, ma niente.
C’è solo una strada lunga asfaltata dietro di me che non mi porta dove voglio. Il mio intento sarebbe quello di alzarmi e di andare verso la casa illuminata, ma noto
che la strada finisce proprio prima della casa. Cerco di avvicinarmi, ma non c’è nessun modo per raggiungerla: dove la strada finisce inizia un profondo burrone e
la casa è proprio dalla parte opposta su un piccolo terreno che sembra sospeso nell’aria.
Sospiro e mi rassegno… devo percorrere quella strada anche se non so dove mi porterà. Devo rischiare: magari ne vale la pena. O forse mi metterò solo nei guai.
Mi giro e comincio a percorrere la strada che non è illuminata. Come faccio a capire se sto percorrendo la via giusta e non ho intrapreso altri percorsi?
L’asfalto gelido sotto ai miei piedi scalzi mi rassicura mentre mi avvio verso l’ignoto.
 Mi sembra di essere cieca e sorda perché non vedo nulla e non c’è niente che fa rumore. Ad un certo punto sento il vento che soffia nella stessa direzione dove sto andando io.
Forse l’aria mi farà da bussola! Intanto che cammino cerco di tenermi la mente occupata: come ci sono arrivata qui? Non mi ricordo nulla da quando ho aperto
gli occhi in  questo posto.
Non so da quanto tempo ho iniziato a camminare, ma mi sembra un’eternità e comincio a farmi prendere dal panico. Cautamente mi siedo sull’asfalto e mi
guardo attorno… non c’è nessun segno del lampione da nessuna parte, non capisco se sto tornando indietro o se sto andando avanti… ho una tale confusione in testa che comincio a piangere.
Non ricordo nulla e questo mi fa rabbrividire ancora una volta e più di prima. Poi sento un ronzio. Tolgo le mie mani dal viso e mi asciugo le lacrime. Il ronzio diventa una melodia che
riconosco e diventa sempre più alta. Mi alzo in piedi e corro verso la musica finche non perdo l’equilibrio e cado nel burrone, mentre la luce che illumina la casa da cui sono partita non
si affievolisce fino a spegnersi del tutto.
  
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