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Autore: Elis12    27/07/2012    1 recensioni
Una raccolta di flashfic sull'amore e sulla vita, scritta dalla mia amica Ste, che mi ha chiesto di pubblicarla al posto suo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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DISCLAIMER: questa fiction non è stata scritta da me, ma dalla mia amica Ste, che mi ha chiesto di pubblicarla al suo posto. 

Vi auguro una buona lettura, lasciate pure un commento. ^^



Capitolo 1 - Io



Salve a tutti mi chiamo Sophie, Sophie e basta. Il cognome è solo un nome che indica la famiglia a cui appartieni. Appartenere…chissà come mai questa parola non mi è mai piaciuta…forse perché la mia vita non è mai stata semplice, anzi tutt’altro. Sapete… i soliti traumi infantili, famiglia complicata, solitudine e poi alla fine uno ci deve fare l’abitudine no? Ma un giorno è successo un fatto che ha cambiato la mia vita per sempre. Eh già come tutte le storie romantiche e un po’ tragiche ho conosciuto lui. Il suo nome non importa. La cosa che importa davvero è semplicemente la sua personcina. È bastato un solo sguardo nei suoi meravigliosi occhi blu per innamorarmene subito, poi il suo sorriso e la sua voglia di vivere mi hanno contagiata. Mi ha fatto conoscere posti meravigliosi dove batte sempre il sole, dove la pioggia è vietata. Era come la favola più bella che mi avessero mai raccontato, con l’unica differenza che la protagonista ero io. Era questo che desideravo per l’eternità: una vita da fiaba dove tutto inizia con “C’era una volta…” e finisce con “E vissero tutti felici e contenti”, ma ero consapevole che niente può durare per sempre e che prima o poi bisogno scrivere la parola “FINE”. Così tutto mi era stato portato via da una forza, una calamita più forte di me, che non sarei stata in grado di combattere da sola, neanche usando tutte le mie forze. Perciò l’unica possibilità che mi rimase era rinunciare a tutto. Senza combattere. Tornando a rinchiudermi in quell’angolino buio e polveroso della mia mente dove a farmi compagnia c’erano solo tristezza e rimpianto. Rimanevo lì immobile, giorno dopo giorno, senza muovere neanche un muscolo, in attesa che un’altra calamita, un altro vortice, divorasse tutto il mio tempo, mi prendesse, mi portasse via con sé e mi facesse ricominciare tutto da capo. Ma poi ragionandoci su capii che non potevo starmene lì con le mani in mano a osservare le altre persone felici ridere della mia tristezza. Così mi misi in mente l’idea che per essere forte dovevo costruirmi una corazza invisibile, una di quelle che le persone non notano se non sono davvero interessate a te. Quindi mi convinsi che non ero affatto come le altre persone, che si accontentavano di cose semplici. Io ero una persona complicata che voleva cose complicate, che quando al compleanno doveva soffiare la candelina per esprimere un desiderio,  ne sceglieva sempre uno impossibile pur sapendo che non si sarebbe mai realizzato. Solo ora mi accorgo di quanto ero bugiarda. Riuscivo a mentire bene anche a me stessa, forse quella era l’unica cosa che all’epoca sapevo fare bene. La verità era che anche io desideravo cose semplici, la cosiddetta “pappa pronta”. Ma non potevo averla. Il mio cervello si rifiutava di accettare le cose semplici e mi riportava sempre al mio solito dilemma…LUI. Magari esistesse un manuale di istruzioni per poter smettere di amare una persona! Sarebbe tutto più semplice, ma se la vita fosse semplice che gusto ci sarebbe a viverla?
  
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