Anime & Manga > Shugo Chara!
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Autore: Meme06    27/07/2012    4 recensioni
Ed eccomi di nuovo? Vi ho stressati? Eccome se l'ho fatto! XD Comunque questa volta non sarà il solito cambiamento, ovvero personaggi in un luogo diverso e in un'ambientazione diversa. Bensì riscriverò tutta la storia di Shugo Chara dal mio punto di vista... 'leggermente' Dark. XD Spero che vi possa piacere!
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Si. La stava davvero ringraziando. Per una volta, sua cugina non le stava rompendo le scatole, ma le stava dicendo…

- Grazie. E scusa.

- Se è per come mi sono ridotta, sappi che è solo colpa mia. - rispose Amu.

- Ma sei messa malissimo! E se non fosse stato per me…

- Si, ammetto che la maggior parte di queste ferite sono per colpa tua, ma alcune si sono riaperte dal precedente scontro. - rispose Amu.

- Che precedente scontro? - ah, giusto, lei non ne sapeva niente.

- Uno dei tanti. - fece Amu, evasiva. - Piuttosto, tu non hai uno Shugo Chara?

- Si, perché?

- Qualche volta potresti anche usarlo. Non ci sarò sempre io a salvarti. - le disse.

- Questo lo so… - mormorò la bionda, abbassando il capo e fissandosi i piedi.

- Bene, allora… - concluse, entrando nella sua classe e sedendosi al suo banco. Giusto… Rima sedeva vicino a lei. Che tristezza…

Beh, forse era meglio pensare all'interrogazione di matematica. In quella materia non era mai andata molto bene. Prima o poi sarebbe dovuta andare a fare ripetizioni.

Tuttavia, sapeva che per il momento era meglio concentrarsi in quell'odiosa materia.

Prese in mano la penna verde e inizio a scarabocchiare il foglio di calcoli. Numeri e segni strambi popolavano il quaderno, fino a che non giunse al risultato dell'equazione. Unica in tutto l'anno che era riuscita a farsi portare.

- 19,10… No, non può essere il risultato giusto questo… e dire che ero sicura che mi avrebbe portato! - esclamò. Continuò a fissare quel numero, cercando di immaginare come poteva essere uscito diciannove, da un quattro e un ventisei. Continuò a guardare il numero, fino a che non sgranò gli occhi. - Cosa?!? Che ci fa Ikuto nel mio quaderno?

Rima si voltò a guardarla confusa, mentre gli altri cercarono di ignorarla. Eppure non c'erano dubbi. Quei numeri si potevano benissimo leggere I,ku,to. Ma bene, anche nella matematica la perseguitava! Guardò con astio l'equazione. Iniziando persino a sospettare che ce l'avesse messo lui quello stupido ammasso di numeri, immaginando che lei, sbagliandolo, avrebbe realizzato che quei numeri… ahh, ma era peggio di un rompicapo!

- Che hai Amu?

- Kukai… guarda qui! - disse indicando l'equazione traditrice.

- Ehm… è un risultato totalmente assurdo. A me porta 3/4.

- 3/4? - domandò ad occhi sgranati. Poi ritornò in sé. - Non è questo il punto. Leggi i numeri…

- I… ku… to? - domandò, anche lui stupito. - come ha fatto a portati il nome di quel tipo? E comunque… come hai fatto a riempirti il viso di graffi?

- Graffi? Oh, beh… ieri c'erano tre idioti che stavano dando fastidio a Rima e…

- E hai pensato bene di metterti a far casini.

- Tu non avresti fatto lo stesso?

- Fuggire con tua cugina, no, ah?

- Mi dite tutti la stessa cosa… Non l'avrebbero mai imparato se fossi solo scappata… e poi magari la prossima volta avrebbero aspettato me invece che Rima. - rispose, incrociando le braccia. - E dopo avrei avuto quattro stalker invece che uno.

- Ikuto ti sta facendo da stalker? - domandò, leggermente sospettoso.

- Si… - rispose, incrociando le braccia e sbuffando.

Kukai sorrise.

- Allora significa che lo vuoi.

- Cosa?

- Quei tre ieri li hai messi K.O., giusto? Perché mai con Ikuto sarebbe diverso? Hai così tante armi quando fai la Chara Trasformation, potresti tagliargli la gola appena lo vedi… Eppure non lo fai.

- Certo, l'omicidio è reato.

- Sai meglio di me i modi che conosci per tenere lontano qualcuno che non vuoi attorno.

Amu lo guardò. Kukai sembrava davvero convinto di quello che stava dicendo, come sempre d'altronde quando parlava con lei.

Sorrise e abbassò il capo.

- Cosa stai cercando di dirmi? - domandò seria, tornando a guardarlo.

- Cos'è questa frase così seria Amu? - le fece scherzando. Lei gli rifilò uno sguardo assassino. - Dico solo che questo ragazzo non è solo uno stalker.

- Certo che no, è anche un umano!

- Non mi fai ridere.

Amu sbuffò. Proprio lui le veniva a fare certi discorsi.

- Sei meglio di un'amica… - commentò la ragazza.

- Cosa?!?

La rosa rise.

- Beh, di solito di queste cose si parla con la migliore amica. Non con il migliore amico.

- Ma tu non hai una migliore amica meglio di me, sbaglio? - fece Kukai, sorridendo e scompigliandole i capelli.

Lei sorrise e annuì.

- Già… Ohi! Usciamo oggi?

- A me va bene, se ti va di aspettare fino a dopo gli allenamenti. - le disse.

- No problem. - fece lei. - Ora tu devi solo farmi gli auguri per l'interrogazione di matematica.

- Auguri!

- Anche se non so a quanto serviranno…


- Beh, dai un cinque e mezzo secondo i tuoi standard non è male. - appena dette queste parole si beccò subito una zainata, da parte dell'amica.

- Uffa! Avevo studiato stavolta…

- Lascia perdere, matematica non è la tua materia. - concluse Kukai.

- Grazie dell'esauriente spiegazione, non ci ero arrivata…

- Dai, non prendertela.

Amu sbuffò sonoramente.

- Senti, io devo andare agli allenamenti adesso, vieni con me, oppure torni dopo?

- No, no, vengo. Mi piace vederti giocare. - rispose la ragazza, entusiasta. - Poi domani avete una partita o sbaglio?

- No, non sbagli. - sorrise il ragazzo. - Infatti te l'ho chiesto oggi perché domani era obbligatorio.

- Capisco.

- Amu! - sentendosi chiamata, la ragazza si voltò.

- Naoki? - chiese Amu, alzando un sopracciglio.

La ragazza dai capelli verdi si avvicinò loro, sorridendo. Quel giorno era abbastanza annuvolato e la ragazza, accanto a sé, aveva già un ombrello nero con ricami e fiocchi a portata di mano.

- Ciao, cosa ci fai qui? Anche tu giochi a calcio?

- Ah? Questo dovrei chiederlo a te. Che ci fai qui?

- Ti cercavo e mi hanno detto che ti avrei trovata qui, in compagnia del capitano della squadra di calcio. - disse la ragazza, sorridendo. - Giochi anche tu?

- Beh, purtroppo…

- Si, gioca anche lei! - la interruppe Kukai. - Quando si farà il cambio!

- Davvero? - fece Naoki. I suoi sorrisi sembravano sempre forzati. A dire il vero, proprio la sua presenza lo sembrava. Eppure ad Amu questa cosa non dispiaceva. Magari non le piaceva il posto, ma voleva degli amici. Certo, tra tutti quanti aveva scelto proprio lei - e questa era una rottura che avrebbe preferito evitare - però infondo non era così male. Non era noiosa come Rima… né invadente, sempre come Rima. Dopotutto ci si stava bene. - Che bello! Sono proprio curiosa di vederti.

Amu ricambiò il sorriso.

- Un attimo solo… - le fece, andando dietro Kukai e tirandolo per la maglietta. - Che diavolo ti salta in mente? Io non so giocare a calcio!

- Si che lo sai fare, quando guardavamo le partite insieme sapevi benissimo le regole e l'ultima volta che mancava una persona l'hai sostituita alla grande!

- Uff… domani avete una partita o sbaglio?

- Non ci sei d'impiccio se è quello che stai pensando. - le disse subito, poi le scompigliò per bene i capelli e sorridendo se ne andò dentro lo spogliatoio. - Vai a metterti qualcosa di comodo!

Amu digrignò i denti. A lei piaceva giocare, ma si sentiva in imbarazzo se qualcuno che la guardava la conosceva. Come Naoki.

- Maledetto Kukai… - mormorò, afferrando la cartella e tirandone fuori pantaloncini e maglietta. - Ma che…? I miei pantaloncini bianchi sono diventati rosa!!

- Oh! - esclamò Suu, portandosi le mani davanti alla bocca. - Tua cugina ha sbagliato qualcosa.

- Beh, dai, li metterai lo stesso, vero Amu? - domandò Ran. - A me il rosa piace!

- A me no!! - ribatté Amu.

- Sono con te, è molto meglio il blu. - commentò Miki.

- Uff… fatto sta che mi tocca portare questi pantaloncini. Sembra che il origine erano rosa e poi si sono scoloriti con la varichina. Sono orribili.

- Che ti è successo Amu? - domandò Naoki quando le si avvicinò, vedendola quasi arrabbiata.

- Guarda! - esclamò, mettendole davanti al viso i pantaloncini.

- Sono pantaloncini rosa.

- Esatto! Sono rosa!! Quell'idiota di mia cugina ha sbagliato carico! - il giorno prima era toccato a lei mettere a lavare i panni e a quanto sembrava non sapeva che bianchi e colorati andavano separati. Brutta idiota che non era altro!

- Beh, non ho dei pantaloncini corti con me, altrimenti te li prestavo.

- Non preoccuparti… metterò questi. - fortunatamente la maglia sopra era nera. Ed era anche abbastanza lunga per farla sembrare senza pantaloncini. Cosa positiva in questo caso.

- Va bene, comunque non ti stanno male. S'intonano con i tuoi capelli. - sorrise la ragazza.

Amu ricambiò suo malgrado.

- Ora puoi capire quanto odi i miei capelli.

Naoki rise. Però, quella ragazza era davvero simpatica. Quasi, non le dispiaceva il fatto che avesse scelto lei come amica.

- Dai, sediamoci… mi chiamerà Kukai. - disse Amu, andandosi a sedere nei posti davanti, per vedere comunque bene il gioco.

Dopo qualche minuto che stavano giocando, il ragazzo richiamò l'attenzione di Amu e con un gesto la mise in campo. Come sempre, nella squadra avversaria alla sua.

- Vai Amu! - facevano il tifo i suoi Shugo Chara. Compresa Miki, anche se era più attenta a disegnare il campo da calcio con Amu al suo interno.


- Però, non l'avrei mai immaginato! - esclamò il ragazzo, mentre se ne stava poggiato all'albero e osservava la ragazza dai capelli rosa correre, cadere e rialzarsi e anche imprecare qualche volta. - Non ha usato neanche i suoi Shugo Chara!

- Non l'avresti mai detto, vero Ikuto? - domandò Yoru, sornione.

- Esatto. Quella ragazza deve assolutamente…

- Oh guarda! - esclamò il micino, indicando la ragazza che stava uscendo. - Non la insegui?

- Per chi mi hai presto Yoru? Devo aspettare che sia sola prima… - rispose, ridendo.

Il gattino rise con lui.


- Ti sei divertita, vero? - domandò Kukai. - Come va la caviglia?

- Non fa male, tranquillo. - rispose, vedendolo un po' preoccupato.

- Kin a volte non si controlla. - fece il caposquadra. - Dovresti entrare nella squadra di calcio, giochi bene.

Anche Daichi annuì convinto di ciò.

- Grazie, magari quando sarò al liceo ci entrerò. - disse la ragazza. Ci stava pensando seriamente.

Quel gioco l'appassionava un casino e pensare di poter giocare con Kukai. Fare le partite contro lo altre scuole. La emozionava tantissimo.

- Si, Amu, sei stata grande! - esclamò Ran, sventolando i pon pon.

- Oh, anche tu hai uno Shugo Chara? - Naoki si era chinata a guardare Ran. - Che carina!

- Cosa? - domandò stupita Amu. - Anche tu… ?

- Certo! - fece, sorridendo. Da dentro la borsa uscì fuori un esserino dai capelli neri e gli occhi viola. Totalmente vestito di bianco. - Ecco. Lei si chiama Seil.

- Oh… - fecero Amu e Kukai insieme. Stupiti.

- Loro sono, Ran, Miki e Suu. - le presentò Amu.

- E lui è Daichi! - fece Kukai.

Seil si avvicinò a loro e sorrise leggermente.

- Seil è molto timida, non fateci caso se i primi tempi non parla. - disse.

Gli Shugo Chara annuirono. Cercando comunque di parlare con lei.

- Beh, ora scusateci, ma dobbiamo andare. - fece Naoki d'un tratto.

Kukai, Amu e i rispettivi Shugo Chara annuirono.

- Ci vediamo domani a scuola! - esclamò Amu, sorridendo.

Chi l'avrebbe detto che sarebbe riuscita davvero a trovare un'amica.

- Dimmi un po', Nadeshiko, Nagihiko e Ami ci saranno domani?

- Spero di sì. - sorrise il ragazzo. - Comunque ora devo andare anche io. Ho bisogno di una doccia!

Fece, sventolando la maglietta bagnata di sudore.

- Capito, in effetti io non sono da meno. - rispose la ragazza.

- Ci si vede Amu!

- Ciao!

La ragazza sorrise, contenta, afferrò la cartella e si voltò incamminandosi verso casa.

- Oggi ti sei proprio divertita, vero Amu? - chiese Ran.

- Si, hai ragione.

- Quel gioco è adatto a te. Almeno inizierai a sfogarti da sola e non con noi. - commentò Miki.

- Prego? - fece con voce e sguardo assassini.

- Niente, niente! - si affrettò a dire Suu, per calmare all'istante le acque.

Camminarono per un po', fino a che un tuono non fece impaurire le tre Shugo Chara, che corsero accanto ad Amu. Lei fissò il cielo.

- Fra poco si metterà a… - proprio in quel momento il cielo iniziò a piangere. - … piovere…

Sentì una risata alle sue spalle e capendo di chi si trattasse, cercò di andare avanti. Cosa che non le fu permessa, visto che si sentì presa per un braccio e voltata a forza.

- Ehi, non si saluta? - fece il ragazzo.

- Non mi sembra che una risata voglia dire 'ciao'.

- Allora avevi capito che ero io.

Tra i due, non si sapeva chi era meglio trovare le frasi per mettere in difficoltà l'altro. Amu strattonò il braccio, liberandosi dalla presa del ragazzo.

- Appunto per questo volevo evitarti.

- Ma che carina! Non devi essere sempre così dolce con me, rischio d'innamorarmi!

- Fottiti, stronzo! - cercò di andarsene di nuovo, voltandosi, ma se lo ritrovò subito davanti. Non se ne curò e iniziò a camminare, con lui che indietreggiava, giusto per non dargli la soddisfazione di toglierlo dai piedi. - Continuerai a fare il gambero per molto?

- Fino a che tu non ti fermerai.

- Allora continuerai.

- Certo… - mentre continuava a camminare e a non guardare indietro, prese una pozzanghera. Neanche un equilibrista sarebbe riuscito a non cadere.

Aveva allungato il braccio e si era aggrappato alla ragazza davanti. Peccato che la sottoscritta fosse almeno venticinque chili più magra di lui, e che anche se avesse voluto non sarebbe riuscita ad evitare di cadergli sopra.

Arrossì, poche volte qualcuno o qualcosa erano riuscite a farla arrossire.

Si alzò di scatto.

- Se idiota o cosa? Camminare all'indietro… - commentò, per poi proseguire a camminare, sempre più bagnata, per via sia della pioggia che di Ikuto.



Meme: Allora? ^ ^ So che è corto come capitolo, ma non mi usciva più lungo di così, altrimenti il prossimo non ci sarebbe stato ^ ^


Amu e Ikuto: *intenti a giocare i videogiochi*


Meme: *prende megafono* OOOOOOOOOOOOHHHHHHHIIIIIIIIII?!?


Amu e Ikuto: *si premono le mani sulle orecchie*


Amu: Che diavolo hai? O.= Ti sembra il modo di chiamare una persona?


Ikuto: La schizzata ha ragione u.u


Amu: Schizzata io?!? Ha parlato il gambero! ù.ù


Ikuto: Che diavolo dici? Sei tu quella che…


Meme: Da questi due un'opinione decente non l'avrò mai =.=


TNI: La vuoi da me? ^ ^


Meme: No =.=


TNI: ç.ç

  
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