Il piccolo camminatore di mondi stava passeggiando per il pericoloso boschetto ombroso.Gli animali notturni rumoreggiavano e lo fissavano mentre egli sorrideva ingenuamente con la luna che si rifletteva nei suoi enormi occhi di fuoco.Il fuoco...zampillava allegramente nelle sue mani. I suoi capelli ondulati che si muovevano al vento ricordavano un torrente in piena ed il suo passo leggero somigliava a grosse nuvole vaporose che navigavano liberamente nel cielo.

Era li , e camminava. Erano svariate ore che camminava. Aveva passato colline , montagne , pianure e finalmente stava per arrivare. Dove non lo sapeva neanche lui , però sapeva che stava per arrivare. Mancavano pochi passi e finalmente se lo sarebbe trovato davanti.In mezzo a quell'enorme distesa di alberi si apriva un cerchio nudo di 30 metri , ed in mezzo vi era un monolito. Sulla faccia del piccolo camminatore di mondi si aprì un sorriso che andava da un capo all'altro di quel viso ancora innocente.

-sei proprio tu?!-

il monolite non rispose.

-perchè ora?-

silenzio.

-ok aspetta!-

Piccolo camminatore di mondi comincio a cercare di intonare la nota assoluta.dopo pochi secondi tutto cominciò a tremare , poi invece fu il suo corpo a vibrare.Vibrò finche non entrò in se stesso spostandosi nell'altra dimensione.E finalmente lo ebbe danvanti , il Grande passeggiatore.

 

-Come mai hai scelto proprio questa dimesione?-

-vi è forse differenza?-

-in effetti si , avresti potuto essere fra i celesti , fra i reali , fra gli immondi , fra i veggenti , fra..-

-non vorrai elencare tutte le dimesioni esistenti , ragazzo-

-oh no maestro , ero solo curioso di conoscere il motivo di questa scelta , perchè il Vuoto?-

-quale miglior posto di nessuno?-

-...-

Il camminatore di mondi sorrise , vedere il suo maestro lo metteva sempre più di buon umore del solito.Accadeva sempre allo stesso modo : egli si presentava, lo ragguardava e poi spariva come se non fosse mai esistito; Camminatore vi aveva fatto l'abitudine oramai , anche perchè quello che succedeva dopo era ancora più bizzarro. Le parole del Passeggiatore venivano venerate come sacre in quasi tutte le dimensioni , a parte fra i reietti e tra i selvaggi , per questo dovevano sempre incontrarsi in posti così isolati.Perciò una volta saltati i convenevoli arrivavano dritto al sodo.

Il piccolo allievo guardò il suo mentore dritto nell'anima e gli disse :

-quale problema incombe sulle nostre futili esistenze maestro?-

-questa volta non sarà così semplice-

-intendete forse dire che non lo sapete neanche voi?-

Il passeggiatore esitò per qualche istante , ma poi pronunciò con la sua voce tonante:

-è qualcosa di potente , si espande , muta , è incontrollabile...-

-vorreste dire che devo cercare di fermare qualcosa che nemmeno voi riuscite a comprendere?!-

-esattamente-

Passarono eterni attimi in cui il camminatore non aveva idea di cosa dire , era letteralmente basito dalla tranquillità con cui il suo maestro affrontava tale cosa ; per lui quella era la fine, eppure non riusciava a leggervi neanche un minimo di tristezza .L'indifferenza regnava nella sua guida.

-Cercherò di fare cioè che posso-

-So che non mi deluderai neanche stavolta ragazzo mio- e scomparve , come al solito.

 

 

Piccolo camminatore era solo nel vuoto che dopo quella notizia sentiva espandersi dentro di lui...era ancora schoccato ma sapeva di dover prendere in mano la situazione , tornò nella dimensione mediana e con occhi di ghiaccio scrutò il paesaggio.

-Che la caccia cominci...-