Non c’è niente di meglio di una bottiglia di ottimo rum in serate come queste.

Sì, se non hai voglia di ricordare niente.

Non era quello che intendevo. Pensavo al mare. A me piace il mare.

E tu piaci al mare, Sparrow?

Dopo due bottiglie di rum era difficile mantenere un certo contegno da onesto pirata quale era. 

Quando sei ubriaco, Sparrow, sei pericoloso. Mi spieghi come sei riuscito a scambiare un convento per un bordello?

Capirai, pensò il pirata, giocherellando con il grosso anello che portava al dito. A lui il rum faceva un cattivo effetto. Anche le donne.

Forse non era l’alcool o la passione il suo vero problema. Era inebriato dalla vita, ed era ciò a rendere tutto più interessante.

Il cielo a Siviglia lo ricordava più chiuso, pastoso. Lì, in mare aperto, sul ponte della sua amata Perla, il cielo era alto, profondo, intoccabile, e bellissimo. Di notte, persino il mare sembrava silenzioso, e il continuo oscillare della nave era più sopportabile.

Tu non soffri il mal di mare.

Ci mancherebbe, un pirata col mal di mare! Sarebbe davvero intollerabile!

Forse se non tracannassi tanto rum…

Il rum è buono!

Rimase in silenzio, ignorando la voce della coscienza che gli punzecchiava la spalla.

Sì, decisamente, il rum è buono.

Realizzò in pochi istanti, alla luce di quella vecchia lampada ad olio, che il rum purtroppo finiva sempre troppo presto, che le tante, troppe donne che aveva conosciuto gli avevano intorpidito i sensi, e che il mare ora sembrava meno infinito, e ovunque andasse vedeva in lontananza le dannate vele bianche della Compagnia delle Indie Orientali.

Il mondo stava cambiando, e sembrava sempre più piccolo di quanto non fosse in realtà, e lo spazio per i pirati si stringeva sempre più.

Spinse lontano la bottiglia mezza vuota -o mezza piena?- pensando che ormai il rum non lo soddisfaceva più. Non su quella nave, non a quell’ora, non quando avrebbe voluto avere davanti a sé i lunghi riccioli di una sola donna.

Un’orrenda maledizione si era posata su di lui. E non si trattava di oro azteco, o di un cuore ancora pulsante chiuso in un forziere.

Aveva visto troppi sortilegi per lasciarsi impressionare da quello che l’aveva colpito.

È proprio vero, Sparrow, non impari mai. Cosa ti ricorda la storia del pescioso capitano dell’Olandese Volante?

Una donna. Una di quelle che ti fa tremare i polsi, una che potresti amare più del mare, più del rum, più della vita.

Era solo gradimento. Dov’è il problema? Sono un briccone di pirata della peggior specie, il più che famoso capitan Jack Sparrow, scampato alla morte, libero come il mare. Non posso forse provare un gradimento come tutti gli altri uomini sulla terraferma?

Si chiama sentimento.

E io ho detto gradimento. Perché era proprio un gradimento. E basta. Forse più delle altre. Ma era sempre un gradimento. Dovrei forse privarmi anche di questo?

Il suo gradimento -il suo tormento- si chiamava Angelica, nome che contraddiceva la sua vera natura. E pensare che era stato lui ad instradarla alla malvivenza.

Era bella, indomabile, e parlava spagnolo. I suoi capelli si gonfiavano di vento e di mare, e i suoi occhi sapevano di sale e di terre alla deriva a cui non aveva mai fatto ormeggio.  

Riprese con uno scatto la sua bottiglia di rum, chiedendosi chi fosse stato tanto stupido da lasciarla mezza piena -o mezza vuota- e ne prese un lungo sorso, affogando quello che in silenzio si stava rivelando un sentimento e non un semplice gradimento.

Sono ancora furiosa con te.

Ne hai tutto il diritto, gioia. Intanto, fammi finire la bottiglia.

Forse non tutti i pirati si cavano il cuore e lo rinchiudono in uno scrigno segreto.

Ed era proprio quello il problema di Sparrow.