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Autore: Eternal_Blizzard    25/07/2012    0 recensioni
È passato solo un mese e mezzo da quando te ne sei andato, sai? È davvero dura per me senza di te; non passa giorno che io non ti pensi… ma fortunatamente ho Cal, Niito, l’Hime duo e tutti gli altri membri dei cards qui con me, altrimenti davvero non avrei retto. Non sai quanto mi manchi, mi hai fatto una tale cattiveria, andandotene.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quanti anni erano che andavano avanti con la solita ma spassosa routine? Una ventina sicuramente.
Ogni giorno si divertivano tutti insieme, passando il tempo tra le attrazioni del Rattle Park che avevano ricostruito oppure intrattenendo i clienti del parco con spettacoli di vario genere. Il più amato era probabilmente quello di un certo burattino e di chi lo comandava, che, nonostante la sua età, non aveva perso la vitalità e la manualità di quand’era appena un ragazzo.
«Sattsu!» chiamò Niito, avvicinandosi alla bambola pagliaccio. «Dov’è Varry? Tra poco dovete esibirvi, i bambini non vedono l’ora!» avvertì, dando un’occhiata ai volti dei giovanissimi che attendevano con ansia lo spettacolo del “burattino più umano che ci fosse”. La doll si alzò in piedi con un balzo, annuendo.
«L’ho lasciato che stava dormicchiando, vado a svegliarlo e torno!» dichiarò, correndo nella stanza del burattinaio che per lui era un vero e proprio padre.
«Sei sicuro che vada bene farlo esibire ancora..?» sopraggiunse un ragazzo dai capelli castani, la cui apparizione improvvisa fece sobbalzare il biondo. «Insomma, ormai ha raggiunto una certa età…» continuò.
«Cal…» Niito sospirò, stringendo al petto la scaletta che teneva in mano. «Forse hai ragione, ma è lui che ha insistito per continuare ad esibirsi insieme a Sattsu. Non c’è stato verso di fargli cambiare idea, no?» ridacchiò. «Forse hai ragione» sorrise la “giovane” bambola. «Va bene, allora vado a vedere se l’Hime duo ha bisogno di aiut-» non fece in tempo a terminare la frase che la voce di Sattsu si impose sulla sua.
«Correte! Presto, correte, vi prego!» gridava il moro, terrorizzato. Raggiunse in fretta Cal e Niito e li strattonò per le maniche, facendogli cenno di seguirlo. «Varry… Varry n-non si sveglia..!» informò con voce rotta. I due di fronte a lui sgranarono gli occhi e corsero subito in camera del membro più anziano degli ex Cards.

«Non è possibile… Non voglio crederci…» si ripeteva Niito, scuotendo lentamente la testa, sforzandosi il più possibile di trattenere le lacrime. Erano già tre giorni che Varry era morto, ma ancora nessuno pareva averlo accettato, davvero nessuno. «Come… come sta Sattsu..?» trovò il coraggio di domandare, con un nodo in gola.
«Ecco…» Himechiyo si asciugò una lacrima con il dorso della mano, tremante. «S-sono… tre giorni… che non… p-parla…» disse, stringendo le labbra. «E non… si è… mai mosso... da lì…» indicò la camera dov’era stato trovato il burattinaio durante il suo ultimo sonno, con le lacrime che riprendevano a scorrere. Niito si limitò ad annuire in segno di comprensione. Avrebbe voluto andare da lui a consolarlo, ma ogni parola sarebbe risultata banale e sinceramente non voleva rischiare di farlo stare ancora peggio di quanto non stesse già. Cal si avvicinò ai due.
«Per domani è tutto pronto…» disse mogio, mentre Niito continuava ad acconsentire con la testa. Dovette premersi con forza una mano sugli occhi per non scoppiare a piangere come Himechiyo di fronte a lui.
«Hime… la morte è una cosa brutta, fa soffrire…» disse Shirahime, grattandosi triste la guancia. «A me non piace per niente, non si può cancellare?» chiese, tirando l’amica per la maglietta. L’umana si sforzò di sorriderle, posandole una mano sulla testa, delicatamente.
«No…» scosse il capo. «Anche s-se… non ci piace… non si può…» le spiegò semplicemente, mentre l’altra gonfiava le guance, portandosi le mani chiuse a pugno vicino al petto, abbassando il capo.
«Sentite, voi riposatevi un po’, d’accordo?» propose Cal ai due umani e all’altra doll. «Io vado a parlare con Sattsu…» avvertì, facendo un cenno del capo verso la porta della stanza. Prima che potesse raggiungerla però, Shirahime lo seguì svelta.
«Caluccio! Vengo anche io a consolare Sattsun!» affermò e, prima che Cal potesse fermarla o dirle nulla, aveva già aperto la porta ed era entrata. Il ragazzo non poté far altro che sospirare, sperando che andasse tutto per il meglio. Anche se ormai l’ingresso era aperto, preferì bussare e chiedere permesso, per poi entrare e chiudersi l’uscio alle spalle, lentamente. Passarono alcuni attimi di silenzio, mentre la ragazza dondolava in disparte sui talloni e lui non aveva staccato gli occhi dai propri piedi. Quando alzò lo sguardo sul compagno, lo vide sdraiato sul letto dove riposava Varry, rigirato su un fianco con il volto rivolto verso il muro e le spalle verso di loro. Il castano, dopo altri minuti passati in silenzio, fece per aprire bocca e parlare, ma fu preceduto dal burattino.
«Perché? Perché proprio lui doveva essere il primo ad andarsene?» domandò, con voce piatta. «Perché devo essere io il primo a provare questo dolore?» chiese ancora, senza accennare il men che minimo movimento.
«Sattsun!» la ragazza con i capelli argentati corse vicino al letto. «Non dire così… stiamo tutti male per Varry, non solo tu… possiamo capire come ti senti!» gli disse, ma lui non rispose. Solamente si limitò a ridacchiare dopo un paio di minuti, senza però girarsi.
«No, Shirahime. Finché non perderai Himechiyo non capirai. Così come Cal non capirà finché non perderà Manji» disse serio. La ragazza parve interdetta dalla sua risposta; inclinò il capo.
«Ma… io non perderò Hime. Lei rimarrà con me per sempre…» disse ovvia, al che, Sattsu strinse il cuscino fra le mani, scuotendo la testa.
«Ancora con questi discorsi. Possibile che tu non l’abbia ancora capito, dopo quello che è successo con Alice? La tua amica non è immortale, fattene una ragione. Un po’ più di mezzo secolo e anche lei se ne andrà, tornerà da Varry e lascerà te qui, con me e Cal» sentenziò. La ragazza sgranò gli occhi, iniziando a scuotere la testa al pensiero, dapprima lentamente, poi con veemenza.
«Cosa ne sai?! Non dire queste cose!» sbraitò, saltano sul bordo del letto con le ginocchia, dando qualche pugnetto alla spalla del burattino. Cal si apprestò a gettarsi verso di lei per calmarla, ma prima di arrivare a toccarla la marionetta si era girata di scatto e l’aveva spinta giù. Era il letto di suo padre, non doveva salirci.
«Non fare quella che capisce, non tu! Passerai ancora moltissimi anni con Himechiyo! Io invece non ho più mio padre. Cosa ne sai tu? Qui tutti vivrete insieme ancora a lungo con la persona a cui tenete di più, tutti tranne me! Forse giusto lui» indicò Cal con l’intero braccio, «è quello che mi capirà per primo, dato il lavoro di Manji!»
«Non dirlo! Non dirlo!» urlò Shirahime, coprendosi le orecchie. Si voltò verso Cal, con espressione furiosa.
«Smettetela tutti e due!» li rimproverò quello. «Shirahime, Sattsu ha ragione, non biasimarlo» le disse.
«Ma ha parlato della morte di Hime…» farfugliò. «Anche di Manji! Dovresti rimproverare lui, non me!»
«Shirahime, per favore…» le rivolse uno sguardo serio che la fece zittire. Quella si andò a mettere in un angolo della stanza, imbronciata, mentre Cal si sedeva accanto al burattino che ora era seduto al bordo del letto con la faccia premuta sui palmi delle mani. «Sattsu… è vero, quello che soffre più di tutti sei tu, non ci sono dubbi su questo, ma sai che siamo tutti davvero dispiaciuti per Varry, vero?» gli domandò. L’altro annuì.
«Sai qual è la cosa… che mi fa più male?» chiese, con voce rotta. Alzò il volto, mostrando gli occhi stretti come se stesse piangendo disperatamente, le sopracciglia incurvate pesantemente sopra di essi e la bocca contratta in una smorfia di dispiacere e dolore, ma nonostante ciò i due angoli erano inevitabilmente indirizzati verso l’alto. Indicò proprio questi ultimi con la punta delle dita. «Questa faccia. Dopo la ricostruzione ho mantenuto il mio viso sorridente, ma non davo più peso alla cosa, invece adesso… Mio padre… Varry non c’è più e non solo io non posso piangere, ma non posso nemmeno mostrare dolore..! Ancora una volta, posso solo sorridere come un idiota!» ringhiò, come a sgridarsi. Dispiaciuto, Cal gli posò una mano sul braccio, venendo colto di sorpresa dalla reazione del compagno. Quello, infatti, afferrò il ragazzo per entrambe le maniche e premette la testa contro il petto dell’altro. «Niito ha detto di capirmi, per via di Zenri, ma lui vivrà con questo dolore fino alla sua morte, io fino all’eternità..!» sembrò piangere. A Cal venne istintivo stringere a sua volta la maglia di Sattsu con una mano, stringendo gli occhi a due fessure. «Se solo avessi distrutto questa faccia quando ne ho avuta l’occasione..!»
«Smettila con questa storia!» lo rimproverò Cal, scuotendo il capo. «Cosa direbbe Varry se ti sentisse dire questo?! Pensi forse che ne sarebbe felice?!» domandò, duro. Sattsu scosse il capo.
«Certo che no, me ne rendo conto, però…» si portò un pugno alla parte sinistra del petto. «È lancinante…»
Seguì un lungo attimo di silenzio, durante il quale Cal rifletté fissandosi le mani, unite e con le dita intrecciate tra loro. Sospirò e poi sorrise, amareggiato. «Vuoi raggiungerlo e rimanere con lui?» gli chiese. Il burattino alzò gli occhi da terra, aggrottando le sopracciglia.
«Eh?» riuscì solo a domandare, inclinando leggermente il capo.
«Intendo» iniziò l’altro, girandosi e poggiandogli con forza la propria fronte su quella dell’altro, guardandolo negli occhi, «se volessi morire, per stare con lui… Io ti ucciderò. Se sarai tu a chiedermelo e a volerlo davvero, sarò io a toglierti questo dolore» dichiarò, serio. L’altro sgranò gli occhi, ma prima che potesse rispondere qualcosa, Shirahime si era alzata ed era corsa ad unire la sua fronte a quelle degli altri, dandogli più una testata che altro. Strinse la manica dell’abito di Sattsu con espressione dispiaciuta.
«Anch’io! Puoi contare anche su di me!» gridò, triste. «Scusami per prima, io non volevo..!» piagnucolò. Sattsu aprì ancora di più gli occhi, per poi sospirare.
«Che stupido…» si disse in sussurro. Si allontanò dalle teste dei due e gli aprì le mani, in modo che potesse alzarsi liberamente, sospirando e scuotendo il capo. «Siete forse impazziti? Come potete pensare che io voglia morire e lasciare voi due sprovveduti in questo mondo?» chiese scherzoso incrociando le braccia al petto. «In fondo io sono un po’ il vostro fratello maggiore. Che figura ci farei ad abbandonarvi?» scosse la testa. Gli altri due lo ascoltavano sbigottiti con la bocca socchiusa e gli occhi spalancati.
«Cosa..?» riuscì solo a domandare Cal, alzandosi a sua volta e raggiungendo il burattino, cosa che fece anche Shirahime dopo pochi attimi. «Che ti prende, Sattsu?» chiese ancora. L’altro fece spallucce, portando il peso su un solo piede ed intrecciando le dita delle mani dietro la nuca.
«Ecco, io non voglio morire. Prima o poi certo, lo vorrò, ma solo quando saranno morti anche tutti gli altri e, soprattutto, anche quando voi due vorrete farla finita. Non voglio lasciarvi soli…» aggiunse in tono dolce. «Se Varry mi ha ricostruito con quest’espressione, è perché voleva che conducessi una vita allegra, quindi… voglio passarla con voi, scusatemi se vi ho fatti preoccupare…» strinse le labbra. La ragazza saltò letteralmente al suo collo, facendogli perdere l’equilibrio, mentre il ragazzo, dopo un sospiro, si accovacciò e gli batté un pugno sulla spalla, annuendo.
«Sono d’accordo. Quando tutti e tre non avremo più un motivo per vivere, ci uccideremo a vicenda» sentenziò. «Dette da umani queste frasi sarebbero raccapriccianti…» ridacchiò Sattsu, ma poi Shirahime alzò un braccio.
«Questo significa che fino a quel giorno dovremo essere felici e vivere tutti insieme, giusto?» chiese, abbassando il braccio e la mano, sopra la quale posarono le proprie le altre due doll, annuendo.
«Giusto!»

È passato solo un mese e mezzo da quando te ne sei andato, sai? È davvero dura per me senza di te; non passa giorno che io non ti pensi… ma fortunatamente ho Cal, Niito, l’Hime duo e tutti gli altri membri dei cards qui con me, altrimenti davvero non avrei retto. Non sai quanto mi manchi, mi hai fatto una tale cattiveria, andandotene… Ah, già! Sai che è tornato anche Manji? Quando ci ha chiesto dov’eri e noi gli abbiamo risposto ha fatto una faccia a dir poco sbalordita. Pensa che era convinto che, arzillo com’eri, saresti stato tu a seppellirli tutti nonostante l’età. Non è buffo?
Comunque, ho deciso che il nostro non è un addio, ma solo un arrivederci, perché quando la voglia di vivere abbandonerà sia me, che Cal, che Shirahime, ti raggiungeremo e allora ci rivedremo a passeremo insieme ancora un’infinità di giornate divertenti. Fino ad allora, però, sta’ pur tranquillo che proteggerò quei due e vivrò con un sorriso sincero sulle labbra, e non perché sono costruito così. …però, mi chiedo solo se il paradiso per gli umani e per le doll sia lo stesso… chissà? Penso lo scoprirò solo fra tanti, tanti anni.
…ancora adesso, continuo a volerti bene, però. È normale provare questo sentimento, giusto? Beh, purtroppo anche così la mia vita continua, ma Niito ha detto che anche se non c’è più il tuo corpo, con noi, tu vivrai sempre nei nostri ricordi e qui nel mio cuore. Sì, nel senso, anche se non ne ho uno! Resta il fatto, che io so che in qualche modo ci rivedremo, tu aspettami. Ciao, papà.



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Mi viene da ridere. Forse perché questa l'ho scritta a fine maggio, dopo essermi riletta tutti e quattro i volumi di replica e aver pianto come una bambina, e poi l'ho abbandonata non so nemmeno in quale cartella. Mah.
Allora... spero che sia venuta un minimo decente? L'ho scritta perché rileggendo il manga ho notato per l'ennesima volta quanto Varry fosse il perfetto "nonno sprint", ma... col passare degli anni, salvo malattie o incidenti, essendo il più vecchio sarebbe dovuto essere il primo a... beh, lasciare gli altri. E Sattsu... non so, evidentemente provo gusto a far soffrire i perosnaggi che amo, boh. Comunque, adesso è il contrario della scena della morte di sattsu, quando Varry dice che è stato cattivo a morire prma d lui. ...non so che aggiungere, spero vogliate recensire ><
  
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